00 23/12/2011 15:13

"Caso Gnocchi" e non solo: puntata straordinaria: Prima S. Comunione V.O. negata

Edizione straordinaria del "caso Gnocchi", a cui si aggiunge un altro caso purtroppo. No comment. Leggete.

di Alessandro Gnocchi

Qui a Villa d’Adda (VdA), ridente perla della ridentissima diocesi di BG (Bergamo, non Bulgaria) tutto bene, anzi benissimo. Tutto tace, ma fino a un certo punto, tanto che questo appuntamento, da adesso in avanti dovrà intitolarsi
“IL CASO BG (BERGAMO NON BULGARIA)”
perché la situazione si sta complicando, i soprusi sui fedeli legati alla Messa antica si moltiplicano e i fedeli suddetti hanno deciso che è ora di smetterla di tacere confidando nella cosiddetta benigna paternità del Vescovo, del Vicario Generale, del delegato-episcopale-a-quasi-tutto & Compagni. Che tanto benigna e tanto paterna non deve essere se, come attestato dalla lettera riportata qui sotto, un fedele di Bergamo è stato costretto a recarsi fino a Venezia per avere ciò che gli sarebbe spettato anche nella ridentissima diocesi di BG. Sempre che, nella ridentissima diocesi di BG, la pratica della fede cattolica venga intesa come a Venezia. Ma si sa che oggi va di moda

IL FEDERALISMO DOTTRINALE,
arrivato molto prima di quello fiscale. Così, il signor Roberto Foresti ha dovuto portare la figlia Chiara a Venezia per avere la Prima Comunione con il rito antico. Poi, una volta tornato a casa, a preso carta e penna e ha scritto al Vescovo di BG decidendo di render pubblica la sua lettera. In certi casi si sa, è sempre meglio avere testimoni. E più testimoni ci sono meglio è. E la lettera eccola qua

Reverendissima Eccellenza
Monsignor Roberto Beschi
P.zza Duomo n 5 24129 Bergamo

Oggetto: lettera per Prima Comunione

Reverendissima Eccellenza,

vogliamo informarLa che, visto il suo rifiuto a concedere la celebrazione della prima Comunione nella forma straordinaria di nostra figlia Chiara presso il Santuario della Madonna della Neve a Bergamo, abbiamo dovuto provvedere presso la chiesa di San Simeon Piccolo in Venezia.
Precisiamo che, da sempre, frequentiamo la Messa antica e che, quando è possibile e richiesto, i nostri altri due figli Francesco e Stefano servono all’altare con funzione di “chierichetto”. Inoltre a questo Santo Sacrificio assistono regolarmente la domenica e il venerdì sera i nostri genitori, fratelli, cognati - quindi nonni e zii di Chiara -.
Credo che Lei possa capire la nostra sofferenza per quanto siamo stati costretti a fare. La nostra piccola Chiara ha sempre frequentato queste celebrazioni, perciò considera il Santuario della Madonna della Neve la “sua parrocchia” e gli altri fedeli sua “comunità” viva di appartenenza. Non possiamo capire con quali motivazioni Lei ci abbia obbligato ad affrontare i gravi disagi logistici (la nonna è purtroppo obbligata su una sedia a rotelle) di una trasferta tanto onerosa per la nostra famiglia e, cosa ancor più grave, a privare Chiara di quella festa comunitaria che sarebbe stata la giusta corona di questo giorno.
Vogliamo anche segnalarle che una ventina di fedeli, per festeggiare la prima Comunione di Chiara, hanno affrontato il viaggio facendosi trovare con noi a Venezia. Tanto si parla di comunità: eccola! Veramente ci siamo commossi. Un grazie a Dio per l’affetto con cui ha abbracciato la nostra Chiara.

In seguito a tutto questo e a una serie di altri fatti avvenuti in questi anni, siamo costretti a portare alla Sua conoscenza il clima di oppressione in cui versa il clero diocesano che, alle legittime richieste supportate dal motu proprio “Summorum Pontificum” allargano le braccia rispondendo “..io sono favorevole e, ma in Curia….”. Lei stesso, nell’unico incontro avuto con noi fedeli legati alla Messa in rito antico alla presenza di Don Ferrari, ha detto “di ritenere il rito antico un grande arricchimento per la Diocesi ". Stando così le cose, sorge il sospetto che il problema non sia se chi frequenta la Messa nella forma straordinaria riconosca la validità del rito ordinario, ma se la Curia riconosca la validità della Messa antica. Evidentemente, centinaia di anni d’uso e molteplici Papi che l’hanno nei secoli celebrata non sono bastati a validarla come cattolica!
Reverendissimo padre Lei ha l’autorità per imporre che queste ingiustizie abbiano termine e in questo confidiamo.
Nella speranza che questa nostra lettera trovi miglior accoglienza della prima da noi inviata , evidentemente, rivelatasi non degna di risposta (ci rimane il sospetto che Lei non l’abbia mai ricevuta e da qui la decisione di inviare questa lettera e di renderla publica) Le assicuriamo le nostre preghiere e offriamo tutte le sofferenze patite per il bene della Diocesi Bergamasca.
Auguri di un felice Natale

Suoi in Cristo e Maria
Famiglia Foresti

Non pare che servano commenti. In ogni caso, ancora

BUON NATALE





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Una breve riflessione...... [SM=g1740720] e appello al Vescovo di Brescia....

Vorrei essere una piccola voce qual sono sia per la piccola Chiara quanto per i suoi genitori....  
Ero a quella Santa Messa in san Simeon a Venezia pur non conoscendo questa Famiglia "in trasferta" e vorrei sottolineare l'autentico clima di fraternità e di familiarità che ci ha coinvolto tutti e senza che avessimo saputo prima di questa lettera, e questo è bene sottolinearlo perchè il clima che abbiamo vissuto era del tutto sereno e festoso...  
Leggendo oggi questa lettera ho capito solo ora chi era questa Famiglia perchè nessuno, in quel dì di Festa, ha usato l'evento per denunciare una ingiustizia così grave....  
All'inizio dell'Omelia il sacerdote ha esordito chiedendoci di unirci a questa Festa, pregando per la giovane Chiara che si accostava per la prima volta alla Santa Eucarestia, ognuno di noi ha girato lo sguardo usandolo come un'abbraccio fraterno, verso Chiara e i suoi familiari, tutti compostamente sistemati nei primi banchi ricoperti di un drappo rosso, a rammentarci il Sangue prezioso di Cristo, sul quale rifletteva il bianco vestito e il bianco velo della giovane comunicanda!  
Tutto qui!  
Chiara si è unita poi a noi nella Comunione, in ginocchio alla balaustra, nel suo bellissimo vestito da sposa di Gesù Eucaristia, era davvero una bellissima contemplazione e non certo visione nè immaginazione.... era tutto vero, mentre i coristi elevavano Inni Sacri al Signore....  
Nessun battimano, nessuna confusione, nessuna distrazione....  
finita la Messa si è atteso fuori per congratularci, per ringraziare, noi, di questa opportunità, senza minimamente pensare che ciò era dovuto per l'ennesimo atto di grave ingiustizia....  
 
Eccellenza Reverendissima, mons. Beschi,  
ma che cosa sta succedendo?  
Perchè mettere i fedeli in queste situazioni imbarazzanti, incomprensibili, dolorose?  
Non bastano già le pene della vita, le tasse, le pensioni, la casa, lo stipendio sempre più carente?  
Perchè caricare i fedeli di pesi ulteriori?  
La supplico, in Nome del Divino Bambino, ritornate sui vostri passi, ritornate e ritorniamo tutti alla gioia di un "sì" che duemila anni orsono ci permise la Redenzione, ed oggi basterebbe un altro "sì" per riveder fiorire la fede....  
Pensi Eccellenza, ora dipende dal suo "sì"..... Maria lo disse, il santo Padre ci ha permesso di udire altri "sì" con il Summorum Pontificum, ed ora dipende da Lei...  
che cosa Le costa?  
 
Buon Natale Eccellenza, e Buon Natale alla piccola Chiara ed alla sua Famiglia.

[SM=g1740738]



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)