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6. La formazione missionaria dei presbiteri e le vocazioni sacerdotali

Tutti i presbiteri devono ricevere una specifica ed accurata formazione missionaria, dato che la Chiesa vuole impegnarsi, con rinnovato ardore e con urgenza, nella missione ad gentes ed in una evangelizzazione missionaria, diretta agli stessi battezzati, in modo particolare a coloro che si sono allontanati dalla partecipazione alla vita e all’attività della comunità ecclesiale. Si tratta di una formazione che dovrebbe avere inizio già nel seminario, in modo sistematico, approfondito ed ampio.

Appare sempre più urgente, allora, creare un legame fondamentale tra il tempo della formazione seminaristica e quello dell’iniziale ministero e della formazione permanente, che devono essere saldati insieme ed assolutamente armonici, in ordine alla missione, perché in quest’opera il clero possa divenire sempre più pienamente ciò che è: una perla preziosa ed indispensabile, offerta, da Cristo, alla Chiesa ed all’umanità intera.



7. Conclusione

Se la missionarietà è un elemento costitutivo dell’identità ecclesiale, dobbiamo essere grati al Signore che rinnova, anche attraverso il recente Magistero Pontificio, tale chiara consapevolezza in tutta la sua Chiesa, ed in particolare nei presbiteri.

L’urgenza missionaria, nel mondo attuale, è davvero grande e domanda un rinnovamento della pastorale, la quale dovrebbe concepirsi in “missione permanente”, sia ad gentes, sia dove la Chiesa è già stabilita, andando alla ricerca di coloro che noi abbiamo battezzati e che hanno diritto ad essere da noi evangelizzati.

I presbiteri e tutta la comunità ecclesiale non dovrebbero risparmiare energie, opportune et importune, in una evangelizzazione missionaria urgente, intensa ed estesa, in tutti gli ambienti della società attuale, ma anzitutto tra i poveri. Una tale permanente “tensione missionaria” non potrà che giovare anche al rinnovamento della vera identità sacerdotale in ogni presbitero, il quale, proprio nell’esercizio missionario dei tria munera, troverà la principale via di santificazione personale, e quindi del pieno compimento della propria vocazione sacerdotale e umana.

La missione e il presbitero, per essere tali, secondo il Cuore del Buon Pastore, guardino incessantemente alla Beata Vergine Maria che, piena di grazia, ha portato il Signore a tutto il mondo, come “luce delle genti”, e sempre continua a visitare gli uomini di ogni tempo, ancora pellegrini sulle vie del mondo, per mostrare loro il volto di Gesù di Nazareth, il nostro unico Salvatore.



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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)