DIFENDERE LA VERA FEDE

Il termine "MADRE DI DIO"

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    (Teofilo)
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    00 29/04/2010 11:26
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    Da: Soprannome MSN°Angelo  (Messaggio originale) Inviato: 02/03/2005 11.02
    per quale motivo non riusciamo a trovare nei tuoi scritti un solo riferimento scritturale che ci autorizzi a chiamare Maria la madre-di-Dio?!

    Apro questo nuovo forum pregando i gestori di non toglierlo o di inserirlo se esiste un altro forum analogo ma che non ho trovato, perchè la risposta che segue a questa domanda che mi ha proprosto in dialogo un Evangelico, può tornare utile e tutti noi.

     Intanto diciamo per tutti noi: senza lo Spirito Santo Maria non sarebbe diventata Madre di Dio! 

    Inizia ora la mia risposta:

           Spero che la tua frase “un solo riferimento scritturale” non si riferisca esplicitamente al termine letterale “madre di Dio”. Sarebbe un argomento di ben poco valore. Noi sappiamo benissimo che molti termini che usiamo abitualmente, sia cattolici che evangelici, non sono presenti nella Bibbia ma vengono accettati in quanto se ne ravvisa chiaramente il concetto se non la lettera.

    Chiedo solo la pazienza di seguire con calma la mia risposta perchè occorre meditarla e non ricpondere a freddo.

    Un esempio per tutti è quello della Trinità, sulla quale altri evangelici scrivono:

    Nella Scrittura non è menzionato il termine Trinità; ma non si può dire che in essa non vi sia menzionato il concetto della Trinità perché le seguenti Scritture attestano che il Padre, il Figliuolo e lo Spirito Santo sono tre persone  divine distinte (che esistono da sempre ed esisteranno per sempre), e che nello stesso tempo sono un solo Dio.

    Quindi se accettiamo questo ragionamento, allora possiamo dire che nella Scrittura non è menzionato il termine “madre di Dio” ma non si può dire che in essa non sia menzionato il concetto di maternità divina:

    " videro il bambino con sua Madre e si prostrarono davanti a lui in adorazione"
    La domanda:
    Si può adorare un Bambino che non sia Dio?
    ti dice chi era anche la Madre!
    Non è difficile da capire vero?!
     

    Cominciamo con Lc 1,43  dice " A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?"

    Il termine greco usato Kyriou è il genitivo di Kyrios. Nella tradizione biblica dell'A.T. questo termine è riservato solo a Dio. Quindi Elisabetta ( che pronuncia questa frase) dicendo "la madre del mio Signore" intendeva "la madre del mio Dio".

    Deuteronomio 6,4 Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo.

    A questo proposito voglio portare alla tua conoscenza il commento che “la parola.net” usa per spiegare questo versetto. Come vedrai, esso conferma l’ interpretazione cattolica.

    Luca 1:43

    E donde mi vien questo, che la madre del mio Signore venga a me?

    Elisabetta non chiama Maria Madonna [cioè mia signora.Nota personale], ma la «madre del mio Signore». Se per l'espressione «mio Signore», Elisabetta intendeva solo un uomo al pari di noi, come poteva ella vedere condiscendenza alcuna in questo che la madre di un puro e semplice uomo venisse a salutare la madre di un altro uomo simile a lui, ove si consideri che erano stretti parenti? Ma se Maria era realmente madre, secondo la carne, del SIGNORE di Elisabetta, «Yahew benedetto in eterno», c'era allora motivo sufficiente per tutta la di lei ammirazione. Che bella prova dà qui Elisabetta di essere superiore ad ogni invidia! Per quanto fosse alta la distinzione conferita a lei medesima, Elisabetta la perde di vista affatto in presenza di una ancora più onorata, sulla quale, in un'estasi d'ispirazione, ella pronunzia una benedizione, sentendo essere cosa inesplicabile che la madre del suo Signore venga a lei! Comunque lo si volga e rivolga, non potremo mai vedere proprietà di espressione nel chiamar il Signore un fanciullino che ha ancor da nascere a meno che non si supponga Elisabetta, come i profeti dei tempi antichi, illuminata a scorgere in esso la natura divina del Messia. Il passo è, quindi parallelo al ver. 17 cui l'angelo enunzia la stessa idea dell'incarnazione di Dio nel Messia, ed in cui Signore, è enfatico, ed equivale Yahew.

    Se adesso passiamo alle lettere di San Paolo, troviamo altre conferme. Ad esempio proviamo a leggere quanto scrive Paolo in Gal 4,4 “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.”

    Qui il termine “Figlio” è usato in senso forte.

    "Non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo".

    Ebrei 1:5

    Infatti, a quale degli angeli ha mai detto:
    «
    Tu sei mio Figlio,
    oggi io t'ho generato
    »?
    e anche: «Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figlio»?

    Colossesi 2:9

    perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità

    Luca 1:31-35

    31 Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. "SARA' CHIAMATO FIGLIO DELL'ALTISSIMO"

    In pratica ci viene detto che Gesù di Nazareth non è soltanto un uomo particolarmente caro a Dio ( tutti i veri israeliti potevano definirsi “figli di Dio”)  ma è il Figlio di Dio in senso vero e proprio, l’Unigenito del Padre. Ora questo Figlio è nato da una donna: quindi questa donna è sua madre. Così, questa donna, madre del Figlio di Dio ( che è pienamente Dio egli stesso) è la madre di Dio, perchè Gesù E' DIO, distinto nella Seconda persona della Trinità, distinto, ma non diviso.

    E’ interessante anche  leggere un versetto della Lettera ai Romani:"Da essi [gli ebrei] proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli " (Rm 9,5)

    Questo "Dio benedetto nei secoli", è Gesù, cioè il Verbo Incarnato che viene definito Dio.

    Esso, cioè Dio, proviene dagli israeliti secondo la carne, cioè secondo la generazione umana. E come è avvenuta questa generazione umana di Dio? Tramite una donna, Maria della quale Gesù, colui che Paolo chiama “Dio benedetto nei secoli” è figlio naturale e che, di conseguenza, ne è madre.

    Una conferma la troviamo anche da parte evangelica.

    Sempre da “laparola.net” traggo questo commento:

    Romani 9:5

    E dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen.

    «Se i patriarchi sono come la radice dell'albero, il Messia ne, è come il fiore» (Godet). L'essere il popolo, da cui è uscito il Salvatore del mondo, è il massimo dei privilegi concessi ad Israele; e perciò viene mentovato dopo gli altri quasi a coronare tutto, il resto che avea carattere preparatorio Giovanni 4:22. Il Cristo, però, esce da Israele solo secondo la carne cioè per quanto riguarda la sua natura inferiore, umana Romani 1:3; Giovanni 1:14. Quanto alla sua natura superiore, egli è Figlio di Dio, anzi addirittura Dio. L'ultima parte del versetto è stata, torturata, in molte guise, da coloro a cui ripugna il titolo di «Dio» dato da Paolo a Cristo. Tuttavia, (come, riconoscono molti di costoro), è questo il solo senso non forzato che la frase possa avere. Il troncarla mettendo un punto dopo: il Cristo, per fare del resto una dossologia rivolta a Dio: Colui che è Dio sopra tutte, le cose [sia] benedetto in eterno! rende incompleta la frase relativa a, Cristo, poichè l'accenno alla sua origine giudaica «quanto alla carne», cioè quanto alla, sua. umanità, mostra che Paolo intendeva parlare di un'altra origine e di una natura superiore all'umana (cfr. Romani 1: 3-4). La dossologia poi, rivolta a Dio, avrebbe carattere di un ex abrupto, non essendo preparata da quel che precede. Inoltre, si osserva, che la, formula costante delle dossologie, così nel greco come nell'ebraico, colloca al primo posto la parola più importante: «Benedetto sia Iddio...». D'altronde, Paolo non chiama egli ordinariamente Cristo «il Signor nostro?» ed in Tito 2:13, non parla egli della «apparizione della gloria del Dio e Signor nostro Gesù Cristo?». In Filippesi 2:6, dice che, prima dell'incarnazione, era «in forma di Dio», «uguale a Dio»; in Colossesi 2:9 dice che «tutta, la pienezza della divinità abita in lui corporalmente»; quindi, non può recare meraviglia che, volendo qui porre in rilievo la grandezza divina, del Messia, lo chiami «Dio sopra tutte le cose» (Cfr. 1Corinzi 10:4; 2Timoteo 4:18; Giovanni 1:1-2; Ebrei 1). «Colui al quale appartengono attributi divini come l'eternità (Colossesi 1:15,17) l'onnipresenza Efesini 1:23; 4:10, il diritto di grazia, Romani 1:7; 1Corinzi 1:3 colui al quale sono attribuite opere divine quali la creazione e la conservazione del mondo Colossesi 1:16-17, il giudicio Romani 14:10; 2Corinzi 5:10; 2Tessalonicesi 1:7-10; colui al quale vien tributato culto divino Romani 10:13; Filippesi 2:10-11 non può essere che Dio» (Philippi). Su tutte le cose anzichè su tutti come potrebbesi anche tradurre il primo modo indica meglio la universale sovranità divina del Cristo ch'è degno d'essere adorato nei secoli Giovanni 20:28. Difficilmente potrebbesi riconoscere, in modo più completo e la, divinità di Cristo ch'è l'Iddio sovrano degno di eterna, adorazione, ed il fatto storico della sua incarnazione nel seno d'una madre israelitica.

    " videro il bambino con sua Madre e si prostrarono davanti a lui in adorazione"
    La domanda:
    Si può adorare un Bambino che non sia Dio?
    ti dice chi era anche la Madre!
    Non è difficile da capire vero?!

    Ora però, prima di affrontare il seguito di questo argomento, forse è il caso di aggiungere un altro particolare che spesso sfugge o non viene quasi mai citato: l’importanza del titolo “madre di Dio” nella lotta all’eresia. Le prime tra grandi eresia nella storia del cristianesimo furono l’arianesimo, il nestorianesimo e il monofisismo. In tutti e tre i casi il titolo “madre di Dio” è sttao usato per controbattere queste eresie. E su questo io penso che come cristiani non possiamo che essere d'accordo!

    Come sai l’arianesimo vedeva in Gesù Cristo non il Verbo, "la Seconda Persona" della Trinità, ma semplicemente un essere eccelso, una specie di super angelo. Ancora oggi l’arianesimo è presente in alcuni movimenti quali i Testimoni di Geova, gli evangelici Unitariani e, per molti aspetti, anche gli evangelici moralisti. Quindi quando noi diciamo “Maria madre di Dio” distruggiamo l’eresia di Ario.

    L’eresia di Nestorio, invece, ammetteva che il Verbo fosse Dio ma che non avesse assunto la natura umana nell’unità della persona per cui in Cristo vi sono in realtà due persone, quella umana e quella divina, unite solo in senso morale. Anche in questo caso il titolo di madre di Dio, che Nestorio ovviamente respingeva, distrugge questa eresia.

    C’è anche un’altra eresia, meno nota delle prime due ma che comunque prese piede in maniera imponente nel V secolo: il monofisismo che, può essere considerata l’opposto del nestorianesimo. Secondo i monofisiti in Gesù Cristo c’è la persona divina del Verbo con la sua natura divina ma non c’è una vera umanità. L’umanità di Gesù è quindi solo apparente Gesù sembra un uomo a non è un vero uomo. Se le cose stanno così, come può Maria essere sua madre? Per essere sua madre lei deve comunicargli la sua umanità altrimenti non può essere veramente considerata madre. E anche questa eresia, che trova la sua confutazione biblica nel già citato versetto di Rm 9,5, viene distrutta dal titolo “madre di Dio”. Ovviamente ( e lo dico perché non sorgano equivoci) non è il titolo in quanto tale che distrugge le eresie ma il suo profondo significato CRISTOLOGICO. Per essere sua madre lei deve comunicargli la sua umanità attraverso quello che gli evangelisti riconoscono nel termine PARTORIRE altrimenti non può essere veramente considerata madre. Per questo tutti i santi Padri della Chiesa allora unita proclamarono la Theotkos che vuol dire: COLEI CHE HA PARTORITO DIO.

    Rinunciare alla Theotokos vuol dire rinunciare ad avere la pienezza della verità sulla Trinità, ma non per la gloria di Maria che la sua negazione nulla le toglie di ciò che Dio le ha dato, ma proprio nei confronti del Cristo Gesù e del suo essere vero Dio e vero Uomo nell'unica Persona partorita da Sua Madre.

    Così, dunque, la proclamazione di Maria madre di Dio distrugge tutte le eresie cristologiche. Alleluia!

    Tutta la fede cristiana riguardo al Verbo Incarnato può essere sintetizzata con queste parole: Gesù è insieme vero Dio e vero uomo. Dicendo che Maria è madre di Dio dicamo che Gesù è vero Dio, dicendo che che Maria è madre di Dio diciamo che Gesù è vero uomo e diciamo anche che in lui la divinità e l’umanità sono unite nella stessa persona.

    Se Maria non è la Theotokos: Colei che ha partorito Dio, occorrerà che chi la nega, porti prove bibliche per sostenere che Gesù NON è Dio.

     

    Sia lodato Gesù Cristo.



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    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 02/03/2005 15.41
    Credo che sia interessante leggere una risposta di un evangelico a queste affermazioni.
     

    Il mio insegnante di scuola biblica ha proprio ragione quando dice:
    un versetto fuori dal contesto diventa un pretesto.
     

    Non vi pare che si stia sfiorando il ridicolo?

     

     

     

     


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    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 02/03/2005 15.50
    E, sempre per capire come pensano certe persone, leggiamo queste domande e le relative risposte.
     
    Prima domanda di un cattolico:
     
    1) Possiamo definire Maria madre del Signore? Si o No
    2) Possiamo definire Maria madre di Dio (Verbo Incarnato, Figlio di Dio Seconda Persona della Santissima Trinità)? Si o No
    3) Possiamo definire Maria madre dell'Emanuele? Si o No
    4) Possiamo definire Maria madre del Dio-con-noi? Si o No
     
    Prima  risposta evamgelica:
     
    A Maria puoi sicuramente dare tutti gli attributi che trovi applicati a lei nella Bibbia.
     
    Ma vi sembra una risposta? IL "dialogo" procede:
     
    Seconda domanda:
     
     
    Non è una risposta. Qui si sta parlando di Gesù e di chi e che cosa (passami il termine brutto) ha partorito Maria. Quindi la gloria va a Gesù e non a Maria.
    Ti ripeto le 4 domande precedentemente fatte e vorrei da te New (o da altri CristianiEvangelici) una risposta vera e seria e non un giro a torno come sta accadendo ora. Le 4 domande sono le seguenti:
     
    1) Possiamo definire Maria madre del Signore? Si o No
    2) Possiamo definire Maria madre di Dio (Verbo Incarnato, Figlio di Dio Seconda Persona della Santissima Trinità)? Si o No
    3) Possiamo definire Maria madre dell'Emanuele? Si o No
    4) Possiamo definire Maria madre del Dio-con-noi? Si o No
     
    Seconda risposta evangelica.
     
    Il dialogo e la condivisione sono belli e li accetto, l'interrogatorio e l'inquisizione no.
    Ciao
     
    E queste stesse persone chiedono poi dimostazioni "Bibbia alla mano".
     
     
    La Pace
     
    Leo
     

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    Consiglia Elimina    Messaggio 4 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 02/03/2005 16.08
    Le cose non finiscono qui. Un altrp evangelico, a distanza di circa un'ora, si incarica di rispondere alle domande. Ed ecco le "perle" che ne saltano fuori. In nero la domanda originale ( cattolica) in rosso la risposta ( evangelica) in blu il mio commento.
     

     

    1) Possiamo definire Maria madre del Signore?

    SI, E' BIBLICO DIRE CHE MARIA E' MADRE DEL SIGNORE GESU' NELLA SUA FORMA UMANA

    E invece non è affatto biblico dato che il Lc 2,43 si legge testualmente "A che debbo che la madre dfel mio Signore venga a me?" Quindi la frase "la madre del mio Signore" è biblico. Dire invece "la nadre del Signore nella forma umana" non è biblico.

    2) Possiamo definire Maria madre di Dio (Verbo Incarnato, Figlio di Dio Seconda Persona della Santissima Trinità)?
    NO, NON E' BIBLICO AFFERMARE CHE MARIA SIA MADRE DI DIO
     
    Qui invece abbiamo la negazione della Trinità dato che si fa distinzione fra il Verbo incarnato e Dio
     
    3) Possiamo definire Maria madre dell'Emanuele?
    SI, SEMPRE DELLA NATURA UMANA DELL'EMMANUELE
    4) Possiamo definire Maria madre del Dio-con-noi?
     SI, SEMPRE DELLA NATURA UMANA DEL DIO-CON-NOI
     
    Unisco insieme queste due risposte perchè sono unite dalla stessa eresia nestoriana.
     
    Quindi in sole quattro risposte l'evangelico che ha risposto ha abbracciato l'eresia ariana e quella nestoriana.
     
    BIBBIA ALLA MANO
     
    Forse sarebbe bene che quella Bibbia in mano venisse letta di tanto in tanto.
     
    La Pace
     
    Leo
     
     

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    Da: Soprannome MSNIoFrancesco21 Inviato: 02/03/2005 22.10
    La Pace.
     
    Caro Angelo ti sei preso una rogna di poco!!
    Ne parlavo ora con mia moglie che ha messo a dormire la nostra piccola Rachele e mi ha detto: " Inutile che ridi, ricordati quanto sei stato duro di testa prima di accettare a chiamarla - Madre di Dio-!"
     
    E' un duro ostacolo questo perchè se accettassero di chiamare Maria Madre di Dio, comprendono benissimo che devono riconoscere che la Chiesa non ha inventato dottrine.
    Il mio pastore, quando passai il periodo dell'indecisione, mi diceva: " Stai attento, una volta che ti avranno infarcito la testa, rischi di non uscirne più fuori!"
    Ma quando gli proposi un ragionamento del tuo stile, ci trovammo muro contro muro, evadeva le mie domande, mi tirava fuori altri versetti biblici che non c'entravano con le domande, più riproponevo le domande, più mi riempivano di versetti che non negavano quello che chiedevo, ma erano portati a mettermi sull'attenti per il mio comportamento: "Non devi tradurre così, ma in quest'altro modo!" e quando chiedevo perchè quello che pensavo io non andava bene come interpretazione, giù altri versetti che mi dovevano portare ad umiliare l'aver osato domandare!
    Muro contro muro, la mia interpretazione era difettosa, la loro era guidata dallo Spirito Santo.
     
    Cominciai a chiamarla Maria, Madre di Dio quando, dopo aver naufragato per circa un anno senza Dio perchè ne ero nauseato, un giorno non ne potevo più e la invocai mentre piangevo, sentii una pace dentro che mi invase l'anima, fu come un velo che cade giù per terra scoprendo un quadro verso il quale guardavi con infinita curiosità, compresi tutto o quasi: Dio volendo diventare come noi in tutto, si scelse una madre come in fondo segna ad ognuno di noi i genitori, la Famiglia, il valore della famiglia, e capii perchè la famiglia è così importante nella Bibbia, nell'evangelo, per la Chiesa.
    Gesù vero Dio con sua Madre e Giuseppe ha voluto indicarci anche come deve esere una famiglia e la Madre non poteva che essere Madre di Dio, cullato da lei nel suo primo pianto, curato nella sua crescita, acompagnato nella evangelizzazione, pianto sotto la croce, accolto con gioia nella Risurrezione ed infine dentro la Chiesa, questa Madre, per continuare la sua missione insieme al Figlio.
    Questa è per me la Madre di Dio che ama costantemente anche i miei fratelli evangelici che si ostinano a non vedere perchè temono.
    Nesun vanto, il nostro vanto è Cristo Signore, Maria non gli toglie nulla alla sua Gloria, ma la completa.
     
    Sia lodato Gesù e Maria, auguri Angelo.
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    00 29/04/2010 11:27
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    Consiglia Elimina    Messaggio 6 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNRoy-Bean1 Inviato: 03/03/2005 8.18
    Da quello che ho potuto leggere fino a qui, gli evangelici partono da un concetto: i versetti per provare una determinata dottrina non ci sono e, se ci sono, sono citati fuori contesto e quindi non li vogliono prendere in considerazione.
     
    C'è anche chi, come un certo Antipa di Pergamo che credo sia una nostra vecchia conoscenza, arriva a dire delle assurdità inaudite pur di cercare una scappatoia. Per esempio dice che Maria deve essere considerata solo una specie di madre adottiva. Tuttavia questa affermazione, almeno da quello che ho letto, è confutata da almeno un paio di versetti molto chiari sull'argomento come quello della Lettera ai Romani.
     
    Quindi mi chiedo: perchè accanirsi a voler contrastare una cosa che è scritta nella Bibbia, che è stata patrimonio della cristianità per oltre 1500 anni e che, soprattutto, serve come conferma  per altre dottrine come la Trinità e la Divinità di Gesù?
     
    Chi mi può rispondere?
     
     
     
     

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    Consiglia Elimina    Messaggio 7 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 03/03/2005 9.44

    Caro Angelo.........puoi servirti naturalmente di questi testi in Difendere per la tua opera...........

    Maria unita al Padre nel Figlio, per opera dello Spirito Santo, ci svela la Trinità.

    Gesù si rivolge al Padre con il termine "Abbà", papà, e invita coloro che credono in lui a fare altrettanto: mai un Israelita avrebbe osato tanto. L’ambiente familiare in cui è vissuto Gesù e quindi i suoi rapporti con Maria e Giuseppe, hanno contribuito a fargli prendere coscienza di tale sua identità.

    di JEAN GALOT

    Il Padre e Maria, Madre di suo Figlio, esiste un legame come non c'è nessun altro simile fra Dio e la creatura.

    Come definire questo legame? Entriamo in un mistero d'immensa profondità. Solo lo Spirito Santo, che "scruta le profondità di Dio" (1 Cor 2,10), può guidarci in questa esplorazione: egli conosce perfettamente il Padre e ha instaurato con Maria la più intima relazione spirituale. Gesù ha detto di lui: "Egli mi glorificherà" (Gv 16,14). Glorificando il Figlio, lo Spirito Santo vuole anche glorificare il Padre, mostrando la sua sovrana azione nell'opera di salvezza. Inoltre vuole glorificare con Gesù sua madre; con il suo concorso ha compiuto il mistero dell'Incarnazione. Come il Figlio è inseparabile dal Padre nella vita eterna di Dio, è inseparabile di sua madre nella vita umana che egli ha condotto sulla terra e che continua a condurre nella gloria del cielo.

    Per cogliere la luce che ci viene data dallo Spirito Santo, seguiremo il più possibile le indicazioni che troviamo nei testi evangelici. Sappiamo che questi testi sono stati redatti sotto l'influsso dello Spirito Santo; infatti è questo Spirito che ha per compito di "ricordare" tutto ciò che Cristo ha detto, di farlo riapparire e vivere nella memoria della Chiesa (Gv 14,26), per meglio far capire le parole di rivelazione. Dalle numerose parole di Gesù lo Spirito Santo nei Vangeli ha riferito quelle che giudicava più importanti, necessarie alla comprensione della persona e dell'opera del Salvatore.

    Siamo certi di trovare in questi testi gli orientamenti fondamentali che ci aiutano a capire le relazioni fra il Padre celeste e la madre terrena di Gesù.

    "Abbà", Padre

    Il punto di partenza della nostra ricerca sulle relazioni fra il Padre e Maria è l'invocazione "Abbà" pronunciata da Gesù nella preghiera del Getsèmani: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu!" (Mc 14,36).

    Lo Spirito Santo ha ispirato l'evangelista in modo tale che almeno una volta nei testi evangelici sia riferita la parola aramaica "Abbà" in una preghiera tradotta in lingua greca. Altrove, siccome i vangeli sono scritti in greco, nelle preghiere formulate da Gesù, viene adoperato il vocabolo greco "Pater".

    La presenza di un vocabolo aramaico è eccezionale. Questa presenza si spiega dalle circostanze: dinanzi alla Passione imminente, il vocabolo "Abbà" era stato pronunciato con un accento molto commuovente. Era il grido rivolto da Gesù al Padre in un momento desolato di profonda angoscia. Immaginiamo che Pietro, testimone privilegiato dell'episodio del Getsèmani, aveva conservato il ricordo indimenticabile di questo "Abbà" e che l'evangelista Marco, che ci trasmette i ricordi di Pietro, abbia voluto riprodurre nella sua risonanza aramaica questa invocazione, nella quale si poteva cogliere tutto il dramma della Passione.

    Sulla base di questo ricordo, gli esegeti hanno potuto mostrare che abitualmente Gesù adoperava il termine "Abbà" per rivolgersi al Padre. Una sola eccezione può essere osservata: sulla croce, egli grida: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Mc 15,33; Mt 27,46). Tuttavia l'eccezione è soltanto apparente, perché Gesù, a quel momento, riprende le parole del salmo 22; per questo dice: "Dio mio". Ma immediatamente dopo, torna, in un secondo grido, alla parola "Abbà" per dire: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito"(Lc 23,46). L'invocazione costante nelle preghiere di Gesù era dunque "Abbà".

    Gesù afferma la sua identità di figlio

    "Abbà" era il nome familiare usato dai bambini giudaici nelle loro relazioni con il padre, l'equivalente di "papà". Divenuti adulti, i figli continuavano a servirsi di questo vocabolo per esprimere il loro affetto filiale. Così, dalla sua infanzia, Gesù aveva adoperato il vocabolo "Abbà" per rivolgersi al Padre invisibile.

    L'uso di questo vocabolo ha un valore singolare, perché prima nessun Giudeo l'aveva usato per rivolgersi a Dio. Nessuno, prima di Gesù, aveva osato adoperare un nome così familiare per conversare con il Dio pieno di maestà; la distanza doveva essere rispettata. Un rispetto pieno di timore caratterizzava le relazioni del popolo giudaico con Dio: pietà e timore di Dio erano sinonimi. È questo nome che è stato deliberatamente scelto da Gesù. Si poteva notarvi una grande novità, legata alla novità stessa dell'Incarnazione. Gesù voleva rivelare la sua identità di Figlio, Figlio che è Dio in relazione con un Padre che è Dio. Per esprimere questa identità filiale in linguaggio umano, occorreva usare la parola "Abbà", capace di significare una profonda intimità con il Padre. Adoperando questo vocabolo, manifestava il legame unico che l'univa al Padre: era in un rapporto filiale con il Padre celeste, come un figlio sulla terra è in relazione familiare con suo padre terreno.

    Come si era formata, in Gesù, la coscienza di questa identità filiale? Per spiegare il fatto che dalla sua infanzia Gesù ha chiamato il suo Padre "Abbà", occorre ammettere che il Padre, con una luce speciale concessa all'intelligenza del bambino, gli aveva fatto capire che egli era suo proprio figlio. Gli aveva comunicato ciò che può essere chiamato una conoscenza infusa della sua filiazione unica. Aveva fatto sorgere in lui la coscienza della sua vera identità, affinché potesse vivere nella piena verità della sua persona divina, impegnata in una vita umana. L'invitava a comportarsi con lui da Figlio, aprendogli un cuore paterno che chiedeva la stessa apertura nel suo cuore filiale. Poco a poco, dalla più tenera età, Gesù rispondeva alla luce ricevuta chiamando "Abbà" colui che si rivelava a lui come Padre.

    Non conosciamo particolari su questo sviluppo della coscienza filiale di Gesù, ma dobbiamo ammettere questo sviluppo, che solo spiega l'uso frequente dell'invocazione "Abbà" nel corso della vita pubblica.

    Pure c'è una manifestazione di questo sviluppo e precisamente nell'episodio di Gesù ritrovato nel tempio. A sua madre che gli chiede perché è rimasto a Gerusalemme causando l'angoscia dei suoi genitori, Gesù risponde: "Non sapevate che io devo essere nella casa del Padre mio?" (Lc 2,49) Vuole mostrare che il suo comportamento è pienamente giustificato, per il motivo che il suo vero padre è colui che abita nel tempio. Maria aveva accennato alla sua angoscia e a quella di Giuseppe.

    A dodici anni, Gesù manifestava la coscienza della sua identità. Negli anni anteriori aveva sviluppato questa coscienza rivolgendo il suo sguardo verso il Padre e chiamandolo con il suo nome. Maria raccoglieva così la testimonianza dell'evoluzione dell'anima filiale di Gesù

    Giuseppe e il Padre

    Risalendo all'origine dello sviluppo psicologico di Gesù, possiamo individuare il ruolo essenziale giocato dalla sua relazione con il Padre. Dal momento che si è svegliata la sua coscienza, Gesù è stato illuminato dal Padre sulla sua vera identità. C'è stato nel bambino una specie di contatto mistico con il Padre, suscitando la parola "Abbà".

    È vero che Gesù usava anche il vocabolo "abbà" per rivolgersi a Giuseppe, perché questo teneva il posto di padre nella famiglia di Nazaret. Giuseppe dedicava a Maria un amore di sposo e a Gesù un amore di padre, anche se non era intervenuto nel concepimento del bambino. Esercitava una autorità paterna, congiuntamente con l'autorità materna di Maria: lo nota espressamente il vangelo affermando che Gesù "stava loro sottomesso" (Lc 2,51). Tuttavia, pur chiamando Giuseppe "abbà", Gesù invocava segretamente un altro con questo nome, e sviluppava una intimità filiale, invisibile, con il Padre dal quale era uscito.

    Era un segreto destinato a farsi conoscere, perché Gesù intendeva rivelare la sua filiazione divina; inaugura questa rivelazione all'età di dodici anni. Se egli ha imparato a dire "Abbà" al Padre celeste in tutta la formazione della sua coscienza di bambino, lo scopo è di guidare l'umanità sulla stessa via e di insegnarle a invocare Dio sotto questo nome.

    Così si spiega il fatto che secondo il piano divino, Giuseppe ha dovuto scomparire dinanzi alla rivelazione nuova che ha dato ad "Abbà" una pienezza di significato nella venerazione rivolta al Padre. Lo sposo di Maria muore prima della fine della vita nascosta di Gesù; la sua presenza paterna avrebbe reso più difficile l'insegnamento che Gesù avrebbe dato sulla propria identità e sui suoi rapporti col Padre.

    Maria, da "mamma" a "Donna"

    Molto diversa è la situazione di Maria. Quando Gesù, secondo il costume giudaico, la chiama "mamma", non deve, come era il caso per Giuseppe, pensare a un'altra persona; era esclusivamente riservato a sua madre. Mentre il vocabolo "abbà" orientava sempre lo sguardo di Gesù verso il Padre celeste, il nome "mamma" poteva soltanto designare Maria. Gesù poteva impegnare in questo nome tutto il suo affetto filiale. Maria era la sua unica mamma, che gli manifestava tutto il suo amore materno e a cui rispondeva con un grande amore filiale.

    Il vangelo non ci riferisce questo nome "mamma" nelle parole rivolte da Gesù a sua madre. Anzi costatiamo, nei due episodi della vita pubblica riportati nel vangelo di Giovanni, che deliberatamente Gesù non si serve del nome di madre o mamma nelle parole rivolte a Maria. Egli desidera manifestare la distanza che lo separa da lei; intraprendendo la sua missione redentrice, si è allontanato da lei, lasciandola a Nazaret.

    Accetta la sua cooperazione a Cana, ma a titolo di "donna" (Gv 2,4) che contribuisce alla prima manifestazione gloriosa della sua identità messianica; egli è il solo che decide del miracolo e lo compie, ma lo fa per rispondere alla richiesta di Maria.

    Nella Passione, sul Calvario, istituisce une nuova maternità, propria a quella che chiama "donna", fuori di ogni intenzione di favoritismo familiare.

    Questo atteggiamento riservato di Gesù è caratteristico della vita pubblica, cioè del compimento della sua missione: egli impegna Maria nella sua opera come donna destinata a cooperare a questa missione, e non come madre venerata da suo figlio. Nella vita nascosta, a Nazaret, Gesù, che ha voluto vivere la prima tappa dell'esistenza umana come un bambino, non ha mancato di dire "mamma" a sua madre. Con una spontaneità simile a quella degli altri bambini, ha pronunciato questo nome. Maria stessa gli aveva insegnato, dalla prima infanzia, a usare questo nome.

    Siccome Maria gli dedicava nel modo più perfetto il suo amore materno, Gesù rispondeva con un amore filiale d'eccezionale intensità. E` stato il bambino che ha amato sua madre come nessun altro l'ha fatto; ha espresso con il vocabolo "mamma" un amore semplice e completo.

    Il Padre e Maria uniti nel cuore di Cristo

    Se cerchiamo il significato delle relazioni di Maria con il Padre, scopriamo una meraviglia che appare nell'atteggiamento del bambino Gesù. Nella sua infanzia, Gesù si è sviluppato in un duplice amore fondamentale. Diceva "Abbà" al Padre celeste e "mamma" alla madre terrena. Gli altri bambini uniscono nel loro affetto padre e madre, che ambedue sono umani; Gesù associava un Padre divino e una madre umana nello stesso amore filiale.

    Questa associazione si formava nel cuore del bambino, nel fondo segreto del suo pensiero. Possiamo intravvedere l'entusiasmo che animava Gesù quando pensava al Padre e lo chiamava segretamente "Abbà". Il grido "Abbà", che molto più tardi fu il grido dei cristiani ispirati dallo Spirito Santo, fu prima di tutto il grido che usciva dall'anima di Gesù nei suoi primi anni di vita.

    Un altro entusiasmo s'impadroniva anche di lui quando diceva a sua madre "mamma". Egli la conosceva totalmente pura, perfettamente bella nella sua anima. I bambini sono spesso portati a guardare la loro madre come la persona più perfetta, e sono delusi quando questo sogno svanisce. Gesù ha potuto riconoscere nella sua madre la realtà concreta di questa perfezione. Non si stancava di contemplare le qualità eccezionali di quella che chiamava "mamma".

    Nel linguaggio del bambino si è dunque unito il nome "mamma" al nome "Abbà", come nel suo cuore si univa allo slancio verso il Padre uno slancio filiale verso la madre. Si trattava di una unione inseparabile, essenziale allo sviluppo della vita profonda di colui che era uscito dal Padre eterno e nato da Maria. Questa unione manifestava il più incredibile avvicinamento fra Dio e l'umanità, avvicinamento che si esprimeva nel modo più intimo quando Gesù diceva "Abbà" e mamma". Il bambino si rallegrava di questa duplice provenienza, quella del Padre divino e di una madre umana.

    Il Padre e Maria sono stati riconosciuti e affermati da Gesù come uniti nello sviluppo della sua vita più intima.

    "Abbà" e "mamma" erano le due grida che testimoniavano la duplice fonte del Figlio incarnato; questo Figlio proclamava la sua duplice origine, nella quale la creatura è associata al Creatore.

    Così appare la grandezza di Maria. Una donna viene elevata al livello del Padre, essendo chiamata "mamma" come il Padre è chiamato "Abbà". Maria è divenuta la creatura più vicina a Dio; non può essere staccata dal Padre con il quale è definitivamente legata dalla presenza di Gesù, Figlio del Padre e figlio della Vergine.

    Il teologo Jean Galot, professore emerito di cristologia alla Gregoriana di Roma, ha accettato di presentare, nel 1999, l’anno del Padre, i rapporti fra Dio Padre e Maria Ss.ma. Lo ringraziamo anche a nome dei nostri lettori e siamo certi che la sua competenza sia come teologo che come mariologo renderà tali articoli particolarmente illuminanti e stimolanti.

    Grazie al sito "Maria Madre di Dio"


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    Da: Soprannome MSN°Angelo Inviato: 03/03/2005 12.38
    Mi è stata rivolta un altra domanda che ho trovato molto stimolante ai fini di una più ampia comprensione anche per noi cattolici, ve la ripropongo affinchè possiamo giungere una unità nell'uso di certe espressioni.
     
     

    Quindi caro Angelo, seguendo la tua logica, se insieme a Maria da Elisabetta si fosse presentata anche la mamma di Maria o una sua zia, Elisabetta, avrebbe anche inteso "Nonna di Dio, una Zia di Dio" ecc... <o:p></o:p>

    Esiste dunque pure una nonna o una zia di Dio?
     
     
    Caro (...) , trovo stuzzichevole la tua osservazione, permettendomi di aprire un forum a parte per non distogliere l'attenzione sul termine Theotokos. I moderatori potranno decidere in merito al collocamento della mia risposta.
    Su cosa baserò questa risposta?  Ho sentito spesso insistere sul fatto che Maria non può essere definita madre di Dio ma solo Madre del Verbo Incarnato, di conseguenza non sarà semoplice dare una risposta che possa soddisfare colui che a priori nega una verità come la Theotokos: Colei che ha partorito Dio.
    " In principio era il Verbo, e il Verbo presso Dio, e il Verbo era Dio (...) E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv.1).
    Non possiamo dividere il Verbo Incarnato nè dal suo essere Dio in quanto Verbo del Padre, nè in quanto Persona legittimamente partorita da sua Madre. Verbo Incarnato e Persona, sono una sola cosa.
    Un evangelico in questi forum ha scritto: che nel Vangelo si legge che Maria ha partorito Gesù. Quasi a dividere automaticamente la deità.
    In tal modo assistiamo ad un difetto perchè si ignora quello che dice Giovanni "e il Verbo era Dio", non solo, a questo punto quando Elisabetta riconosce in Maria la "Madre del mio Signore" scatta automaticamente pensare che Elisabetta, essendo cugina di Maria, ne diventi la "zia". Zia della Seconda Persona della Trinità.
     
    Indubbiamente è una assurdità perchè si continua a ragionare con i nostri parametri umani che sono certamente limitati, ma che non possiamo usare per esprimere il prodigio dell'Incarnazione.
    I parametri di una generazione umana prevedono questo:
    a- l'azione dei genitori (spermatozoo ed ovulo) per dare vita ad una nuova creatura;
    b- l'azione motrice divina che sta all'origine dell'atto creativo (causa prima);
    c- l'azione creatrice di Dio che infonde l'anima.
    Nella fase genitoriale, essi sono complementari, nel senso che la casualità (azione) del primo, non può avvenire senza la casualità (azione) dell'altro.
    Nel caso, invece, del concepimento nella Vergine, l'azione prodigiosa intanto non è casualità, ma è mossa da Dio che fa si che, l'azione generatrice della Donna, produca UGUALMENTE un nuovo organismo anche in assenza dell'azione dell'altro (Giuseppe). Siamo di fronte ad un PRODIGIO! Questo nuovo organismo prodotto dentro il grembo verginale di Maria, riceve un anima per poter sostenere in pienezza quel DIVENIRE UOMO  a tutti gli effetti.
     
    Indubbiamente ai fini legali Elisabetta sarà risultata "zia di Gesù" come del resto lo stesso Gesù era legalmente riconosciuto "Figlio di Giuseppe" mentre noi sappiamo che non è così.
    Ma quello che interessa a noi è il legame RELAZIONALE  E NON QUELLO LEGALE EBRAICO.
    Per questo, dal punto di vista RELAZIONALE, l'azione genitoriale di Dio, il Padre, per opera dello Spirito Santo, HA TRONCATO DI NETTO OGNI FORMA LEGALE E PARENTALE generando, per la prima volta nella storia dell'uomo, una RELAZIONE PERSONALE FRA LUI STESSO E LA CREATURA UMANA assolutamente speciale ed irripetibile.
    Questa relazione ha UN SOLO LEGAME LEGITTIMO: la Madre, per mezzo della quale questa parentela con Dio ha assunto L'UNIVERSALITA' DI GESU' CRISTO CON OGNI ESSERE UMANO. Cioè, per mezzo di Maria, il Verbo di Dio si è relazionato non più con una parentela familiare legislativa, ma al contrario ha relazionato ognuno di noi con il Verbo.
    In tal senso Gesù può insegnare serenamente:
    Matteo: 46 Mentre Gesù parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. 47 [E uno gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti».] 48 Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?» 49 E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 50 Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre».
    Questa relazione ha UN SOLO LEGAME LEGITTIMO: la Madre, per mezzo della quale questa parentela con Dio ha assunto L'UNIVERSALITA' DI GESU' CRISTO CON OGNI ESSERE UMANO. Cioè, per mezzo di Maria, il Verbo di Dio si è relazionato non più con una parentela familiare legislativa, ma al contrario ha relazionato ognuno di noi con il Verbo.
     
    Sia lodato Gesù Cristo.

     
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    00 29/04/2010 11:29
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    Consiglia Elimina    Messaggio 9 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°camerone° Inviato: 03/03/2005 13.04
    Sì, l'avevo nitato anche io e l'autore, se non sbaglio, è lo stesso che aveva scritto che il Verbo di Dio non era Dio intero e aveva anche evidenziato in rosso la frase per far risaltare meglio la sua affermazione.
     
    Quella era un'eresia bella e buona, questa invece è una sciocchezza che non meritava una risposta così dettagliata e precisa.
     
    Comuqnue, ad onor del vero, devo riconoscere che ci sono anche evangelici autentici in giro.
     
    Spero che non si prenda CE come esempio tipico di evangelismo perchè in realtà il vero evangelismo è ben altro ed è ben diverso spessore.
     
     

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    Consiglia Elimina    Messaggio 10 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 03/03/2005 15.53
    Mi stupisco che i gestori non intervengano per dire la loro.
     
    Ma evidentemente quell' Antipa gli fa comodo per far "scomparire" alcune domande alle quali non sanno rispondere.
     
     

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    Consiglia Elimina    Messaggio 11 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 03/03/2005 21.34


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    Consiglia Elimina    Messaggio 12 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Angelo Inviato: 04/03/2005 9.28
    E quindi???
     
    Cosa hai voluto dire? Alla fine, secondo la tua logica, è lecito quindi parlare di zia o  nonna di Dio. Che significa dire poi che ai fini legali Elisabetta sarà risultata zia di Gesù? Se Gesù è Dio, come lo è, allora è vero anche che Elsabetta risulti essere zia di Dio...non si può scrivere a proprio piacimento facendo differenza tra fini legali e non.
     
    Questa domanda prosegue dal post. 8 segue la risposta che ho dato e che metto anche qui per aiutare anche noi cattolici a queste meditazioni.
     
    Caro (...), dimostri di ragionare con la chiusura mentale che dimostrarono i farisei davanti a Gesù quando gli si rivela per ciò che era "Io e il Padre siamo una cosa".
    La comprensione dell'avvenimento-prodigio dell'Incarnazione E' GRADUALE. Non è un caso che il Vangelo inizia con la geneaologia di Gesù per dimostrare le sue radici giudaiche e davidiche oltre che a testimoniare la verità delle profezie che lo riguardavano.
    Ma questa comprensione per noi va ben oltre dei legami umani perchè abbiamo riconosciuto che Gesù è Dio!
    Accettiamo per tanto sia la geneaologia del Cristo per mezzo della carne, sia l'evento prodigioso che ne attesta la sua "disceso dal cielo" e perciò Dio stesso, Verbo incarnato.
    Tu invece separi i due aspetti: l'umano e il divino!
    L'umano:
    Matteo per ben due volte chiama Maria non con il nome soltanto, ma con il termine di MADRE: sia per descrivere l'adorazione dei magi che trovano il Bambino CON SUA MADRE, sia quando parla della fuga a causa di Erode, versetto 13, l'angelo dice a Giuseppe: " Su, alzati, prendi CON TE il BAMBINO E SUA MADRE e fuggi in Egitto..." mentre non chiama Giuseppe "padre". Nella Bibbia nulla è scritto a casaccio!
    Luca cap.2 ci descrive un CENSIMENTO nel quale la Famiglia di Nazaret viene SEGNATA  per quello che era: UNA FAMIGLIA COME TUTTE LE ALTRE.
    La divinità di Gesù:
    In questa naturalità non è per nulla antibiblico pensare a Gesù anche come nipote di Elisabetta e nipote SULLA CARTA EBRAICA DEL CENSIMENTO dei suoi nonni, questo ne determina la verità sulla geneaologia con la STIRPE DAVIDICA. Al verso 21, Dio dimostra il rispetto alle Leggi giudaiche che non era venuto ad abolire ma a "portare a compimento" e così i suoi GENITORI si recano come è usanza della Legge dopo gli otto giorni, al Tempio per la purificazione che era l'offerta a Dio, qui avviene il QUARTO RICONOSCIMENTO:
    a- il primo è santa Elisabetta: Madre del MIO SIGNORE;
    b- i magi trovano SUA MADRE CON IL BAMBINO E LO ADORANO;
    c- i pastori ascoltano l'invito dell'Angelo e riconoscono in quel Bambino UN PRODIGIO e di Maria si legge "conservava tutte queste cose nel suo cuore";
    d- Simeone ed Anna riconoscono il Messia e l'unica profezia che legherà questo Figlio ALL'UMANITA'  è solo DESCRITTA PER MARIA e non per Giuseppe che era li presente.
     
    In tutti e quattro i casi di RICONOSCIMENTO di chi fosse realmente Gesù, solo Maria è identificata, ASSOCIATA con il Figlio. Se per te questo è insignificante, dimostri solo una chiusura farisiaca come fecero i Farisei al tempo di Gesù i quali invece, a differenza degli esempi che abbiamo letto si FERMANO A DIRE: "MA NON è COSTUI IL FIGLIO DEL FALEGNAME?" domanda che ci si pone quando NON si comprende la vera NATURA DIVINA DEL CRISTO INSEPARABILE ORA DA QUELLA UMANA. Solo i farisei parlano di Giuseppe, a differenza dello schema rivelatore delle quattro tappe evangeliche che ci dimostrano come il Figlio accanto alla Madre viene riconosciuto per ciò che realmente era e viene ADORATO.
     
    La mia logica è dunque quella del Vangelo:
    esiste una realtà UMANA che lega questo Verbo Incarnato con la sua realtà DIVINA a tutta l'umanità per mezzo di Maria. entrambe le due realtà si esprimo IN UNA SOLA PERSONA che è l'Unigenito Figlio di Dio per mezzo dell'Incarnazione.
    Gesù è anche nipote, sulla carta, di Elisabetta ed è cugino di Giovanni il Battista, questa verità ti cambia la vita?
    Conferma invece LA NOSTRA ADOZIONE A FIGLI.
    Se Gesù fosse stato estraneo ad ogni parentela, il suo INSERIMENTO NELLA NOSTRA UMANITA' SAREBBE SOLO PER META'. MA CI AVVERTE SUPERANDO OGNI SCHEMA FARISIACO:
    Matteo: 46 Mentre Gesù parlava ancora alle folle, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. 47 [E uno gli disse: «Tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori che cercano di parlarti».] 48 Ma egli rispose a colui che gli parlava: «Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?» 49 E, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 50 Poiché chiunque avrà fatto la volontà del Padre mio, che è nei cieli, mi è fratello e sorella e madre».
    Questa relazione ha UN SOLO LEGAME LEGITTIMO: la Madre, per mezzo della quale questa parentela con Dio ha assunto L'UNIVERSALITA' DI GESU' CRISTO CON OGNI ESSERE UMANO. Cioè, per mezzo di Maria, il Verbo di Dio si è relazionato non più con una parentela familiare legislativa, ma al contrario ha relazionato ognuno di noi con il Verbo.
     
    Tu stesso, caro (...), confermi che Gesù è Dio e quindi, dal punto di vista prettamente umano è giusta la tua definizione. Ma è una tua definizione non mia. Io ho messo in evidenza l'assoluta ed irripetibile correlazione fra Dio ed un essere umano che trascende la capacità di collocare l'evento inquadrandolo per categorie terrene. Ovviamnete si potrrebbe anche dire che Elisebetta è la zia del Verbo Incarnato. Ma se il Verbo Incarnato è comunque pienamente Dio,allora si ritorna a ragionare in termini di zia di Dio e così via che è un aspetto che compone la domanda proprio dei farisei: "Ma non è costui il figlio del falegname?" come a dire: "ma che cosa vuole questo? chi pretende di essere? Già a suo tempo Gesù ebbe una contesa con i Sadducei sul problema della resurrezione e nella sua risposta li invitò a non ragionare per categorie umane. Queste categorie UMANE ESISTONO, indubbiamente esistono, ma noi siamo invitati a leggere oltre le parole, la Theotokos resta perciò QUELL'UNICO LEGAME UMANO CHE CI CONSENTE ANCHE DI COMPRENDERE LA NOSTRA VERA ADOZIONE A FIGLI. Giuseppe adottò il Verbo come FOSSE SUO FIGLIO, nel censimento egli risulta ESERE IL PADRE DI GESU', ma sappiamo che non è così perchè abbiamo SUPERATO lo schema della logica umana. Ma solo Maria ne viene ASSOCIATA in termini di maternità CARNALE.
    Evidentemente tu non hai compreso a fondo l'eccezionalità e soprattutto la portata dell' evento dell' Incarnazione. Perdonami, ma me lo dimostra la tua frase "Non può essere che per una si usano parametri umani e per un'altra no. In base a cosa saresti poi in grado di farte tale differenza? " Non sono io a stabilire una differenza ma è stato Dio stesso che, sconvolgendo tutti i parametri della generazione umana, ha portato ad uno stravolgimento dei nessi di causalità ( non casualità come in un paio di occasioni avevo erroneamnete scritto nel mio primo messaggio. E' stato un lapsus manus) fra causa generante e causa creante.
    Argomento questo che ho trattato in un altro forum per dare già delle risposte alle vostre domande.
    Sia lodato Gesù Cristo.

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    Consiglia Elimina    Messaggio 13 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Angelo Inviato: 04/03/2005 9.42
    Il concetto che un dio abbia una madre è un prestito della mitologia greca. Biblicamente non risulta la madre di Dio nel senso da te esposto!
     
    Caro (...), credo che l'errore di base sia come viene posta la domanda.
    Dio NON ha una madre perchè Egli è Colui che è, è l'Alfa  e l'Omega, il principio e la fine.
    Riflettiamo:
    Dio non può essere neppure la fine se per fine intendiamo UNA FINE, altra dimostrazione che la Sola Scriptura di un verso induce nell'errore.
    Cosa s'intende per questo "principio e questa fine"?
    E' collocato NEL NOSTRO TEMPO UMANO!
    Ed è in questo TEMPO che Dio per mandare avanti il suo Progetto e portarlo a compimento, ha scelto DI AVERE UNA MADRE per rivelarsi come vero Uomo!
    Prendiamo la Bibbia e leggiamo termini come:
    a- giunta la PIENEZZA DEL TEMPO
    b- Dio MANDO' IL SUO FIGLIO NATO DA DONNA
    c- QUESTO E' IL TEMPO DELLA MISERICORDIA DI DIO
    d- PER QUESTO SONO VENUTO
    e- TUTTO E' COMPIUTO!
     
    Dio essendo Colui che è NON HA UN PRINCIPIO E NON HA UNA FINE, ma dentro questo TEMPO Egli è l'Alfa e l'Omega, il Principio (Genesi) e la Fine (Apocalisse), dentro a questo tempo PREVALE una pienezza:
    b- Dio MANDO' IL SUO FIGLIO NATO DA DONNA
    è la Theotokos questa Donna: Colei che ha partorito Dio!
    Sia lodato Gesù Cristo.

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    Consiglia Elimina    Messaggio 14 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 04/03/2005 12.17
    Caro Angelo.....ti ringrazio per questi approfondimenti.........spero solo che comprenderai il perchè non intervengo fra le tue righe.....perchè dalla tua stessa presentazione ne deduco che tu abbia intenzione di agire in termini ecumenici...........e questo non posso che accoglierlo come un dono di Dio..........
    E non intervengo perchè non ho nessuna intenzione di rovinare.......il tuo modo di procedere che apprezzo molto........
    Sappi che comunque sia ti sono vicina con un grazie che si fa PREGHIERA...........e in definitiva sempre presente se vuoi porre anche domande.......
     
    Fraternamente caterina

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    Consiglia Elimina    Messaggio 15 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 04/03/2005 12.42
    Il concetto che un dio abbia una madre è un prestito della mitologia greca. Biblicamente non risulta la madre di Dio nel senso da te esposto!
     
    Siamo alle solite... i fratelli di CE quando non sanno cosa rispondere fanno i finti tonti...
    Ma dando risposte simili si danno automaticamente la zappa sui piedi, perché la stessa Bibbia li contraddice!
    In questo caso i nostri amici continuano a far finta che Angelo stia usando il termine "madre" come per sottolineare un rapporto di parentela al pari di nonno, zio, cugino ecc. portando a sostegno le loro tesi preconfezionate che tutti conoscono a memoria (le loro risposte sono sempre le stesse, usano addirittura gli stessi termini e le stesse frasi), mentre la Bibbia ci presenta Maria come colei che ha partorito Gesù Cristo, il Figlio di Dio!
    Gesù ha assunto la natura umana pur rimanendo al 100% Dio, di conseguenza Maria ha concepito Dio, essendone la madre naturale, gli altri parenti come i cugini, gli zii e gli eventuali "fratelli" che gli evangelici sostengono Maria abbia concepito assieme a Giuseppe (altra eresia ampiamente confutata dalla Bibbia), possono vantare un rapporto di parentela con Gesù solo e unicamente per mezzo di Maria, non certamente da parte paterna visto che Maria ha concepito Gesù per mezzo dello Spirito Santo.
    Quindi la Bibbia ci dice che nessuno può dirsi "figlio di Dio" se non ha Maria per madre, la conferma è in GV 19:27, dove Gesù, nel momento più terribile della sua esistenza terrena, si preoccupa di sottolineare questa Sua importantissima volontà, che gli evangelici come al solito distorcono, per non dover ammettere tutto il resto, dicendo che Gesù ha affidato Sua Madre a Giovanni perché altrimenti sarebbe rimasta sola... ma se sempre a detta loro Gesù aveva dei fratelli, tra i quali Giacomo, che bisogno c'era di affidare Maria a Giovanni?
    Forse i fratelli del Signore erano dei figli degeneri al punto di abbandonare la loro madre?
    Oppure Gesù non aveva fratelli carnali?
    E poi che bisogno c'era di dirlo quando era sulla croce e stava per lasciare questo mondo?
    Non poteva pensarci prima?
    In ogni caso qualsiasi parente o discepolo sarebbe stato più che onorato di avere con se la Madre del Signore...
    Quindi anche questo passo di Giovanni ci riconduce alla conclusione più ovvia, che è quella a cui la Chiesa è arrivata fin dal primo secolo:
    Maria è la madre di Dio, e attraverso Lei ogni discepolo che la accetta come madre può dirsi fratello del Signore e figlio di Dio, il resto sono solo chiacchiere ridicole...
     
    AlbY
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    00 29/04/2010 11:30
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    Consiglia Elimina    Messaggio 16 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°fabiola°°° Inviato: 04/03/2005 18.08
    ti dice niente a proposito il verso.. "hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non sentono"
     
    non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
     
    Ave Maria
    Consiglia Elimina    Messaggio 17 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 04/03/2005 18.17
    Quindi la Bibbia ci dice che nessuno può dirsi "figlio di Dio" se non ha Maria per madre, la conferma è in GV 19:27
    ...............
     
    Mio caro Alby....se la tua assenza produce frasi così santamente ISPIRATE E STUPENDE........RITORNATENE ALL'OBLIO .....perchè sembra che ne abbiamo veramente bisogno...............
    Bentrovato amico..........
    e grazie veramente per questa frase che racchiude una profonda teologia DEL VANGELO.............
     
    Fraternamente caterina
     
    P.S.
    Caro Angelo..un suggerimento.nun t'arrabbià se usano Agostino stravolgendolo......PADRE PERDONALI, NON SANNO QUELLO CHE DICONO..........e in mancanza di risposte non possono fare altro che perdere tempo e scansare le chiarissime dimostrazioni che gli hai portato.come hai detto in un altro forum: NON ASPETTARTI NESSUNO SCOOP.........
    Buon lavoro........
     

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    Consiglia Elimina    Messaggio 18 di 57 nella discussione 
    Da: smile Inviato: 05/03/2005 8.30
    Uno  Smile per questo forum bellissimo. Caro Alby un altra prova di quel che dici è nella nascita di ogni uomo, i figli per quanto si possono creare in laboratorio, devono per forza stare nove mesi nel seno di una madre e devono esere partoriti da colei che per questo viene chiamata Madre.
    Chi rifiuta Maria per Madre, sta rifiutando anche la propria mamma e non se ne rendono conto!
     
     

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 19 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 06/03/2005 11.47
    D’accordo, ma se continui a leggere il verso (Gv.1:14) dice: il Verbo si è fatto carne ed ha abitato fra noi per un tempo… Dunque il termine abitato, (vedi il greco) si applica ad un tabernacolo o tempio, e difatti in Giov.2:21, il tempio di Dio era il suo corpo umano.
     
     
    Nel forum evangelico si continua a nascondersi dietro un dito per cercare di negare la Theotokos...
    Ora leggiamo che un iscritto (lodato peraltro da uno dei gestori) scrive che Gesù ha "abitato nel suo corpo per un tempo..."
    A me risulta che Gesù quel corpo non lo ha lasciato, poiché è risorto col medesimo corpo che aveva quando era tra noi, con il quale è epparso agli apostoli permettendo addirittura che Tommaso toccasse le sue ferite per togliere ogni dubbio!
    Quindi quel corpo che per gli evangelici è stato "la dimora umana di Gesù" esiste ancora!
    Siede alla destra del Padre ed è adorato dai cristiani come Dio!!!!!!!!
    Come si può quindi affermare che Maria non è la Madre di Dio?????
    Ancora una volta abbiamo assistito ad una figuraccia che questi sapientoni hanno fatto proprio per mezzo della Sola Scriptura...
     
    AlbY

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 20 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Angelo Inviato: 06/03/2005 12.25
    Caro Alby, ho notato anch'io questo errore che rischia di diventare una grave eresia circa la resurrezione di Gesù nel suo corpo.
    Ma non sono intervenuto perchè sto cercando di meditare cosa l'autore della frase intenda dire veramente.
    Mi ha fatto piacere constatare da te, ma anche dalla Patrizia, come fra cattolici indubbiamente le dottrine ci uniscono in un solo parlare e in un solo esprimersi, tanto da avere spesso lo stesso materiale per contribuire ai dialoghi in corso.
     
    Sia lodato Gesù Cristo per questo, perchè nulla ci è dovuto e nel servo inutile che siamo, è fonte di gratuità e di dono, dare agli altri la Luce della Verità che immeritatamente ci è stata donata.

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 21 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNGil_Brethil2 Inviato: 06/03/2005 12.58
    Approfitto Angelo per farti i complimenti per come porti avanti le discussioni e per la tua preparazione. Tu sei all'inizio e hai ancora tante energie, io forse ho un po' le batterie perchè ne ho sentite parecchie di cose... ! quindi magari sembro un po' brusca, ma non lo faccio apposta!
    Grazie dei tuoi contributi Angelo!
    La pace del Risorto
    patrizia

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 22 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 06/03/2005 14.38
    Mi ha fatto piacere constatare da te, ma anche dalla Patrizia, come fra cattolici indubbiamente le dottrine ci uniscono in un solo parlare e in un solo esprimersi, tanto da avere spesso lo stesso materiale per contribuire ai dialoghi in corso.
     
    Già... purtroppo qualcuno continua a dire che i cattolici sono uniti solo "apparentemente"...
    Considera poi che nei dialoghi con gli evangelici (di persona, non in CE dove non sono iscritto ...), uso esclusivamente la Bibbia, visto che per loro il Magistero Cattolico è irrilevante, ma interpretando la Bibbia in modo Cattolico si giunge comunque tutti alle stesse conclusioni, perché non c'è nulla nel Magistero che contrasti con la Bibbia, a meno che non si interpreti quest'ultima in modo errato.
    Il Magistero può essere infatti considerato come la più antica scuola biblica esistente.
     
    Angelo, mi piacerebbe chiederti alcune cose in privato mi scrivi per favore al mio indirizzo gmvasa@hotmail.com ?
     
    AlbY

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 23 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Angelo Inviato: 06/03/2005 17.32
    Cara Patrizia, non ti scoraggiare.
    Senza ombra di dubbio esercitare la pazienza nei dialoghi dottrinali, ci perviene dai Padri della Chiesa i quali sostenevano che le discussioni che portavano avanti, li rafforzavano nell'umiltà e nella pazienza.
    Sia lodato Gesù Cristo.

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 24 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 07/03/2005 7.24
    Chi dice che i cattolici sono uniti solo "apparentemente" ( immagino che sia lo stesso che non sapeva la differenza fra un unitariano e un modalista salvo poi affermare di essere andato a predicare da loro così come da tanti altri...) si rode dentro perchè la verità è che invece gli evangelici sono disuniti dottrinalmente.
     
    La Pace
     
    Leo
     
     

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 25 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 07/03/2005 16.28
    A volte le incompresioni derivano da due opposizioni che in realtà dicono la stessa cosa in modo diverso.
     
    Madre di Dio o Madre di Gesù?
     
    E' chiaro che Dio non può nascere, per il semplice fatto che è sempre esistito nella sua Forma Trinitaria.
    Quindi, cosa nasce in Maria?
    Senz'altro un corpo, in modo miracoloso.Nasce Dio? .. No.
    Tuttavia, in quel corpo Dio incarna il Verbo e Maria lo partorisce.
     
    A questo punto le dispute vertono sul fatto se Maria può essere chiamata Madre di Dio oppure Madre del Verbo.
     
    Sta di fatto che Maria partorisce il Figlio di Dio, che a sua volta è Dio e questo è innegabile.
     
    Certo non è genitrice della divinità nel senso stretto del termine, allo stesso modo che una qualsiasi madre terrena non genera lo spirito del bambino che nasce,  ma in Lei si esprime lo spirito divino che s'incarna.
     
    Ora, Dio non avrebbe certo scelto quale suo strumento un essere che non fosse assolutamente puro e anche questa purezza che necessariamente doveva esserci in Maria fa parte di quel mistero che non ci è possibile svelare, e che invece alcuni hanno la presunzione di negare oltre ogni dubbio.
     
    Escludere che Maria fosse esente dal peccato originale è come escludere la volontà e la potenza di Dio, che può permettere questo ed altro.
     
    Di Maria sappiamo molto poco, ma per quanto mi riguarda non ho alcuna difficoltà a pensare che fosse uno spirito eccelso che Dio aveva preservato da ogni colpa in vista di ciò che sarebbe avvenuto.
    E non è neppure detto che gli stessi apostoli fossero a conoscenza di questo mistero che compete solo a Dio.
     
    Maria resta in ogni caso Madre di ciò che ha generato, così come ogni madre terrena è madre di ciascuno di noi pur non avendo generato lei direttamente il nostro spirito, e questo non mi sembra così difficile da comprendere.
     
    Non capisco quindi certe negazioni e sottigliezze evangeliche che tendono ad attribuire caratteristiche umane ad un evento che di per sè è invece soprannaturale.
     
    E' veramente singolare che si possa credere nell'onnipotenza di Dio e poi meravigliarsi se la Sua volontà non segue le normali prassi umane.
     
    Pace
    iyvan
     
     

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 26 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 07/03/2005 16.50
    Con la risurrezione Gesù è ritornato alla vita corporea glorificata.
    E quando saremo riscuscitati anche il nostro corpo sarà immagine del Suo corpo glorioso.
     
     
    Lungi dall'intenzione di voler polemizzare sui forum di CE, ma vorrei cercare di capire la frase scritta sopra...
    Da questa affermazione sembrerebbe che Gesù con la resurrezione sia tornato ad una condizione precedente, cioè che prima dell'incarnazione il Verbo avesse un corpo...
    MA DOVE STA SCRITTO?????????
    E dove è andato a finire il corpo che Gesù aveva quando era sulla terra, cioè quello concepito da Maria?
    E Tommaso in quali piaghe ha messo le mani?
    Vi prego, spiegatemi questa cosa altrimenti inizierà per me una serie di notti insonni...
     
    AlbY

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    Consiglia Elimina    Messaggio 27 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNGil_Brethil2 Inviato: 07/03/2005 17.32
    No Alby il fratello evangelico intendeva dire semplicemente che con la resurrezione Gesù è tornato con il suo corpo si, ma glorioso e trasfigurato, un corpo che non può più essere soggetto alla morte. E anche noi quando risusciteremo avremo il nostro corpo si, ma un corpo che non è più piagato dal peccato e dalla morte, ma glorioso e trasfigurato. Non credo che con "ritornato" intendesse prima dell'incarnazione, ma prima della morte di Gesù sulla croce!
     
    pax et bonum
    patrizia

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 28 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Michele Inviato: 07/03/2005 19.45
    io lo chiederei, non si sa mai!

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 29 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 07/03/2005 19.58
    ........bè io non ecumenica come Angelo e mi perdonerà se rompo questo silenzio ..............questo è il colmo.....Angelo scrive:
     
     
    Maria ha partorito il Figlio di Dio MA HA ANCHE CONCEPITO IL VERBO per opera dello Spirito Santo e non di un uomo
     
    e l'evangelico risponde:

    No, perché il Verbo è sempre esistito, perchè ha gli stessi attributi eterni di Dio Padre e quindi non può essere stato concepito, ma si è fatto carne (Giov. 1:14).
     
    No scusate........questa è veramente una eresia.................rispondo solo con le parole di Luca l'evangelista:
     
    "CONCEPIRAI E PARTORIRAI UN FIGLIO"
    ............
     
    ma cosa dire dal momento che ogni evangelico ha una idea tutta sua sull'Incarnazione???........... leggete che risponde un altro evangelico probabilmente di nostra vecchia conoscenza:
     
     
    Spero che tu ormai abbia compreso che definire Maria
    Madre di Dio o
    Madre di Cristo (Dio incarnato)
    è del tutto irrilevante nella vita di fede e non scalfisce minimamente la fede nella Trinità
     
    ..................
     
    L'INCARNAZIONE PER MEZZO DELLA VERGINE E' IRRILEVANTE AI FINI DELLA TRAINITA'...........
    Amen...ha parlato lo spirito (s minuscola).........dei pentecostali..........
    ma i gestori tacciono.........
     
    Fraternamente Caterina

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 30 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 07/03/2005 20.14
    Sarò sincero... non ci capisco più niente.... Credo che converrebbe a tutti fare un attinmo di silenzio e riordinare le idee.
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    (Teofilo)
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    00 29/04/2010 11:32
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    Consiglia Elimina    Messaggio 31 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 07/03/2005 20.26
    Non credo che con "ritornato" intendesse prima dell'incarnazione, ma prima della morte di Gesù sulla croce!
     
     
    Non ne sarei troppo sicuro vista la risposta successiva...
     
    Gesù è ritornato allo stato di corpo glorioso-spirituale che aveva prima.
     
    Mi sa tanto che fratello New ha bisogno di qualche ripetizione in materia evangelica...
     
     
    AlbY
    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 32 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 08/03/2005 8.10
    C'è una cosa che prprio non capisco. Da una parte qualcheevangelcio rifiuta drasticamnete il tremine madre di Dio. Dall'altra ci sono altri evangeloici che dicono che sì, in fondo si può anche usare ma per maggior chiarezza è meglio usare il tremine madre del Verbo Incarnato.
     
    Quindi sono due posizioni contrastanti.
     
    Tuttavia un'altra cosa mi ha colpito: se ammettono che Maria ha concepito e partorito Gesù che è il Verbo Incarnato e se loro stessi ammettono che il Verbo Incarnato è pienamente Dio, perchè poi rifiutano il tremine madre di Dio che ne à la logica conseguenza?
     
    La Pace
     
    Leo

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 33 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNIoFrancesco21 Inviato: 08/03/2005 10.52
    Pace del Risorto.
     
    Cari tutti nel Signore, è quel che vado ripetendo anche voi dalla mia testimonianza che spero qualche volta teniate in considerazione.
     
    La negazione del termine Madre di Dio scaturisce non dalla lettura biblica, ma dall'accusa di venerazione, il ragionamente che si fa nello studio biblico è il seguente:
     
    < Maria è stata chiamata Madre di Dio per giustificare la venerazione (l'adorazione) che di lei fanno insieme ai santi. Se togliamo il termine Madre di Dio, senza negare l'evento dell'incarnazione, noi diciamo quello che dice l'evangelo: Maria è Madre di Gesù, nostro Signore e salvatore. Ogni altra aggiunta è dottrina umana e non è scritturale. >
     
    Questo ragionamento deve essere tenuto da conto se volete capire come ragionano i fratelli evangelici.
     
    Sia lodato Gesù Cristo
     
     
     

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 34 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNLeonardo5479 Inviato: 08/03/2005 11.09
    Mi sono rifatto un po' di giri per cercare di capire qualcosa in questa matassa ingarbugliata. Ho trovato queste definizioni.
     
    1) Cattolici ed evangelici concordano nell' affermare che Gesù Cristo è il Verbo Incarnato
     
    2) Cattolici ed evangelici concordano nell'affermare che Maria è madre di Gesù Cristo
     
    3) Cattolici ed evangelici concordano nell'affermare che Maria è madre del Verbo Incarnato.
     
    4) Cattolici ed evangelici concordano nell' affermare che il Verbo Incarnato è Dio.
     
    Quindi il sillogismo dovrebbe necessariamente condurci a stabilire che Maria ( madre di Gesù Cristo che è il Verbo Incarnato che è Dio) è madre di Dio.
     
    A questo punto le strade, fino ad ora unite, si dividono. Mentre noi cattolici completiamo il sillogismo dicendo che Maria è madre di Dio, gli evangelici si fermano dicendo: no, Maria è madre del Verbo Incarnato ( che anche secondo looro è Dio) ma non è madre di Dio.
     
    Eppure il titolo di Madre di Dio è stato assegnato a Maria fin dal concilio di Efeso del 431, è stato poi ribadito dal Concilio di Calcedonio del 451 e successivamente ripresi dai Concili Costantinopolitano II ( 553) e III ( 681).
     
    Si tratta di concili ecumenici ( cioè di tutta la Chiesa Cristiana unita) e la loro definizione è rimasta nel tempo fino alla Riforma. Lutero, anche dopo la sua uscita dalla Chiesa Cattolica, continuava a definire Maria come la madre di Dio.
     
    Allora mi sono chiesto perchè questa ostinazione da parte evangelica nel rifiutare a maria questo tremine pur riconoscendo che è madre del Verbo Incarnato e pur riconoscendo che il Verbo Incarnato è Dio.
     
    Mi sono anche dato una risposta che forse è più semplice di quanto possa apparire.
     
    Semplicemente gli evangelici, che si ritengono gli unici depositari della verità, non vogliono e non possono ammettere che almeno in questo caso la Chiesa Cattolica ( e non dimentichiamo anche le Chiese Orientali fra le quali spicca quella Ortodossa)
     
    ha ragione.
     
    Non possono ammettere che, quella che viene presentata loro come la grande prostituta, ha difeso e difende una verità enunciata dalle Scritture, che è presente negli scritti dei Padri della Chiesa, che è stata confermata dai Concili Ecumenici ed è stata mantenuta anche al tempo della Riforma.
     
    Il pregiudizio che è stato inculcato loro verso la Chiesa Cattolica è talmente forte che arrivano perfino a negare l'evidenza,a nche se questo significa andare contro le Scritture, piuttosto che ammettere ed accettare la verità.
     
    E allora si arroccano sulla formula "madre del Verbo Incarnato" e sanno perfettamente cosa stanno dicendo ma non vogliono ammetterlo. E continuano con i loro giri di parole tanto da far pensare ( e per qualcuno di loro è vero) che in realtà non credono al fatto che Gesù Cristo sia effettivamente Dio, che non ne abbiano la certezza.
     
    La Pace
     
    Leo
     
     

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 35 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 08/03/2005 11.13
    Caro Leo...hai infatti confermato la testimonianza dell'amico Francesco 2 al messaggio 33............
     
    Fraternamente Caterina

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 36 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 09/03/2005 16.25
    Certo non è genitrice della divinità nel senso stretto del termine, allo stesso modo che una qualsiasi madre terrena non genera lo spirito del bambino che nasce

    Infatti, come nota lyvan, ognuno di noi è composto di una parte corporea e di una parte spirituale.

    La parte spirituale, secondo la nostra fede, è creata direttamente da Dio e non mutua nulla dai genitori, mentre la parte corporale trae da carne e sangue dei genitori la propria sussistenza.

    Ma nessuno si riferisce alla mamma di Tizio dicendo: costei e la madre del corpo di Tizio.

    Bensì dice: costei è la madre di Tizio;  in quanto la parte corporea e la parte spirituale di Tizio formano una sola persona .

    Tenuto conto di questo il Concilio di Efeso precisava:

    Questo afferma dovunque la fede ortodossa, questo troviamo presso i santi padri. Perciò essi non dubitarono di chiamare la santa Vergine madre di Dio, non certo, perché la natura del Verbo o la sua divinità avesse avuto l’origine del suo essere dalla santa Vergine, ma perché nacque da essa il santo corpo dotato di anima razionale, a cui è unito sostanzialmente, si dice che il verbo è nato secondo la carne.

    Noi quindi confessiamo che il nostro signore Gesù figlio unigenito di Dio, è perfetto Dio e perfetto uomo, (composto) di anima razionale e di corpo; generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità, nato, per noi e per la nostra salvezza, alla fine dei tempi dalla vergine Maria secondo l'umanità; che è consostanziale al Padre secondo la divinità, e consostanziale a noi secondo l'umanità, essendo avvenuta l'unione delle due nature. Perciò noi confessiamo un solo Cristo, un solo Figlio, un solo Signore.

    Conforme a questo concetto di unione in confusa, noi confessiamo che la vergine santa è madre di Dio, essendosi il Verbo di Dio incarnato e fatto uomo, ed avendo unito a sé fin dallo stesso concepimento, il tempio assunto da essa.


    Se gli evangelici tenessero ben presente queste precisazioni, fatte proprio dal Concilio, non dovrebbero fare nessuna obiezione al termine "Madre di Dio" che è utilizzato per rimarcare la indivisibilità del Dio fatto carne e nato da donna.


    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 37 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 09/03/2005 16.25
    E allora si arroccano sulla formula "madre del Verbo Incarnato" e sanno perfettamente cosa stanno dicendo ma non vogliono ammetterlo

    Caro Leo,
    mi chiedevo:
    ma se gli evangelici rifiutano la definizione "madre di Dio", perchè non la trovano esplicitamente espressa nella Scrittura (anche se vi è implicita), come fanno ad accettare il termine "madre del Verbo Incarnato" che non si trova esplicitamente nella Scrittura?
     
     
    Con affetto

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 38 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNxë983 Iù±­Ø”Þ5½\=63, >ôtµv·Pc¹xÍïðÏ,2Ÿè‰û\V¤8(ۙ땙]ªRP{“–…è7FÖ“5\bÊ@ÿ€'ŸþŒ7N*²wPÖÊø÷:ªq!CæôãúýM„Ú¥˜>)‹³d*¼X .riJò_e34VæzÁj:µ›Ž”ÓEtºjðÓ€>O¬…|\u+ª®h++¸ÙîYÂÙ›h>Q„©ðâÀZµcA2–!YK.ÓDȧ­çŒNÛŸòßšsýž f j(^‚ÓÑ' yÕ»´ˆŽhß•Â'mªÆÆR[m mmÝÕÍ÷Þ Jã…U]uS®bÃ}i8 ®àÏpwåŸÊïüƒ:[V©*Cšxê;vdòœw‡"zpÙ¦WØÕnžCàT;oaÁ¼Ã°¸¼ÓbŽöš®©ôoËÎßUV=1¯ø–›ì)¶ƒë‚! �®¬Ìeudæ¼ÍW) b²öçûE¨ÙqGA]q0Èßè¶JâlEßúcâÞÚœ`�.€ôÐÑ);ùä›®>÷w±Úò»m¶Ëºáaf+ ÂÃõì{îãs»í;­°%"ÊÓSª98Ë2RÜWށn�Û‰^9�aJ kí`½Í'Š'©þDvs±m@ ícŠÑ�œ¶è+*ž”Všž¥¥þ7+o´½¿ý»žå^*%|:Ëû8×£ù›^Ç@v~®d¿c.U¡ImÓƒ €9…JAEé„vÁ]ÍhžŠY´ÜÁ ìÑA"‹oƒkg|]»æ•Ëúß½×íûŸ8*Îÿ1U©üͮ׶äí§Ï0æKb«ç”æ+¤§Ò2NV<°ùí¿s*ìñ·ºUjÇàÔÂoø7»ðz4 rˆ.Â71jò³ô+Ú,Kv‰°É“¦)˧NX¡k&rþfÏ[”¥ù g¸þ¹ñ3%'ø­ÒŽw&Þ}öN³eiD(2–•ÂT«(É´¯ôñj.èT"X±Rõ˜+–Þè!”?Õ¿F¢%Ö•žºuž[5Õ(@˜—/ر¬iaz¼ã¨øÆý$jE×-íà,¤N@AZ}„M²À±à/µE%ððü èÍNxyc–&©è ²"~”Š°7Úܐ‘÷zAü.?AöôǪP[úÀ 8�ÑÊ•¤8æ}^¿Q·Ûqº÷þ;.—‡±oŒW_š^ÇâÊÐ_ÎƧµâÕ¬š� PEÔŽ€Ýèn-I?#}sѝÚ/””Túërµé´+tU«Ý!¶•oªV›M)Do»fá°åF¥‡~? !zî¥FH‹¦p¼[¼vPÀnTå»EJY5hS6@ÿþ+Bª‚zVw>�^º3:i¹1À›~OùðÎþÚÆïuuÔ--­Ð"Ìê«…TéÅgÈÕÙ×Û8{]g°Ì?3ÜÆ>Aíõ……1ݼeÁû|ïGõB0Èː4P€· ƒð$¿—Ѩp ï �!ñ‚ÁэG£ê3E„t<ôƒnQž®«•‘þåEY Ãú²/¢ÞàXT¸o·Ò_S¼Óh¸ú+¾¶ÿBö â&̪ªk÷ulì"©ßíöûõeD³¨­:Ú¬ÇòL©—N{NC2alƒ³—ÂâvÐL¢ÑGðês6sŸŠÁo±3]ŸoÃÿ)ÙJÏ@–Ît^ªiè+Â;A\U‹ñ1èÓÆô_¨J•KñÀÕ'?›¨­ÅÿˆQ#�šÊÄ!(&›™ÉÓÒçjÅÏÏ^B;ó±IÐ[à«'Ý|o=Ô¾oª=ƒ·«ý?Y«'Uÿ@õ«¦¿ÄOÔètä²9•rä¬QŒÑF…]*xîUAÑ>Pxa ®ÆÖvaÉäø 2³9QŸÑûNú>cÝñ˜•Þ¯OLÙµ5L Z‡Œª7©fíGH=‹šŠ|ÁØÓA˜#ÈÞûªâk\ó§læ‹ ¸ß.QyÆÄ<ŒÓG�TanÆjжÂdG Ôå A0re evangelici è troppo facile e troppo comodo.

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 39 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNAgabo_26 Inviato: 09/03/2005 20.59
    Cari fratelli, io non so di quali credenti stiate parlando.
    Quello che so è che una creatura non può essere madre del creatore.
    Maria viene semplicemente chiamata da Elisabetta "madre del mio Signore".
    Quindi il termine "Madre di Dio" non è errato, purchè sia beninteso che si tratti di Dio incarnato in Gesù e non di Dio Padre, e che Maria è solo una creatura.
    Trovo che il termine "Madre di Dio" detto così nudo e crudo porta ad una enorme confusione.
    Nella chiesa che frequento io non si crede affatto ciecamente al pastore, ma alle Scritture, e posso dirvi che ho letto il Nuovo Testamento da cima a fondo almeno 20 volte e non ho mai trovato versetti che insegnino il culto a Maria.
    Essere evangelici è molto difficile, un fratello che conosco è stato buttato fuori di casa dai genitori quando ha detto loro che non voleva più saperne di messe e preti ma voleva seguire solo Gesù e la Bibbia.
    Temo che siate enormemente disinformati, sia della Bibbia, che del mondo evangelico di cui parlate per sentito dire o per visite saltuarie in alcune chiese.

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    Alma Redemptoris Mater
    Quae pervia coeli
    Porta manes et Stella Maris
    Succurre cadenti
    Surgere qui curat populo:
    Tu quae genuisti
    Natura mirante tuum sanctum
    Genitorem Virgo Prius ac posterius
    Gabrielis ab ore Sumens illud
    Ave peccatorum miserere.
    _______________________
     
    Qualcuno tra i non-disinformati traduca...
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    (Teofilo)
    Post: 4.551
    Sesso: Maschile
    00 29/04/2010 11:34
    Da: Soprannome MSN°camerone° Inviato: 10/03/2005 8.14
    Credo che il discorso con gli evangelici sul termine "madre di Dio" possa chiudersi con la triste considerazione del fatto che sono  talmente sclerotizzati nella convinzione che la Chiesa Cattolica non può aver ragione su nulla da non essere più nememno in grado di leggere la Bibbia da veri credenti.
     
    Ammettono che Maria è madre del Verbo Incarnato, ammettono che il Verbo Incarnato è Dio ma non risescono ad ammettere quella logica conseguenza che dice che Maria è madre di Dio.
     
    E non riescono neppure a capire la Bibbia, quella Bibbia che definisce Maria "madre del mio Signore" e non "madre del mio Signore incarnato."
     
    Hanno addirittura aperto un forum che si intitola molto chiaramente "Gesù è Dio" e non vogliono riconoscere che Maria, madre di Gesù, è anche madre di Dio.
     
    Se non ci fosse di mezzo la loro salvezza, sarebbe anche divertente leggere i loro dialoghi che più o meno suonano così:
     
    1) "Gesù Cristo è Dio?"
    2) "Sì, certo. Ecco i versetti biblici"
    3) "Ma ne sei sicuro"
    4) "Certo che ne sono sicuro. Ecco i versetti biblici..."
    5) "E secondo te Maria è madre di Gesù?"
    6) "Certo, ecoo i versetti biblici..."
    7) "Allora Maria è madre di Dio"
    8) "No assolutamente no. E' madre del Verbo Incarnato"
    9) "Ma il Verbo Incarnato è Dio?
    10) "Certamente. Ecco i versetti biblici..."
    11) "E Maria è madre del Verbo Incarnato?"
    12) "Quindi Maria è madre di Dio"
    13) "No, è solo Madre del Verbo Incarnato"
    14) "Ma il Verbo Incarnato è Dio?"
    15) "Certamente. Ecco i versetti biblici..."
    16) "E Maria è madre del Verbo Incarnato?"
    17) "Naturalmente. Ecco i versetti biblici...."
    18) "Allora Maria è madre di Dio"
    19) "No, solo Madre del Verbo incarnato"
     
    E a questo punto si ricomincia dal n.9
     
    In questo modo, con la loro insistenza ( assurda sia dal punto di vista logico che biblico) su questo negazione, fanno chiaramente intendere che non credono veramente che il Verbo Incarnato sia pienamente Dio.
     
     
     
     

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 45 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 10/03/2005 10.59
    Essere evangelici è molto difficile, un fratello che conosco è stato buttato fuori di casa dai genitori quando ha detto loro che non voleva più saperne di messe e preti ma voleva seguire solo Gesù e la Bibbia.
    Temo che siate enormemente disinformati, sia della Bibbia, che del mondo evangelico di cui parlate per sentito dire o per visite saltuarie in alcune chiese.
     
     
    Caro Agabo, penso che dovresti essere più obiettivo nelle tue conclusioni, capisco che può dare fastidio che qualcuno faccia (prove alla mano) delle affermazioni che non fanno onore alla chiesa che frequentiamo, ma bisogna avere il coraggio di amettere la verità, io non ho problemi a riconoscere gli eventuali errori della mia chiesa, che non ho mai creduto perfetta, quando un evangelico me li fa notare, perché camminare alla sequela di Cristo significa mettersi in gioco, cadere e rialzarsi, ricercare la Verità giorno per giorno, e questo vale per tutti, chiese comprese.
    Cio che è importante è non demonizzare tutto ciò che non riusciamo a capire, e chiedere a Gesù di guidarci alla comprensione.
    Nel caso dei dibattiti tra cattolici ed evangelici il punto non è quale delle due dottrine sia più perfetta nell'osservanza della legge, ma piuttosto quale sia la più credibile, alla luce delle prove storiche che si hanno a disposizione, e se permetti la Chiesa Cattolica è sicuramente quella che dà maggiori garanzie, se non altro per tutte le vicende che l'hanno accompagnata nel corso di 2000 anni di cristianesimo, dove è più volte emersa in modo incontestabile la mano di Dio che guidava, difendeva, rialzava e combatteva, alla maniera dell'antico testamento, e se il popolo Ebraico ha sbagliato non per questo Dio lo ha rinnegato, ma al contrario lo ha corretto paternamente non permettendo che andasse verso la rovina, ancora oggi Dio attende che il suo popolo creda in Gesù per poter realizzare il progetto di salvezza preparato per il genere umano.
    In questo modo si realizzano le parole di Gesù "Le porte degli inferi non prevarranno...", se la Chiesa fosse perfetta tali parole non avrebbero senso.
    In definitiva penso sia molto più difficile essere cattolico piuttosto che evangelico, perché ciò comporta un vero atto di fede: non dubitare della promessa di Gesù e credere con fede a quanto è stato scritto sulla Chiesa!
    Inoltre un cattolico ha il comando da parte del Signore di amare i propri fratelli, il Catechismo ci dice che gli evangelici sono nostri fratelli in Cristo, quindi non possiamo neanche considerarli pagani e parlarne male, al contrario dobbiamo amarli e pregare per loro e con loro, anche e soprattutto se ci perseguitano.
    Permetti che mi fidi di più a seguire l'insegnamento di tale chiesa piuttosto che di altre nate da poco più di un secolo che non si sa da dove vengano ne dove andranno a finire?
    Per ultimo voglio anche sottolinearti che collaboro attivamente alle attività di una chiesa evangelica pentecostale, che la domenica, oltre alla messa cattolica seguo quasi sempre il culto evangelico, e che sono amico di parecchi fratelli, pastori e anziani, per cui penso che almeno per me il discorso sulla disinformazione che hai fatto sopra non valga.
     
    Un abbraccio in Cristo
     
    AlbY

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 46 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN°Angelo Inviato: 10/03/2005 11.08
    Cari tutti,essendomi già espresso ed avendo fatto domande, non vedo di aggiungere altro anche perchè attendo che il caro Agabo dica le sue impressioni al post.44 di Camerone e aggiuntivo all'intervento di Alby, per evitare un'occlusione al dialogo.
    Sia lodato Gesù Cristo.
    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 47 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNRoy-Bean1 Inviato: 10/03/2005 12.14
    Essere evangelici è molto difficile, un fratello che conosco è stato buttato fuori di casa dai genitori quando ha detto loro che non voleva più saperne di messe e preti ma voleva seguire solo Gesù e la Bibbia.
    Temo che siate enormemente disinformati, sia della Bibbia, che del mondo evangelico di cui parlate per sentito dire o per visite saltuarie in alcune chiese
     

    Mi viene il sospetto che tutti gli evangelici siano in fotocopia. Ad eaempio, caro Agabo, tu ricordi molto da vicino un certo Antipa di Pergamo che a sua volta ricorda molto da vicino un certo StefanoS.

    Tanto per essere franchi, caro Agabo, ti dico che non credo affatto a figli buttati fuori di casa perchè sono diventati evangelici così come non ti permetto di accusarci gratuitamente di essere disinformati della Bibbia.Sei entrato solo da un giorno e già hai capito tutto di noi? Ci hai davvero presi tutti per degli sciocchi che non sanno fare 2+2?

    Quindi, secondo me, sei già partito col piede sbagliato.

     


    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 48 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNAgabo_26 Inviato: 10/03/2005 13.52
    Invito i moderatori ad esercitate correzione fraterna nei confronti di Pergamena e di Roybean.
     
    Cito dal Regolamento:
     
    a) Tutti gli aderenti al Gruppo devono evitare parole oscene, o di insulto verso gli altri. Insultare vuol dire anche scrivere messaggi dai toni insolenti, che contengano OLTRAGGIO, o che mirano a dare dei colpi con l'arroganza al dialogo in corso.

    b) Tutti gli aderenti al Gruppo devono evitare di far scadere un argomento in corso in un fatto personale, evitare specialmente giudizi, inseriti come questioni personali o dimostranti antipatie varie.


    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 49 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 10/03/2005 14.04
     
    StefanoS..............hai voglia di essere sbattuto fuori subito o vuoi provare a resistere qualche giorno?????????..........
     
    Questo forum è stato aperto da Angelo il quale ha postato un argomento interessante e pieno di DOMANDE....chiedi a lui di far cancellare il mio intervento.........non ne sto facendo un fatto personale amico.....a meno che tu non abbia la coda di paglia.................te l'ho detto STEFANOS...procedi con toni sereni come sei entrato...e vedrai che diventeremo nuovamente amici............
    Evita di attaccarmi i testi del Butindaro o della Chiesa di Padova.......e andremo d'accordo.....anche questo è contemplato nel Regolamento.........
     
    Rimando caro Agabo il tuo interesse verso i messaggi 43 in poi.........
     
    Fraternamente caterina (gestore) anche se fai finta di non saperlo.........

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 50 di 57 nella discussione 
    Da: Soprannome MSNIoFrancesco21 Inviato: 11/03/2005 15.42
    Pace a tutti.
     
    Scrive il Feuerbach:
     
    "" il protestantesimo "avrebbe dovuto essere così coerente e coraggioso da rinunciare con la madre, anche al Figlio e al Padre. Soltanto chi non ha genitori sulla terra, ha bisogno di genitori in cielo""
    (cfr L'essenza del cristianesimo, ed. Feltrinelli, cap VII).
     
    Come vediamo, prima con il Gavalotti di aerea atea-protestante, ed ora con il Feurbach, che proprio coloro che non sono cattolici finiscono per darci indicazioni molte sagge sul chi sta nella vera apostasia. Secondo il Feuerbach allora, i protestanti per essere coerenti avrebbero dovuto rinunciare alla Trinità nel mentre rinunciavano alla Madre.
    Intereassante!
    Qui ci inoltriamo nella destra e nella sinistra dei due fronti hegeliani che non vado oltre per la loro complessità.
     
    Sia lodato Gesù Cristo

    Rispondi
    Consiglia Elimina    Messaggio 51 di 57 nella discussione 
    Da: saledellaterra Inviato: 11/03/2005 21.57

    LA THEOTOKOS SEGNO DELLA RETTA FEDE CRISTOLOGICA

    di Antonino Grasso

    Fonte : http://www.rocciadibelpasso.it/mariologia4.htm

    1. Origine e sviluppo del dogma della Maternità divina

      Nel N.T. non si trova espressamente il titolo Theotokos (come non si trova il termine Trinità), ma vi si leggono espressioni che contengono in nuce tale verità. Infatti di Maria si dice che ha concepito e generato un figlio, il quale è il Figlio dell’Altissimo, santo e Figlio di Dio (Lc 1,31-32.35); Maria inoltre è chiamata "Madre di Gesù" (Gv 2,1.3; At 1,14), "Madre del Signore" (Lc 1,43) o semplicemente "madre", "sua madre" come più volte nel capitolo 2 di Matteo. Maria, quindi, non comincia ad essere "Madre di Dio" nel concilio di Efeso del 431, così come Gesù non comincia ad essere "Dio" nel concilio di Nicea del 325 che lo definì tale. Lo erano anche prima. Quello è stato il momento in cui la Chiesa, nello svilupparsi ed esplicitarsi della sua fede, sotto la spinta dell’eresia, prende piena coscienza di questa verità e prende posizione a suo riguardo.

    In questo processo che porta alla proclamazione di Maria come Theotokos, si possono distinguere tre grandi tappe: Epoca agnostica: la maternità "fisica" di Maria; Epoca delle controversie cristologiche: la maternità "metafisica" di Maria; l’apporto dell’Occidente: la maternità "spirituale" di Maria.

    1.1. Epoca agnostica: la maternità "fisica" di Maria

    All’inizio e per tutto il periodo dominato dalla lotta contro l’eresia gnostica e docetista, la maternità di Maria viene vista quasi solo come maternità "fisica". Questi eretici, infatti, negavano che Gesù avesse un vero corpo umano e, se l’aveva, che fosse nato da una donna e, se era nato da una donna, che veramente fosse nato dalla carne e dal sangue di lei. Alcuni di loro affermavano che Gesù era nato attraverso la Vergine e non dalla Vergine: immesso dal cielo nel grembo di lei, ne era venuto fuori a modo di "passaggio" non da vera generazione umana. Contro di essi bisognava quindi affermare che Gesù era vero figlio di Maria e frutto del suo grembo e che Maria era quindi veramente la sua madre "fisica". Proclamare con forza che Maria era la madre "fisica" di Gesù, serviva a dimostrare la vera umanità di lui e che cioè egli era veramente Dio, ma anche veramente uomo. Questo è il periodo in cui viene formulato l’articolo del credo che afferma di Gesù: "nato da Spirito Santo e da Maria Vergine".

    1.2. Epoca delle controversie cristologiche: la maternità "metafisica" di Maria

    Alcuni autori sostengono che il titolo Theotokos fu attribuito alla Vergine per la prima volta da Ippolito, autore della Traditio apostolica. Più sicuramente esso fu usato dal Origene nel III secolo e da altri autori alessandrini prima e dopo il Concilio di Nicea. Particolare importanza avrà, al tempo della controversia nestoriana, la testimonianza di Alessandro di Alessandria che nel IV secolo ritiene il titolo di Theotokos come cosa pacifica e di uso comune e generalizzato. Sarà da ora in poi proprio l’uso di questo titolo a condurre la Chiesa alla scoperta di una maternità divina più profonda, in quanto viene definita in rapporto all’essere profondo di Cristo (maternità "metafisica"). Il titolo non nasce quindi da una riflessione teologica, ma la provoca per cui esso affonda le sue radici sulla pietà e sulla fede vissuta della Chiesa, come si deduce anche dalla più antica preghiera mariana del III secolo, il Sub tuum praesidium. Fu quindi l’esperienza della fede ad orientare la teologia, anche se sarà poi la teologia a guidare e incrementare, a sua volta, quella stessa esperienza di fede.

    Il suo approccio chiamato maternità "metafisica" è quello che caratterizza l’epoca delle grandi controversie cristologiche del Vi secolo dove il problema centrale non è più quello della vera umanità di Cristo, ma dell’unità della sua persona. La maternità di Maria non viene più vista riferita alla natura umana di Cristo, ma all’unica persona del Verbo fatto uomo. E siccome questa persona che lei genera secondo la carne non è altro che la persona divina del Figlio di Dio, di conseguenza ella appare vera Madre di Dio perché divinità e umanità formano una sola persona. In questa luce la relazione di Maria con Cristo è anche di ordine "metafisico" creando un rapporto vertiginoso non solo con lui, ma anche con il Padre. Maria, infatti, è l’unica a poter dire a Gesù, quello che a lui dice da tutta l’eternità il Padre: "Tu sei mio figlio; io ti ho generato" (Sal 2,7; Eb 1,5). Con il concilio di Efeso del 431, questa posizione diventa una conquista per sempre della Chiesa. La proclamazione di Maria come Theotokos da parte del concilio, causò l’esultanza del popolo di Efeso che accompagnò con fiaccole e canti i padri alle loro dimore e determinò anche un’esplosione di venerazione verso la Madre di Dio che, in Oriente e in Occidente, si esplicitò in feste liturgiche, icone, inni, costruzioni di chiese e basiliche come quella di S. Maria Maggiore a Roma, fata edificare dal Sisto III proprio dopo il concilio di Efeso.

    1.3. L’apporto dell’Occidente: la maternità "spirituale" di Maria

    Il traguardo di Efeso non fu definitivo. Da questo titolo, valorizzato nelle controversie cristologiche più in funzione della persona di Cristo che di quella di Maria, si dovevano ancora trarre le conseguenze logiche riguardanti anche la persona stessa di lei, in particolare la sua santità unica. Merito di questo spetta ai grandi autori latini, in primo luogo a S. Agostino. Egli, infatti, legge la maternità di Maria come una maternità nella fede, una maternità anche "spirituale". Inizia così l’epopea della fede di Maria. Lo stesso Agostino afferma che Maria, facendo pienamente la volontà del Padre, per fede credette, per fede concepì e per fede si pose alla sequela di Cristo, per cui è più grande per essere stata sua discepola che sua madre fisica.

    La maternità "fisica" e "metafisica" vengono ora coronate dalla maternità "spirituale" o "di fede" che fa di Maria la prima e più santa figlia di Dio, la prima e più docile discepola del Signore, la creatura della quale, per la sua totale adesione a Dio, non si può parlare mai di peccato. La maternità "fisica" e "metafisica" sono un privilegio ineguagliabile, proprio perché trova riscontro nella fede e nell’atteggiamento "spirituale" della Figlia di Sion.

    1.4. Significato cristologico di Theotokos

    Come abbiamo visto, il titolo Theotokos accompagna tutto lo sviluppo della cristologia antica e diventa come una tessera di riconoscimento dell’ortodossia cristologica. Il titolo servì, infatti, prima a dimostrare la vera umanità di Cristo, poi la sua vera divinità e infine la sua unità di persona. Questo titolo dunque attesta che:

    - Gesù è vero uomo perché nato da Maria che è una vera creatura umana;

    - Gesù è vero Dio perché se così non fosse, - afferma Agostino - non potremmo proclamare nella professione di fede il "nato da Spirito Santo e da Maria Vergine", se da lei fosse nato solo un figlio dell’uomo e non il Figlio di Dio;

    - Gesù ha due nature distinte ma unite ipostaticamente nell’unica persona del Verbo: "colui che è stato generato dal Padre prima di tutti i secoli secondo la divinità – afferma il concilio di Efeso – negli ultimi tempi lo stesso fu generato da Maria Vergine, la Theotokos, secondo l’umanità". Proclamare Maria Theotokos è il modo più sicuro di proclamare l’unione ipostatica che tiene insieme tutti i dogmi cristologici, per cui questo titolo è come un baluardo che si oppone con sempre estrema attualità a tutti i tentativi di idealizzazione di Gesù, che fanno di lui un’idea o un personaggio più che una persona vera; a tutti i tentativi di separazione della sua umanità dalla sua divinità, tentativi che mettono in serio pericolo la realtà stessa della nostra salvezza.

    2. Attualità del titolo Theotokos

    Maria, con la sua maternità divina ha fatto di Dio l’Emanuele, il Dio con noi. Questo titolo comporta un arricchimento della stessa rivelazione di Dio. In questa linea esso si rivela straordinariamente significativo anche per l’uomo d’oggi.

    2.1. Attualità teologica

    Il titolo ci parla prima di tutto dell’umiltà di Dio che ha voluto avere una madre, proprio oggi quando siamo arrivati al punto in cui, alcuni rappresentanti dell’esistenzialismo trovano strano, offensivo e umiliante dover avere una madre, perché questo indica dipendere radicalmente da qualcuno, non essersi fatti da sé, non poter progettare interamente da soli la propria esistenza. L’uomo che guarda dunque in alto, in cerca del vertice di una piramide esistenziale su cui spesso non trova che il Nulla, non si accorge che Dio è sceso ed ha rovesciato questa piramide, mettendosi alla base, per prendere su di sé tutto e tutti, rinchiudendosi nel grembo di una donna. Risalta l’infinito contrasto tra il Dio dei filosofi e questo Dio che scende nella materia, nella concretezza e nella realtà: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo figlio nato da donna" (Gal 4,4). Egli che si fa carne nel grembo di Maria, si farà presente nel cuore stesso della materia del mondo, nel pane dell’Eucaristia, per vivificarla dall’interno. S. Ireneo afferma, a questo proposito, che chi non capisce la nascita di Dio da Maria, non può nemmeno capire l’Eucaristia (Adversus haer. V. 2,3, Sch 153, p. 345). Scegliendo la via materna per rivelarsi a noi, Dio ci ha ricordato che tutto è puro, ha proclamato la santità delle cose che ha creato, ha santificato e redento non solo la natura in astratto, ma anche la nascita umana e tutta la realtà dell’esistenza. Soprattutto Dio ha rivelato la dignità della donna in quanto tale. La dignità di Theotokos conferita a Maria, ci rivela che Dio, infinitamente prima delle lotte e della proclamazione della "promozione della donna", ha dato alla donna un tale onore e la circondata di tanta grandezza da farci restare senza parole.

    2.2. Attualità cristologica

    L’attualità di Theotokos si rivela più evidentemente se dalla teologia passiamo alla cristologia. Oggi tutti ammettono senza difficoltà che Cristo era un uomo come noi, anzi si fa a gara nello spingere questa affermazione fino al limite del blasfemo, riconoscendo in lui una presenza anche di peccato. Il problema oggi è inverso: riguarda la divinità di Cristo. Alcuni autori cattolici hanno elaborato le così dette "nuove cristologie" che si distaccano radicalmente da quella tradizionale e dove si afferma che Cristo è Dio, solo nel senso che "in lui agisce Dio". Quindi egli non sarebbe un vero Dio, ma la rivelazione del vero Dio, cosa infinitamente diversa. Schönenberg, ad esempio, sostiene che Gesù è in una persona, ma una persona umana non divina: alla dottrina delle due nature, l’umana e la divina, unite nell’unica persona di Cristo, egli sostituisce la dottrina della presenza della divinità nella persona umana di Cristo. All’essere si sostituisce l’esserci, cioè Cristo non è Dio, ma in Cristo c’è Dio! L’estrema conseguenza è che Gesù è il Verbo di Dio non in forma reale ma solo intenzionale nel senso che il Padre avrebbe previsto e amato nel suo pensiero eterno, l’esistenza dell’uomo Gesù che un giorno sarebbe nato da Maria, preesistente, quindi, come preesistiamo tutti dal momento che ogni uomo è stato prescelto e predestinato da Dio come suo figlio prima della creazione del mondo (Cf. Ef 1,4).

    Contro questa dottrina che oltre a negare la divinità di Cristo, rinnega il mistero stesso della Trinità, la Chiesa, professando e proclamando Maria Theotokos, professa e proclama la sua fede nella vera identità di Gesù, Dio e uomo, vero Figlio di Dio fattosi in lei vero uomo per noi. Se Cristo, infatti, non fosse vero Dio o se lo diventasse dopo la sua nascita umana, Maria non potrebbe chiamarsi Theotokos. Le "nuove cristologie" più che tradurre in termini moderni le verità proclamate dai concili di Efeso e Calcedonia, hanno rispolverato le eresie che essi avevano condannato. Come allora, anche oggi, il titolo di Theotokos è come un baluardo della Chiesa contro le deviazioni della fede cristologica perché difende l’eterna e immutabile verità su Cristo, anche ai nostri tempi come lo fece nei tempi antichi.

    2.3. Attualità ecumenica

    Anche in campo ecumenico il titolo di Theotokos rivela la sua perenne vitalità e attualità. Esso, infatti, è oggi il punto d’incontro e la base comune a tutti i cristiani, dato che è l’unico titolo veramente ecumenico non solo di diritto, perché proclamato da un concilio ecumenico, ma anche di fatto, perché riconosciuto da tutte le Chiese. Theotokos è quindi il titolo a cui sempre si dovrebbe poter ritornare distinguendolo da tutta l’infinita quantità degli altri titoli, per creare una fondamentale unità intorno alla Madre del Signore, in modo che ella, più che essere il simbolo della divisione tra i cristiani, si trasformi piuttosto nel più importante fattore di unità ecumenica nella professione comune dell’unica fede nel Signore Gesù.

    Questo sarà possibile solo nel rispetto di queste condizioni:

    - non limitare la portata del titolo Theotokos solo al suo contenuto ontologico, esaltato dalla teologia dell’Oriente, ma tenendo anche presente l’arricchimento in senso morale che esso ebbe in Occidente, ad opera soprattutto di Agostino il quale affermò, come già visto, che Maria è grande per aver concepito Cristo nella fede più che nel corpo; per essere stata sua discepola, più che sua madre;

    - rivedere e approfondire il sublime rapporto tra grazia e fede, caro ai Protestanti, leggendo la maternità divina non solo come un "privilegio", ma come l’esaltazione della grazia, un dono sublime ed esclusivo di Dio ricevuto con somma, libera e disponibile accoglienza;

    - fare di Theotokos un ponte di collegamento verso l’unità, per amore e nel rispetto di Colei che, appunto come Madre del Signore, attese la venuta dello Spirito in preghiera in mezzo alla Chiesa nascente. Sarebbe assurdo parlare o voler realizzare l’unità, dimenticando chi ha dato Cristo al mondo: il Cristo che annunciamo non sarebbe più la Parola fatta carne, l’Emanuele, il Dio con noi, il Salvatore che ha voluto essere simile a noi nel nascere, prima ancora di esserlo nel vivere e nel morire.

     

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    (Teofilo)
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    00 29/04/2010 11:37
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    Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 11/03/2005 23.43
    Quindi il termine "Madre di Dio" non è errato, purchè sia beninteso che si tratti di Dio incarnato in Gesù e non di Dio Padre, e che Maria è solo una creatura.

    Mi fa piacere che si affermi finalmente che il termine "Madre di Dio" sia corretto.
    La precisazione fatta sopra è' quanto abbiamo sempre affermato anche noi, ma si trova espressa anche nel Concilio di Efeso, come sopra riportato.
    Sarebbe bene che questo riconoscimento venga tenuto da conto.

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    Consiglia Elimina    Messaggio 54 di 57 nella discussione 
    Da: Crociato2 Inviato: 13/03/2005 15.17
    Buon pomeriggio.
     
    Stefano o Agabo o quello che preferite ha scritto:
     
    La Bibbia conferma la divinità dello Spirito (At 5,3.9; Mt 4,7) infatti lo Spirito è anche chiamato "Signore" titolo esclusivo di Dio. (2Cor 3,17),
     
     ma che strano, lo stesso ragionamento non vale per la Madre di Dio quando Elisabetta la saluta Madre del Mio Signore?
     
    by, Luca
     
     
     

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    Consiglia Elimina    Messaggio 55 di 57 nella discussione 
    Da: Crociato2 Inviato: 20/03/2005 16.17
    Buon pomeriggio a tutti.
     
    Madre di Dio, e pensavo:
    i Pentecostali rifiutano questo termine perchè non è scritto nella Bibbia.
    Ma nella Bibbia c'è scritto:
    La Bibbia conferma la divinità dello Spirito (At 5,3.9; Mt 4,7) infatti lo Spirito è anche chiamato "Signore" titolo esclusivo di Dio. (2Cor 3,17),
     
    e questo lo ha scritto proprio Stefano ma che strano, lo stesso ragionamento non vale per la Madre di Dio quando Elisabetta la saluta Madre del Mio Signore?.
     
    Ma riflettiamo questo:
    Gesù che è Dio si umilia atal punto da chiamare Mamma una sua creatura, i Pentecostali si insuperbiscono a tal punto di non definire Maria loro Madre, Gesù la chiama Madre (perchè Luca e Matteo ci parlano di "sua Madre"), Gesù che è Dio la chiama Madre, i Pentecostali la rifiutano come madre ma accettano Gesù come fratello.
    Ma questo "fratello" ci è fratello proprio perchè è nato da Maria che diventa sotto la croce anche nostra Madre e ci riporta alla Genesi, dice san Massimiliano Kolbe nelle sue catechesi sull'Immacolata, quando Dio promette una inimicizia che parte da questa Donna dalla quale nasce il Salvatore del mondo e chi lo accetta e lo segue diventa parte di questa stirpe che insieme a Cristo saremo vincitori di queste tenebre, escludere pertanto la maternità divina di Maria ed escluderla da questa filiazione con noi, per mezzo della quale siamo fratelli a Cristo, significa avere un Gesù senza radici umane.
     
    by, Luca
     
     

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    Da: Soprannome MSN°Gino¹ Inviato: 09/04/2005 11.25
    Catechesi mariana di un Esorcista

     
    di p. GABRIELE AMORTH

    Cosa significa "consacrarsi a Maria"
       

    "Consacrarsi alla Madonna" vuol dire accoglierla come vera madre, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima prende sul serio la sua maternità su di noi.

    La consacrazione a Maria vanta una storia molto antica, anche se si è andata sempre più sviluppando negli ultimi tempi.

    Il primo ad usare l’espressione "consacrazione a Maria" è stato San Giovanni Damasceno, già nella prima metà del sec. VIII. E in tutto il Medioevo era una gara di Città e Comuni che "si offrivano" alla Vergine, spesso presentandole le chiavi della Città in suggestive cerimonie. Ma è nel sec. XVII che iniziarono le grandi consacrazioni nazionali: la Francia nel 1638, il Portogallo nel 1644, l’Austria nel 1647, la Polonia nel 1656… [L’Italia arriva tardi, nel 1959, anche perché non aveva ancora raggiunto l’unità al tempo delle consacrazioni nazionali].

    Ma è specialmente dopo le Apparizioni di Fatima che le consacrazioni si moltiplicano sempre più: ricordiamo la consacrazione del mondo, pronunciata da Pio XII nel 1942, seguita nel 1952 da quella dei Popoli russi, sempre ad opera dello stesso Pontefice.

    Ne seguirono tante altre, specie al tempo delle Peregrinatio Mariae, che terminavano quasi sempre con la consacrazione alla Madonna.

    Giovanni Paolo II, il 25 Marzo 1984, rinnova la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, in unione con tutti i Vescovi dell’orbe che il giorno precedente, nelle loro Diocesi, avevano pronunciato le stesse parole di consacrazione: la formula scelta iniziava con l’espressione della più antica preghiera mariana: "Sotto la tua protezione ci rifuggiamo…", che è una forma collettiva di affidamento alla Vergine da parte del popolo dei credenti.

    "Ecce Mater tua…" -  Maria e Giovanni ai piedi della Croce, in un maso della Val di Senales.
    "Ecce Mater tua…" – Maria e Giovanni ai piedi della Croce, in un maso della Val di Senales.

    Il senso forte della consacrazione

    La consacrazione è un Atto complesso, che si diversifica nei vari casi: altro è quando un fedele si consacra personalmente, assumendo impegni precisi, altro è quando si consacra un popolo, un’intera Nazione o addirittura l’Umanità.

    La consacrazione individuale è teologicamente ben spiegata da San Luigi Maria Grignion de Montfort, del quale il Papa, con quel suo motto del "Totus tuus" [desunto dallo stesso Montfort, che a sua volta lo aveva preso da San Bonaventura], è il primo ‘modello’.

    Il Santo di Montfort sottolinea così due ragioni che ci spingono a farla:

    1] Il primo motivo ci è offerto dall’esempio del Padre, che ci ha dato Gesù per mezzo di Maria, affidandolo a lei. Ne consegue che la consacrazione è riconoscere che la divina maternità della Vergine, sull’esempio della scelta del Padre, è la prima ragione di consacrazione.

    2] Il secondo motivo è quello dell’esempio dello stesso di Gesù, Sapienza incarnata. Egli si è affidato a Maria non solo per avere da lei la vita del corpo, ma per essere da lei "educato", crescendo "in età, sapienza e grazia".

    "Consacrarsi alla Madonna" vuol dire, in sostanza, accoglierla come vera madre nella nostra vita, sull’esempio di Giovanni, perché lei per prima prende sul serio la sua maternità su di noi: ci tratta da figli, ci ama da figli, ci provvede tutto come a figli.

    D’altra parte, accogliere Maria come madre significa accogliere la Chiesa come madre [perché Maria è Madre della Chiesa]; e vuol dire accogliere anche i nostri fratelli in umanità [perché tutti ugualmente figli della comune Madre dell’Umanità].

    Il senso forte della consacrazione a Maria sta proprio nel fatto che con la Madonna noi vogliamo stabilire un vero rapporto di figli con la madre: perché una madre è parte di noi, della nostra vita, e non la si cerca solo quando se ne sente il bisogno perché c’è da chiederle qualcosa…

    Siccome, poi, la consacrazione è di suo un atto che non è fine a se stesso, ma un impegno che va vissuto giorno per giorno, impariamo – dietro i consigli del Montfort – a fare anche solo il primo passo che essa comporta: fare tutto con Maria. La nostra vita spirituale ne guadagnerà di sicuro.

    Gabriele Amorth


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    Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 11/04/2005 23.04
    Udienza generale di Giovanni Paolo II
    "IL TITOLO DI MARIA MADRE DI DIO"


    Mercoledì, 27 novembre 1996

    1. La contemplazione del mistero della nascita del Salvatore ha condotto il popolo cristiano non solo a rivolgersi alla Vergine Santa come alla Madre di Gesù, ma anche a riconoscerla Madre di Dio. Tale verità fu approfondita e percepita come appartenente al patrimonio della fede della Chiesa già dai primi secoli dell'era cristiana, fino ad essere solennemente proclamata dal Concilio di Efeso nell'anno 431.
    Nella prima comunità cristiana, mentre cresce tra i discepoli la consapevolezza che Gesù è il Figlio di Dio, risulta sempre più chiaro che Maria è la Theotokos, la Madre di Dio. Si tratta di un titolo che non appare esplicitamente nei testi evangelici, sebbene in essi sia ricordata "la Madre di Gesù" e venga affermato che Egli è Dio (Gv 20,28; cf.5,18; 10,30.33). Maria viene comunque presentata come Madre dell'Emmanuele, che significa Dio con noi (cf. Mt 1,22-23).
    Già nel III secolo, come si deduce da un'antica testimonianza scritta, i cristiani dell'Egitto si rivolgevano a Maria con questa preghiera: "Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta" (Dalla Liturgia delle Ore). In questa antica testimonianza, per la prima volta, l'espressione Theotokos, "Madre di Dio", appare in forma esplicita.
    Nella mitologia pagana, succedeva spesso che qualche dea fosse presentata come madre di qualche dio. Zeus, ad esempio, dio supremo, aveva per madre la dea Rea. Tale contesto ha forse facilitato, da parte dei cristiani, l'uso del titolo "Theotokos", "Madre di Dio", per la madre di Gesù. Bisogna tuttavia notare che questo titolo non esisteva, ma fu creato dai cristiani per esprimere una fede che non aveva niente a che vedere con la mitologia pagana, la fede nel concepimento verginale, nel seno di Maria, di Colui che era da sempre il Verbo eterno di Dio.
    2. Con il IV secolo, il termine Theotokos è ormai di uso frequente in Oriente e in Occidente. La pietà e la teologia fanno riferimento sempre più frequentemente a tale termine, ormai entrato nel patrimonio di fede della Chiesa.
    Si comprende perciò il grande movimento di protesta, che si sollevò nel V secolo, quando Nestorio mise in dubbio la legittimità del titolo "Madre di Dio". Egli, infatti, essendo propenso a ritenere Maria soltanto madre dell'uomo Gesù, sosteneva che fosse dottrinalmente corretta solo l'espressione "Madre di Cristo". A tale errore Nestorio era indotto dalla sua difficoltà ad ammettere l'unità della persona di Cristo e dall'interpretazione erronea della distinzione fra le due nature - divina e umana -, presenti in Lui.
    Il Concilio di Efeso, nell'anno 431, condannò le sue tesi e, affermando la sussistenza della natura divina e della natura umana nell'unica persona del Figlio, proclamò Maria Madre di Dio.
    3. Le difficoltà e le obiezioni mosse da Nestorio ci offrono ora l'occasione per alcune riflessioni utili per comprendere e interpretare correttamente tale titolo. L'espressione Theotokos, che letteralmente significa "colei che ha generato Dio", a prima vista può risultare sorprendente; suscita, infatti, la domanda su come sia possibile che una creatura umana generi Dio. La risposta della fede della Chiesa è chiara: la divina maternità di Maria si riferisce solo alla generazione umana del Figlio di Dio e non invece alla sua generazione divina. Il Figlio di Dio è stato da sempre generato da Dio Padre e gli è consustanziale. In questa generazione eterna Maria non ha evidentemente nessun ruolo. Il Figlio di Dio, però, duemila anni fa, ha assunto la nostra natura umana ed è stato allora concepito e partorito da Maria.
    Proclamando Maria "Madre di Dio" la Chiesa intende, quindi, affermare che Ella è la "Madre del Verbo incarnato, che è Dio". La sua maternità non riguarda, pertanto, tutta la Trinità, ma unicamente la seconda Persona, il Figlio che, incarnandosi, ha assunto da lei la natura umana.
    La maternità è relazione tra persona e persona: una madre non è madre soltanto del corpo o della creatura fisica uscita dal suo grembo, ma della persona che genera. Maria, dunque, avendo generato secondo la natura umana la persona di Gesù, che è persona divina, è Madre di Dio.
    4. Proclamando Maria "Madre di Dio", la Chiesa professa con un'unica espressione la sua fede circa il Figlio e la Madre. Questa unione emerge già nel Concilio di Efeso; con la definizione della divina maternità di Maria i Padri intendevano evidenziare la loro fede nella divinità di Cristo. Nonostante le obiezioni, antiche e recenti, circa l'opportunità di riconoscere a Maria questo titolo, i cristiani di tutti i tempi, interpretando correttamente il significato di tale maternità, ne hanno fatto un'espressione privilegiata della loro fede nella divinità di Cristo e del loro amore per la Vergine.
    Nella Theotokos la Chiesa, da una parte, ravvisa la garanzia della realtà dell'Incarnazione, perché - come afferma sant'Agostino - "se la Madre fosse fittizia, sarebbe fittizia anche la carne... fittizie le cicatrici della risurrezione" (Tract. in Ev. Ioannis, 8,6-7). E, dall'altra, essa contempla con stupore e celebra con venerazione l'immensa grandezza conferita a Maria da Colui che ha voluto essere suo figlio. L'espressione "Madre di Dio" indirizza al Verbo di Dio, che nell'Incarnazione ha assunto l'umiltà della condizione umana per elevare l'uomo alla figliolanza divina. Ma tale titolo, alla luce della sublime dignità conferita alla Vergine di Nazaret, proclama, pure, la nobiltà della donna e la sua altissima vocazione. Dio infatti tratta Maria come persona libera e responsabile e non realizza l'Incarnazione di suo Figlio se non dopo aver ottenuto il suo consenso.
    Seguendo l'esempio degli antichi cristiani dell'Egitto, i fedeli si affidano a Colei che, essendo Madre di Dio, può ottenere dal divin Figlio le grazie della liberazione dai pericoli e dell'eterna salvezza.

    Sia lodato Gesù Cristo!