Quante parole per il problema della prostituzione.
Anche Oreste Benzi dice la sua e si interroga e ci interroga a riguardo.
Io penso invece che il problema sia di una semplicita' estrema.
Nella vita dall'anno zero ad oggi e' stato riconosciuto il fenomeno del commercio
In accordo a questa invitabile esigenza base del progresso e della comune convivenza i popoli si sono emancipati ed evoluti.
Lo scambio sia materiale che di conoscenza infatti fa' crescere.
Il sesso e i suoi invitabili piaceri sono rientrati automaticamente nel discorso commerciale.
Schiavi acquistati per tale scopo sono una normalita'....normale e' anche la prostituzione sia mascile che femminile.
Il sesso poi viene accettato come fonte di piacere e gratificazione corporale nell'insieme delle sue varianti e sfaccettature.
L'omosessualita' ed anche la pedofilia sono nei tempi (liberi) una normalita'.
Tutto cio' che gratifica perche' deve essere condizionato.
Anche il pagamento risolve il desiderio di sesso a chi per timidezza o altre traversie della vita non puo' permettersi un partner duraturo che risolva il problema.
Dove sono chiaramente le controindicazioni?
Nella mortificazione del normale diritto di scelta e di liberta'.
Quindi ogni forzatura deve essere (e nell'antica grecia e a roma lo era) perseguita e tutto deve avvenire con la reciproca soddisfazione delle persone interessate allo scambio.
Questa dovrebbe essere la verita' laica o pagana.
varie religioni poi sono intervenute creando la morale.
Hanno sentenziato : questo si....questo no....quest'altro solo cosi' o solo cola'.
Forse hanno solo creato regole da trasgredire e sensi di colpa da far tacere.
Ma il problema della felicita' dell'individuo lo hanno analizzato?
Spesso affermano che i rapporti promiscui sono da attribuire solo a delle bestie e non a degli umani...
Ma noi in fondo cosa siamo ? Delle bestie (o animali ) dotati di ragione e di possibilita' di analisi e confronto.
Quindi per la legge che enuncia di non fare nulla che non vorremmo che gli altri facciano a noi perche' oltre questo imporre altre regole?
Perche' e' una aberrazione l'omosessualita' invece di chiamarla una diversa scelta sessuale.
Perche' regole sul rapporto tra persone che dovrebbe rispecchiare solo la natura e il buon senso?
Perche' rendere un bisogno o perlomeno un piacere terreno frustrato o pieno di sensi di colpa?
Tanto quando le regole infrangono le normali tendenze umane (insite nei geni del creato) alla fine riescono solo a provocare problemi e conseguenze ancora piu' spiacevoli.
Combattere i sopprusi e le violenze penso sia un nobile scopo.....risolvere il problemi con i veti e le costrizioni penso sia invece solo un fallimentare sistema di andare contro natura e di creare infelicita'.
In tutti i casi questi veti a me personalmente mi hanno condizionato.
Non riesco a comprendere (penso a torto l'omosessualita') e sono incapace di un rapporto mercenario.....confesso che ho provato qualche volta.
Bunny