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Un database sulle rappresentazioni della Vergine nera in Europa

La Signora della rete



È in corso fino a sabato 22 maggio, presso i santuari di Oropa e di Crea, il convegno internazionale "Nigra sum. Culti, santuari e immagini delle Madonne nere d'Europa". Pubblichiamo ampi stralci della relazione introduttiva.

di Claudio Bernardi
Università Cattolica del Sacro Cuore


Nell'ambito del patrimonio artistico, religioso e culturale dei Sacri monti spicca la dedicazione a Maria e la centralità del culto mariano in ben quattro dei nove complessi riconosciuti dall'Unesco patrimonio dell'umanità:  Oropa, Varese, Crea, Belmonte. Oropa non deve la sua fama al Sacro monte, ma al celebre santuario in cui si venera una Madonna nera. È noto come il complesso di Oropa fosse sotto il dominio sabaudo una sorta di santuario "nazionale". Queste due caratteristiche, la presenza di un simulacro o di una icona di Vergine Nera e il legame "patriottico" del santuario mariano, sono presenti in altri celebri santuari d'Europa, come Czestochowa e Montserrat.

Da questi e altri stimoli, come l'antica coloritura scura della Madonna di Crea o la diffusa curiosità scientifica e popolare sul fenomeno delle Madonne nere, è partito il progetto del convegno internazionale in corso a Oropa e Crea, per il quale occorreva però raccogliere velocemente una serie di dati e di problematiche da affrontare.

Una preliminare consultazione dei siti in rete aveva subito svelato l'imponenza del fenomeno delle Madonne nere, per cui si decise di effettuare una più seria ricerca. Il primo obiettivo dell'indagine, condotta tra il dicembre 2008 e l'aprile 2009 da Emanuele Rolando, era quello di stilare una sorta di censimento delle Madonne nere (statue, simulacri, icone, dipinti) presenti in Europa.

La scelta di utilizzare come unica fonte di ricerca quell'immenso serbatoio informativo che è la rete, se da una parte ha permesso di creare in tempi rapidi un elenco il più possibile esaustivo, dall'altra ha messo in evidenza la scarsa attendibilità di molte informazioni, dovuta in gran parte alle problematiche e controverse interpretazioni del fenomeno. Ciò ha imposto il congelamento del materiale schedato, perché ci è sembrato necessario verificare, attraverso un lungo e rigoroso controllo, la bontà delle informazioni raccolte. Il database tuttavia, si propone come prezioso e necessario strumento di partenza e consultazione.

Il lungo e appassionante lavoro di schedatura è stato portato avanti con l'ausilio di uno dei più noti programmi per la creazione di database, strutturato in modo da poter effettuare ricerche incrociate ed elaborare i dati, esportabili anche su altri software, come programmi di scrittura o fogli elettronici. La schedatura ha prodotto una corposa banca dati sulle Madonne nere che si intende, appena possibile, mettere a disposizione di tutti, sia in rete che in formato cartaceo. Per dare solo un'idea dei risultati del censimento, diremo che per la sola Europa sono state individuate 741 Madonne nere, così distribuite:  Francia:  431; Italia:  121; Spagna:  108; Germania:  18; Belgio:  17; Malta:  8; Svizzera:  7; Austria:  5; Repubblica Ceca:  4; Romania:  3; Portogallo:  3; Polonia:  2; Croazia:  2; Lussemburgo:  2; Regno Unito:  2; Irlanda:  1; Kosovo:  1; Lettonia:  1; Lituania:  1; Montenegro:  1; Ungheria:  1; Turchia:  1.

Va detto che esistevano già alcuni siti sul tema delle Madonne rete, alcuni dei quali riportano anche elenchi, più o meno approfonditi, dei luoghi dove le raffigurazioni si trovano. Ad esempio quello curato dal ministero della Cultura francese (www.culture.gouv.fr/culture/inventai/patrimoine), propone schede precise e ricche di informazioni. Altri siti forniscono molte informazioni, ma a volte risultano piuttosto confusi. Qualche imprecisione si trova ad esempio su http: //campus.udayton.edu/mary/resources/blackm/blackm.html, che comunque fornisce una grossa mole di dati. A sua volta l'"Inventaire des sanctuaires et lieux de pèlerinage chrétiens en France" è affidabile e schematico, ma finora ha schedato poche Madonne nere. Sintesi e affidabilità si trovano anche su www.mariedenazareth.com.

La documentazione maggiore è comunque reperibile in Francia. L'altissimo numero di Madonne nere trovate è dovuto anche al fatto che Oltralpe la ricerca delle Vierges noires è ormai giunta a un livello molto avanzato. Nessun altro Paese ha fornito informazioni sull'argomento in modo altrettanto accurato.

A proposito della complessa questione del pigmento della Vergine, trattandosi di una primissima schedatura o ricognizione, si è preferito tenere conto di ogni caso di Madonna considerata "nera" o "bruna". Oltre alle Madonne universalmente riconosciute come "nere" (ad esempio Oropa), ci sono infatti molti altri casi:  Madonne "brune" (di incarnato scuro, ma non nere); Madonne "sbiancate" (che erano nere, ma che sono state rese bianche, ma sono ancora venerate come nere o brune, ad esempio Crea); Madonne che da alcuni sono considerate nere e da altri no (Orcival).



(©L'Osservatore Romano - 22 maggio 2010)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)