00 10/02/2011 19:55

I Vescovi lombardi: i giovani, vittime della confusione morale


Denunciano l'incoerenza tra i valori proclamati e i comportamenti privati


ROMA, giovedì, 10 febbraio 2011 (ZENIT.org).- “Un forte disagio per l’attuale situazione socio-politica, per i temi e i toni del dibattito pubblico, per l'inquietudine diffusa, per i problemi drammatici e le manifestazioni violente che tormentano molti Paesi del mondo”: è quello espresso dai Vescovi nel documento che ha chiuso i lavori della sessione ordinaria della Conferenza episcopale lombarda (Cel) svoltasi il 7 e 8 febbraio scorsi a Somasca di Vercurago (Lecco). 

La Cel, presieduta dal Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo metropolita di Milano, è composta dai Vescovi titolari, coadiutori e ausiliari delle nove diocesi lombarde: Milano, Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova e Vigevano.

I Vescovi, analizzando la situazione del Paese, hanno sottolineato una “particolare preoccupazione per la condizione giovanile”. I giovani, infatti “sono i destinatari di una singolare simpatia e attenzione - secondo la tradizione delle Chiese di Lombardia - perché sono i protagonisti del futuro”.

Tuttavia “la condizione giovanile attuale risulta come mortificata” in quanto “sono diffuse la sfiducia nel futuro a motivo della crisi del modello di sviluppo sinora dominante” così come “la confusione morale ingenerata anche dalla tendenza a giustificare l'incoerenza tra i valori proclamati in pubblico e i comportamenti privati”. Ciò comporta “la sfiducia nelle istituzioni motivata anche da atteggiamenti di insofferenza verso le regole della democrazia, avvertite più come un intralcio che come garanzia di libertà e di uguaglianza”.

A fronte di questa situazione, prosegue il documento, i Vescovi lombardi sentono il dovere di “offrire il loro specifico contributo annunciando il Vangelo e indicando a tutti i fedeli, ai giovani in particolare, il cammino della speranza, il carattere promettente della coerenza morale, la responsabilità di tutti a porsi al servizio gli uni degli altri”.

Proprio per questo motivo esprimono apprezzamento e incoraggiamento per “la dedizione di molti amministratori locali che con passione, competenza e disinteresse personale si fanno carico del bene comune”. Riconoscono, inoltre, in questo impegno “spesso ingrato, molteplici segni di un’autentica attenzione al vissuto concreto della gente: ciò apre alla speranza che questo stile di vita possa essere contagioso e ampiamente condiviso”.

Invitano pertanto “tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a farsi carico di quell'agenda di speranza per il futuro del Paese che è stata discussa e condivisa nella Settimana sociale dei cattolici italiani celebrata a Reggio Calabria nello scorso ottobre”.

In questa prospettiva, i presuli lombardi si impegnano “a promuovere nelle rispettive diocesi, secondo le loro competenze e responsabilità, occasioni di discernimento condiviso con le varie forme associative dei laici cattolici sulla situazione attuale e sulle prospettive future, a incoraggiare e sostenere proposte di formazione per l'impegno sociale e politico”.

Questo impegno risulta in linea con il cammino pastorale della Chiesa in Italia per il decennio 2010-2020 che deve vedere tutti “impegnati ad educare alla vita buona del Vangelo, in particolare sollecitando e accompagnando i giovani a vivere la vita come una vocazione e a guardare al futuro con la forza di una speranza responsabile”.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)