00 26/05/2010 18:38
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Da: Soprannome MSNamdg0266 Inviato: 27/11/2003 11.35
Bisogna tener presente che la Chiesa Cattolica non ha mai condannato le persone con tendenza omosessuale alla pena di morte, come avviene, invece, nella Cina comunista dei nostri giorni, e nessuno alza la voce per difendere le persone omosessuali che vengono massacrate! Pochi sanno che esistono movimenti di base di ex omosessuali - come, per esempio, Courage ed Exodus international - che aiutano altri ad uscire da questa condizione, in modo del tutto analogo a ciò che avviene per il fenomeno della tossicodipendenza e dell'alcolismo: il movimento internazionale degli ex gay è un fenomeno in crescita ingiustamente discriminato dai mezzi di comunicazione . La società deve avere compassione, rispetto e delicatezza verso le persone con tendenza omosessuale ma l'abitudine omosessuale non deve essere tutelata né equiparata al comportamento sessuale naturale che porta a costituire una famiglia e ad adottare dei figli. La società deve fornire ogni sostegno per aiutare le persone con tendenza omosessuale che vogliono compiere un cammino di liberazione dalla loro condizione.
Dalla letteratura scientifica attuale si ricava che un terzo dei pazienti omosessuali, che si sottopongono a un'idonea terapia riparativa, guarisce. Un altro terzo cambia progressivamente, nel senso che questi soggetti possono ancora avere, nel corso della vita, sporadiche fantasie omosessuali, ma l'attrazione per l'altro sesso prevale. L'ultimo terzo non cambia perché è costituito da persone forzate a sottoporsi alla terapia o non sufficientemente motivate.
Infiniti sono i comportamenti sessuali disordinati ( per esempio la zoofilia), tali comportamenti possono e devono essere tollerati se attuati in privato, purché non costituiscano forme di violenza sulle persone, ma la pubblica apologia del disordine e del vizio lede la libertà dei più piccoli e dei più deboli, in special modo quella degli adolescenti, che attraversano una fase delicata di sviluppo relativa a tutti gli aspetti della personalità, con crisi d'identità, compresa quella sessuale. La pubblica apologia del vizio ha un effetto contagioso e dannoso su quanti hanno ferite psicologiche, che possono predisporre al comportamento disordinato: ha un effetto negativo su chi cerca di guarire dal vizio e non aiuta a motivare quanti del vizio sono divenuti schiavi. Sarebbe giusta, per esempio, la pubblica apologia dell'alcolismo, della zoofilia, dello - sballo - del Sabato sera? Giuseppe Cesari, ordinario di psicologia clinica all'università di San Diego in California, dimostra che gli atti omosessuali non sono mai manifestazioni di un amore autentico, ma manifestazioni di una strategia nevrotica, con cui la persona omosessuale cerca di difendersi da problemi più o meno inconsci, che non è riuscito a risolvere: incompletezza, solitudine, inferiorità, infantilismo. L'attrazione omosessuale è basata sul tentativo illusorio di colmare le carenze nella propria identità cercando di appropriarsi delle qualità dell'altro individuo dello stesso sesso, continuamente ricercato come un mistero da comprendere e da assorbire. Il comportamento omosessuale è una falsa soluzione che, invece di sanare la ferita originaria, finisce per rafforzare un'immagine di sé negativa e incompleta: gli atti omosessuali possono rappresentare un'occasione di piacere momentaneo e disordinato, ma non risolvono i problemi più profondi della persona e impediscono la sua vera realizzazione. Scrive un giovane guarito dalla condizione omosessuale:- per me condividere lo stile di vita omosessuale è stato come vivere una menzogna. E' stata un'esperienza dolorosa che mi ha disorientato, una forza distruttiva nella mia vita. Solo quando ho veramente cominciato a riflettere su ciò che sta dietro all'omosessualità ho iniziato a trovare pace e autoaccettazione -( cfr Joseph Nicolosi, Omosessualità maschile: un nuovo approccio, Sugarco 2002, trad. italiana p.16 ).
La informo che l'internazionale Gay ( international Lesbian and Gay Association - ILGA -) è ufficialmente associata con l'associazione americana dei pedofili ( North American Man- Boy Lovers Association - NAMBLA -. ), e nei Paesi Bassi le associazioni omosessuali COC hanno voluto e ottenuto, nel 1990, la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minorenni.
Una parola sul castigo nella dottrina cattolica: ogni peccato, dice San Tommaso d'Aquino, è un atto contro natura e alcuni atti sono più contro-natura di altri. Perché l'uomo deve rispettare le leggi della natura? La natura è tutto quanto esiste, la cui esistenza non dipende dalla volontà degli uomini. Se è vero che l'uomo è un essere capace di dominare la natura, è pur vero che la natura si lascia dominare solo conoscendone le leggi e applicandole. Per esempio, l'uomo può volare solo se conosce le leggi del volo e le rispetta, altrimenti è destinato ad un insuccesso violento; chi va contro la natura trova la natura contro di sé. Il dominio dell'uomo sulla natura non è assoluto ma relativo, cioè non può andare oltre il limite costituito dalle finalità stesse dell'ordine naturale: gli equilibri ecologici, per esempio, rappresentano uno di questi limiti. Se voglio volare senza rispettare le leggi del volo ( che non ho creato e non posso creare ) e, preso da una disordinata stima di me stesso ( cioè dalla superbia ), mi lancio dalla finestra, infliggerò a me stesso un castigo. Il castigo del peccato originale è il prototipo di tutti i castighi. . Giovanni Paolo II, nella esortazione apostolica Reconciliatio et paenitentia, descrive le conseguenze del peccato: - come rottura con Dio, il peccato è l'atto di disobbedienza di una creatura che, almeno implicitamente, rifiuta colui dal quale è uscita e che la mantiene in vita; è, dunque, un atto suicida. Poiché col peccato l'uomo rifiuta di sottomettersi a Dio, anche il suo equilibrio interiore si rompe e proprio al suo interno scoppiano contraddizioni e conflitti. Così lacerato, l'uomo produce quasi inevitabilmente una lacerazione nel tessuto dei suoi rapporti con gli altri uomini e col mondo creato (...) ogni peccato è personale sotto un aspetto; sotto un altro aspetto, ogni peccato è sociale, in quanto e perché ha anche conseguenze sociali - (n. 15 ). Nella narrazione biblica il racconto del primo peccato nell'Eden e il racconto di Babele hanno un punto di convergenza: in ambedue ci si trova di fronte a un'esclusione di Dio per l'opposizione frontale ad un suo comandamento, per un gesto di rivalità nei suoi confronti, per l'ingannevole pretesa di essere -come Lui -. La rottura con Dio sfocia drammaticamene nella divisione tra i fratelli. Nella descrizione del primo peccato, la rottura con Dio provoca la rottura all'interno dell'uomo, la permanente ribellione fra le potenze dell'anima: le passioni si ribellano alla volontà e la volontà alla ragione. Quindi si ha la rottura della comunione fra l'uomo e la donna: da allora la loro unione è sempre minacciata dalla discordia, dallo spirito di dominio, dall'infedeltà, dalla gelosia e da conflitti che possono arrivare fino all'odio. Poi, il fratello, invidioso delle capacità del fratello, finisce col togliergli la vita ( cfr Giovanni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia, n.14 e 15 ).
Dice S Agostino che l'uomo può darsi la morte ma da se stesso non può ridarsi la vita. Quando l'uomo si rende conto di essere una creatura e accetta senza ribellarsi questa sua condizione, allora egli si abbandona al mistero del Dio nascosto e verso di Lui indirizza sia il suo desiderio di felicità assoluta che la sua richiesta di aiuto contro i castighi dei peccati personali e sociali: - la Chiesa, quando parla di situazioni di peccato o denuncia come peccati sociali certe situazioni o certi comportamenti collettivi di gruppi sociali più o meno vasti, o addirittura di intere Nazioni e bocchi di Nazioni, sa e proclama che tali casi di peccato sociale sono il frutto, l'accumulazione e la concentrazione di molti peccati personali ( Giovanni Paolo II, ibidem, n.16 ).
Una parola sui danni del divorzio: la Joseph Rowntree Foundation ha compiuto uno studio sui danni psicologici che il divorzio provoca nei figli. Il Dottor John Tripp dell'Università di Exter, in Inghilterra, ha tenuto sotto osservazione migliaia di bambini appartenenti a due campioni di studio: i figli delle famiglie rimsaste integre, pur fra litigi e incomprensioni, e i fligli dei divorziati che hanno uno dei genitori che si è risposato. Lo studio ha dimostrato che la - guerra in casa - è meglio del divorzio e che i figli dei divorziati soffrono di più e presentano danni psicologici più gravi. Gli individui del primo campione ( quelli con la - guerra in casa - ) mostrano la capacità di superare i traumi provocati dai litigi mentre i secondi presentano ferite psichiche profonde: mancanza di autostima, angoscia interiore, difficoltà di relazione e una cronica disposizione all'intolleranza verso il proprio coinuge. Questo studio fa riflettere che, nei casi di grave conflittualità familiare, la soluzione estrema per i mali estremi non è il divorzio ma la separazione perché questa non comporta l'abbandono del partner e la formazione di una nuova famiglia e quindi lascia aperta la porta ad una futura riconciliazione.

Le ricordo che non esiste al mondo uomo perfettamente sano di corpo, come non esiste persona perfettamente sana di mente. La Chiesa ricorda che qualsiasi persona vivente sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali ma anche opportunità di crescita e Dio vuole che ognuno di noi, a partire dalla propria situazione iniziale, compia, durante la propria vita terrena, un cammino di liberazione lungo le strade indicate dai comandamenti: siamo stati creati per conoscere, amare e servire Dio in questa vita e dobbiamo ricordarci che – fuori da ciò che è stabilito dall’ordine di Dio, vi è solo l’illusione della nostra mente- ( J. P. De Caussade).

Tutti i soggetti che hanno disturbi psicologici e comportamentali ( come, per esempio gli anoressici e coloro che soffrono di nevrosi ossessive ) hanno diritto alla compassione ma anche ad essere incoraggiati a lottare contro le loro tendenze disordinate. Qualsiasi persona vivente sulla faccia della terra ha problemi e difficoltà personali ma anche opportunità di crescita.

Anche nella persona disturbata sessualmente deve essere riconosciuta la libertà fondamentale che caratterizza la persona umana. Un uomo può sentire in sé la tendenza alla disonestà e all’omicidio, ma non per questo è costretto a rubare o ad uccidere. La persona con tendenze sessuali disordinate rimane sempre una persona e, pur essendo condizionata da un punto di vista emotivo, ha in sé la libertà della volontà che gli consente di resistere all’inclinazione disordinata e di percorrere gradualmente ma risolutamente un cammino di liberazione dalla sua condizione. Dio vuole che ognuno di noi, a partire dalla propria situazione iniziale, compia, durante la propria vita terrena, un cammino di liberazione lungo le strade indicate dai comandamenti: siamo stati creati per conoscere, amare e servire Dio in questa vita e dobbiamo ricordarci che – fuori da ciò che è stabilito dall’ordine di Dio, vi è solo l’illusione della nostra mente- ( J. P. De Caussade) e la rivelazione ricorda che queste illusioni sono potenziate dall’azione di quegli essere pervertiti e pervertitori che sono gli angeli decaduti.

Grazie alla libertà della volontà, lo sforzo umano, illuminato e sostenuto dalla grazia di Dio, potrà consentire alle persone con tendenze di tipo transessuale di liberarsi progressivamente dalla loro condizione disordinata, anche con l’aiuto di uno psicoterapeuta cristiano.

La grazia divina svolge un’azione sussidiaria illuminante e incoraggiante, facendoci amare la strada da percorrere ma senza sostituirsi all’impegno che dobbiamo profondere. Le persone con tendenza transessuale sono chiamate, come tutti coloro che hanno problemi e difficoltà, ad offrire e ad unire ogni difficoltà e sofferenza al sacrificio della croce del Signore. La persona con tendenze transessuali non deve assecondare le sue inclinazioni disordinate ma deve, con pazienza, perseverare nello sforzo di combattere contro di esse.

Che deve fare, per esempio, una persona con tendenze pedofile fino a quando non sarà riuscita a liberarsi dalla sua inclinazione disordinata? La risposta è molto semplice: la prima cosa da fare è rinunciare totalmente all’esercizio della propria sessualità.

Alle persone con tendenze omosessuali, transessuali e pedofile viene richiesto un sacrificio eccessivo da parte della Chiesa Cattolica, una sorta di vera e propria discriminazione?

Assolutamente no: è lo stesso sacrificio che viene richiesto, per esempio, ad una moglie o ad un marito che venissero abbandonati dal rispettivo coniuge. Esistono situazioni in cui il cristiano deve accettare il sacrificio della propria sessualità, deve scegliere la via della continenza: ogni rinnegamento di sé, quando viene vissuto nell’abbandono alla volontà di Dio, diventa fonte di pace, di autodonazione e favorisce una realizzazione in profondità.

Una cosa è certa:- il sesso non risolve neanche i problemi sessuali – ( Nicolàs Gòmez Dàvila ).

Consigli:

1) il punto di partenza è la rinuncia totale alla sessualità per amore di Dio

2) non cedere alla tentazione di manomettere il proprio corpo

3) confessione frequente ( possibilmente settimanale ) anche delle proprie fantasie quando non sono volutamente combattute attraverso i propri dialoghi interiori.

4) Rosario quotidiano

5 )messa ed eucaristia alla Domenica,

6) evitare amicizie ed occasioni pericolose data l’attuale condizione di debolezza

7) terapia psicologica da parte di uno psicologo cristiano

8) coltivare amicizie di persone cattoliche che possano fornire un aiuto disinteressato e sincero ai propri problemi ( frequentare gruppi di preghiera fedeli al magistero della Chiesa Cattolica )

9) Nel momento in cui si è realizzata un’autentica conversione e una vera rinuncia alla propria vita sessuale per amore di Dio, cercare di ripristinare, per quanto si può, le condizioni corporee originali, se queste sono state manomesse: la virilità e la femminilità non dipendono tanto dagli ormoni e dagli organi genitali ma soprattutto dall’anima che li ha formati. L’anima è – forma corporis – e Gesù ricorda che è lo spirito a dare la vita, la carne da sola non giova a nulla -.

Concludo con uno scritto di Madre Speranza:- se anche avessimo commesso i più grandi peccati, non abbiamo da temere: il cuore misericordioso del Signore perdona e ama con amore infinito.

Non lasciamoci prendere dalla tristezza davanti al cumulo delle nostre cadute, ma, pieni di fiducia e considerando le nostre miserie, con umiltà e totale confidenza in Dio nostro Buon Padre, ricorriamo a Lui e chiediamogli nuovamente perdono.
Se ci lasciamo invadere dalla tristezza e dalla sfiducia, facciamo dispiacere al Signore e diamo al demonio la possibilità di toglierci la pace interiore.

Dio, che conosce bene la nostra natura e vede i nostri sforzi e desideri, saprà attendere con calma e pazienza il nostro miglioramento.

Saluti
Giacomo


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Da: Soprannome MSNamdg0266 Inviato: 27/11/2003 12.05
> io non so come faccia la gente a non ridere, o a non disgustarsi davanti a fesserie del genere (non mi rivolgo a nessun iscritto, ma all'autore dell'articolo).

Caro Ireneo, l'autore dell'articolo è il prof. Mario Palmaro
e-mail: mario.palmaro@tiscalinet.it,
puoi rivolgerti a lui direttamente, se vuoi.
Poi prima di considerarle fesserie, ...e ridere a crepapelle, penso che qualcuno, ...forse tu se lo desideri, dovrebbe illuminarci sul contrario di quanto riportato, con tesi accurate e senza luoghi comuni.
Pace
Giacomo

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Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 27/11/2003 12.42
Che l'omosessualità possa avere diverse cause è un fatto risaputo e non credo che nessuno l'abbia mai negato. Se queste cause derivano da un errato approccio col bambino è probabile che un'opportuno trattamento psicoanalitico può riportarlo alla normalità.
Ma non si può negare che questa tendenza possa essere anche congenita, nel qual caso essa definisce la natura del bambino in modo
generalmente irreversibile.
D'altra parte è anche assodato che pure nel regno animale è presente quest'anomalia e non credo che qui entri in gioco uno psichismo del cucciolo alterato dal comportamento esterno.
Quindi, mi sembra più che giusto fare un distinguo dei diversi casi.
Affermare che in linea generale dall'omosessualità si può uscire mi sembra un tantino eccessivo e credo che, forse, sia più corretto dire
che solo alcune forme di omosessualità possono essere guarite.
Non sono un esperto e quindi mi limito ad esporre il mio pensiero.
 
Pace
iyvan
 
 
 

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Da: Soprannome MSNamdg0266 Inviato: 27/11/2003 16.57
Quando un bambino nasce, nell'arco dei primi tre anni si fanno innumerevoli analisi e visite per vedere se gode di ottima salute o bisogna sottoporlo a qualche terapia. E' un preciso dovere farlo, poiché la salute del bimbo come dell'adulto, và salvaguardata, e non si tralascerà alcunché per assicurare una vita dignitosa e salubre al "paziente", ...piccolo o grande che sia.

Il corpo dell'uomo è tempio dello Spirito Santo. Non bisogna in alcun modo lasciare che il corpo umano rattristi lo Spirito. Dio ci dona i medici ed i luminari nella scienza per curare il corpo da qualsiasi infermità.
Ora, se col tempo si ha la sensazione che qualcosa non và, sia a livello fisico, spirituale o psichico, bisogna per amore verso il proprio corpo e verso Dio, intervenire con gli opportuni correttivi.
Se un uomo nasce cieco (e, ...Gesù guarì anche il cieco nato!), cerca in tutti i modi di acquisire la vista
(pare che oggi, ci siano dei nuovi strumenti in grado di dare anche se parzialmente questa gioia ai ciechi!), se un fanciullo nasce con le anche difformi (nei primi 3 mesi di vita si fà l'ecografia delle anche), i genitori hanno il preciso dovere verso il bebé e verso Dio, di fare quanto necessario affinché il bambino da grande non nè abbia a soffrire per questa patologia, ecc.!

Così anche se per ipotesi, tutta ancora da dimostrare, l'omosessualità è biologica, cioè si nasce omosessuale, non si tralascerà nessuna cura umana (...adesso presente, ...e che dà anche ottimi risultati!) per ristabilire l'ordine interiore, così come Dio vuole (infatti, tantissimi studi hanno dimostrato che dall'omosessualità di qualsiasi origine si guarisce, ...se evidentemente si vuole guarire!!).
Tutto ciò che Dio crea nel mondo è buono ma, col peccato di origine c'è stato uno stravolgimento che ha causato danni reparabili o meno, sia nell'uomo che nella natura, dando inizio alle malattie ed alla morte corporale e spirituale.
Noi abbiamo il preciso dovere di curarci, come abbiamo il dovere di mantenerci integri nelle opere e nelle azioni, per condurre una vita dignitosa e salutare.
Si visiti in merito: couragerc.net
http://www.exodusintl.org
Oppure il sito del "Narth" si avranno risposte totalmente differenti ed obiettive!
In conclusione, se uno vuole venirne fuori dall'omosessualità, i mezzi oggi ci sono e, sono anche scientificamente provati, anche con testimonianze dirette, ...ma se un soggetto non vuole sottoporsi a tali cure e vuole rimanere nel proprio stato, è libero di farlo.
Ma evidentemente, non si può per nulla affermare che uno nasce omosessuale e, non c'è niente da fare: ...nulla di più falso e disarmante, ...anche verso coloro che vivono lo stato omosessuale con profonda tristezza e malinconia, ...e sono tanti!

Saluti
Giacomo

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 27/11/2003 17.13
eeeeheheheheh Giacomo ed Ireneo..vi presento entrambi.....
 
Caro Ireneo, Giacomo, entrato da poco....è il nostro "provocatore"...e siccome anche tu nun scherzi....allora gioisca questo Gruppo....perchè soltanto provocandoci SANTAMENTE, riusciremo a seminare bene......ed anche noi stessi a raccogliere qualcosa di buono.........
 
L'argomento venne trattato qui da una tlero punto di vista....quindi invito Giacomo a prendere tempo per leggersi tutti gli interventi:
 
ti rammento che in basso c'è un tasto:
Prima


 
Non credo che ci sia comunque mai nulla da "ridere".....questi temi sono molto delicati.....e concordo con quanto ha detto Yivan.......non credo che tutti possano "guarire" da questa situazione, io credo che sia anche più saggio parlare di "accettarsi" per quel che si è....e approfondire il fatto che "accettarsi" non vuol dire però poi giustificare l'atto che questo problema comporta....Come abbiamo avuto modo di dire in quel forum Dio non fa preferenze.....e le differenze è l'uomo che le sottolinea e gli da una cornice......ma credo che nell'intervento 4 Giacomo l'abbia spiegato molto bene......
 
Fraternamente Caterina