00 28/05/2010 23:14
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 17/12/2004 21.46
Ireneo..su Freud ne parlammo...forse non ricorderai e così ripropongo anche per i nuovi quanto segue......
 
Breve nota su Freud e l'omosessualità

In Freud bisogna accuratamente distinguere la descrizione di un fenomeno
inconscio osservato dai "pregiudizi" filosofici con cui lo interpreta.
Questo crea, all'interno dell'opera freudiana, delle contraddizioni evidenti

1) Pregiudizio fondamentale di Freud è il "dogma" della sessualità pura.

Freud diceva a Jung che la sua teoria della sessualità era un "dogma" che non poteva essere sottoposto a critica
 ( cfr C. G. Jung, Ricordi, sogni, riflessioni, trad. it., Rizzoli, Milano 1978, pag 191 ).

Infatti, Freud è convinto che l'individuo sia mosso solo dal sesso e, pertanto," l'Io non è padrone in casa sua ". Per Freud esiste solo l'energia sessuale la quale deve trovare la sua via di "sfogo" per non creare "tensioni" nell'organismo: l'individuo è una sorta di pentola a pressionefatta di sesso.
 Gli studi recenti di psicologia sperimentale dell'Università di Yale e di Lovanio hanno dimostrato che, in ogni esperienza specificamente umana dell'istinto in quanto tale, accanto a forme "inferiori" e biologiche di bisogni, coesistono sempre forme "superiori" di bisogni e l'essere umano può spostare, mediante l'intervento della volontà e della ragione, la spinta ad agire, l'energia, determinata da
un bisogno, verso altre forme di bisogno: ogni bisogno dà origine ad un'energia di tipo generico e non sessualeQuesto lavoro della volontà edella ragione, quando è coscientemente finalizzato, provoca, nel tempo, una
progressiva integrazione e sottomissione delle forme inferiori di bisogno a
quelle superiori e può anche determinare la volontaria diminuzione di alcune
forme d'interesse verso realtà ritenute d'importanza secondaria.

Non si tratta, come sostiene la psicoanalisi freudiana, della "sublimazione", cioè del processo che attua la trasformazione dell'energia sessuale, o libido, in attività superiori, spirituali o culturali, ma della
sottomissione dell'"inferiore" al "superiore", dello spostamento volontario dell'energia dall'"inferiore" al "superiore".


L'istinto di aggressività, per esempio, non solo è fondamentale per difendersi, ma l'energia, da esso prodotta, può venire utilizzata, grazie al controllo e all'orientamento della volontà e della ragione, per "aggredire", nel senso più lato, un compito o un problema e può essere messa al servizio della giustizia e dei diritti degli altri. Il bisogno sociale e il bisogno di giustizia sono forme superiori di bisogni, che sempre accompagnano nell'uomo l'istinto puramente biologico di aggressività.

L'istinto sessuale non solo è fondamentale per unire l'uomo e la donna fisicamente,
ma l'energia da esso determinata può essere utilizzata, grazie al controllo,
all'orientamento e alla consapevolezza della volontà e della ragione per
integrare l'impulso copulativo con il bisogno di tenerezza e di affetto, in
modo che l'unione genitale diventi segno e strumento di reciproca donazione fra due persone di sesso complementare e possa soddisfare il bisogno d'amore
. Dio NON HA CREATO DUNQUE UN TERZO SESSO, ogni altro tentativo di giustificare l'omosessualità è identificato in Isaia: Hanno trasformato il Male in Bene!

L'energia generata dall'istinto copulativo può anche essere messa a servizio
d'amore verso i fratelli e verso la verità. Lo sviluppo di una forma superiore e spirituale di bisogno, come quella che spinge verso i significati più alti della stessa sessualità umana - l'amore per gli altri e la donazione di sé stessi agli altri - fa diminuire l'interesse verso la
relazione coniugale e in questo caso è più facile spostare l'energia determinata dall'istinto copulativo su di un piano più alto .

2) Contraddizione fondamentale della teoria della sessualità di Freud

 Se si riduce ogni forza costruttiva dell'uomo alla sola libido, come fa
Freud, non si vede, però, quale potrebbe essere l'elemento in grado di
trasformare la libido in attività complesse e superiori come quelle dello spirito umano, né si capisce perché nell'animale non avvenga la stessa cosa:
come può il sesso dare origine ad un'attività diversa da quella sessuale?

   Inoltre, non si vede neppure da dove potrebbe nascere la resistenza a
questa libido. Le censure e le inibizioni sociali non possono dare una
spiegazione definitiva e soddisfacente perché tali censure e inibizioni sociali nascono sempre dalle forze dello psichismo individuale e quindi
sarebbero, in ultima analisi, il prodotto della libido stessa: ma come può il sesso  impedire lo sfogo dell'energia sessuale ?


BREVE NOTA SU FREUD E L'OMOSESSUALITA'

Freud fu il primo medico a considerare l'omosessualità un disturbo "in gran
parte" psichico: egli osserva negli individui con tendenza omosessuale una regressione infantile narcisistica e osserva l'esistenza di un impulso
riparatore
( l'uomo può amare ciò che vorrebbe essere ).
Accanto a queste prime acute osservazioni ( che lo rendono un vero pioniere)
egli continua a conservare il pregiudizio ottocentesco che molte forme di omosessualità siano dovute ad un fattore biologico sconosciuto che provoca un "arresto dello sviluppo sessuale".

I circoli gay militanti, che cercano di far sopravvivere le teorie, ormai
scientificamente smentite, della ereditarietà dell'omosessualità ( come si
trattasse dell'esistenza di un "terzo sesso"), citano spesso la lettera di
Freud ad una madre americana, dove il fondatore della psicanalisi dice che l'omosessualità non è una malattia.
Dalla citazione, però, viene tolta la frase che segue: " noi la reputiamo una variazione della funzione sessuale prodotta da un certo arresto dello sviluppo sessuale"
( CFR S. Freud, Letter to an American mother, in Amrican Journal of
Psychiatry 1951, 107:252).

I gay militanti  e gli psicologi che sostengono il movimento politico gay
( senza nessuna  tipo di ricerca psicologica che giustifichi la presunta normalità dell'omosessualita che difendono ), evitano di citare questa frase, evitano di spiegare la permanenza in Freud del vecchio pregiudizio biologico ottocentesco ed evitano, anche, di spiegare la distinzione che veniva fatta tra malattia e patologia.....

Freud dice che certi casi di omosessualità, dove non ha successo la psicanalisi, sono probabilmente dovuti ad un arresto dello sviluppo sessuale biologico: questa non è una malattia ma è una patologia.

Qual'è la distinzione che veniva fatta tra malattia e patologia?

  La " mancanza "di talune parti dell'organismo o la loro conformazione
"anomala" sono "deformità" ma non malattie: per esempio lo strabismo, il
nanismo, il sordomutismo ecc. In tutte le suddette condizioni "anomale" cioè
"patologiche" nessuna parte dell'organismo è necessariamente sofferente. Le condizioni patologiche sopra accennate sono costituite da "deficienze" o
"deviazioni" o "alterazioni" che si accordano con la salute dell'organismo.
La malattia, invece, presuppone materia vivente in stato di sofferenza.
L'arresto dello sviluppo sessuale biologico, vero o presunto, resta una
patologia
.

NOTA FINALE:

E' scientificamente provato che i fattori genetici e ormonali non svolgono un ruolo determinante nello sviluppo dell'omosessualità:
Perloff 1965, Birke 1981, West 1977, Byne 1993.
"" Spesso i gay credono fermamente di essere nati tali: quanto più profondamente un individuo si identifica con le proprie tendenze sessuali, tanto più vuole credere di essere nato in quel modo " ( J. Nicolosi )

Fondamentale è la scoperta scientifica dell'"encefalo plastico " ( V. Andreoli 1984 ): nel cervello umano vi sono aree che rispondono unicamente al codice genetico, ma vi sono "zone plastiche", che possono modificarsi.

Le aree che vengono modificate dalle abitudini, dall'apprendimento, sono
quelle frontali e le zone anteriori dell'area temporo-parietale.

Se oggi Freud chiedesse qual è la sede dell'inconscio, potremmo rispondere
che si trova nei lobi frontali collegati con il sistema limbico. Essi sono la sede della cognitività e dell'apprendimento, come pure della creatività e dei sogni. Ma i lobi frontali sono modificabili dall'esperienza, così come può subire l'influenza dell'ambiente e modificarsi anche il sistema limbico - cioè gran parte di quello che, un tempo, veniva indicato come "rinencefalo" -, il complesso di strutture encefaliche che occupano la parte mediale e ventrale degli emisferi, del quale l'ipotalamo è uno degli elementi centrali e che è implicato nel comportamento sessuale e in varie
emozioni. Ogni esperienza nuova, a lungo ripetuta, ogni attività cognitiva e
ogni apprendimento svolge una vera e propria azione biochimica sull'encefalo
plastico e modifica le strutture biologiche cerebrali.


( Bruto Maria Bruti )
Ireneo chiedeva e diceva:
Vorrei sottolineare una cosa però; che noi qui possiamo, e dobbiamo, nel rispetto delle posizioni, ascoltare anche ciò che le scienze umane hanno da dirci. ....
credo che questo testo abbia risposto...poi Ireneo dice:
 
- la sessualità può essere vissuta solo nella fedeltà
.....
 
La sessualità non può essere vissuta solo nella fedeltà...esiste per esempio l'erotismo e il sesso hard..che se anche fosse vissuto all'interno della coppia regolarmente sposata sarebbe una DEVIAZIONE grave.... così come l'atto sodomitico vissuto all'interno di una coppia etero regolarmente sposata è una gravissima deviazione.....
 
sottolineo questi aspetti Ireneo solo per chiarezza nei confronti di chi legge....
....la ricerca di una via pratica di accoglienza delle persone omosessuali nella Chiesa Cattolica.....non è mai messa in discussione...in discussione NON SONO GLI OMOSESSUALI IN QUANTO PERSONE, MA LA DIFESA AD UN DIRITTO ALL'OMOSESSUALITA' CHE E' CHIARAMENTE CONTRO LA LEGGE STABILITA DA DIO......
 
Fraternamente Caterina

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Da: Soprannome MSNIron222_32 Inviato: 17/12/2004 23.52
Al di la del fatto che non mi trovo molto d'accordo su molte affermazioni anche di carattere scientifico ( come ad esempio il fatto che negli ermafroditi non siano presenti i 2 sessi, mentre invece essi sono proprio un miscuglio di cellule sia maschili che femminili...) ma delle quali non approfondisco sia per mancanza di tempo che di voglia che di interesse, mi sorge invece spontanea una semplice  domanda che invece suscita il mio intersse.....
Dato che si parlava di peccato originale, si è detto che quest'ultimo è causa dell'imperfezione del creato e quindi delle malattie e della morte stessa....e che il peccato originale è nato grazie ad un uso improprio che l'uomo ha fatto della libertà che giustamente Dio gli ha dato...
Ma prima che l'uomo comparisse sulla terra quest'ultima era già "decaduta"! esistevano già le malattie e la morte ,fin dai tempi dei dinosauri e prima...anzi fin da quando la terra  e i primi esseri viventi sono nati la morte era presente...come può l'uomo quindi aver contaminato la terra col suo peccato se ancora l'uomo stesso non esistiva ed è comparso milioni e milioni di anni dopo, mentre invece l'universo "corrotto" di cui facciamo parte esiste da chissà quanti migliardi di anni??? (mentre scrivevo mi è venuto in mente un possibile abbozzo di risposta... )
E questi Adamo ed Eva grazie ai quali la morte si sarebbe introdotta nel mondo (come dice mi sembra Paolo ) chi sono in soldoni?? Sono i primi 2 esemplari di homo sapiens sapiens??no,perchè secondo la bibbia adamo ed eva vivevano in un paradiso mentre invece l'homo s.s. è nato in un mondo già corrotto...chi erano allora? erano 2 homo s.s. che vivevano in un altra dimensione,cioè quella di Dio????..mah...

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Da: Soprannome MSNIron222_32 Inviato: 17/12/2004 23.58
Citi gli eunuchi fra coloro che Dio nella scrittura non punisce come fa con i sodomiti.
 
Ti sbagli di grosso: gli eunuchi infatti erano indatti ad essere sacerdoti e non potevano entrare nel tempio nel luogo riservato agli israeliti, quelli "giusti". In pratica, erano colpiti da "scomunica".
...........................................................................................................
scusate la parantesi, ma cosa si intendeva per eunuco nella bibbia? quello che si intende oggi scientificamente o non centra nulla?

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Da: Soprannome MSNIron222_32 Inviato: 18/12/2004 0.51
Mi è venuto in mente un altro quesito....anche se forse si esce un po dal seminato...
Prendo come esempio una delle tante malattie genetiche a sfondo sessuale...la Sindrome da femminilizzazione testicolare.
Chi è soggetto a questa malattia è un individuo geneticamente assolutamente uomo in quanto possiede per ogni cellula il cromosoma y necessario per lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili, ma a causa  di alcuni errori SECONDARI di sviluppo nasce un individuo che dall'aspetto assomiglia in tutto ad una donna,ovvero il pene non si è sviluppato,i testicoli sono atrofizzati e nascosti spesso nella cavità addominale,è presente una vagina però ceca e non vi è l'utero..Tuttavia l'individuo è però esteriormente del tutto uguale ad una donna., tantè vero che molti di questi ,credendosi donne, sono felicemente coniugati....è capitato però che alcuni di loro,non potendo avere logicamente figli col proprio marito,abbiano scoperto dopo accurate analisi di essere geneticamente uomini!!!
Ora la chiesa come riterrebbe i rapporti sessuali che questo individuo ha avuto con suo marito senza sapere di essere geneticamente un uomo a tutti gli effetti?sono stati atti da condannare in quanto vi è stato comunque un rapporto sessuale tra 2 persone dello stesso sesso o non sono da condannare perchè non vi era l'intenzione di esercitare l'omosessualità?
E soprattutto,la persona che viene a sapere di non essere geneticamente una donna ma un uomo ed è sposata, cosa dovrebbe fare per la chiesa? dovrebbe lasciare il marito, dato che per la natura essi  sono dello stesso sesso,anche se a causa di errori secondari  si sono sviluppati ESTERIORMENTE in modo diverso???

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Da: Soprannome MSNIron222_32 Inviato: 18/12/2004 1.19
tanto per rendere un po piu chiaro ciò di cui parlavo...ho come l'impressione di uscire cmq dal seminato se ciò fosse spostante pure i miei interventi 'ndo vi pare..

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Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 18/12/2004 1.38
La Pace di Cristo!
 
Iron, davvero davvero complimenti per l'esempio proposto.
 
Ciò che ci fa capire, a mio parere, e senza nessuna pretesa di verità o fondatezza, è che le cose, nello "stato di peccato" nel quale l'uomo nasce, sono sempre più complicate del previsto.
 
Dato che, come al solito, sono frainteso, o meglio vengono precisate cose che sono secondarie rispetto a quanto invece ritengo fondamentale, spiego il nocciolo, senza fronzoli, di quanto volevo dire nel mio ultimo post.
 
1) Non si può citare Freud come chi ha indicato nell'omosesualità uno stato SEMPRE perverso; io non cito smorzata la lettera della madre.
 
Quello che volevo solo far notare è che Freud non riteneva sempre possibile un "riorientamento", ma che nonostante il permanere di un'affettività omosessuale, si poteva comunque aiutare psicologicamente la vita di quel figlio.
 
Io non faccio parte di nessun movimento gay militante, e non mi infilate in panni o posizioni in cui non mi riconosco per nulla.
 
2) Che dunque, indipendentemente dall'origine dell'omosessualità, anche un omosessuale, restando tale nell'orientamento affettivo, può giungere alla piena maturità di Cristo alla quale siamo tutti chiamati in quanto cristiani.
 
3) Che non si può riflettere sull'omosessualità indipendentemente dalla riflessione GENERALE sulla sessualità umana.
 
4) Ritengo personalmente che non si può dare, proprio a causa dello "statu lapse" eredità di Adamo, la Castità piena come un dato sin dal principio disponibile per tutti gli uomini.
 
La fragilità umana può esporre alcuni di noi in maniera più forte di altri alla suggestione del sesso.
 
5) La castità piena, dono esclusivo di Dio e della sua grazia, e che ha un senso solo se abbracciata per il Regno dei Cieli (indipendentemente se questo comporti una consacrazione o sia vissuto nel silenzio del cuore nella vita ordinaria) è un ideale, una meta verso cui tendere.
 
6) Quanto detto al punto (5) che vale per ogni battezzato, vale a maggior ragione anche per le persone che si scoprono con un'affettività omosessualmente orientata.
 
7) Occorre a mio parere valutare l'omosessualità non con un giudizio unico, ma rispetto anche alle persone che omosessuali si ritengono.
 
E' ovvio che una cosa è chi assume uno stile di vita dissoluto, ha frequenti rapporti con parter occasionali; tutt'altra chi non vive una semplce storia di sesso, ma anche di amore e affetto con un unico partner.
 
Dato che ciò vedo le furie di Caterina, con questo, NON VOGLIO GIUSTIFICARE LE UNIONI DI FATTO tra persone del medesimo sesso; ma dico solo che con chi si impegna a vivere con una sola persona per tutta la sua vita occorre avere una premura particolare, sapendo che è già un passo in più rispetto ad una situazione in cui il sesso è consumato tra sconosciuti per il semplice piacere fisico.
 
8) La condanna per i rapporti occasionali è LA STESSA E MEDESIMA sia che riguardi persone e rapporti omosessuali, sia eterosessuali.
 
9) Così, la stessa cura che si rivolge ai coniugi risposati va rivolta a due compagni omosessuali: se ambedue le coppie vivono in una situazione ritenuta "OGGETTIVAMENTE SBAGLIATA" molto negli ultimi anni si è fatto verso i coniugi risposati, ma poco per sostenere spiritualmente coppie omosessuali.
 
Faccio notare in questa sede che i risposati non si possono accostare alla comunione, proprio per la situazione oggettivamente peccaminosa in cui vivono.
Ma essi sono spinti a vivere nella Chiesa.
Inoltre resta sempre aperta loro la possibilità della comunione, solo a patto di non AVERE RAPPORTI SESSUALI tra di loro.
 
Cosa voglio dire: se eliminiamo il fatto di quanto ci scandalizzi ancora nella nostra società piena di tabù "l'omosessuale", ciò che viene chiesto dalla Chiesa alle persone omo è la stessa identica cosa che viene chiesta anche agli ETERO che vivono una qualche situazione ritenuta sbagliata dalla Chiesa.
 
10) Qanto sopra detto non è rivolto solo ai cattolici dalla condanna facile, ma anche e soprattutto a quelli che Caterina ha definito GAY MILITANTI.
 
Quando infatti questi gruppi accusano la Chiesa di ingiustificata discriminazione perchè vietano l'accesso alla comunione sacramentale per le coppie gay non si rendono conto che non è omofobia, ma una norma che viene applicata verso tutti coloro che vivono in una situazione ritenuta dalla Chiesa OGGETTIVAMENTE SBAGLIATA, come i divorziati risposati, i conviventi (etero e non solo omo), coloro che hanno abortito o altri casi di particolare gravità.
 
Ho detto brevi frasi, che come ho detto, non ho ancora fondato e chiarito.
Ve prego dunque (e mi rivolto in particolare a Caterina, alla quale spesso prudono le dita sulla tastiera) di non stare a sindacare sul verbo usato o sulla frase, o a rilevare le differenze con qualche documento o passo della scrittura...
 
Tutto a tempo debito.
 
Per Alby: penso che nei punti sopra si possa iniziare ad intravedere una risposta ai tuoi quesiti. E' bene continuare ad approfondire cosa dice la Scrittura e il Magistero; fatto è che esistono possibilità concrete già oggi di una valutazione se non dico positiva (mi sembra un termine esagerato) almeno neutra della situazione omosessuale: essa non determina nulla per quanto riguarda la salvezza; è il come la si vive che conta!
 
Vostro nel Signore che Viene,
 
Ireneo