00 28/05/2010 23:05
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Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 16/12/2004 1.08
Quando mi avrai fatto il favore di copiare e incollare quei due post (io non son bravo in queste cose) allora avrò tutti gli strumenti per approfondire il mio punto di vista.
 
 
Presto fatto Ireneo!
Anche se non li ha inseriti Caterina il risultato è lo stesso, anche perchè la discussione mi interessa, e in alcuni punti mi tocca personalmente.
 
AlbY
 
 
 
Dal forum: RAPPORTI PREMATRIMONIALI: si o no?
 
 
Un progetto pedagogico:
educare alla Castità
 
La Pace di Cristo!
 
Mi vorrei aggiungere anche io con un piccolo contributo, che spero possa aiutarci tutti.
 
Proprio ieri notte, dopo aver scritto quel post sull'avvento, mi sono ritrovato sul letto a pensare a quegli atteggiamenti importanti che possono essere utili ad accogliere il Signore che Viene.
 
E mi sono ritrovato a riflettere sull'atteggiamento dell'accoglienza, tanto praticato nel primo testamento, e che in fondo, è l'atteggiamento su cui nel brano di Matteo in cui il Signore divide i capri dalle pecore ci giudicherà (quando avrete fatto qualcosa a qualcuno di questi miei piccoli in mio nome...).
 
Leggendo gli ultimi post di questa discussione ritengo che anche sull'educazione sessuale questo atteggiamento ci possa aiutare e dire qualcosa.
 
Chiarito infatti che, dal momento del battesimo, tutti siamo chiamati alla povertà, castità e obbedienza, e che questi atteggiamenti sono mete mai pienamente realizzate nel tempo, ma che giungereanno alla loro perfezione solo nella vita del mondo che verrà, ciò che ci resta, su tutto quello che riguarda il piano della castità, è appunto la possibilità di un progetto pedagogico che abbia come mezzo e fine questo atteggiamento.
 
Ma Castità, nel senso qui inteso non è un semplice astenersi da atti genitali, castrare la propria genitalità. Questo è chiaro in quanto la castità è di tutti i cristiani, anche gli sposati.
 
A. Castità qui vuol dire la costruzione di una relazionalità corretta tra le persone, delle diverse età, dei divesi sessi, dei diversi ruoli e ambienti che la società in un certo qual modo ci impone.
 
B. In questo senso - e suppongo che la radice profonda di questo si può trovare nella situazione di "uomo caduto" nel quale il mondo intero si trova dopo la caduta di Adamo - tutti partiamo da una situazione di deficit, di cui è inutile trovare le cause.
 
Alcune possono essere traumi infantili, altre volgia di distaccarsi dagli atteggiamenti famigliari, rifiuto della società o di se stessi ecc ecc.
 
Privarsi del sesso perchè ci si vergogna o lo si sente una cosa sporca, è altrettanto "colpevole" di fare sesso ritenendolo un semplice passatempo.
 
C. Un progetto educativo non può, in alcun caso, partire dall'etichettare una persona.
 
Che esso sia un adolescente  che si masturba, un uomo o donna consumatori assidui di pornografia, o frequentatori del sesso a pagamento, omosessuali che non riescono, magari anche con tanti sforzi, a vivere in casità, o omosessuali che convivono insieme in un rapporto fedele da decenni, ma anche marito e moglie che fanno sesso vedendo nel coniuge solo un mezzo di soddisfazione personale.
 
D. Ripeto, tutti, tutti quanti abbiamo da imparare e da crescere su questo tema.
Così siamo chiamati ad un progetto educativo che metta al centro la relazionalità e la corporeità e aiuti a considerarle nella giusta luce: a costruire relazioni sincere e non possessive, a renderci conto dei nostri comportamenti di dominio dell'altro o di rifiuto di noi stessi, a farci avere rispetto dell'altro come persona, e non come un mezzo; occorre aiutare la stima di sé (migliorarla o ridimensionarla, a seconda dei casi) e, soprattutto, occorre un atteggiamento profondo e comunque di accoglienza, offrendo tutti gli strumenti senza stancarsi solo perchè non si notato i risultati (sperare contro ogni speranza è proprio di quell'amore cristiano tanto decantato da Paolo nel capitolo 13 della prima ai corinzi).
 
E. Accoglienza, accoglienza verso chi non si accetta, verso chi fallisce sempre il suo obiettivo, accoglienza verso chi a causa di scelte passate si trova a vivere gravi conseguenze.
 
Oggi, 1° dicembre, giornata mondiale per la sensibilizzazione contro l'AIDS, non si può non pensare a quanti sono malati e comunque, oltre alle pene derivanti dalla malattia sono messi ai margini della società perchè questa malattia l'hanno avuta per una vita sessuale come minimo discutibile.
 
E' soprattutto verso gli ultimi, verso questi ultimi, che è ancora possibile, e forse ancor più necessario (davanti ad una prospettiva certa di morte) non lasciarsi cadare le braccia ma continuare a proporre quel cammino educativo verso l'amore puro che alto non è che l'amore di Cristo verso tutti gli uomini.
 
Lascio questo post come un messaggio per riflettere tutti, oggi, in questa giornata anti-AIDS.
 
AIDS:
Abbiamo Intenzione Di Sconfiggerlo
 
 
Maranatha!
 
Ireneo

Messaggio 44

La Pace di Cristo!
 
Cara Caterina: ora si che si va d'accordo .
 
Ma ti vorrei dire, che io non ho affatto ignorato il tuo post. 18, che anzi è quello che mi ha stimolato ad intervenire, proprio con quel suo "rivolgersi alla necessità di una prassi".
 
Ho voluto solo completarlo con l'atteggiamento dell'accoglienza, che ritengo sia indispensabile nell'educatore su questi temi.
 
Riguardo poi agli altri sviluppi della discussione, vorrei valorizzare alcuni punti già espressi da me e Caterina.
 
Qui non si tratta di cosa è successo nel primo testamento o di casi del nuovo.
Qui si tratta degli ideali, e del rispetto di se stesso e degli altri che Cristo richiede.
 
Gesù chiama tutti all'autenticità, e dunque anche a porre gesti autentici con le nostre relazioni e con il nostro corpo.
 
Non si tratta di trovare scuse - perchè di questo si tratta - in alcuni versetti della Scrittura, perchè, seguendo questa logica, si potrebbe finire anche con il giustificare l'utero in affitto e la fecondazione eterologa (non è così infatti che in termini scientifici potrebbe essere vista la relazione tra Abramo e Agar e la nascita di Ismaele?)
 
Quando si cita la Scrittura, facciamo sempre e comunque attenzione.
Ciò che più rispettosamente dobbiamo fare è chiederci questo:
 
Qual è il meglio che la scrittura ci propone?
 
E questo si che è molto chiaro: abbandonare moglie, marito, casa e campi per il Regno di Dio.
 
L'obiettivo è chiaro, ma nella sua limpidezza, come ho già sottolineato, si compie solo nel Regno di Dio. nonostante ciò, noi siamo chiamati tutti, nello stato in cui siamo, a tendere verso questo ideale.
 
Ideale che nella pratica vuol dire relativizzare le cose di questo mondo, non trattare di moglie, marito, cosa e campi come un proprio possesso, ma come un mezzo per annunciare il Regno di Dio!
 
Siamo chiamati a relazioni altruistiche, a pensare al bene dell'altro prima di noi stessi.
 
Come diceva san Giovanni Leonardi ai suoi, non si tratta di voler essere subito tutti perfetti, subito tutti casti, ma di "guadagnare ogni giorno qualcosa di più all'obbedienza".
 
Qualcosa che tutti possiamo fare, in qualunque situazione ci troviamo e per quanto forti possono essere le abitudini contratte.
 
Faccio un esempio che vuole solo essere un esempio.
 
Ipotizziamo una persona di 30 anni consumatore abituale di pornografia tramite internet da quando ne ha 20.
 
Ad un certo punto, proprio a  30 anni un esperienza particolare lo riporta alla fede, ma l'abitudine contratta è forte, dura da abbattere da un giorno all'altro.
 
Eppure anche lui, come tutti, è chiamato a vivere il dono della castità. Cosa fare?
 
Se lui, che fino a quel momento sprecava un'ora al giorno al pc in ricerca di pornografia, inizia a cercarla solo due volte alla settimana, e poi, dopo un anno, solo una volta, per poi dopo un altro anno cadere solo di rado... non sta già vivendo, anche se in modo imperfetto, la casità? Non sta guadagnando, di giorno in giorno, sempre qualcosa di più all'obbedienza?
 
Tutti, a causa della colpa di Adamo, già lo dicevo, partiamo in deficit.
 
Ciò che è necessario è non accontentarsi della situazione iniziale, ma crescere in una autostima corretta di se, in un maggiore rispetto per la dignità e la corporeità altrui e propria, comprendere sempre meglio i forti significati di legame, fedeltà, unità che l'atto sessuale pone.
 
Scrivo questo partendo dalla risposta di Caterina/Pergamena a Mario.
Se può essere utile, ben venga!
 
Maranatha!
 
Ireneo

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Da: Soprannome MSNIreneo81 Inviato: 16/12/2004 2.06
La Pace di Cristo!
 
Caro Alby, intervengo solo per ringraziarti, l'ora mi sembra troppo tarda per scrivere in modo lucido qualcosa, e comunque aspetto che mi si ripongano precise domane alle quali risponere prima di ritornare a consumare inchistro virtuale!
 
Se hai bisogno di chiedermi qualcosa in privato... non ti fare scrupolo. Senza falsa umiltà, posso dire che su questo tema credo di poter essere d'aiuto.
 
La mia mail è allart81@hotmail.com . Quando vuoi... puoi trovarmi qui. O anche con msn messenger... fai tu.
 
Inoltre chiedo a tutti una preghiera: ho saputo da poco che una ragazza molto amica di alcuni miei amici (scusate il giro di parole) si appena 30 anni si è spenta dopo aver combattuto per cinque anni contro un tumore.
 
Dio sappia concederle quel sollievo che le povere conoscenze umane non hanno saputo dargli.
 
Notte a tutti e ricordate: Il Signore Viene!
 
Ireneo

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Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 16/12/2004 2.21
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Da: Soprannome MSN°°AlbY°°° Inviato: 16/12/2004 2.36
Caro Alby, intervengo solo per ringraziarti, l'ora mi sembra troppo tarda per scrivere in modo lucido qualcosa, e comunque aspetto che mi si ripongano precise domane alle quali risponere prima di ritornare a consumare inchistro virtuale!
 
Di niente Ireneo, fortunatamente per me me la cavo abbastanza bene con i copia-incolla...
Nei post precedenti sono rimaste in sospeso alcune domande che mi interessano particolarmente, ti premetto che non sono a scopo provocatorio, ma al contrario per capire meglio l'argomento trattato, considerando che mi hai scritto che le mie interpretazioni della Bibbia e del catechismo non sono corrette.
Le domande sono le seguenti:
  1. Cosa deve fare un omosessuale che decide di abbracciare la fede cattolica?
  2. Cosa significano le seguenti affermazioni di Paolo?

    Romani 1:26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.

    Romani 1:27 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento.

  3. Nel post N° 22  Leo scriveva:

"Nel catechismo degli Adulti sta scritto ( n. 1081) : il comportamento omosessuale è ripetutamente condannato dalla Bibbia"

Cosa significa questa frase del catechismo degli adulti?

 

AlbY


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Da: Soprannome MSNIron222_32 Inviato: 16/12/2004 10.14
Troppo spesso noto la parola peccato associata alla parola omosessualità e ciò mi da piuttosto fastidio perchè non lo ritengo assolutamente giusto....
Posso capire associare "sodomia" a peccato, ma omosessualità no.....
Penso che la maggior parte degli omosessuali non hanno deciso di loro spontranea volontà di divenire tali....la loro condizione è dovuta da eventi che non hanno scelto loro, come traumi infantili,turbamenti psicologici e via dicendo...a volte anche difetti genetici...che colpa hanno quindi gli omosessuali se sono tali?
So ( o almeno credo ) che la chiesa condanna l'atto sodomitico e non l'essere omosessuale, ma troppo spesso si associa invece la parola peccato proprio ad omosessuale...anche in questo forum si è rimarcato che è peccato la sodomia e puntualmente nel messaggio successivo viene invece associata la parola peccato ad omosessuale..e allora io mi chiedo cosa fa un omosessuale che non conosce in modo approfondito la dottrina della chiesa e si sente chiamato peccatore quando la sua condizione non l'ha voluta lui direttamente? non puo far altro che allontanarsi dalla chiesa stessa...non so se mi sono spiegato...
In secondo luogo mi viene da chiedermi; ma cosa vuole la chiesa da un omosessuale?
In pratica, da quel che ho capito, vuole che diventi un grandissimo ed eroico santo....un ragazzo ventenne omosessuale dovrebbe infatti riuscire a sopprimere tutti i suoi istinti sessuali,cosa assolutamente non facile...anzi direi quasi impossibile (a meno che uno non decida di diventare prete, ma non è una scelta che tutti fanno..),e inoltre dovrebbe accettare di vivere da solo, senza una famiglia,e anche questo non è facile...
Cmq, sicuramente se un omosessuale per i suoi ideali cristiani riuscisse a far tutto questo varrebbe sicuramente piu di centomila  cattolici eterosessuali messi assieme...

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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 16/12/2004 11.32
Troppo spesso noto la parola peccato associata alla parola omosessualità e ciò mi da piuttosto fastidio perchè non lo ritengo assolutamente giusto....
Posso capire associare "sodomia" a peccato, ma omosessualità no.....
.........
 
Iron sono d'accordo con te se mi parli di....OMOSESSUALI........stai equivocando.....
l'omosessuale è la persona che in qualche modo e per diversi motivi si trova in uno stato DIFETTOSO, questa va accolta, amata, sostenuta non nella sua omosessualità, ma bensì sostenuta NELLA LOTTA.....
mentre E' DA CONDANNARE SENZA GIRI DI PAROLE L'OMOSESSUALITA' CHE E' LA SODOMIA.....cioè, omosessualità è l'atto sessuale fra due persone dello stesso sesso......ed anche fra etero che lo applicano.....
se dunque condanni la sodomia...non puoi che condannare anche L'OMOSESSUALITA' perchè è l'atto sodomitico....ed è SINONIMO  dell'avvertimento paolino:
 

Romani 1:26 Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura.

Romani 1:27 Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento.

.....
l'omosessualità E' UN PECCATO...l'essere omosessuali NON è un peccato ma se non si interviene questa situazione DISORDINATA può portare al peccato cioè all'omosessualità......
 
Il sesso in sè NON è un peccato, ma lo diventa se viene applicato in forme DISORDINATE ALLA NATURA CREATRICE DI DIO......
 
Fraternamente Caterina