00 10/07/2010 11:55
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 24/04/2004 19.08
Sweet......GRAZIE......volevo dire dell'altro, ma c'ho ripensato....quanto hai messo è già ampiamente meditativo.....
 
 
Yivan.....eheheheheh....sei sotto l'influenza dei Padri semmai.........perchè un cristiano-cattolico non può fare a meno di essere sulla stessa scia....e se lo siamo è GRAZIA......
 
Ciao C.

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Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 27/04/2004 9.35
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Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 27/04/2004 9.51

reinserisco il post precedente che aveva caratteri troppo piccoli

 

Caro lyvan,

riprendo uno spunto del tuo post 29 per cercare di approfondire :

All'annunciazione dell'angelo, qualsiasi donna che che fino a quel momento non avesse avuto rapporti non avrebbe potuto rispondere che in quel modo.

Se Maria avesse avuto intenzione di unirsi almeno una volta all'uomo a cui era stata promessa, avrebbe potuto logicamente dedurre o attendersi la risposta che per mezzo di un prossimo rapporto coniugale avrebbe concepito. L'obiezione di Maria era logica, a mio avviso, (ma non solo secondo me), solo se la si inquadra in un proposito di astensione assoluta dai rapporti coniugali anche per il futuro.

Sia chiaro, io non nego lo stato perpetuo di verginità di Maria, dico solo che non c'è alcuna indicazione che lo sia veramente stata e mi sembra arbitrario utilizzare come prova l'affermazione di cui sopra.

La Scrittura a volte ci permette di ricavare in modo indiretto alcune cose, anche quando non vengono menzionate esplicitamente.

Riporto qui di seguito alcuni commenti in merito per meglio comprendere:

Tratto dalla "Vita di Gesù Cristo" di Giuseppe Ricciotti

§ 231.

... Generalmente il fidanzamento di una vergine avveniva quando essa era in età fra i 12 e i 13 anni, ma talvolta anche alquanto prima : quindi le nozze, in conseguenza di quanto si è visto sopra, cadevano di solito fra i 13 e i 14 anni. Tale era probabilmente l'età di Maria all'apparizione dell'angelo. ...

sappiamo da Luca che Maria era una vergine in questa condizione di fidanzata; inoltre, da Matteo, 1, 18, apprendiamo che ella divenne gravida prima che andasse a coabitare con Giuseppe, cioè prima delle nozze giudaiche. Alla luce di queste notizie, quale significato hanno le sue parole rivolte all'angelo : Come sarà ciò, poiché non conosco uomo?

232. Prese isolatamente in se stesse, non possono avere che uno di questi due sensi:

1) o richiamare alla memoria la nota legge di natura per cui ogni figlio presuppone un padre;

2) oppure esprimere per il futuro il proposito di non sottoporsi a questa legge e quindi di rinunziare alla figliolanza.

Un terzo senso, per quanto ci si pensi, non è dato scoprirlo.

Ora, in bocca a Maria, fidanzata giudea, le parole in questione non possono avere il primo di questi due sensi, perché sarebbero state di una puerilità sconcertante, tale da costituire un vero non-senso; a chi avesse espresso un pensiero di tal genere, se era una fidanzata giudea, era facile replicare : "Ciò che non è avvenuto fino ad oggi, può avvenire regolarmente domani ".

È quindi inevitabile il secondo senso, nel quale il verbo non conosco non si riferisce soltanto alle condizioni presenti ma si estende anche alle future, esprimendo cioè un proposito per l'avvenire : tutte le lingue, infatti, conoscono questo impiego del presente esteso al futuro, tanto più se tra presente e futuro non cade interruzione e se si tratta di uno stato sociale (non mi sposo; non mi faccio avvocato, ecc.). Se Maria non fosse stata una fidanzata-coniuge le sue parole, un po' forzatamente, avrebbero potuto interpretarsi come un implicito desiderio di avere un compagno nella propria vita : ma nel caso effettivo di Maria il compagno già c'era, legittimo e regolare; quindi, se l'annunzio dell'angelo avesse dovuto avverarsi in maniera naturale, non esisteva alcun ostacolo. E invece l'ostacolo esisteva : era rappresentato da quel non conosco, che valeva come un proposito per il futuro, e che giustificava pienamente la domanda come sarà ciò? L'unanime tradizione cristiana, che ha interpretato in tal senso il non conosco, ha battuto una strada che è certamente la più agevole e facile ma anche l'unica ragionevole e logica.

I razionalisti di solito non negano alle parole giacenti nel loro contesto il senso di un proposito, ma per dimostrare che non hanno valore storico sono costretti a ricorrere alla solita e comoda ipotesi dell'interpolazione, supponendo che uno o più rimanipolatori abbiano introdotto in quel punto le parole in questione. Senonché i presunti rimanipolatori sarebbero stati di una ottusità senza pari, giacché non si sarebbero accorti che le parole interpolate erano smentite da tutto il contesto.

 

S.Agostino a proposito della domanda di Maria scrive:

 

Come avverrà ciò, poiché io non conosco uomo?

E' promesso a Zaccaria un figlio, è promesso anche alla santa Maria un figlio, e dice anch'essa quasi le medesima parole che aveva detto Zaccaria. Che cosa infatti aveva detto Zaccaria? Come avverrà questo a me? Che io son vecchio e la mia moglie è sterile e avanzata nei suoi giorni (Le 1,18). E che dice la santa Maria? Come avverrà ciò? (Lc 1,34). E simile la voce, dissimile il cuore. La voce simile ascoltiamo con l'orecchio, il cuore dissimile apprendiamo dalla parola dell'angelo. Peccò David, e rimproverato dal profeta disse: Ho peccato, subito gli fu detto: Ti è stato rimesso il peccato (2Sam 12,13). Peccò Saul; e rimproverato dal profeta disse: Ho peccato; e il peccato non gli fu rimesso, ma l'ira di Dio rimase su di lui (cf I Sam 15,30.35). Che significa ciò, se non che è simile la voce, dissimile il cuore? L'uomo infatti ode la voce, Dio scruta il cuore. In quelle parole dunque di Zaccaria l'angelo vide che non c'era fede, ma dubbio e sfiducia; e l'angelo lo fece conoscere, privandolo della voce, condannando l'incredulità. La santa Maria, invece: Come avverrà ciò, poiché io non conosco uomo? Riconoscete il proposito della vergine. Quando mai avrebbe detto, se avesse avuto intenzione d'unirsi con un uomo: Come avverrà ciò? Se fosse dovuto avvenire come suoi avvenire di tutti i bambini, non avrebbe detto: Come avverrà? Ma essa, memore del suo proposito e consapevole del santo voto, perché sapeva che cosa aveva promesso, col dire: Come avverrà ciò, poiché non conosco uomo?, siccome sapeva che non può avvenire che nascano i figli se non da donne coniugate e che si uniscono ai loro mariti, ciò ch'essa aveva proposto d'ignorare, con dire: Come avverrà ciò?, s'informò del modo, senza dubitare dell'onnipotenza di dìo. Come avverrà ciò?

Qual è il modo con cui avverrà ciò? Mi annunzi un figlio; il mio animo è pronto: dimmi il modo.

Poteva la Vergine santa temere, o almeno ignorare il disegno di Dio, in qual modo volesse che Ella avesse un figlio, quasi riprovasse il voto della vergine? Infatti, che cosa sarebbe avvenuto se avesse detto: Sposati, congiungiti a un uomo? Non l'avrebbe detto Iddio, perché accolse il voto della Vergine, come l'accoglie Dio. Accolse da lei quello ch'egli stesso aveva donato. Dimmi dunque, messaggero di Dio: Come avverrà ciò? Vedi che l'angelo sa, ed essa cerca, non diffida. Avendo dunque veduto che essa cercava, non diffidava, non ricusò d'istruirla. Ascolta in qual modo: Resterà la tua verginità; tu credi solamente alla verità, conserva la verginità, ricevi l'integrità.

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La riprova poi che Maria non abbia avuto altri figli la troviamo nelle parole di Gesù che affida Maria a Giovanni. Mentre se vi fossero stati altri figli di Maria, dal punto di vista della legge mosaica, questo sarebbe stato inammissibile.

Il gesto di Gesù morente è comprensibile solo se si ammette che Gesù era figlio unico. Se Maria avesse avuto altri fìgli - quel gesto di Gesù sarebbe stato offensivo o almeno poco riguardoso ed anche illegale. I supposti figli di Maria, le fìglie, i generi, le nuore, oltre a sentirsi offesi, avrebbero contestato a Giovanni il diritto di avere con sé la loro madre. Avrebbero giudicato irresponsabile il gesto di un morente.

Nulla di tutto questo nei vangeli. Giovanni prese Maria con sé in casa sua, pacificamente, senza contestazione alcuna. Gesù, perché figlio unico, poteva e doveva provvedere a sua madre un rifugio conveniente dopo la sua morte. Scelse quello di un discepolo.

Si obietta di solito: Gesù affidò sua madre a un estraneo perché i suoi fratelli non credevano in lui (cf. Giovanni 7,5).

Si risponde:

Dal Vangelo appare che a principio della vita pubblica di Gesù i suoi parenti (eccetto sua madre) non l'hanno capito troppo. Ma con l'andare del tempo cambiarono idea e divennero suoi discepoli.

Infatti, li troviamo concordi con gli Apostoli ed assidui nella preghiera in attesa dello Spirito Santo (cf. Atti 1, 14). Giacomo fu messo alla guida della comunità cristiana di Gerusalemme (cf. Galati 2, 9; Atti 15, 13,) e gli altri parenti si dedicarono alla predicazione del Vangelo anche fuori della Palestina (cf. 1 Corinzi 9, 5).

Perché allora Gesù avrebbe dovuto affidare sua madre ad uno che non fosse figlio naturale di Maria se vi fossero stati dei figli naturali, tra cui anche persone che una volta ravvedute dovevano essere tra i suoi testimoni più importanti? La risposta logica è che Maria non aveva altri figli naturali.

Con affetto