00 19/05/2011 14:00

E' iniziato un po' di repulisti episcopale?

Mons. Morris, ex vescovo di Toowoomba


Gli episcopati progressisti del mondo intero non nascondono la loro inquietudine e preoccupazione, come traspare ad esempio dalla reazione del quotidiano officioso della Conferenza episcopale francese La Croix al dimissionamento forzato dell'eretico vescovo di Toowoomba (Australia), mons. Morris, il quale propugnava l'ordinazione al sacerdozio cattolico di donne, gay e perfino pastori di confessioni protestanti senza che, naturalmente, questi ultimi dovessere cambiare alcunché della loro fede.

Magister ha ricostruito la cronistoria precisa delle sfide di questo Morris a Roma e al Papa, e l'infinita durata del procedimento per rimuoverlo: che si è finalmente concluso, senza che al figuro sia stata nemmeno assegnata una nuova sede episcopale in partibus; neppure per Gaillot, il vescovo ribelle francese di Evreux (sede davvero infelice: oggi la regge Nourrichard...) si era arrivati negli anni '90 a tal punto: Gaillot era stato infatti nominato vescovo della diocesi di Partenia (città che non si sa nemmeno più dove fosse, inghiottita dalle sabbie del Sahara). Mettiamola così: oggi Morris è l'unico vescovo cattolico "in comunione" con Roma senza una sede; ci sarebbero, è vero, anche i quattro vescovi lefebvriani senza sede, ma quelli, si sa, non sono "in piena comunione" come invece è a tutti gli effetti l'ex vescovo di Toowoomba; quanto ciò abbia senso, è un altro discorso.

La rimozione del rifiuto tossico di Toowoomba segue provvedimenti analoghi, sia pure motivati da altre ragioni, che hanno visto il forzato abbandono delle loro diocesi da parte del vescovo di Orvieto (le cui scomposte reazioni successive al dimissionamento sono, per inciso, la migliore dimostrazione dell'opportunità di quell'allontanamento), nonché, l'anno scorso, la quasi inosservata revoca di mons. Loemba, vescovo congolese (di quello che una volta si chiamava Congo-Brazzaville per distinguerlo dal Congo-Leopoldville e ora, sinceramente, non so: tutti i momenti quegli stati cambiano nome).

Ora nel mirino ci sono, a quanto pare, tre vescovi spagnoli, accusati di non essersi voluti dimettere dal consiglio di amministrazione di due ospedali catalani dove si praticano aborti: il trad-hater cardinale arcivescovo di Barcellona Luis Martinez Sistach e due suoi suffraganei, i vescovi Augustin Cortés Soriano (di Sant Feliu de Llobregat) e Josep Angel Saiz Meneses (di Terrassa). Trovate tutti i particolari sul sito di LifeSiteNews, ripreso da Osservatore Vaticano.

Per carità, è del tutto impossibile che si arrivi alla loro rimozione; l'accusa è grave ma non al llivello delle colpe del vescovo Morris ed anche politicamente sarebbe controproducente, ma è confortante vedere che le malefatte episcopali ormai diventano, da un lato, conosciute al grande pubblico di tutto il mondo (e ringraziamo per quello internet), dall'altro oggetto di attenzione, non più del tutto impotente, da parte di Roma.

Inutile però questo pur indispensabile lavoro vaticano di "custodire i custodi", se poi alcune nomine episcopali perpetuano il vecchio errore di scegliere persone il cui curriculum lascia già chiaramente presagire che combineranno alla Chiesa grossi guai (vedi qui).

da Enrico di Messainlatino

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alcune mie considerazioni:

Caro Enrico....io credo che qui pesino molto alcuni fattori....  
 
Enzo Bianchi ha scritto un testo ALLARMANTE (per lui ) e drammatico su Jesus di aprile 2011, quindi un mese fa... e nel quale si domanda: DOVE STA ANDANDO LA CHIESA?  
è ovvio che la sua domanda è per LA DELUSIONE al fatto che il suo "credo" si stia sbriciolando....e tuttavia ci trascina dentro, con ottime ragioni, la Gerarchia....  
il Bianchi si chiede, sulla Riforma che sta avvenendo:  
 
Tanta fatica per cambiare, quasi cinquant’anni fa – uno sforzo compiuto con entusiasmo ma a volte anche a prezzo di sofferenza e sottomettendo le nostre nostalgie personali al bene della vita ecclesiale – secondo le indicazioni del concilio e del papa: e oggi? Perché ci sono presenze nella chiesa che vorrebbero spingerci a essere con il papa contro i vescovi oppure con i vescovi contro il papa, persino quando si tratta di celebrare l’eucaristia, luogo per eccellenza della comunione ecclesiale?  
Si dice che il cammino ecumenico è irreversibile, ma poi vediamo che molti vorrebbero correggere la sua comprensione consegnataci dal Vaticano II.  
 Papi e vescovi ci hanno insegnato che il vero ecumenismo non significava ritorno alla chiesa cattolica, bensì cammino verso un’unità che i cattolici confessano essere un principio già presente nella loro chiesa, ma che deve essere ancora completata, in quanto mai piena nelle diverse forme e convergenze.  
Abbiamo forse avuto vescovi e papi come “cattivi maestri”? E i “gesti” così eloquenti compiuti dagli ultimi papi erano forse temerari, favole da non prendere sul serio?  
 
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come dargli torto? Embarassed  
 
gravissimo è quanto dice Bianchi qui, e che è VERO!!  
 
 Papi e vescovi ci hanno insegnato che il vero ecumenismo non significava ritorno alla chiesa cattolica, bensì cammino verso un’unità che i cattolici confessano essere un principio già presente nella loro chiesa, ma che deve essere ancora completata, in quanto mai piena nelle diverse forme e convergenze.  
Abbiamo forse avuto vescovi e papi come “cattivi maestri”?  
 
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qui non basta cambiare i vescovi quando ESCONO ALLO SCOPERTO..... è indispinsabile nominare Vescovi INCORROTTI!!!!  
Vescovi che non insegnano l'ambiguità e il SINCRETISMO....  
Bianchi avrà tutti i difetti di questo mondo, ma ciò che ha detto è la verità, quella verità SCOMODA che l'amata Gerarchia finge ancora di non vedere....  
E se vi è per noi GIUBILO per le ammissioni di Bianchi perchè sottolineano UNA DISFATTA palese di certo catto-modernismo, è altrettanto vero che abbiamo poco da giubilare, perchè ciò che dice essendo vero non fa altro che confermare la gravissima CONFUSIONE, AMBIGUITA' in cui viviamo perchè, parlando di SINCRETISMO, questo non si esplica solo nel mondo interreligioso, ma anche DENTRO LA CHIESA quando si fa comprendere ai fedeli, come scrive Bianchi, una via CHE POI RISULTA ESSERE SBAGLIATA... quando mai infatti la Chiesa avrebbe insegnato che NON E' NECESSARIO CONVERTIRSI ALLA CHIESA? eppure non è solo Bianchi ad aver capito che questo la Gerarchia insegnava, ma migliaia di cattolici lo hanno creduto....e chi ha baciato il Corano, firmando in tal modo la credibilità di quanto Bianchi dice, è stato fatto BEATO....  
in questo modo i fedeli non comprendono più nulla....  
Bianchi ha ragione da vendere..... gli auguro tuttavia che invece di gettare la spugna, si prodighi per SCOPRIRE LA VERITA', di smettere i panni del novello monaco sincretista e di attivarsi per dire ai VESCOVI DI COME SIAMO STATI TUTTI INGANNATI!

si legga anche:

"I silenzi del Priore di Bose" [e le parole contro il Summorum Pontificum, n.d.r.]

di S. Magister, da Settimo Cielo - l'Espresso blog


L’ultimo numero del mensile dei paolini “Jesus” ha dedicato la copertina e un trionfale dossier di 33 pagine alla comunità di Bose e al suo fondatore e priore Enzo Bianchi.
Nei rilanci che il dossier ha avuto sui media, la maggiore evidenza è stata data a un lamento che Bianchi canta e ricanta da anni: sull’afonia del laicato.
In politica e nella Chiesa, dice, i laici “è come se non ci fossero più”, perché “la voce che spettava loro l’hanno assunta alcuni vescovi”.
Al silenzio, però, anche Bianchi dà il suo personale contributo, questa volta come le tante volte precedenti. Mai che dica fino in fondo, apertis verbis, con chi se la prende e perché. Mormora e allude. Lascia intuire. Ma nomi e cognomi, zero.
Eppure i suoi sottintesi bersagli non sono da poco. Sono i vertici della Chiesa italiana e mondiale.
Nell’intervista che ha dato a “Jesus”, Bianchi applica questo suo dire e non dire prima alla Chiesa universale, alludendo al motu proprio “Summorum pontificum” come a causa aggravante dei suoi mali:
La Chiesa tutta vive in uno stato di depressione, in cui le convinzioni forti appaiono solo quando sono contro gli altri, in una guerra continua di fazione. Altrimenti, sembra che nessuno sia convinto di niente. La cosa più grave è che il cuore di tutto questo scontro è l’Eucaristia: i servi della comunione ne fanno luogo di divisione”.
E poi alla Chiesa italiana, con nel mirino la leadership attuale e passata della conferenza episcopale:
Per ciò che riguarda la Chiesa italiana, in particolare, vedo due mali. Il primo è l’afonia del laicato: i cristiani in politica è come se non ci fossero più, c’è stata sovente una forma di sconfinamento, per cui la voce che spettava loro l’hanno assunta alcuni vescovi. Tutto questo ha provocato nell’ultimo ventennio una situazione un po’ desolata, non c’è più soggettività laicale. Forse oggi si intravede un risveglio. Spero sia un nuovo inizio dopo un tempo di depressione. (omissis)"

per leggere tutto l'articolo si veda qui





[Modificato da Caterina63 19/09/2011 12:12]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)