00 13/07/2010 11:12
Dal Blog di Francesco Colafemmina Fides et Forma, un blogghista ha chiesto:

Attendo una bella recensione di "Stat Veritas"! E' bello come "Iota unum"?

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la mia risposta:

Lo sto leggendo alternandomi con Iota unum ^__^ lo sto trovando interessante per i commenti alla Lettera apostolica del Papa sul Terzo millennio e cercando di restare al di sopra delle parti, evitando di farmi influenzare dalle opinioni personali, lo sto trovando molto interessante...

Per esempio quando a pag.63 approfondisce il concetto di CONVERSIONE...un termine davvero abusato oggi e privato del suo autentico valore e significato.
Chiede giustamente Amerio:
Nel linguaggio comune, quando parliamo di convertiti che cosa pensiamo?
egli pone l'accento sulla falsa conversione che di fatto snaturalizza il termine stesso quando colui che dovrebbe essere convertito in verità resta ancorato nelle sue convinzioni su immagini di Dio errate, pur sforzandosi di diventare "buono"...questa non è conversione...

 Sorriso

passo a pag.65

Chiosa23: commento al §34, p.42
"L'unità dei cristiani, in definitiva, è dono dello Spirito Santo"

E' interessate scorgere nel pensiero di Amerio che egli non nega che l'Unità dei cristiani quale opera dello Spirito Santo, ma discute su un certo ecumenismo del Concilio e del suo dopo, che non conduce affatto questi cristiani all'unità, quanto piuttosto alla confermazione dei propri errori.

Ma Amerio, a ragione, fa osservare che seppur è positivo un ecumenismo che ci porta alla reciproca conoscenza, occorre dire che il vero Ecumenismo NON è nell'ordine della conoscenza, ma in quello della Grazia che deve condurre agli ATTI...ergo, spiega Amerio, la semplice conoscenza non produce la conversione, non ci si arriva a convertire perchè si scopre che l'altro la pensa diversamente da noi...
Basti vedere che l'ecumenismo del dopo Concilio, E' MONCO, scrive Amerio (notare che non lo nega, ma lo definisce giustamente "monco") perchè, spiega:
...gli atti dei fratelli separati non sono stati atti che li facevano avanzare verso il cattolicesimo, ma CONTRADDICEVANO la fede....alcuni di questi atti, spiega ancora Amerio, sono stati clamorosi come quello del sacerdozio allargato alle donne.......non a caso Amerio ritiene alquanto discutile il dono fatto da Paolo VI (in modo PLATEALE) dell'anello pastorale all'allora Arcivescovo di Canterbury, dandogli (seppur in buona fede) l'erroneo RICONOSCIMENTO nella fede comune...contraddicendo, pubblicamente, il decreto di Papa Leone XIII del 1896 che chiariva (dopo attenti studi di Commissioni) che i preti anglicani non erano affatto preti e che la loro ordinazione, una volta ritornati nella Chiesa, andava rifatta...Di conseguenza anche la posizione dell'arcivescovo di Canterbury non è legittima e non è valida, ma l'atto compiuto da Paolo VI ha gettato il tutto nella confusione e nell'ambiguità Occhi al cielo

Questi fatti contraddicono le scelte fatte da un certo ecumenismo postconciliare....ed oggi noi possiamo dire, dopo l'atto concreto di Benedetto XVI con gli Anglicani, che Amerio aveva ragione... Occhiolino

Si parla tanto di unità nelle diversità come se nel passato della Chiesa ciò non fosse mai stato.... Occhi al cielo
e gli Ordini religiosi non sono forse unità nelle diversità? Cosa vogliamo intendere per "diversità"?
Con l'evento del ritorno di una parte degli Anglicani ora lo vediamo meglio...una diversità fatta di CARISMI diversi NON DI DOTTRINE DIVERSE... Occhiolino

 Sorriso


(ulteriori approfondimenti, a Dio picendo, da settembre in poi)


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)