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La meditazione di Sant’Antonio sul tradimento di Giuda


Gesù fu tradito da un suo discepolo. Giuda disse: «Che cosa volete darmi, e io ve lo consegnerò?» (Mt 26,15).

O dolore! Si tenta di dare un prezzo a ciò che è inestimabile! Ahimè, Dio viene tradito e venduto per poco denaro. «Che cosa volete darmi?». O Giuda, tu vuoi vendere Dio, il Figlio di Dio, come uno schiavo senza valore, come un «cane morto», giacché interroghi non la tua volontà ma quella dei compratori. «Che cosa volete darmi?».

E che cosa possono darti? Se ti dessero Gerusalemme, la Galilea e la Samaria, potrebbero forse comperare Gesù? Se potessero darti il cielo e gli angeli, la terra e gli uomini, il mare con quanto contiene, sarebbero forse in grado di comperare il Figlio di Dio, «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza»? (Col 2,3). Certamente no! Il Creatore può forse essere comperato o venduto dalla creatura? E tu dici: Che cosa volete darmi, e io ve lo consegnerò? Dimmi un po': In che cosa ti ha offeso, che cosa ti ha fatto di male, perché tu dica: E io ve lo consegnerò? Dov'è l'incomparabile umiltà del Figlio di Dio e la sua volontaria povertà? Dov'è la sua dolcezza e la sua affabilità? Dov'è la sua umanissima predicazione e dove i miracoli da lui operati? Dove sono le sue lacrime pietose versate su Gerusalemme e per la morte di Lazzaro? Dov'è il privilegio per il quale ti ha scelto come apostolo e ti ha fatto suo amico e familiare?

Questi fatti e altri ancora non avrebbero dovuto intenerire il tuo cuore e richiamarlo alla pietà e impedirti di dire: Io ve lo consegnerò? Purtroppo, quanti Giuda Iscariota, nome che s'interpreta «mercede», ci sono oggi, che per la mercede di un qualche vantaggio temporale vendono la verità, tradiscono il prossimo con il bacio dell'adulazione, e così alla fine si impiccano al laccio della dannazione eterna!

(Sermone della Domemica di Quinquagesima, §15)



Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)