00 16/04/2011 13:41
[SM=g1740733] Saturday, April 9, 2011: Penitential procession through the streets of Rome at Roman Basilica of San Nicola in Carcere with chanting of Litany of the Saints.

Con il cardinale Burke e i Frati e le Suore dell'Immacolata

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il servizio video è proprio del sito diocesano

In piena conformità alle indicazioni del Santo Padre Benedetto XVI, è stata inserita quest'anno nel programma delle celebrazioni in onore della Madonna di San Luca, anche una santa Messa nella forma straordinaria del rito romano: il rito è quello descritto nel Messale promulgato da San Pio V e nuovamente edito nel 1962 dal beato Giovanni XXIII, che ne dispose una parziale riforma. Insieme al Messale Romano promulgato nel 1970 da Paolo VI e giunto ad una nuova edizione sotto il Beato Giovanni Paolo II, essi sono due usi dell'unico rito romano.
La celebrazione è stata officiata da mons. Massimo Mingardi, canonico metropolitano e convisitatore diocesano: erano presenti il vicario generale, mons. Giovanni Silvagni, alcuni canonici e altri sacerdoti.
Il servizio all'altare è stato curato con molta attenzione e pietà dai ministranti del Cenacolo della Santissima Trinità di Rimini. Il canto è stato eseguito dal coro del Cenacolo e dalle Suore Francescane dell'Immacolata.
Per la Messa in canto è stato utilizzato il formulario diocesano proprio della Beata Vergine di San Luca, già in vigore prima della riforma liturgica.
Non c'è nessuna contraddizione, scrive Benedetto XVI, tra l'una e l'altra edizione del Missale Romanum. Nella storia della Liturgia c'è crescita e progresso, ma nessuna rottura. Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso. Ci fa bene a tutti, scrive ancora il Papa, conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto.
Il rito antico è certamente impegnativo, e per il celebrante, che deve conoscere molte preghiere a memoria ed eseguire i riti con grande precisione, ma soprattutto per l'assemblea che compie in gran parte il suo ruolo specifico con un grande silenzio: un silenzio che non è affatto passività, ma è tensione del cuore e accoglienza del mistero divino.
Uno dei frutti di questa riscoperta del rito antico, accanto al rito riformato, è forse proprio la possibilità di comprendere che la partecipazione attiva e fruttuosa alla Liturgia, insegnata dal Vaticano II, non consiste prima di tutto nel fare o dire qualcosa, ma nella coscienza profonda che nei santi misteri è Dio che è all'opera per la nostra santificazione (mons. Andrea Caniato). Immagini di Roberto Bevilacqua.



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[SM=g1740722] "Le chiedo di prendere atto di come i vari elementi esterni trovato qui - dall'architettura al canto, le nuvole di incenso e per i paramenti, le candele, ecc - tutti lavorano in armonia, contribuendo non solo allo splendore esterno della stessa liturgia, ma ci attira con forza, muovendosi noi, invitandoci, verso l'interno nelle profondità del culto divino ". -
"... la bellezza è uno dei più grandi bisogni dell'umanità, ma è la radice da cui i rami della nostra pace e il frutto della nostra speranza uscito bellezza anche rivelatrice di Dio, perché, come Lui, un lavoro di bellezza è pura gratuità. si ci chiama alla libertà e strappa dall'egoismo ". (Benedetto XVI, Omelia La Sagrada Familia)

"La bellezza ... ha il potere sottile di attrarre e ci chiama. I Greci lo sapeva talmente bene che hanno chiamato la bella di kalon [τň καλόν], dal verbo kaleo [καλέω] significato di chiamare o si avvicinano." (Armand Maurer, A proposito di bellezza)

"... la bellezza della salmodia, canti sacri e testi, le candele, l'armonia dei movimenti e della dignità di cuscinetto. Con l'arte sovrana la liturgia esercita un'influenza davvero seducente sulle anime, che lo tocca direttamente, anche prima che lo spirito percepisce la sua influenza. "(Dom Gerard Calvet, quattro vantaggi della Liturgia)
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La bellezza che invita; Messa in Rito ambrosiano sull'Altare di Santa Caterina da Siena in santa Maria sopra la Minerva
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[Modificato da Caterina63 03/08/2011 23:28]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)