Nel susseguente giorno di lunedì 26, verso le ore 9, Sua Santità scesa dal suo appartamento, passò a Celebrare la Santa Messa nella Chiesa di Santa Giustina, alla quale assistettero diversi Cardinali, Vescovi, e prelati, Sua Eccellenza Tenente Maresciallo Mounfrault, e Sua Eccellenza Marchese Ghisilieri unitamente a molta Nobiltà.
Erano parimenti assidui al corteggio di Sua Santità li suoi Camerieri segreti di Cappa e Spada, fra i quali si distinsero il N.H. Catterin Corner Veneto, il N.H. Balbi Genovese, e li Co: Co: Matteuzzi, e Remondini.
Quel vastissimo tempio si vide ripieno di immenso popolo. Celebrato che ebbe il santo Sacrifizio, ascoltò la Messa di un suo Cappellano segreto. Dopo passò nel Coro interno, ove ammise al bacio del piede molta Nobiltà, e popolo dell'uno e dell'altro sesso, facendogli sempre corte le L.L. Ecc. Ghisilieri, e Monfrault.
In seguito comparve su la prenominata Loggia, imponendo l'Apostolica Benedizione al sempre numeroso ed esultante popolo.
Preceduto poscia dal Crocifero, e fiancheggiato dalla Cavalleria, si trasferì con numeroso seguito di carrozze al Nobil Ritiro delle Dimesse, a render la visita a S.A.R l'Arciduchessa Maria Anna Ferdinanda, che lo accolse nel suo appartamento. Dopo di essersi trattenuto con essa in privato colloquio, la Santità Sua ammise al bacio del piede tutta quella Comunità.
Restituitosi il Santo Padre al Monastero di Santa Giustina poco dopo le ore 12, e salito al Trono, accolse con singolare umanità il Reverendissimo Capitolo de' Monsignori Canonici della Cattedrale Protonotarj Apostolici col privilegio de' Partecipanti in Abito Prelatizio, colà trasferitisi con seguito di carrozze, e fu umiliato il riverente uffizio da Mons. Illustrissimo e Reverendissimo Canonico Arciprete Co: Marco Regolo San Bonifacio.
Indi fu introdotta la Nobile Deputazione Rappresentante il General Consiglio, vestita con la consueta formalità in mantello nero listato d'oro, accompagnata da numerosa Nobiltà, che si è colà pure tradotta con numeroso seguito di carrozze.
Fu umiliato il complimento di riverenza e di omaggio alla Santità Sua a nome della Città dal Deputato Reg. Delegato Nob. Sig. Marchese Luigi Maria Fantini, a cui il Santo Padre degnò corrispondere con sensi di singolare umanità; ammettendo poscia al bacio del piede tanto la detta Nobile Deputazione, che tutto il Ceto Nobile; dopo di che furono presentati gl'Illustrissimi Signori Professori di questa celebre Regia Università, vestiti con le consuete loro Toghe, ed umiliato il riverente loro omaggio col mezzo del Nob. C: Ab. Matteo Franzoja P.P.P., e sindaco Legista, a cui con espressioni di benignità avendo corrisposto il Santo Padre, furono tutti ammessi al bacio del piede.
Anche la Nob. Presidenza della Veneranda Arca del Santo, e qualche altro Corpo ebbero l'onore di rendere i tributi di omaggio e riverenza a Sua Santità, accolti tutti con paterno affetto.
Verso le ore 6 poi della sera si recò il Santo Padre col solito treno al Monastero di Santa Sofia, ove dopo fatta la consueta visita alla Chiesa, vi si trattenne per lungo spazio di tempo, ed esternò la sua divozione verso le sacre spoglie della B. Beatrice Estense, dalle quali colle sue proprie mani staccò un dito per memoria, e venerazione di una tale Beata.
Passò quindi alla visita della Chiesa, e Monastero della R.R. Monache Francescane della Beata Elena, dove ritrovasi Superiora la sorella di Mons. Illustrissimo e Reverendissimo Vescovo d'Adria don Arnaldo Speroni degli Alvarotti dell'Ordine Cassinense, Prelato assistente al Soglio Pontificio. Ivi con le proprie sue mani il Santo Padre mise l'Anello in dito a quella meritissima Superiora, onorandola, con quelle che gli succederanno al governo, del titolo di Abbadessa.
Ad ora bene avanzata si restituì alla sua residenza in Santa Giustina, passando per le prinicipali strade e piazze della Città, che per un tratto di vera consolazione ed esultanza d'un Ospite, ch'è il Capo di tutto il Mondo Cattolico, furono universalmente, e copiosamente illuminate a giorno con forniture alle botteghe e strati alle finestre.
Essendo il martedì dedicato al Glorioso Sant'Antonio, volle il Santo Padre celebrare il S. Sagrifizio della Messa all'Altare dell'Arca di un tanto Taumaturgo. Alle ore 9 circa adunque del giorno 27 con un corteggio più numeroso del solito, e seguito di carrozze della Nobiltà, si avviò la Santità Sua al magnifico Tempio di detto Santo.
All'ingresso della Santità Sua, per quanto durò l'adorazione all'Altare del Santissimo Sacramento fu cantata dai Musici della Cappella l'Antifona "Ecce Sacerdos Magnus"; e nel frattempo della preparazione alla Santa Messa furono suonate scelte Sinfonie.
Volle esservi presente al Santo Sacrifizio anche S.A.R. l'Arciduchessa Maria Anna Ferdinanda colla sua prima Dama di Corte, come parimenti Sua Eccellenza il Sig. Marchese Ghisilieri. Assistettero alla Messa di Sua Santità tre eminentissimi Cardinali Livizzani, Borgia e Braschi Onesto, oltre a molti Vescovi e Prelati.
Terminata la Santa Messa, ed ascoltata quella d'un suo Cappellano segreto, si trsferì a visitare il Santuario unitamente alla R. Arciduchessa, e suo nobil seguito, e venerò l'insigne Reliquia della Lingua del Santo, dove poi salito maestoso Trono, ammise al bacio del piede molte Dame, e persone.
Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)