00 28/11/2010 17:41

É "ufficiale" anche per Mosca: Katyn fu un massacro sovietico

Dopo settant’anni la Russia riconosce le proprie colpe con un voto del parlamento.
E la Polonia si riavvicina 

«Tutti i documenti pubblicati, che per molti anni sono rimasti negli archivi segreti, non solo rivelano questa orribile tragedia, ma testimoniano che il massacro di Katyn è stato compiuto su ordine diretto di Stalin e di altri dirigenti sovietici». Ci sono voluti settant’anni, ma alla fine Mosca ha riconosciuto ufficialmente ciò che la storia aveva già accertato da tempo, ammettendo le proprie colpe e chiudendo così una delle pagine più dolorose del Novecento.  La camera bassa della Duma, il parlamento russo, ha infatti approvato con 352 voti a favore e 57 contrari una dichiarazione nella quale si afferma appunto che l’assassinio di 22.000 ufficiali polacchi avvenuta nelle foreste attorno a Katyn nel 1940 fu espressamente ordinato dal dittatore sovietico. L’ordine fu dato dopo l'invasione della Polonia orientale da parte dell'Urss, in base alle clausole segrete del patto Molotov-Ribbentrop di non aggressione con la Germania.

Dopo decenni di silenzio, nel corso dei quali era stata spacciata per verità l’attribuzione della strage ai nazisti, negli ultimi tempi da parte di Mosca ci sono state progressive aperture sulla vicenda. Nel 1990 Mikhail Gorbaciov riconobbe per la prima volta informalmente la responsabilità russa, mentre un ulteriore passo lo ha compiuto il 10 aprile scorso il premier Vladimir Putin con un più esplicito riferimento alle colpe del regime sovietico. E sempre il 10 aprile di quest'anno due delegazioni della Polonia e della Federazione Russa  al più alto livello avrebbero dovuto commemorare congiuntamente a Katyn le vittime del massacro, con una cerimonia che sarebbe divenuta il segno formale della  riappacificazione, ma che venne funestata da un’altra tragedia: lo schianto presso Smolensk dell’aereo con a bordo il presidente polacco Lech Kaczynski ed esponenti del governo e delle forze amate .

Con l’intento di rilanciare le relazioni con Varsavia, in vista di quell’appuntamento il Cremlino aveva autorizzato la visione del film girato nel 2007 dal regista polacco Andrzej Wajda Katyn, trasmesso per la prima volta il 2 aprile dal canale «Kultura» della televisione nazionale. Il governo di Mosca  aveva inoltre fatto  mettere in rete documenti sulla tragedia e la giustizia russa aveva  consegnato alla Polonia decine di volumi dagli archivi segreti.
Tuttavia quella di ieri viene considerata da molti la prima inequivocabile ammissione ufficiale delle responsabilità del regime sovietico di quell’eccidio. Nel documento approvato dalla Duma si riconosce, tra l’altro, che «nella propaganda ufficiale sovietica la responsabilità per questo crimine è sempre stata attribuita ai delinquenti nazisti. Questa versione per molti anni è rimasta tema di discussione della società sovietica provocando sempre la rabbia, l'offesa e la sfiducia del popolo polacco». «Il parlamento - conclude la nota - esprime la sua profonda compassione a tutte le vittime di questa repressione ingiustificata e ai loro familiari».

Con questa iniziativa ufficiale la Russia prova dunque a chiudere definitivamente con quell’ingombrante passato che  ha pesato non poco sui rapporti con la Polonia. In questo quadro di  rinnovamento rientrerebbe la campagna di destalinizzazione promossa dal presidente Dmitrij Medvedev per ricordare ai cittadini russi i crimini compiuti da Stalin (anche se ciò appare in qualche modo in contrasto con il decreto del 15 maggio scorso che istituisce una “Commissione  presidenziale contro i tentativi di falsificare la storia che ledano gli interessi della Russia” e che sembrerebbe andare in senso contrario). Secondo alcuni analisti sarebbe -  in vista delle elezioni presidenziali del 2012 - l'ennesimo tentativo di smarcarsi da Putin, che pure ha riconosciuto le nefandezze  commesse dal dittatore e dalla sua cerchia, anche se in maniera meno netta.

Sia come sia, la verità storica ha avuto finalmente l’ultima parola. 

Link alla recensione del film
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)