00 08/05/2011 00:08


Sabato 7 maggio

Ore 20.23

Dopo il giro della Piazza in papamobile, il papa entra il basilica di San Marco per un momento di preghiera davanti alla tomba dell'apostolo.

Ore 20.16

Il santo padre ha iniziato il suo discorso, già disponibile a questo indirizzo
www.ilpapaanordest.it/upload/allegati/venezia%20saluto%20...
Ore 20.15

Al papa è stato offerto in dono un'opera in vetro, l' "Ostensorio di gloria".

Ore 20.04

Il sindaco inizia il suo discorso di saluto.
(29.5 KB)Scarica il testo del discorso di benvenuto del Sindaco (29.5 KB).
Ore 20.02

Alcuni giovani intonano in coro il nome del papa. Il papa sale sul palco di Piazza San Marco accompagnato dal Sindaco di Venezia.

Ore 20.00

Un grande applauso accoglie il papa. Due rimorchiatori usano le pompe per formare delle grandi colonne d'acqua.

Ore 19.57

Una grande vela al terzo, raffigurante il volto della Madonna col bambino, posta su una tipica imbarcazione, sta salutando lo sbarco sul molo di Benedetto XVI. Anche le campane di San Marco suonano a festa.

Ore 19.52

I motoscafi con il Santo Padre e il seguito si stanno avvicinando al molo di San Marco.

Ore 19.45

Moltissime persone, con in mano bandierine bianche e gialle, hanno appena salutato festose il passaggio del pontefice lungo le rive di Sant'Elena a bordo di un grande motoscafo.
Il papa era accompagnato da molte autorità, tra cui il questore di Venezia , Fulvio della Rocca.
Ore 19.35

Papa Benedetto XVI è stato accolto dai vertici del collegio militare Morosini.

Ore 19.30

Suonano le campane a festa per l'arrivo del papa al collegio Morosini. Il pontefice è arrivato a bordo di un elicottero dell'Aeronautica militare. L'elicottero papale prima di atterrare al Morosini ha fatto un passaggio sopra Piazza San Marco.

Ore 19.20

Le stime della Questura e della Polizia Municipale indicano in circa 25 mila le persone che in questo momento sono presenti nell'area marciana.

Ore 19.15

Il tratto di bacino tra il collegio Morosini e il molo di San Marco è al momento tenuto sgombro dalle imbarcazioni delle forze dell'ordine, in attesa del motoscafo papale.

Ore 19.08

Due maxischermi, posti uno in Piazza uno in Piazzetta San Marco, mostrano le immagini trasmesse dal Centro televisivo vaticano.

Ore 19.05

I volontari presenti oggi a Venezia sono 140: 40 a supporto delle squadre del soccorso sanitario; 60 a supporto degli agenti di Polizia Municipale, gli altri distribuiti lungo i principali percorsi che collegano Piazza San Marco con Piazzale Roma e la Stazione Santa Lucia.

Ore 19.00

Anche la riva di Sant'Elena è affollata di gente che attende l'arrivo del Pontefice.
Sui lampioni lungo la riva sono stati attaccati moltissimi palloncini bianchi e gialli. Spicca su tutto un grande striscione di benvenuto per Papa Benedetto XVI.

Ore 18.55

Nella piazza si notano facilmente le divise gialle dei molti volontari e operatori della Protezione civile, quelle rosse dei volontari dell'ordine di Malta, blu della della Croce rossa.
A questi si aggiungono i molti agenti della Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Municipale che operano nell'area marciana.

Ore 18.50

Lungo la piazzetta e Piazza San Marco una via segnata dalle transenne indica la strada che percorrerà il piccolo veicolo elettrico che trasporterà il papa dal palco alla basilica. Lungo il percorso il pontefice riceverà il saluto dei fedeli.

Ore 18.40

Per Venezia sarà la terza visita di un Papa. Infatti Paolo VI ha visitato Venezia il 16 settembre 1972, anche lui dopo una breve sosta ad Aquileia. Giovanni Paolo II ha visitato Mestre e Venezia il 17 giugno 1985 (e Aquileia il 30 aprile 1992).

Ore 18.25

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni è già giunto nel palco posto nel mezzo delle colonne di Marco e Todaro ed attende l'arrivo del Santo Padre, previsto intorno alle ore 19.
La Loggia Foscara di Palazzo Ducale è addobbata con drappi e bandiere della Città del Vaticano.

Ore 18.20

Il papa sta ora uscendo dalla basilica di Aquileia.
Da li, sarà trasportato in elicottero a Venezia (circa 20/25 minuti di volo) ed atterrerà all'eliporto del collegio navale Morosini, dove troverà un motoscafo che lo trasporterà in Piazza San Marco.

Ore 18.05

Piazza San Marco sta attendendo l'arrivo del Pontefice. Sono molte le persone che attendono accanto al palco.
Si notano soprattutto molti giovani con cartelloni e striscioni di benvenuto. Alcuni gruppi stanno intonando dei canti, accompagnati da chitarre.
Nella piazza sventolano la bandiera vaticana, quella italiana e il gonfalone di Venezia.

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Sabato 7 maggio 2011
Venezia, arrivo del Santo Padre, Molo di Piazza San Marco
Saluto del Sindaco di Venezia, avv. Giorgio Orsoni



Santità!
con grande emozione mi rivolgo a Lei per darLe il benvenuto della Città di Venezia; della Città e della Terra di San Marco.
Una Città, uno Stato, che ha costituito per secoli un faro di civiltà e nello stesso tempo un baluardo della Cristianità.
Una Città che ha saputo mirabilmente coniugare le virtù civili con quelle religiose, al punto di riconoscersi e quasi immedesimarsi nel Suo Santo patrono, senza rinunciare alla laicità delle Sue istituzioni.
È un esempio unico di compenetrazione e dialogo costante tra le due realtà fondanti di qualsiasi Società.
Certamente favorita dall'essere, i Veneziani, uomini di pace, mercanti intelligenti che giravano il mondo mettendo in rapporto popoli e civiltà diverse con una rara disponibilità a capire l'altro, il "foresto", ed anche di accoglierlo.
Hanno tuttavia saputo usare le armi quando ciò si rivelava ineludibile, come è accaduto quando si è trattato di difendere la Cristianità.
Una Città che ha avuto uno stretto ed intenso rapporto con la Chiesa di Roma a cui ha dato Papi e Cardinali. Solo nel secolo appena trascorso sono stati ben tre i Papi "veneziani", che hanno saputo imprimere forti spinte innovative alla Chiesa Cattolica.
Ma Venezia non è una Città che guarda soltanto al suo pur glorioso passato. Essa è una Città che ancora oggi continua ad essere punto di riferimento della cultura occidentale, e nello stesso tempo luogo di incontro e di confronto tra diverse culture e sistemi politici.
Essa lo è stata persino nel duro periodo della "Guerra Fredda", ed ambisce ad esserlo anche oggi in un momento in cui il Mondo è attraversato da numerosi conflitti.
Certo non è facile mantenere lo splendore dei suoi monumenti e delle sue Chiese in un momento di grave crisi economica, che sta colpendo larghe fasce di popolazione, in particolare le più deboli, come gli operai e tutti i lavoratori delle aree industriali di Porto Marghera, ai quali non può non andare il nostro pensiero, soprattutto in un momento di gioia come questo.
Stiamo impegnandoci per superare queste ed altre emergenze (calo demografico del centro storico, gestione del turismo), fidando nella laboriosità e nell'impegno delle nostre genti.
Sono certo che la Sua visita come quella di venticinque anni fa del Suo predecessore, ma soprattutto quanto Lei ci vorrà dire, ci aiuterà ad affrontare con rinnovato vigore le difficoltà presenti.
A Lei, Messaggero di pace, indirizzo con affetto il saluto marciano "pax tibi Marce evangelista meus", in un rinnovato legame filiale tra Pietro e Marco.
Benvenuta Santità!


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VENEZIA - Piazza San Marco - 07.05.2011
Incontro con la Cittadinanza
Discorso del Santo Padre


Testo originale

Signor Cardinale Patriarca,
Confratelli nell’Episcopato,
Signor Sindaco e distinte Autorità,
Cari fratelli e sorelle!

Rivolgo un cordiale saluto a ciascuno di voi, che dalle varie “calli” e dai “campi” di questa meravigliosa Città siete
confluiti su questo Molo, per esprimere il vostro affetto al Successore di Pietro, venuto in pellegrinaggio nelle terre di San
Marco. La vostra presenza, accompagnata da vibrante entusiasmo, esprime la vostra fede e la vostra devozione, e questo
è per me motivo di grande gioia. In particolare, ringrazio il Signor Sindaco per le nobili espressioni che, anche a nome
dell’intera Città, mi ha rivolto e per i sentimenti che mi ha manifestato; con lui, saluto e ringrazio tutte le altre Autorità civili e militari, che sono venute ad accogliermi.

Oggi ho la gioia di poter incontrare la gente di questa laguna. Vengo in mezzo a voi per rinsaldare quel profondo
vincolo di comunione che storicamente vi unisce al Vescovo di Roma e di cui sono testimoni anzitutto i venerati Pastori che
da questa Sede patriarcale sono passati a quella di san Pietro: molti di voi conservano vivo il ricordo del Patriarca Albino
Luciani, figlio di queste terre venete, che divenne Papa con il nome di Giovanni Paolo I; e come non ricordare il Patriarca
Angelo Giuseppe Roncalli, che, divenuto Papa Giovanni XXIII, è stato elevato dalla Chiesa alla gloria degli altari e
proclamato beato? Ricordiamo infine il Patriarca Giuseppe Sarto, il futuro san Pio X, che con il suo esempio di santità
continua a vivificare questa Chiesa particolare e tutta la Chiesa universale.
[SM=g1740722]

Testimonianza della sollecitudine pastorale dei
Papi per la vostra Città sono anche le visite pastorali compiute dal Servo di Dio Paolo VI e dal Beato Giovanni Paolo II.

Anch’io, sulle orme di questi miei Predecessori, ho voluto venire oggi in mezzo a voi, per portarvi una parola di amore e
di speranza, e confermarvi nella fede della Chiesa, che il Signore Gesù ha voluto fondare sulla roccia che è Pietro e ha
affidato alla guida degli Apostoli e dei loro successori, nella comunione con la Chiesa di Roma “che presiede alla carità”
(S. Ignazio).

Cari amici, secondo le tradizioni veneziane avete voluto accogliermi in questo luogo suggestivo, che è come la porta
di accesso al cuore della Città. Da qui lo sguardo abbraccia il sereno bacino di San Marco, l’elegante Palazzo Ducale, la
meravigliosa mole della Basilica marciana, l’inconfondibile profilo della città, giustamente detta “la perla dell’Adriatico”.
Da questo molo si può cogliere quell’aspetto di singolare apertura che da sempre caratterizza Venezia, crocevia di persone
e comunità di ogni provenienza, cultura, lingua e religione. Punto di approdo e di incontro per gli uomini di tutti i continenti,
per la sua bellezza, la sua storia, le sue tradizioni civili, questa Città ha corrisposto nei secoli alla speciale vocazione di essere
ponte tra Occidente ed Oriente. Anche in questa nostra epoca, con le sue nuove prospettive e le sue sfide complesse, essa
è chiamata ad assumere importanti responsabilità in ordine alla promozione di una cultura di accoglienza e di condivisione,
capace di gettare ponti di dialogo tra i popoli e le nazioni; una cultura della concordia e dell’amore, che ha le sue solide
fondamenta nel Vangelo.

Lo splendore dei monumenti e la fama delle istituzioni secolari manifestano la storia gloriosa e il carattere delle
genti venete, oneste e laboriose, dotate di grande sensibilità, di capacità organizzative e di quello che nel linguaggio
quotidiano viene detto “buon senso”. Tale patrimonio di tradizioni civili, culturali ed artistiche ha trovato un fecondo
sviluppo anche grazie all’accoglienza della fede cristiana, che affonda le sue radici molto lontano, già dalla nascita dei primi
insediamenti di questa laguna. Con il passare dei secoli, la fede trasmessa dai primi evangelizzatori si è radicata sempre più
profondamente nel tessuto sociale, fino a diventarne parte essenziale. Ne sono visibile testimonianza le splendide Chiese e
le tante edicole devozionali disseminate tra calli, canali e ponti.

Vorrei ricordare, in particolare, i due importanti Santuari
che, in tempi diversi, vennero edificati dai veneziani in ottemperanza ad un voto, per ottenere dalla Provvidenza divina la
liberazione dalla piaga della peste: eccoli di fronte a questo Molo, sono la Basilica del Redentore e il Santuario della
Madonna della Salute, entrambi mete di numerosi pellegrini nelle rispettive ricorrenze annuali.

I vostri padri ben sapevano che la vita umana è nelle mani di Dio e che senza la sua benedizione l’uomo costruisce invano. Perciò, visitando la vostra
Città, chiedo al Signore che doni a tutti voi una fede sincera e fruttuosa, capace di alimentare una grande speranza e una
paziente ricerca del bene comune.

Cari amici, la mia preghiera si eleva a Dio per implorare che effonda le sue benedizioni su Venezia e il suo
territorio. Invito tutti voi, cari Veneziani, a ricercare e custodire sempre l’armonia tra lo sguardo della fede e della ragione
che permette alla coscienza di percepire il vero bene, in modo che le scelte della comunità civile siano sempre ispirate ai
principi etici corrispondenti alla profonda verità della natura umana. L’uomo non può rinunciare alla verità su di sé, senza
che ne soffrano il senso della responsabilità personale, la solidarietà verso gli altri, l’onestà nei rapporti economici e di
lavoro.
Mentre, al crepuscolo di questo giorno ci introduciamo nella festa domenicale, disponiamoci a celebrare la Pasqua
settimanale del Signore con la gioia che caratterizza il tempo pasquale e con la certezza che Gesù ha vinto la morte con la
sua risurrezione e ci vuole far partecipi della sua stessa vita. Affidandovi alla materna protezione di Maria Santissima,
invoco su questa Città, su quanti la abitano, su chi la governa, su chi si prodiga a renderla sempre più degna di Dio e
dell’uomo la Benedizione del Signore.


[SM=g1740738]
[Modificato da Caterina63 08/05/2011 00:16]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)