00 12/03/2011 17:02


 Predica di Padre Konrad 6.3.2011

 Il valore della vera Carità


Preparazione alla Santa Quaresima

Carissimi,
Mercoledì comincia la Quaresima, per questa dobbiamo fare un proponimento e, possiamo chiederci, o quanto alla Carità possiamo chiederci, se possiamo aiutare qualcuno. La Carità non significa dare soldi alle persone per strada, ma in primo luogo significa l'Amore Divino che Dio ha per se stesso e, anche dopo, significa l'amore che Dio ha per noi e noi per Dio e del nostro prossimo (come dopo dirò nella predica).

Dunque, la Carità, possiamo chiederci, se posso aiutare qualche persona che forse vive da solo, o che ha bisogno di una parola anche al telefono, talvolta, o qualcuno nella nostra famiglia con cui possiamo riconciliarci, per esempio, o possiamo chiederci se c'è un peccato mortale in cui siamo fissi, per così dire, e combattere questo peccato, se non troviamo niente combattiamo un vizio e facendo uno sforzo ogni giorno; anche c'è tutto il campo della Preghiera e possiamo chiederci se preghiamo solo, per esempio, quando ci stiamo addormentando la sera, o preghiamo solo poco e male: una visita al Santissimo Sacramento nella Chiesa, sarebbe un buon proponimento, ma pensiamo già oggi, altrimenti ci troviamo già nel Tempo di Quaresima senza aver deciso niente....


In nomine Patris, et Filii, et Spiritu Sancti.
Abbiamo sentito, carissimi fedeli oggi, le parole sublimi di san Paolo sulla Carità.
La Carità è la chiave della vita spirituale, la chiave d'oro che aprirà per noi la porta del Cielo, se moriamo con essa in mano, questo vediamo chiaramente nel Vangelo di san Luca quando, un Dottore della Legge chiede al Signore: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?", e Gesù gli disse: "che cosa sta scritta nella Legge, che cosa vi leggi?", costui rispose: "amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso ", e Gesù: "hai risposto bene, fa questo e vivrai"!
La Carità ora ha un doppio oggetto: Dio e il prossimo.
Come amiamo Dio e come amiamo il prossimo?
Amiamo Dio direttamente nella Preghiera e indirettamente con tutto quel che facciamo per noi e possiamo addirittura fare tutto per Dio proponendo di compiere ogni azione per Lui, amiamo anche Dio, indirettamente, anche tramite il nostro prossimo, perchè nella Carità amiamo il prossimo per Dio e in Dio, o almeno affinchè sia in Dio - nelle parole di san Tommaso d'Aquino -.
Amare il prossimo in Dio è come ammirare la luce in un vetro colorato di una Chiesa, l'amore verso il prossimo consiste nel cercare il suo bene, il suo bene corporale ma soprattutto il suo bene spirituale. Un punto importante è che per amare con la Carità dobbiamo essere nello stato di grazia perchè la Carità è un amore in-soprannaturale, ma senza la grazia soprannaturale non possiamo amare Dio in questo modo, ossia, in modo soprannaturale. Dunque, se qualcuno cade nel peccato mortale a causa per esempio, dell'impurezza, da solo o con un altro, a causa della mancanza alla Santa Messa domenicale, a causa della pigrizia per esempio, a causa di un furto di un oggetto di gran valore, o dell'aborto, deve confessarsi e convertirsi quanto prima, perchè altrimenti non può amare Dio o ne il prossimo come Dio ci comanda, ossia, nella Carità e non può acquistare questa chiave d'oro che sola aprirà la porta del Cielo.

Oggigiorno si parla molto dell'amore e dice "questa è la cosa che distingue il cattolicesimo", ma questo non è completo, l'amore (???) ....e la Carità.
Allora, ci sono due brani nella Sacra Scrittura che ci da una lista generale della Carità; il primo brano costituisce i Dieci Comandamenti, i primi Comandamenti stabiliscono la Carità verso Dio, direttamente, ossia l'adorazione di Dio, gli altri Comandamenti stabiliscono la Carità verso il prossimo. Il Signore stesso ci insegna chiaramente che i Comandamenti esprimono la Carità verso di  Lui quando dice: "colui che mi ama tiene i miei Comandamenti". San Paolo ci insegna chiaramente che i Comandamenti esprimono la Carità verso il prossimo, quando scrive ai Romani che i Comandamenti si riassumono in queste parole: "amerai il prossimo tuo come te stesso".


L'altro brano della Sacra Scrittura che ci da una lista generale della Carità è l'epistola di san Paolo ai Corinzi, l'abbiamo sentito oggi, qua la Carità è per così dire, personificata: la Carità è paziente, è benigna, non è invidiosa, la Carità non si vanta, non si gonfia, tutto sopporta, chi sarebbe questa Persona, possiamo chiederci, se non la seconda Persona della Santissima Trinità, Dio fatto Uomo, la Carità stessa.
Vediamo come in uno specchio, dice san Paolo, e questo specchio è Gesù Cristo + stesso che è lo specchio del Padre, specchio in cui vediamo la Carità: Egli è paziente, benigno e tutto sopporta, come un Agnello  che soffre tutto nella Sua Passione per amore di noi. La Chiesa ci presenta la Carità infinita di Dio verso le Sue creature, nell'epistola e nel Vangelo la Passione di Cristo che è l'espressione definitiva di questa Carità: sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi, e dopo averLo flagellato lo uccideranno.
Adesso che stiamo per iniziare il santo Tempo della Quaresima, impregniamo il nostro cuore di questa Carità di Dio che è il modello della nostra Carità verso di Lui. Questa Carità di Dio si distingue dalla sua assolutezza che deve anche distinguere la nostra Carità verso di Lui e dobbiamo amarLo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la forza e con tutta la mente.
Amen.
In nomine Patris, et Filii, et Spiritu Sancti.
Sia lodato Gesù Cristo +






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Predica di Padre Konrad sulla Morte
nel Mercoledì delle Ceneri 9 marzo 2011

Carissimi fedeli,
colgo l'occasione del Mercoledì delle Ceneri per presentarvi qualche considerazione sulla Morte, presa da sant'Alfonso de Liguori.

In nomine Patris, et Filii, et Spiritu Sancti.
" E quel gentiluomo conosciuto come persona divertente e anima della compagnia, ora dov'è?
Se entrate nella sua stanza, ora non c'è più; se cercate il suo letto, è stato occupato da un altro, le sue vesti, le sue armi, altri se le sono già prese e divise; se volete vederlo affacciatevi a quella fossa, dove si è trasformato in sozzura, in osse prive di carne, e così sarà anche per voi, e in quella stanza nella quale voi avrete esalato l'ultimo respiro e sarete stati giudicati da Gesù Cristo +, si ballerà, si mangerà, si giocherà e si riderà come prima, e l'anima nostra allora, dove sarà ?
Mettiamo carissimi, nell'immaginazione sul letto di morte e guardiamo ciò che avremo cambiato nella nostra vita. Ringraziamo il Signore per il tempo che ci ha concesso adesso, per mettere a regola la nostra vita, cominciamo con questo lavoro di conversione anche oggi. Davvero non vi è realtà più preziosa del tempo, ma non vi è oggetto meno stimato o più disprezzato dagli uomini del mondo: osserva un fannullone che si intrattiene ore intere sulla strada a guardare i passanti e far discorsi osceni, o a parlare di cose inutili, se gli domandi che cosa stia facendo ti risponderà: "faccio passare il tempo", poveri ciechi! Perdono tanti giorni, ma sono giorni che non torneranno più.
Tempo disprezzato, tu sarai la realtà maggiormente desiderata dagli uomini di mondo al momento della morte, desidereranno allora un altro anno, un mese, un giorno, ma non l'avranno.
San Lorenzo Giustiniani afferma che ognuno sarebbe disposto a sacrificare le ricchezze, gli onori, i piaceri in cambio di una sola misera ora, ma questa ora non gli sarà data, il sacerdote assistendo al letto già sta dicendo "parti anima di cristiano da questo mondo" - partem animae Christi de hoc mundo  - , mentre l'anima nostra sta per uscire dal corpo, come un uccello bianco lotta per liberarsi dal gabbio del corpo, ma noi non saremo in grado di indirizzarla dove vogliamo, volerà dove volerà: in Paradiso o all'Inferno, e poi l'ingiusto si accorgerà che gli è preclusa la possibilità di compiere alcun bene, per questa ragione esclamerà, tra le lacrime, come sono stato stolto, tempo perso, vita stessa persa, anni persi nei quali avrei potuto farmi santo, ma non l'ho fatto, ed ora non c'è più tempo di farlo.

Ma a che serviranno questi lamenti e questi sospiri - chiede sant'Alfonso -  allora sta per chiudersi la scena, la lampada è sul punto di spegnersi, e il morente si avvicina al momento decisivo dal quale dipende l'eternità.

Gesù mio, Voi avete speso tutta la Vostra vita per salvare l'anima mia.
Non c'è stato nessun momento della Vostra vita in cui non Vi siate offerto per me, all'Eterno Padre per ottenermi il perdono e la salvezza eterna, ed io ho vissuto per molti anni in questo mondo e quanti ne ho spesi finora per Voi? Tutto quanto mi ricordo di aver fatto, mi da rimorso di coscienza, il male è stato molto, il bene compiuto troppo poco e troppo pieno di imperfezioni e di tiepidezze, di amor proprio e di distrazioni.
Non permettete che io perda più questo tempo che Voi mi date per Vostra misericordia.
Ricordatemi sempre, amato mio Salvatore, l'Amore che mi avete portato, e le pene che avete patito per me, fate che io mi scordi di tutto affinchè, in questa parte di vita che mi resta, io non pensi ad altro che amrVi e compiacerVi, datemi la santa perseveranza, affido tutto ai meriti del Vostro Sangue e confido nella Vostra intercessione o Maria, cara Madre mia
!

Amen."
In nomine Patris, et Filii, et Spiritu Sancti.




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)