00 05/03/2011 12:37
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Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 07/07/2005 23.11
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Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 07/07/2005 23.21
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Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 08/07/2005 0.33
Ma, cara Caterina, sappiamo benissimo che tutti dobbiamo morire, ma mica per volontà della madre. C’è una bella differenza rispetto ad una morte causata dalla volontà dell’uomo.
Scusami, ma questo che chiami “paradosso” non mi sembra molto calzante quando si parla di pena di morte.
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Indubbiamente Yivan ti sfugge il concetto di PENA DI MORTE......... o meglio del concetto proprio della PENA......Nessuno mette in dubbio il contesto della VOLONTA' ad applicare la pena di morte, volontà che chiameremo oggi SADISMO, LA NON PIETA'........o anche VENDETTA......conscia o inconscia........ vendicarsi di una pena subita applicando una pena estrema, quella della morte, la legge del taglione.......Ma non è questo che stiamo discutendo, il paragone di una madre che mettendo al mondo un figlio lo CONDANNA AUTOMATICAMENTE A MORIRE è una realtà che ci fa comprendere meglio come il concetto di pena di morte si applica indipendentemente dall'essere un reo o meno...... morendo in un incidente stradale per esempio e per colpa dell'altro che guidava ubriaco, applica LA PENA DI MORTE........
Ripeto: separare questo concetto di PENA DI MORTE da ogni atto o gesto che porta un altro a morire, non aiuterà a capire di che cosa stiamo parlando........
 
E dove sta scritto che tra le questioni terrene è compreso il diritto di distruggere ciò che Dio ha creato, ovvero la vita?
Non confondiamo ciò che è un diritto da ciò che è libertà.
Dio ha lasciato libertà all’uomo, ma non certo il diritto di vita e di morte.
Su come l’uomo avrà esercitato questa sua libertà, Egli esprimerà il giudizio finale.
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Ritorniamo alla madre che deve per forza fare una scelta tra il figlio che dovrebbe nascere e la sua vita in pericolo....un medico E' OBBLIGATO A FARE UNA SCELTA SU UNO DEI DUE DECRETERA' LA MORTE O LA VITA......Ripeto qui non si discute L'ABUSO DELL'USO DELLA PENA DI MORTE........è questo che non riesci a comprendere.......Dio ha lasciato che l'uomo uccidesse Suo Figlio, il suo unico Figlio.......ha usato (termine improprio ma efficace alla comprensione) il peggior strumento in possesso DELL'UOMO E NON DI DIO a causa del peccato originale...... cioè è il peccato originale che ha messo nelle mani dell'uomo NON il diritto ma lo strumento della morte........Dio NON ha creato la morte........e risorgendo Gesù NON ha eliminato questo potere nelle mani dell'uomo, ma lo ha reso innocuo...UN PASSAGGIO......
Dio ha mantenuto per sè stesso il DIRITTO DELLA VITA E DELLA MORTE SULLA VITA STESSA CHE VIENE AL MONDO, MA LA GESTIONE E' NELLE MANI DELL'UOMO PERCHE' E' QUI SULLA TERRA CHE QUESTO POTERE SI ESERCITA........
 
Seguendo la tua affermazione, potremmo allora considerare che sia volontà divina anche le atrocità della morte in un lager nazista.
Se ci rifletti bene, non puoi non ravvisare l’enorme differenza.
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C'è un bellissimo libro del quale ora mi sfugge il titolo che parla di questa "assenza di Dio"......con una domanda "DOV'ERA DIO DURANTE IL NAZISMO E QUANDO LE PERSONE MORIVANO A MIGLIAIA NEI FORNI CREMATORI?"
Questo ci riporta al grido di Cristo sulla Croce "Dio mio, perchè mi hai abbandonato?"
Le atrocità naziste, comuniste, dei Gulag, e di altri abusi come l'aborto che infliggono LA PENA DI MORTE......non procedono indubbiamente dalla volontà divina, ma procedono DAL PECCATO ORIGINALE.......il quale seppur è stato debellato dalla morte e risurrezione di Cristo e seppur viene cancellato dal Battesimo, non viene di lui eliminato quella contaminazione che produce gli effetti per i quali siamo chiamati a combattere LA BUONA BATTAGLIA......Satana autore della morte e della SEDUZIONE INGANNATRICE CHE CONDUCE A QUELL'INVITANTE IDEA DELLA SOPPRESSIONE DI UN ALTRO continua a mietere VITTIME.....proprio in virtù DEL LIBERO ARBITRIO........diversamente si dovrebbe dare la "colpa a Dio" quando, ad esempio, gli stravolgimenti naturali come vulcani e maremoti producono delle condanne di morte INNOCENTE.......
Ti invito a meditare sul Libro di Giobbe quando Dio pemettendo a Satana di colpire nella carne Giobbe, gli vieta di ucciderlo.......
Così come il gesto di Giuda del quale Cristo sapeva benissimo i contorni e il finale, ma non fa nulla apparentemente per evitare il suicidio.....anzi, studiosi attenti e sfiziosi nell'estrapolare alcuni contesti della storia di Giuda sono giunti a dimostrare che Cristo, essendosi Lui consegnato ai carnefici, avrebbe condotto Giuda in un certo senso al gesto estremo.........
Sono d'accordo sul concetto che esprimi là dove si capisce perfettamente la sottile linea di confine che c'è fra il comprendere quando c'è la volontà di Dio e quando è in atto l'abuso dell'uomo.......ma tutto questo è comprensibile solo volgendo lo sguardo ALLA CROCE....prima..e alla tomba vuota dopo...
 
Ai tempi di santa Caterina da Siena la pena di morte era all'ordine del giorno......le capitò così di dover assistere una notte intera un uomo che all'indomani sarebbe dovuto morire perchè aveva a sua volta ucciso....non credeva in Dio e Caterina da Siena tutta la notte gli parla di Gesù.....
Sfinito il condannato gli confessa che ha paura di morire, Caterina non gli rinfaccia la morte che aveva dato ad altri, ma gli confida a sua volta il desiderio di volersi trovare al suo posto perchè vivere per lei era morire......
Giunti al patibolo il condannato chiede alla senese di restargli accanto e confessandosi al frate riconosce la giusta sentenza e prega Caterina di dire a Gesù che volentieri ora pagava la sua pena con la sua testa affinchè gli fosse concesso di vivere l'eternità da graziato e salvato.......
(questo fatto è stato narrato da santa Caterina al suo confessore)
Spero che tu Yivan possa comprendere dunque di cosa stiamo parlando.......
 
Questo paradosso di legalità è assurdo: diritto e libertà(abuso) sono due cose diverse.
La libertà che l’uomo ha di uccidere non potrà mai legalizzare l’atto di fronte a Dio e di questo dovrà risponderne. Il riferimento al paragone del figlio che nasce condannato a morire non c’entra nulla per il motivo che ho spiegato.
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è qui che ti sbagli Yvan........libertà e abuso vanno a spasso insieme perchè esiste solo un concetto di vera libertà....e questa non priva la Legge umana dall'esercitare la legittimità di una pena di morte in caso estremo......il paragone del figlio che nasce condannato a morire è calzante, ripeto....sei tu che non comprendi di cosa si sta parlando......milioni di BAMBINI sono condannati alla pena di morte PER FAME perchè noi siamo diventati ogni giorno più egoisti......non serve separare il concetto di pena di morte, serve invece capire che cosa è possibile fare per evitare di compiere abusi su vite umane che non ci appartengono.......
 
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Se prendo il motorino e dopo aver bevuto vado a sbattere e morendo provoco la morte di altre persone io ho applicato UN ABUSO...ed ho applicato LA PENA DI MORTE PER ALTRE PERSONE........
Mamma mia, Caterina, ma anche qui c’è una bella differenza! Ma di quale abuso parli? Qui c’è l’involontarietà, e potrebbe costituire una di quelle circostanze  che accennavo, circostanze create dall’azione degli uomini.
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sbagli Yivan non si chiama involontarietà, ma omicidio PRETERINTENZIONALE.......... omicidio involontario è quando accidentalmente mi parte un colpo di pistola mentre la sto pulendo e uccido una persona, nel caso del motorino avrei dovuto sapere che guidare da ubriaco E' CONTRO LA LEGGE PROPRIO PERCHE' METTO IN PERICOLO LA MIA VITA E QUELLA DEGLI ALTRI.......Ogni circostanza creata dall'uomo che lo voglia o meno può condurre alla morte, come ti psiegavo sei tu che non riesci a comprendere che una cosa è appunto il concetto di PENA DI MORTE, altra cosa è la morte verso la quale tutti abbiamo l'incontro....ma entrambi hanno un comune denominatore: IL PECCATO ORIGINALE CHE NE E' LA CAUSA PRIMARIA.....e di conseguenza la morte, che san Francesco finisce per chiamare SORELLA.....è diventata uno strumento nelle mani dell'uomo il quale può ABUSARNE.......o in altri casi, come l'esempio della mamma che deve fare una scelta....tristemente la deve solo APPLICARE......
 
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Perciò......QUANDO PARLIAMO DI PENA..... una condanna a morte può essere presa da Dio come UNA ESPIAZIONE....lo ha fatto con il Figlio il quale era l'unico SENZA COLPA.
 
Questo può essere anche vero, anzi probabilmente è così, ma questo non giustifica chi applica questo genere di espiazione, che non era suo diritto applicare e di cui dovrà rispondere a Dio.
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perfettamente d'accordo....... di TUTTO dobbiamo rispondere a Dio, fin anche del mangiare......io qui non ho inteso giustificare nulla se non ricordare a me stessa e a chi legge che Cristo HA GIUSTIFICATO già di per sè molte azioni umane fra le quali c'è la pena di morte.........giustificato nel senso che conoscendo Egli i nostri limiti e L'OBBLIGATORIETA' all'uso di questo strumento in certi periodi e in certe occasioni, Egli che ha il potere di perdonare saprà di certo valutare con giustizia la pena di morte che, per esempio, un medico ha dovuto esercitare nei confronti di un bambino che nascendo avrebbe ucciso involontariamente a sua volta sua madre......o come un giudice che per GIUSTIZIA umana è stato costretto ad usare la pena capitale contro qualcuno che a sua volta si era fatto carnefice di altri......anche per TUTELARE la credibilità di una legge dello Stato come quando, altro esempio.........deve assolvere un poliziotto per aver esercitato il suo diritto ad uccidere un uomo perchè quell'uomo stava usando a sua volta la pena di morte contro inermi cittadini......
Se siamo d'accordo sul diritto alla legittima difesa come sembra che lo siamo..... resta quindi da chiarire con quale diritto allora si arriva a giustificare un poliziotto che arriva ad uccidere un altro uomo.......Dai discorsi che fai tu dovremo eliminare dalla faccia della terra le armi.......e i poliziotti dovrebbero essere armati esclusivamente di potere magici per fermare le pallottole.........ma si uccide anche con le mani e con le parole.....
 
Fraternamente Caterina
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Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 08/07/2005 11.34
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Da: Soprannome MSNIyvan5 Inviato: 08/07/2005 11.41
 
Dai discorsi che fai tu dovremo eliminare dalla faccia della terra le armi.......e i poliziotti dovrebbero essere armati esclusivamente di potere magici per fermare le pallottole...
 
Se dai discorsi che faccio io desumi questo significa che hai completamente travisato le mie parole, oppure che le hai lette molto affrettatamente.
 
Tirando le somme, tu sei convinta che nella libertà dell'uomo, con il beneplacido di Dio, sia compreso il diritto di decidere sulla vita e la morte, io non mi sono appropriato di questo diritto che ritengo di esclusiva competenza divina.
Insisti con il termine "pena" (ovvero punizione)  che adatti addirittura alla madre che mette al mondo un figlio, dicendo che io non capisco il significato di questo termine.
Parli impropriamente di omicidio preterintenzionale, quando questo è ravvisabile nel preciso caso in cui gli effetti di un'azione vanno oltre le intenzioni. Nota bene: intenzioni. Nel caso da te indicato può tuttalpiù ravvisarsi omicidio colposo e non preterintenzionale, dato che non c'è l'intenzione di investire delle persone.
 
Lo spirito della discussione riguardava la pena di morte, nel senso del diritto che l'uomo può o non può esercitare  nei confronti di chi commette volontariamente un delitto (in particolare l'omicidio volontario), mentre i casi da te riportati riguardano eventi naturali o comunque non intenzionali, per i quali è ovvio che la pena di morte non può essere applicata.
Il caso dei poliziotti armati costretti ad uccidere rientra in una necessità dove si impone una scelta che non può essere procrastinata.
 
La morte fisica naturale non è una "pena", ma una trasformazione che segue le direttive divine e non quelle umane.
Dio non ci ha creati perchè noi possiamo decidere se distruggere la Sua creazione, salvo il caso in cui dobbiamo difenderla di fronte ad un pericolo reale e immediato che non lascia altra alternativa (ben diverso dagli esempi da te fatti)
Questo diritto non l'abbiamo, anche se abbiamo la libertà di farlo, allo stesso modo di come abbiamo la libertà di compiere le azioni più illecite.
Che poi tutto questo rientri nell'ambito dell'evoluzione umana è un altro discorso: un tempo la pena di morte era considerata dalla generalità più che legittima. La maturazione ha portato gradualmente a comprendere (non per tutti purtroppo) che si tratta di una inutile barbarie.
 
Io non comprendo le tue affermazioni e tu non comprendi le mie, entrambi pensiamo che sia l'altro a non capire, perchè ognuno ha un modo di sentire diverso. Non c'entra la comprensibilità.
Due modi diversi di considerare un fatto ... è normale.
 
Pace
iyvan