00 31/05/2012 14:25
Con la Festa di Pentecoste celebrata Domenica scorsa, si conclude il TEMPO PASQUALE e si ritorna nel Tempo Ordinario... che "riaparte" con la Festa, domenica, della SANTISSIMA TRINITA'.... e quindi entriamo anche nel vivo della DEVOZIONE DEL SACRO CUORE DI GESU' E DEL CORPUS DOMINI.....

Vi invitiamo così a meditare su questi altri link dal Monastero:


Festa e Adorazione del CORPUS DOMINI

"Mensis Eucharisticus" riedizione di un prezioso supporto per la Messa e la meditazione Eucaristica

Con Gesù davanti all'Eucarestia

29 giugno Festa dei Santi Pietro e Paolo la Catechesi del Pontefice

20/29 giugno Novena a san Pietro

Spirito Santo, Terza Persona della SS.ma Trinità (Novena e Preghiere)

Litanie Domenicane, Lauretane, al Cuore di Gesù, ecc...

PRIMO VENERDI' DEL MESE (pratica, preghiera, tradizione)

L'IMPORTANZA DELLA PREGHIERA E LA PREGHIERA, NUOVO CICLO CATECHESI DI BENEDETTO XVI

L' ESAME DI COSCIENZA.......e la preparazione per una buona Confessione dei peccati!

Sanctum Rosarium in latino, con la Meditazione dei Misteri e il Credo Mariano

Norme sempre valide per vivere con profitto la Santa Messa e la visita in Chiesa









Festa della Visitazione di Maria. Il Papa chiude il mese di maggio nei Giardini Vaticani (Radio Vaticana)


Festa della Visitazione di Maria. Il Papa chiude il mese di maggio nei Giardini Vaticani


Questa sera, nella Festa della Visitazione di Maria, il Papa, come da tradizione, chiude nei Giardini Vaticani il mese di maggio. Il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano guiderà la processione e la recita del Santo Rosario dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini alla Grotta della Madonna di Lourdes. Poi, alle 21.00, Benedetto XVI raggiungerà la Grotta rivolgendo la sua parola ai presenti. Ma ripercorriamo alcune riflessioni pronunciate dal Papa in questi anni in occasione della chiusura del mese dedicato a Maria. Il servizio di Debora Donnini:


Maria e la cugina Elisabetta. Sono le due figure al centro del Vangelo di oggi, Festa della Visitazione. Negli anni la riflessione di Benedetto XVI ripercorre, con diverse sfaccettature, questo straordinario momento di incontro fra Elisabetta che in tarda età aspetta un figlio e Maria che corre verso la cugina in Giudea. La Vergine ha appena ricevuto l’annuncio dell’Angelo, “ha creduto” e “ha risposto con fede, accettando con coraggio il progetto di Dio per la sua vita e accogliendo così in sé la Parola eterna dell’Altissimo”:


“Rivolgendoci oggi alla 'piena di grazia', le chiediamo di ottenere anche a noi, dalla Provvidenza divina, di poter pronunciare ogni giorno il nostro 'sì' ai disegni di Dio con la stessa fede umile e schietta con cui Lei ha pronunciato il suo. Ella che, accogliendo in sé la Parola di Dio, si è abbandonata a Lui senza riserve, ci guidi ad una risposta sempre più generosa e incondizionata ai suoi progetti, anche quando in essi siamo chiamati ad abbracciare la croce”. (Discorso del 31 maggio 2011)


La fede di Maria, dunque, al centro, ma anche il suo viaggio “in fretta verso la regione montuosa, in una città della Giudea”, come ricorda il Vangelo di Luca. Benedetto XVI lo definisce “un autentico viaggio missionario”. “La nostra, come singoli e come Chiesa – sottolinea - è un’esistenza proiettata al di fuori di noi”. Maria quindi raggiunge e dà aiuto alla cugina Elisabetta che “diventa così il simbolo di tante persone anziane e malate” . Maria , che si era definita serva del Signore, “serve il Signore che incontra nei fratelli”, ma il vertice della sua carità consiste nel far incontrare Cristo:


“Gesù è il vero e unico tesoro che noi abbiamo da dare all’umanità. È di Lui che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno profonda nostalgia, anche quando sembrano ignorarlo o rifiutarlo. È di Lui che hanno grande bisogno la società in cui viviamo, l’Europa, il mondo intero”. (Discorso del 31 maggio 2010)


Elisabetta al vedere Maria sente che il bambino nel suo grembo esulta di gioia e chiama “beata” sua cugina. A loro volta le parole di Elisabetta accendono in Maria un cantico di lode, il Magnificat che il Papa definisce “un’autentica e profonda lettura ‘teologica’ della storia”, una lettura che anche noi dobbiamo continuare ad imparare da Lei:


"L’anima mia magnifica il Signore. Maria riconosce la grandezza di Dio. Questo è il primo indispensabile sentimento della fede; il sentimento che dà sicurezza all’umana creatura e la libera dalla paura, pur in mezzo alle bufere della storia”. (Discorso del 31 maggio 2008)


Dunque “Maria ‘vede’ con gli occhi della fede l’opera di Dio nella storia. Per questo è beata , perché ha creduto”:


“La sua fede Le ha fatto vedere che i troni dei potenti di questo mondo sono tutti provvisori, mentre il trono di Dio è l’unica roccia che non muta e non cade. E il suo Magnificat, a distanza di secoli e millenni, resta la più vera e profonda interpretazione della storia, mentre le letture fatte da tanti sapienti di questo mondo sono state smentite dai fatti nel corso dei secoli”. (Discorso del 31 maggio 2008)


Nel 2009 la conclusione del mese mariano cade alla Vigilia di Pentecoste. E il Papa traccia, dunque, il legame fra Maria e lo Spirito Santo. La fede della Vergine spinge anche noi “a riconoscere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare le sue ispirazioni e a seguirle docilmente”:


“Nella Pentecoste, la Vergine Madre appare nuovamente come Sposa dello Spirito, per una maternità universale nei confronti di tutti coloro che sono generati da Dio per la fede in Cristo. Ecco perché Maria è per tutte le generazioni immagine e modello della Chiesa, che insieme allo Spirito cammina nel tempo invocando il ritorno glorioso di Cristo: 'Vieni, Signore Gesù' (cfr Ap 22,17.20)”. (Discorso del 30 maggio 2009)


 Radio Vaticana

Il Papa: Tutti abbiamo sempre da imparare dalla nostra Madre celeste: la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è già iniziata in Cristo Risorto

 
CONCLUSIONE DEL MESE MARIANO NEI GIARDINI VATICANI 31.5.2012


PAROLE DEL SANTO PADRE



Cari fratelli e sorelle,


sono sempre molto lieto di partecipare a questa veglia mariana in Vaticano, un momento che, anche con la presenza di tante persone, ha sempre un carattere intimo e familiare. Il mese che la devozione dei fedeli dedica in modo tutto particolare al culto della Madre di Dio si chiude con la festa liturgica che ricorda il «secondo mistero gaudioso»: la visita di Maria alla parente Elisabetta. Questo evento è caratterizzato dalla gioia espressa dalle parole con le quali la Vergine Santa glorifica l’Onnipotente per le grandi cose che Egli ha compiuto guardando all’umiltà della sua serva: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore» (Lc 1, 46).
Il Magnificat è il canto di lode che sale dall’umanità redenta dalla divina misericordia, sale da tutto il popolo di Dio; in pari tempo è l’inno che denuncia l’illusione di coloro che si credono signori della storia e arbitri del loro destino.

Al contrario, Maria ha posto Dio al centro della propria vita, si è abbandonata fiduciosa alla sua volontà, in atteggiamento di umile docilità al suo disegno d’amore. A motivo di questa sua povertà di spirito e umiltà di cuore, è stata scelta per essere il tempio che porta in sé il Verbo, il Dio fatto uomo. Di Lei, pertanto, è figura la «Figlia di Sion» che il profeta Sofonia invita a rallegrarsi, a esultare di gioia (cfr Sof 3,14).
Cari amici, questa sera vogliamo volgere il nostro sguardo a Maria con rinnovato affetto filiale.

Tutti abbiamo sempre da imparare dalla nostra Madre celeste: la sua fede ci invita a guardare al di là delle apparenze e a credere fermamente che le difficoltà quotidiane preparano una primavera che è già iniziata in Cristo Risorto.

Al Cuore Immacolato di Maria vogliamo attingere questa sera con rinnovata fiducia per lasciarci contagiare dalla sua gioia, che trova la sorgente più profonda nel Signore. La gioia, frutto dello Spirito Santo, è distintivo fondamentale del cristiano: essa si fonda sulla speranza in Dio, trae forza dalla preghiera incessante, permette di affrontare con serenità le tribolazioni. San Paolo ci ricorda: «Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12, 12). Queste parole dell’Apostolo sono come un’eco al Magnificat di Maria e ci esortano a riprodurre in noi stessi, nella vita di tutti i giorni, i sentimenti di gioia nella fede, propri del cantico mariano.

Vorrei augurare a tutti e a ciascuno di voi, cari fratelli e sorelle, venerati Signori Cardinali, Vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli tutti, che questa letizia spirituale, traboccata dal cuore ricolmo di gratitudine della Madre di Cristo e Madre nostra, sia alla fine di questo mese di maggio più consolidata nei nostri animi, nella nostra vita personale e familiare, in ogni ambiente, specialmente nella vita di questa famiglia che qui in Vaticano serve la Chiesa universale. Grazie a tutti!


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[Modificato da Caterina63 01/06/2012 12:00]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)