Per Raptor
Caro Raptor, dici: "subito"! Ma chi sei? Ma ti rendi conto di quello che scrivi e del comportamento che assumi? Possibile che non sai condurre un dialogo con pacatezza ed educazione ? Ho visto che spesso hai "epurato" dei messaggi, ma perchè i tuoi non dovrebbero essere epurati, specie quando utilizzi queste espressioni così fomentose? Ed è questo il rispetto che dovrebbe trasparire dal regolamento a cui alludi con gli altri gestori? Bravo, ti faccio i mei migliori complimenti! Continua così, chissà quanta credibilità otterrai!
Torniamo a noi.
Una cosa che non ho capito, di quali e-mail private stai parlando?
Non sono d'accordo sulla sottolineatura del termine "amanuense". Se prendi il vocabolario dei sinonimi e dei contrari troverai alla voce copista anche il termine amanuense e viceversa. D'altronde il ruolo svolto da entrambi è lo stesso: sia gli amanuensi che i copisti facevano le stesse cose. L'improprietà del termine potrebbe esistere, al limite, se si vogliono inquadrare i termini nel contesto storico-culturale. Ma nemmeno. Difatti, i "copisti" del Medioevo erano detti "amanuensi". Allora, amanuensi = copisti. Dunque, nessun errore, visto che i termini sono sinonimi e intercambiabili.
Veniamo alla LXX.. Forse non ti sei accorto che io ho riportato le tue parole ( mi pare di averle virgolettate) ma il punto su cui si incentarva la discussione non era se questi 72 ( poi diventati 70) anziani avevano o no tradotto l' AT ma piuttosto che quandob si discusse il canone, i Padri conciliari diponevano della traduzione dall' ebraico/aramaico in greco.
No Raptor. Io ho risposto ad una questione che tu avevi sollevato ed era la seguente:
"Quindi l' affermare con sicurezza "In ogni caso, i 70, effettuarono la traduzione del solo Pentateuco". fa sorgere dei legittimi dubbi anche sulle altre affermazioni di 2julius2."
Che ora vuoi dire che la questione ne era un'altra, questo è un altro paio di maniche sul quale possiamo ugualmente discutere e che ho già fatto in parte.
Tu invece hai scritto: Quando fu stipulato il Canone non si procedeva con le traduzioni, ma con le "trascrizioni" o "copiature" da parte degli amanuensi! Questa affermazione, come detto, è sbagliata e fuorviante. E sono due.
Ehm...ehm, potresti indicare dove è sbagliata e fuorviante questa affermazione? Se ti riferisci al termine "amanuense" la questione è stata risolta un pò più sopra. L'affermazione che tu consideri errata, caro Raptor, se ci hai fatto caso, rispondeva ad un altro quesito che era stato posto da Caterina. Quindi non è per nulla errato. E sei pregato di fare più attenzione quando leggi e non ti permettere più di generalizzare senza approfondire. Intesi?
Ti dispiacerebbe portarci qualche elemento a supporto di questa tua tesi? perchè, vedi, solitamnete il termine traduzione viene collegato ad un aggettivo qualificativo. Per esempio "fare una buona traduzione" oppure "una cattiva traduzione". Si dice: "fare una traduzione libera" per indicare che non ci si attiene troppo al testo originale ma si cerca di rendere in maniera ottimale il senso della frase piuttosto che le singole parole. E c'è la "traduzione letterale". Ora, se fosse vero quello che tu scrivi, dire "traduzione letterale" sarebbe una tautologia.
Quindi sono proprio curioso di sapere quali fonti sostengono la tua tesi.
Gli elementi a supporto della mia tesi li hai portati tu stesso. Allora Raptor, procederò per gradi per rispondere alle tue obiezioni. Tu dici che solitamente al termine "traduzione" è associato un aggettvo qualificativo. Benissimo. Quindi se io dico una "traduzione letterale" non ho scritto una tautologia perchè mi pare che il termine "letterale" sia un aggettivo qualificativo, giusto? Quindi....è uno.
Parli di "traduzione libera" per indicare che non ci si attiene troppo al testo originale ma si cerca di rendere in maniera ottimale il senso della frase piuttosto che le singole parole. Benissimo, allora stai parlando di "versione" e non di traduzione. Infatti la cosiddetta "traduzione libera" non è una traduzione letterale, ma è una "versione". Secondo il vocabolario:
versione: modo di riferire un fatto, un testo, un discorso, secondo un'interpretazione propria, soggettiva, quindi possibile di variazione da persona a persona.
traduzione: volgere in altra lingua in maniera impersonale un discorso o un testo scritto.
E sono due.
se a te è stato permesso di scrivere per l' ennesima volta le stesse identiche cose sul termine "kekaritomenene",
Ho letto tutto quello che avete scritto e che è stato scritto su "kekaritomene" ma non erano le stesse identiche cose scritte da me. E sono tre.
Quindi ( e qui mi riallaccio all'incipit della mia lettera) non permetterti più di dire quello che gli altri possono o non posssono fare.
La conosci la differenza tra consiglio e obbligo? Se l'avessi compresa, credo che non avresti assunto le vesti del grande legislatore Dracone!
Pace, Julius!