Carissimi, la pace del Signore!
Ho letto gli interventi, Teofilo e non posso non esprimere il mio rammarico nel vedere che, in pratica, non hai considerato minimamente le mie argomentazioni, ma comunque a me piace dialogare con voi specie quando c'è questa cortesia e calmezza di toni.
Ciò che però mi stupisce è il fatto che parti da posizioni per te assunte come inerrabili e quindi assolute. E' la mancanza di obiettività, o se par meglio, la presa di parte che spesse volte gioca brutti scherzi. D'altra parte capisco che mettere in discussione delle credenze a cui si è dato adito per molti anni, reca grossi dispiacere e non poche brutte sorprese.
Non concordo con te su molti punti che passerò in rassegna e ti dirò perchè.
Caro Quovadis, per chi si fida tranquillamente con la semplicità di un bimbo di quanto i genitori amorevolmente gli insegnano è giustissimo quanto dici, ( la Chiesa sta per genitrice della fede).
In parte è vero quello che dici, ma si arriva ad un certo punto della propria vita che ciascun individuo comincia a ragionare con la propria testa e, per il suo bene, analizza criticamente ciò che gli viene detto per evitare delle spiacevoli sorprese. Immagini se da adulto qualcuno ti dicesse qualcosa, e tu abboccassi nella semplicità di un piccolo bambino contro quali nefaste conseguenze potresti imbatterti? Dal momento che la vita di fede è sempre una scelta personale dove ognuno singolarmente è coinvolto, e dove ognuno deve rendere conto personalemente, non poggerei la mia vita passivamente su quello che qualcuno mi dicesse, ma pur accettando l'insegnamento cercherei di capire se corrispondesse al vero o meno. Ricordi i Bereani? Cosa facevano quando Paolo li evangelizzava? Controllavano nelle Scritture per vedere se le cose annunciate da Paolo corrispondessero al vero, giusto? Non vedo perchè non dovremmo farlo oggi noi! La Chiesa, in ultima analisi, non è genitrice della fede. Una persona entra nella Chiesa quando ha già fatto una scelta di fede e ne fa parte con il battesimo. Ecco perchè il pedobattesimo non è biblico (ma lascio stare l'argomento, ne riparleremo in altra sede) Ciò che genera la fede in accordo con l'epistola ai Romani e l'ascolto della Parola di Dio e non la Chiesa.
Il fatto che Maria dopo quel "finchè" non ha avuto altri figli lo si desume sia dall’intenzione da lei stessa espressa con il ""Come è possibile? Non conosco uomo" in Luca 1,34 di cui ho inserito uno studio corredato da alcuni testi patristici, al seguente collegamento (e che non riporto qui per non appesantire troppo il messaggio)
Vedi Teofilo, arrivi in ritardo anche su questo punto perchè già è stato discusso. La frase di Luca 1:34 non significa quello che tu e cristiano-cattolico (che ha ammesso essere una sua supposizione insieme con Ivan, a differenza di te) ma significa invece che l'intento di Maria era un altro, infatti, quella frase significa: "Come può avvenire questo se non conosco uomo, cioè, se non ho mai conosciuto,perchè vergine, e mai avuto dei rapporti con qualcuno?" Questo è il vero senso e non diversamente. Qualunque altro senso non può esservi applicato perchè stona con il contesto generale del passo. La domanda non procede da incredulità, nè chiede un segno: è semplicemente un'inchiesta intorno al modo in cui poteva aver luogo quanto l'angelo stava annunciandole. La domanda, quindi, implica uno stupore piuttosto che incredulità. Maria, infatti, tiene per certo che la cosa avverrà, e solo domanda come la cosa avverrà per norma della propria condotta ma non indica certo l'intenzione di non avere altri figli e rimanere quindi vergine per sempre. D'altra parte Maria in seguito si sposò con Giuseppe, quindi stette a stare con Giuseppe; perchè mai non avrebbe potuto avere rapporti coniugali col suo legittimo marito? Come vedi, lo sforzo di difendere qualcosa che non è, è del tutto inutile.
Dal Vangelo appare che a principio della vita pubblica di Gesù i suoi parenti (eccetto sua madre) non l'hanno capito troppo. Ma con l'andare del tempo cambiarono idea e divennero suoi discepoli.
Più che non l'hanno capito troppo, diciamo che i suoi fratelli (e non parenti) non credevano in Lui. Se si fossero trattati di parenti, che importanza aveva riportarlo? E' più ragionevole ritenere che la cosa che fa più scalpore è il fatto che erano i suoi fratelli che non credevano in Lui e non i suoi parenti, tipare? Diciamo quello che la Bibbia ci dice, non cambiamo a nostro piacimento. I fratelli di Gesù non cambiarono idea con l'andare del tempo perchè, vedi, la persona di Gesù in se stessa non implica un "cambiare idea", ma è qualcosa che va oltre una semplice idea. La persona di Gesù implica credere in Lui riconoscendolo come Dio e Signore. Quindi i fratelli di Gesù non mutarono idea sulla persona di Gesù, ma credettero in Lui. La conversione dei fratelli avvenne quando Gesù morì e risuscitò; ed ecco che li ritroviamo nell'alto solaio a rcercare la benedizione pentecostale promessa da Gesù. Il motivo per cui Gesù affidò Maria a Giovanni e viceversa avvenne perchè, come hai già detto, i suoi fratelli non credevano in Lui. Anche perchè, in realtà, Gesù non affidò Giovanni a Maria, bensì Maria a Giovanni. Maria non doveva essere per Giovanni la rappresentante di Gesù; ma Giovanni doveva prendere verso di lei il posto del figliuolo. Maria, non Giovanni, aveva bisogno di protezione e di aiuto, tanto è vero che Giovanni, dice la Bibbia, prese con sè Maria e non viceversa.
La traduzione più rispondente è "colmata di grazia" così come è stato tradotto dalla traduzione interconfessionale dopo ampio approfondimento da ambo le parti. Anche su questo abbiamo dibattuto in questo forum
e dallo studio indicatomi dici:
La traduzione interconfessionale traduce molto appropriatamente il termine Kekaritomene con "COLMATA DI GRAZIA" (che sostanzialmente è simile a "PIENA DI GRAZIA")
Allora, anche su questo punto ho già espresso qualcosa ma tu non lo hai letto.
Sarà pure che la traduzione più rispondente sia "colmata di grazia" ma di sicuro non è vero che sostanzialmente è simile a "piena di grazia".
Una cosa è dire colmata, un'altra è dire piena.
Infatti il verbo al participio "colmata" è diverso, completamente, dall'aggettivo qualificativo "piena". Il primo dà l'idea, appunto, di essere colmata di grazia, di essere graziata, di aver ricevuto un favore che continua ancora. Ma l'aggettivo pieno indica che si è ormai al colmo, e se una cosa è piena non può essere continuata ad essere riempita. Ci troveremmo di fronte ad una contraddizione concettuale. D'altra parte, se Maria è colmata di grazia, o graziata, non può essere piena di grazia. Non ha senso! Quindi anche la Bibbia interconfessionale smentisce l'errore della Vulgata.
Riguardo all'uso del "finchè" mi sono già espresso, per cui non mi ripeterò ancora, ma vorrei aggiungere questa considerazione. Se io dico:
"Antonio non giocò a pallone finchè non guarì dalla frattura che si era procurato."
Cosa significa, che dopo essere guarito, Antonio, non giocò più a pallone? No! La frase, inequivocabilmente afferma che dopo essere guarito, Antonio, ha continuato a giocare a pallone.
La frase che ho riportato sopra è la stessa di Matteo 1:25:
"Giuseppe non la conobbe ficnhè non ebbe partorito un figlio"
In entrambe le frasi, la principale ha un senso negativo, e il "finchè" indica che dopo si è fatto il contrario di quanto espresso nella principale. Il senso è ovvio.
A questo aggiungere alcune notizie di cui sono venuto a conoscenza, e credo anche tu. La notizia si riferisce ai Manoscritti di Qumran e in particolar modo Geza Vermes, professore di fama mondiale specialista in aramaico e greco, che ha passato gran parte della sua vita a studiare i testi di Qumran, anticipa un particolare sconvolgente: un testo dei papiri, opera dei monaci esseni, richiama da vicino quello delle vicende evangeliche e parla della nascita di Cristo come avvenuta "da una giovane donna", senza accennare alla sua verginità. Secondo Vermes perciò, la versione greca del Nuovo Testamento (perduta) che parla di "vergine", riporta un errore di trascrizione. Un'affermazione che non nega la verginità di Maria, ma che comunque mette più di una pulce nell'orecchio.
In ultima analisi vorrei fare le seguenti osservazioni:
Eusebio di Cesarea riferisce nella sua Hist. Eccl. II, 1, 2
. "In quel tempo Giacomo, detto fratello del Signore, poiché anch'egli era chiamato figlio di Giuseppe, e Giuseppe era padre del Cristo..." (Idem II, 1, 2).
e prosegue:
Della famiglia del Signore rimanevano ancora i nipoti di Giuda, detto fratello suo secondo la carne, i quali furono denunciati come appartenenti alla stirpe di Davide" (Hist. Eccl. III, 20, 1).
e Giuseppe Flavio aggiunge
"...convocò una sessione del Sinedrio e vi fece comparire il fratello di Gesù detto Cristo che si chiamava Giacomo" (Flavio Giuseppe, Antichità Giudaiche, XX, 200).
La Bibbia invece ci fa notare che
"Non è questi il figliuol del falegname? Sua madre non si chiama ella Maria, e i suoi fratelli, Giacomo, Jose,....... ? Matteo 13:55
"tra le quali erano Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e di Jose, e la madre de' figliuoli di Zebedeo (Giacomo e Giovanni)." Matteo 27:56
Anche la Bibbia ci dice che Maria aveva avuto altri figli come testimoniano questi due passi biblici.
Grazie ancora per la pacatezza, possa Dio veramente benedirci tutti assieme.
Pace, Julius!