00 06/07/2011 22:18
Caro Moreno,
mi fa piacere leggerti avendo apprezzato la tua sincera ricerca della verità. Pensandoci, un non credente convinto non si farebbe più delle domande avendo già acquisito le sue ragioni per non credere. Ma il fatto che tu continui a cercare mi fa ritenere che abbia ancora dei punti che vuoi colmare. Almeno così mi sembra.

Allora, pur invitandoti come ha già fatto Caterina ad approfondire i temi che trattano di argomenti che ti possono essere utili, mi limiterò a rispondere brevemente ai tuoi piccoli quesiti.

Tu chiedi:
Quindi ciò di cui ho bisogno, per capire, è una definizione operativa della fede: a che cosa crede veramente, chi sostiene di credere?
Crede che Dio sia un Vecchio con la barba bianca, seduto sopra una nuvola? Crede che esista un luogo chiamato Paradiso, dove le buone persone (credenti) andranno a soggiornare per l'eternità, dopo la morte? Crede che Dio si interessi dei problemi umani e dia ascolto alle preghiere, e talvolta le esaudisca? Crede che si possa pregare Dio per stare in salute o essere aiutati a vincere un concorso per ottenere un impiego, e nel caso, che Dio non consideri sleale aiutare qualcuno a discapito di altri?

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Cerco di essere sintetico
La fede non può essere solo il frutto delle umane deduzioni anche se con la ragione si può arrivare a credere che le cose create, irriducibilmente complesse anche nelle più piccole particelle, finalizzate, funzionali, complementari fra loro non possano essere solo il risultato di una formazione casuale, ma prevedano un Creatore.
La ragione però non può arrivare a conoscere come sia il Creatore, quali siano i suoi desideri, lo scopo che si è prefisso, quale disegno stia perseguendo con una umanità che presenta tante cose meravigliose ma anche tante devianze. Allora necessariamente, la ragione ci porta a ritenere che debba essere lo stesso Creatore a manifestare le sue qualità ed intenzioni, sapendo che gli uomini, pur avendo un radicatissimo senso religioso, hanno però smarrito la strada per conoscerlo.
Ecco allora la Rivelazione, che acquista una importanza capitale, e che contiene il pensiero di Dio, l'iniziativa e il dialogo intessuto da Dio con tanti uomini delle epoche remote, fino all'arrivo del suo stesso Figlio che ha portato a noi la pienezza. Tutto questo è racchiuso come in uno scrigno, nella sua Parola, ma è stata affidata autorevolmente al suo Popolo, della antica e della nuova alleanza per essere rettamente compresa.
Pertanto chi sostiene di credere, non può prescindere da questa necessaria premessa. Se dicesse di credere in qualcosa che parte dall'uomo, si avrebbe ragione di dubitare, considerando la possibilità umana di sbagliare.
Le tue domande possono trovare perciò una risposta solo alla luce di quanto Dio stesso ha rivelato.
Non è un Vecchio, perchè è puro Spirito al di fuori del tempo che Egli ha creato, e in Cristo accoglierà nel suo regno di amore e di gioia eterna quanti avranno accettato il suo sacrificio salvifico in remissione dei peccati. E' un Dio provvidente e premuroso ma permette anche delle prove per condurre ognuno alla salvezza rispettando però la libertà di ognuno. Ascolta le preghiere ma esaudendole come e quando sono più utili per noi. Facendo a volte anche dei miracoli per confermarci la sua vicinanza e per offrire un segno della Sua presenza al fine anche di promuovere la fede in quanti sono vacillanti o lontani.
Con affetto