Caro Francesco e tutti,
non posso che condividere le tue osservazioni, come anche l'ultimo post di Alby. E' vero, il fondamentalismo si esprime in molti modi, ma c'è un unico modo per definirlo: Imposizione del proprio credo, religioso o anche politico, come unica e assoluta verità, escludendo tutto quanto non gli appartiene.
In misura più o meno accentuata, con effetti più o meno vistosi e a volte impietosi, lo siamo un po' tutti e questo è anche abbastanza ovvio: ognuno di noi non può che essere coerente con il proprio credo, che non sarebbe tale se non fosse soggettivamente considerato come l'unica verità.
Certamente la verità non può essere che una, ma il fondamentalismo è anche il rifiuto che tante altre piccole o grandi verità possano farne parte.
Io penso che Gesù disse molto, ma non tutto. Lo scibile divino non può essere di colpo innestato nella mente dell'uomo, ma ad esso ci si può arrivare solo gradualmente e parzialmente, con una progressiva comprensione.
Dal seme germoglia una pianta molto diversa dalla forma stessa del seme, sviluppando elementi che non potevano essere evidenti al momento della semina.
Da due elementi dissimili, come l'ossigeno e l'idrogeno, nasce un nuovo elemento totalmente diverso, ossia l'acqua.
Così è per tutte le cose, anche per il pensiero umano.
Se gli atomi di ossigeno e di idrogeno si ostinassero a restare separati escludendo l'uno la verità dell'altro, pur essendo in se stessi una verità parziale, non potranno mai dare luogo a quella terza verità più complessa costituita dall'acqua.
Ho fatto queste analogie solo perchè inducano ad una riflessione. Gesù è il seminatore e il seme è la Sua Parola, ma a volte facciamo l'errore di cristallizzarci su questa prima fase considerandola conclusiva mentre in realtà può essere solo l'inizio di una visione ben più ampia e complessa che ci porta a rivalutare anche il passato in funzione di essa.
Non possiamo non considerare il fatto che, se tutte le cose vengono fatte nuove, è perchè è in questa nuova visione che possiamo essere più vicini alla verità, molto di più di quanto non lo fossimo prima. Tuttavia, la Verità Assoluta è solo in Dio e l'uomo non ha la capacità di assorbirla se non in parte e gradualmente.
Possiamo riconoscere in Cristo la verità, in Lui e per ciò che ha ritenuto di dirci, ma non possiamo considerare menzogna tutto quanto non abbia espressamente detto, quando questo non sia in contrasto con le Sue Parole, dico solo le Sue e non quelle di altri che solo a queste si sono rifatti.
In altre parole, l'essere assolutisti oltre misura non può mai essere positivo: da una finestra aperta Dio può sempre entrare e sorprenderci, ma se questa finestra la spranghiamo è evidente che il nostro orizzonte non potrà mai estendersi oltre le pareti della nostra stanza.
Questo non significa ovviamente dover rinunciare alle proprie convinzioni, ma solo ampliarle in una visione di insieme meno restrittiva.
Ma, come ho già detto, questa è solo la mia modestissima opinione che è solo parte del mio sentire, che non sto proclamando, ma semplicemente esponendo come spunto di riflessione.
iyvan