LA PAROLA DI PAOLO, PIETRO, GIOVANNI....GIACOMO...ECC.......E' PAROLA DEL SIGNORE......ED E' ALLO STESSO LIVELLO DI CREDIBILITA' DEI VANGELI......non esiste nel Nuovo Testamento una lettura che abbia meno importanza, valore e spessore dei Vangeli.....
Paolo si espresse CON AUTORITA'...... la sua parola è valida quanto la lettura di una pagina del Vangelo.....
Premetto che a causa del poco tempo, non ho letto tutti i messaggi.
Se dovessi leggerli prima tutti non avrei mai il tempo di fare neanche una risposta: quindi cercate di comprendermi se dico qualcosa di ripetitivo o già risolto.
Caro lyvan
Caterina, a più riprese, e ritengo giustamente, fa notare che non si può rigettare nulla nè dell'antico Testamento, nè del Nuovo , quale carta costituzionale su cui si è poi sviluppato il cristianesimo, anche se vi fossero dei passi che non ci quadrano perchè non corrispondono ai nostri parametri (umani), tenendo conto che ogni cosa va considerata e interpretata con gli occhi della Chiesa, in cui tali scritti sono stati riconosciuti come sacri.
Mi pare evidente che nulla potremmo sapere di preciso su Cristo se non ricorrendo agli scritti dei primi seguaci che formavano la primitiva Chiesa. E questi scritti provenivano da uomini accreditati proprio nell'ambito di essa. La Chiesa e le Scritture sono legati l'una all'altra inscindibilmente.
Su tale fondamento primitivo si è andato costruendo tutto l'edificio. C'è chi ha costruito con oro e materiale prezioso, così come chi ha costruito con materiali scadenti. Ciò non toglie che il vero volto di Cristo si può rintracciare nella Chiesa, perchè meglio ci riporta tutto ciò che lo riguarda, a prescindere dagli abusi (materiali scadenti), di cui abbiamo già in precedenza parlato e che non ritengo sia il caso di riprendere.
Mi limito solo a ribadire che l'infallibilità della Chiesa riguarda il suo insegnamento di fede e di morale e non materie scientifiche. Eventuali errori in queste materie non possono essere viste come dimostrazione che la Chiesa può sbagliare anche nella dottrina che gli compete.
Tu giustamente facevi l'esempio del seme che si sviluppa.
Ebbene noi vogliamo tener sempre presente che la Scrittura e la Chiesa sono come quel seme, da cui si sono dipartiti il tronco, i rami, (alcuni rami storti da potare), le foglie e i frutti.
Non vogliamo pensare semplicisticamente che le citazioni di versetti estrapolati possano sempre darci ragione, senza tener conto di quanto la Chiesa intende di quei versetti, passati al vaglio della critica, dell'esegesi, della storia e della vita stessa della Chiesa: altrimenti saremmo appunto fondamentalisti. Ma neppure possiamo ignorare un solo iota di quanto è stato scritto, perchè tutto della Scrittura è di importanza capitale per noi, per non cadere nel relativismo che ci fa sembrare che tutti in fondo possono aver ragione e che la verità potrebbero averla tutti e nessuno al tempo stesso.
Pertanto continuiamo a costruire e a crescere con la Parola, e con la certezza, che non è fondamentalismo ma realismo, che una è la verità e il Signore non ce lo ha noscosto ma ci ha detto di proclamarla ovunque.
Con affetto