00 05/10/2011 22:55
Benedetto XVI san Bruno

                                           Benedetto XVI                                          san Bruno

A pochi giorni dall’attesissima visita del Pontefice alla comunità certosina di Serra San Bruno, voglio fare alcune brevi considerazioni circa le ragioni di questa storica visita. Benedetto XVI proveniente dalla recente, e non so se casuale, visita in Germania  giungerà in Calabria per rendere omaggio sulla tomba di San Bruno suo connazionale. Joseph Aloisius Ratzinger, è un grande teologo, egli pur essendo un eccellente pastore ha insito un forte e profondo spirito contemplativo, con il quale percepisce ed entra in relazione spirituale con San Bruno. Sarà emozionante assistere a questo “incontro”, nel quale sicuramente il Pontefice saprà esprimere con rinnovato slancio l’attrazione e la vicinanza verso la forma di vita contemplativa certosina.

 Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato, ha citato San Bruno il 6 ottobre del 2006, nel giorno dell’anniversario della sua morte, durante un discorso tenuto ai membri della Commissione Teologica Internazionale. Ve ne riporto di seguito un estratto, che ci fa comprendere la sua particolare ammirazione vero il padre dei certosini.

“Cari Fratelli e Sorelle,

non ho preparato una vera omelia, solo qualche spunto per fare la meditazione. La missione di san Bruno, il santo di oggi, appare con chiarezza, è – possiamo dire – interpretata nell’orazione di questo giorno che, pur alquanto variata nel testo italiano, ci ricorda che la sua missione fu silenzio e contemplazione.

Ma silenzio e contemplazione hanno uno scopo: servono per conservare, nella dispersione della vita quotidiana, una permanente unione con Dio. Questo è lo scopo: che nella nostra anima sia sempre presente l’unione con Dio e trasformi tutto il nostro essere.

Silenzio e contemplazione – caratteristica di san Bruno – servono per poter trovare nella dispersione di ogni giorno questa profonda, continua, unione con Dio. Silenzio e contemplazione: la bella vocazione del teologo è parlare. Questa è la sua missione: nella loquacità del nostro tempo, e di altri tempi, nell’inflazione delle parole, rendere presenti le parole essenziali. Nelle parole rendere presente la Parola, la Parola che viene da Dio, la Parola che è Dio”.

Fatte queste premesse, assisteremo al ritorno di un Papa a Serra, ed oggi che sono trascorsi dieci anni dall’inizio del Terzo Millennio attendo con ansia le parole che esprimerà il Pontefice per ribadire il profondo valore della vita contemplativa, solo apparentemente anacronistica, in questa società tecnocratica e materialista, impoverita ed incapace di attingere ricchezza attraverso la ricerca di Dio, fonte inesauribile di gioia e di pace.



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[Modificato da Caterina63 05/10/2011 22:55]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)