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Commemorazione dei fedeli defunti. Il Papa: solo la speranza nella vita eterna dà senso al presente

 


Commemorazione dei fedeli defunti. Il Papa: solo la speranza nella vita eterna dà senso al presente 

Oggi la Chiesa commemora i fedeli defunti. Ieri il Papa, durante l’Angelus in Piazza San Pietro nella Solennità di Tutti i Santi, ha ricordato che solo la speranza nella vita eterna dà senso al presente. Oggi alle 18.00, Benedetto XVI presiede nelle Grotte Vaticane, in forma privata, un momento di preghiera per i Sommi Pontefici defunti. Il servizio di Sergio Centofanti:


Questa vita ha senso solo se c’è l’amore, solo se l’amore non finisce. E nei santi – ha detto il Papa ieri all’Angelus - "vediamo la vittoria dell’amore sull’egoismo e sulla morte: vediamo che seguire Cristo porta alla vita, alla vita eterna, e dà senso al presente, ad ogni attimo che passa, perché lo riempie d’amore, di speranza”: 


“Solo la fede nella vita eterna ci fa amare veramente la storia e il presente, ma senza attaccamenti, nella libertà del pellegrino, che ama la terra perché ha il cuore in Cielo. La Vergine Maria ci ottenga la grazia di credere fortemente nella vita eterna e di sentirci in vera comunione con i nostri cari defunti”.


Nella Solennità di ieri Benedetto XVI ha ricordato che “la santità non è qualcosa di stantìo o irraggiungibile” ma riguarda tutti, perché Dio a tutti vuole donare amore e gioia in eterno. I Santi sono “segni luminosi dell’amore di Dio”. Sono quanti hanno vissuto l’unità tra il cielo e la terra seguendo Gesù: è Lui – afferma il Papa – che ha introdotto nel genere umano una “dinamica nuova”, un movimento che sin da ora conduce l’umanità verso Dio che “ci ama come suoi figli” e ci vuole dare pace e gioia in abbondanza:


“Gesù Cristo - dice il Vangelo di Giovanni (11,52) - è morto «per riunire insieme i figli di Dio dispersi», e questa sua opera continua nella Chiesa che è inseparabilmente «una», «santa» e «cattolica». Essere cristiani, far parte della Chiesa significa aprirsi a questa comunione, come un seme che si schiude nella terra, morendo, e germoglia verso l’alto, verso il cielo”.


“Anche il nostro tempo – ha detto il Papa - ha bisogno di Santi e i Santi ci mostrano in molti modi come oggi possiamo vivere il Vangelo”:


“In ciascuno di loro, in modo molto personale, si è reso presente Cristo, grazie al suo Spirito che opera mediante la Parola e i Sacramenti. Infatti, l’essere uniti a Cristo, nella Chiesa, non annulla la personalità, ma la apre, la trasforma con la forza dell’amore, e le conferisce, già qui sulla terra, una dimensione eterna. In sostanza, significa diventare conformi all’immagine del Figlio di Dio (cfr Rm 8,29), realizzando il progetto di Dio che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza”. 


Questo inserimento in Cristo – ha proseguito Benedetto XVI - ci apre “alla comunione con tutti gli altri membri del suo Corpo mistico che è la Chiesa, una comunione che è perfetta nel «Cielo», dove non c’è alcun isolamento, alcuna concorrenza o separazione”:


“Nella festa di oggi, noi pregustiamo la bellezza di questa vita di totale apertura allo sguardo d’amore di Dio e dei fratelli, in cui siamo certi di raggiungere Dio nell’altro e l’altro in Dio”.



Oggi 3.11.2012 il Papa ha celebrato una Messa di Suffragio per i Prelati deceduti questo anno CLICCA QUI PER L'OMELIA

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)