00 31/10/2011 15:50

no halloween


[SM=g1740733] SI! Rammenta il nome che porti e cerca nell'enciclopedia dei Santi, leggi la sua storia e INNAMORATI!!!! invocalo come patrono, vivi nella sua comunione, chiedi il suo patrocinio....

Nel Credo diciamo: CREDO.... LA COMUNIONE DEI SANTI!!

[SM=g1740717] Il 7 Novembre mi sia concesso di ricordare tutti i Santi della nostra Famiglia Domenicana....

L’istituzione di questa festa, dedicata a tutti i Santi Gusmani, risale al 1674.

Essa fu richiesta dal Cardinale Domenicano Vincenzo Maria Orsini, futuro Papa Benedetto XIII, al Pontefice Clemente X, da cui aveva ricevuto la porpora, e che fu Protettore specialissimo dell’Ordine Domenicano. Questa solennità parve molto opportuna al Pontefice, perché, osservava “se volessimo dare ad ognuno dei suoi santi figli il giorno proprio, bisognerebbe formare per loro soli un nuovo calendario”.

Il Santo Patriarca Domenico, in una magnifica visione che svelò a lui le arcane bellezze del cielo, poté vedere i suoi figli e le sue figlie, Beati e Santi, sotto il manto di Maria, facendo sussultare di gioia il suo cuore di padre.

 

Santi e Beati Domenicani

 

 

Una sera il Beato Domenico, dopo aver vegliato in chiesa in preghiera fino a mezzanotte, ne uscì ed entrò in dormitorio dove, compiute quelle cose per le quali era venuto, si rimise in preghiera in fondo al dormitorio stesso. Mentre stava così in orazione, gli venne fatto di guardare dalla parte opposta e vi scorse venire avanti tre figure femminili.

Quella di centro sembrava una dama venerabile e delle tre la più bella e più degna; delle altre due, una portava un vaso molto splendente e bello, l'altra invece un aspersorio che porgeva alla Signora di mezzo, col quale questa aspergeva i Frati facendo su di essi il segno di croce.

Così, segnando ed aspergendo i Frati, fece il giro del dormitorio, omettendo però di aspergerne e di benedirne uno. Il Beato Domenico che seguiva la scena con grande attenzione, notò chi era quello. Poi alzandosi dalla preghiera, andò incontro a quella Signora fino alla lampada che pendeva in mezzo al dormitorio e, inginocchiandosi, quantunque l'avesse già riconosciuta, la supplicò di svelargli chi ella fosse.



In quel tempo a Roma, nel Convento dei Frati e delle Suore, quella bella e devota antifona, che comincia con Salve Regina, non veniva ancora cantata ma si usava soltanto recitarla in ginocchio, Orbene rispondendo al Beato Domenico, quella Signora disse: "Io sono colei che voi invocate ogni sera. E quando dite Eja ergo, advocata nostra, lo mi butto in ginocchio davanti a mio Figlio per la conservazione di codesto Ordine".

Allora il Beato Domenico domandò chi fossero quelle dame che erano con lei. Gli rispose la Beata Vergine: "Una è Cecilia, l'altra è Caterina". Il Beato Domenico chiese infine spiegazioni su quel Frate che Ella aveva tralasciato di benedire e di aspergere come gli altri. Rispose d'averlo fatto perché non era decentemente composto.
Ciò detto, dopo aver terminato il giro segnando ed aspergendo i Frati che ancor rimanevano, disparve.

Il Beato Domenico tornò quindi a pregare nel luogo di prima ed ecco che all'improvviso fu rapito in ispirito davanti a Dio e vide il Signore e la Beata Vergine, alla sua destra, rivestita — a quanto gli sembrava—di un mantello color zaffiro. Guardandosi attorno vide davanti a Dio rappresentanti di tutti gli Ordini Religiosi, ma del suo non scorse nessuno; per la qual cosa cominciò a piangere amaramente e, fermatosi lontano, non osava avvicinarsi al Signore e a sua Madre. Fu la Madonna a fargli cenno con la mano di accostarsi a lei- ma egli non osò muoversi fino a tanto che anche il Signore non lo ebbe chiamato. Allora si accostò tutto piangente e si inginocchiò davanti a loro.

Il Signore lo invitò ad alzarsi e, quando si fu alzato, gli chiese il perché di quel pianto sconsolato. "Piango così—rispose— perché vedo qui rappresentanti di tutti gli Ordini, ma del mio non vedo nessuno". Allora il Signore: "Vuoi vedere il tuo Ordine?". E quello tremante: "Sì, o mio Signore". Allora il Signore, ponendo una mano sulla spalla della Beata Vergine, si rivolse nuovamente al Beato Domenico "Il tuo Ordine io l'ho affidato a mia Madre". Poi soggiunse: "vuoi proprio vedere ?". Rispose il Beato Padre: "Certo, o Signore".

La Beata Vergine spalancò il mantello di cui sembrava rivestita e lo stese davanti al Beato Domenico, al quale sembrò tanto grande da ricoprirne tutta la patria celeste e sotto di esso vide una moltitudine immensa di suoi Frati e Suore, tutta la Famiglia era lì. Inginocchiandosi il Beato Domenico ringraziò allora Dio e la Beata Maria sua Madre. E la visione scomparve.

Tornato in sé, corse immediatamente a suonare la campana per il mattutino, al termine del quale, convocò i Frati nel Capitolo e fece loro una lunga e bellissima predica, esortandoli all'amore e alla devozione verso la Beata Vergine Maria. E fra le altre cose raccontò loro anche questa visione.

Dopo il Capitolo, chiamò quel Frate che la Madonna aveva tralasciato di benedire e si mise ad interrogarlo dolcemente per vedere di scoprire se per caso non gli avesse taciuto qualche peccato. Il Frate comprese e si pentì amaramente conducendo dopo una vita da santo.

Questa visione la narrò a Suor Cecilia e alle altre Suore di S. Sisto lo stesso Beato Domenico, però come se fosse capitata a un altro. Ma i Frati presenti, che l'avevano già sentita raccontare, facevano cenno alle Suore che si trattava di lui.



I suoi figli hanno magnificamente attuato il santo ideale da lui attinto al cuore stesso del Redentore, nelle lunghe notti insonni: ideale fatto di contemplazione, amante della prima Verità, per parteciparne poi in sovrabbondanza alle anime prive di luce e d’amore. Dottori, Apostoli. Martiri, Vergini meravigliose. Ed oltre a questi figli aureolati dalla Chiesa, tanti altri, impossibile da numerare, il cui nome nessuna cronaca ci ha tramandato, che però seppero gioiosamente camminare sulla via da lui tracciata e raggiungere la stessa gloria dei loro grandi confratelli e che insieme con loro indicano a noi, quaggiù, la via.

 

[SM=g1740738] 


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)