DIFENDERE LA VERA FEDE

RELIGIONI IN VATICANO PER DIFENDERE INSIEME IL BAMBINO DAL GENDER

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    Caterina63
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    00 01/12/2014 19:16

      Religioni in Vaticano: difendere bambini da ideologia gender




    Francesco benedice un bambino durante l'incontro- OSS_ROM





    19/11/2014 



     


    Terza ed ultima giornata oggi in Vaticano del Colloquio interreligioso internazionale “Humanum. La complementarietà tra uomo e donna”. Numerosi i contributi offerti dagli esponenti delle 14 religioni presenti che hanno concordato nel ribadire la centralità del matrimonio e della famiglia per la società. Lo evidenzia al microfono di Paolo Ondarzamons. Jean Laffitte, segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia:


    R. – Ciò che mi ha colpito molto è l’unità che si è creata molto rapidamente tra i partecipanti delle varie religioni, già dopo poche ore, pochi istanti dall’inizio dei lavori… Tutte le religioni credono nella Creazione e che ci sia un’intelligenza divina, che non è un atto assurdo e disordinato. Quindi, le religioni sono qui per testimoniare che nell’amore tra un uomo e una donna c‘è qualcosa che trascende non solo la loro persona, ma anche la loro relazione perché la loro relazione costituisce qualcosa per tutta la società. Ma di più, quando uno ama e si sa amato, allora, ha in sé questa intuizione che è amato da un Altro e che desidera amare un Altro, un Dio, un Dio buono.


    D. – Il valore non mutevole della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna è stato ribadito anche dal Papa. Già in passato il Papa era tornato a difendere il diritto dei bambini a crescere in una famiglia con un papà e una mamma. Nei mesi scorsi (parlando ad una delegazione dell’ufficio internazionale dell’infanzia. ndr) ha anche voluto rifiutare espressamente ogni tipo di sperimentazione educativa nei confronti dei bambini…


    R. – Sì, durante questi giorni spesso il Santo Padre è citato dai relatori quando si parla del diritto dei bambini ad avere un padre e una madre. Cosa significa? Significa che la complementarietà uomo-donna, solleva un problema giuridico di protezione dei più deboli. Un bambino che viene alla luce ha il diritto di essere accolto da un padre e una madre, lo dice senza sosta Papa Francesco. E dicendo questo dimostra che questa complementarietà non è uno studio teorico per esperti, è davvero un elemento in cui si esprime il fondamento e la radice di un diritto per il più debole, per il bambino. Inoltre effettivamente, alcuni interventi hanno illustrato la sfida educativa a cui lei accenna, a partire da questa prospettiva della complementarietà. L’educazione è fondamentale, non poteva essere trascurata in questo congresso. Alcuni interventi importanti hanno ribadito l’importanza di questo riconoscimento del dato di natura, un dato fondamentale, strutturale.


    D. - Lei nel suo intervento ha riaffermato la centralità anche per i nostri giorni dell’insegnamento di San Giovanni Paolo II sul matrimonio cristiano…


    R. – Gli insegnamenti di Giovanni Paolo II non solo riassumono e portano con sé tutto l’insieme dei tesori del magistero della Chiesa. E’ la prima volta che abbiamo qualcuno che si è preparato a livello antropologico e che ha dedicato più di 25 anni della propria vita, anche prima di essere Papa, al tema del matrimonio tra uomo e donna; abbiamo quindi un contributo enorme non solo da studioso, da filosofo e da moralista ma soprattutto nell’insieme delle 134 catechesi pronunciate tra il 1979 e il 1984. In queste catechesi abbiamo una luce pluridisciplinare sul mistero dell’amore umano. E’ un opus monumentale che non possiamo non usare dal momento che è proprio ciò di cui le persone hanno bisogno oggi: cioè sapere qualcosa sulla loro vocazione all’amore, sulla visione di Dio, ciò che Papa Wojtyla chiamava sempre il disegno di Dio su matrimonio e famiglia. Un insegnamento che è straordinariamente attuale e che può raggiungere le persone di buona volontà al di là dei circoli strettamente cattolici o cristiani.


    La complementarietà uomo- donna è centrale per le religioni. “La storia del Popolo di Israele inizia con un uomo e una donna”, ricorda al microfono diPaolo Ondarza, il rabbino Lord Jonathan Sacks:


     


    R. – Judaism begins with the story…
    Il giudaismo comincia con la storia del primo uomo e della prima donna e del Giardino dell’Eden. Sebbene perdano il loro Paradiso speciale noi sentiamo di riscoprirlo ogni volta che un uomo e una donna si uniscono nell’amore. Quindi noi ci stiamo riunendo qui proprio per ricordare all’Occidente questa meravigliosa istituzione, la sacra alleanza del matrimonio, che è stata la forza dell’Occidente per duemila anni e che ora sembra stia perdendo, quando sono sempre più i Paesi in cui ci sono sempre più bambini che nascono fuori dal matrimonio e sempre meno persone che si sposano.

    D. – Oggi la nostra società cerca di relativizzare il concetto di famiglia naturale. Gli Stati stanno promuovendo forme alternative di matrimonio, adozioni per le coppie omosessuali e la diffusione della teoria del gender. Come rispondere a queste sfide?

    R. – What’s happening in the West…
    Quello che sta accadendo in Occidente è che i governi e ampi raggruppamenti di persone ignorano i dati basilari della biologia, sociologia e antropologia. La ragione per cui gli esseri umani sono diventati esseri umani è perché un uomo e una donna si sono uniti per proteggere e crescere i loro figli. E’ stata una realtà biologica molto prima che qualcuno la santificasse attraverso la religione. Sappiamo che i Paesi dove i matrimoni sono stati forti hanno avuto società forti e Paesi forti; lì dove i matrimoni sono deboli, nella generazione successiva la nazione stessa diventa debole. Parliamo quindi di qualcosa che non predichiamo come dogma, non ci limitiamo semplicemente a citare la Rivelazione, ma stiamo parlando di fatti stabiliti scientificamente. L’esperimento cui l’Occidente si sta sottoponendo oggi, abbandonando in larga misura il matrimonio tradizionale, è un esperimento che nessuna società ha sperimentato prima e che finirà in una grande confusione ed in una grande sofferenza per i figli che cresceranno senza entrambi i genitori.

    D. – Infine, ha qualche augurio per questo Colloquio in Vaticano?

    R. – This Colloquium has already achieved…
    Questo Colloquio ha già raggiunto un grande risultato: tutti coloro che difendono il matrimonio tradizionale si sentono molto soli, perché vanno contro le mode del tempo. Quindi già il semplice fatto di esserci riuniti ci aiuta a darci coraggio l’uno con l’altro. Ma, al di là di questo, penso che le persone torneranno ai loro rispettivi Paesi con un impegno rinnovato non solo nel riconoscere al matrimonio il suo valore, ma anche nel ribadire alle persone quanto sia importante, sia che si parli di felicità personale o della gioia di crescere dei figli o del senso di sicurezza, che darà felicità ai figli in futuro. In un modo o nell’altro porteremo il messaggio che abbiamo sentito ieri ed oggi, lo porteremo con noi e lo trasmetteremo nella maniera più ampia possibile.









    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 01/12/2014 19:22

      Le religioni: complementarietà uomo-donna è dato naturale non dogma




    Il Papa incontra i partecipanti al Colloquio interreligioso sulla complementarietà uomo-donna - OSS_ROM





    20/11/2014



    Il matrimonio tra uomo e donna è il fondamento della società. Chi siamo noi per alterarlo? Con questa provocazione si è chiuso ieri pomeriggio in Vaticano il Colloquio Interreligioso Internazionale “Humanum.

    La Complementarietà tra uomo e donna” promosso da quattro dicasteri della Santa Sede e aperto lunedì dal Papa.  “I bambini – ha detto il Pontefice – hanno diritto a crescere in una famiglia con un papà e una mamma. La crisi della famiglia ha dato origine a una crisi di ecologia umana”. Il servizio di Paolo Ondarza:

    Non una unione casuale, non un accordo commerciale, non una stretta di mano, ma un fondamento che precede la società, voluto da Dio. Un uomo e una donna si uniscono  insieme e generano vita. Quel bambino un giorno sarà padre e porterà in sé i segni delle generazioni che lo hanno preceduto. Il matrimonio in terra ci lega attraverso i secoli, attraverso le famiglie, la differenza enorme e meravigliosa dell’uomo e della donna, nella carne.

    Chi siamo noi per alterare tutto questo? Si chiedono le 14 religioni partecipanti ad Humanum. Tocca a noi incoraggiare questo fondamento dell’umanità: “Il matrimonio è in crisi in Occidente, specialmente negli Usa”, spiega Jaqueline Cooke Rivers, direttore dell’istituto Seymour per la Chiesa Nera all’Università di Harvard.
    “Il matrimonio – prosegue - sta subendo una ridefinizione. Se dobbiamo ammettere di non aver denunciato abbastanza in passato l’ingiusta discriminazione subita delle persone gay, va ribadito che il matrimonio è tra un uomo e una donna. Inoltre a differenza di quanto sostiene la comunità Lgbt, l’esperienza delle persone omosessuali non è equiparabile alla lotta per i diritti civili delle persone di colore che hanno vissuto la schiavitù, le leggi razziali, il linciaggio”. “Per l’Ebraismo  - spiega Daniel Mark della commissione per la libertà religiosa  presso il governo Usa – la famiglia è il centro di tutta la vita. Attraverso la famiglia si è tramandata la tradizione giudaica di generazione in generazione”. “Secondo l’Induismo - dichiara Kala Achariya direttrice dell’Istituto Somaiya Bharatiya Peetham a Mumbai - l’uomo e la donna sono fatti l’uno per l’altra. Un uomo è incompleto senza una donna. Solo quando si uniscono si perfezionano. Necessario trasmettere la sacralità del matrimonio ai giovani”.

    Manmohan Singh evidenzia la centralità della complementarietà uomo-donna per la tradizione Sikh: “tutti siamo abbiamo origine da un uomo e da una donna, dobbiamo conoscere il nostro passato per capire dove andiamo”. La famiglia è fondamentale anche per il buddhismo spiega il lama buddhista Gedun Tharcin: “se manca la pace in una famiglia, la pace mancherà anche nel mondo”. “Uomo e donna, non uguali, ma  complementari e con pari dignità”, dice  Wael Farouq presidente del Centro Tawasul per il dialogo tra le civiltà: “dobbiamo difendere di più i diritti delle donne. Questa è la nostra sfida nel mondo islamico”.

    Presente ai lavori Luca Volontè, già presidente del Partito Popolare Europeo e presidente della Fondazione Novae Terrae. A lui Paolo Ondarza ha chiesto un bilancio del Colloquio Internazionale Interreligioso Humanum sulla complementarietà tra uomo e donna:

    R. – La complementarietà, cioè l’armonia tra l’uomo e la donna come unione tra due persone diverse ma complementari. è alla base ed è riconosciuto da tutte le religioni del mondo. Come è già stato detto in molti interventi è un archetipo che accomuna tutta la razza umana. Da qui si può ripartire con ancora più entusiasmo per rilanciare quanto sia positivo il matrimonio, quanto sia positivo l’essere uomo e donna che insieme sono una grande armonia che è capace di dare la vita.

    D. - Colpisce proprio quanto sottolineato, ovvero che la complementarietà uomo donna, non è tanto un dogma religioso, è un dato di natura riconosciuto da tutte le religioni, un contributo valido se pensiamo al dibattito politico contemporaneo su questi temi …

    R. – Assolutamente. È un dato di fatto, un dato di natura, un’evidenza naturale - si direbbe con altre parole -, che pervade ed è riconosciuto da tutte le religioni. Ed è per questo che nella premessa della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo è stato riconosciuto questo particolare speciale riconoscimento nei confronti del diritto naturale - e in questo senso anche della persona e della famiglia - come un riconoscimento che non può essere toccato, nel senso che appartiene a quell’aspetto dell’evidenza umana che nessuna legge, nessun diritto positivo può cercare o tentare di cancellare.

    D. – Non a caso la famiglia è riconosciuta come pilastro proprio nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Nel tempo, però, il concetto di diritto si è andato un po’ annacquando …

    R. – Si, da un punto di vista giuridico culturale e nazionale bisogna capire, - come dicevano benissimo sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI alla sua visita al parlamento al Bundestang qualche anno fa, -  che come diritto positivo deve porsi un limite: su alcune cose non si può decidere a maggioranza soprattutto  temporanea – come ci dice la tradizione americana della democrazia - : non può decidere di violare ciò che la natura rende evidente. Questo è un dato a cui bisogna tornare se si vuole andare avanti, come hanno detto giustamente sia il cardinale Müller, che il vescovo Chaput. É fondamentale quando si vuole evitare di cadere nel burrone, fare un passo indietro non per tornare indietro, ma per potersi salvare, poter proseguire nella propria strada. Ciò che sta a cuore a noi cattolici, a tutta l’umanità, a tutte le religioni è non solo riconoscere l’armonia tra l’uomo e la donna, ma anche ridire al mondo, rifar scoprire al mondo quanto questa armonia sia feconda non solo per i figli ma anche per la società e il benessere nazionale di tutti.

    D. - Leggiamo sui giornali notizie di come la famiglia venga indebolita attraverso ideologie – potremmo dire – che propongono altri modelli, e lo fanno negli ambiti più vari: dalla scuola, all’informazione … Che risposta si può dare a livello di società civile a tutto questo?

    R. - Tornare a quello che oggi ci ha detto il Papa,  che poi è stato l’origine delle grandi manifestazioni popolari in tutto il mondo, dalla Spagna contro la Legge Zapatero, alla Manif pour tous in Francia, alla Croazia … Che cosa ci ha detto? Che è un diritto per i figli, per tutti i bambini, avere un papà ed una mamma. Riportare questo punto in evidenza è fondamentale per risvegliare quell’evidenza che tutti vivono nella loro vita, nella loro famiglia e che la cultura, il main streaming, le televisioni, e alcuni politici vogliono cambiare come se volessero fare grandi esperimenti di ingegneria sociale che purtroppo – dovremmo ricordarci tutti – sono già stati fatti in passato - e non in un passato lontano, ma recente - sia nell’Europa dell’Est, sia nella nostra e hanno prodotto milioni di morti. Allora, ricordarsi del passato non è un di meno; è invece un’occasione per noi per riscoprire con ragioni nuove la bellezza del presente.





    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)