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  La Bella e la Bestia: la storia vera che ha ispirato la favola

Ecco la vera storia che ha ispirato la favola de La Bella e La Bestia




La Bella e la Bestia delle favole sono esistiti davvero e la loro storia vera si è svolta sul lago di Bolsena, alla corte del principe di Parma. I personaggi della leggenda, che ora rivive al cinema grazie a Emma Watson, sono stati, in un passato lontano, delle persone in carne ed ossa.

Il vero nome della Bestia della favola è infatti Pedro Gonzales, uomo vissuto nel Cinquecento e affetto da ipertricosi, una malattia rara che provoca una crescita incontrollata di peli su tutto il corpo, compresa la faccia e che venne individuata solamente a partire dall’Ottocento.

Sino ad allora chi aveva questa malattia veniva considerato un selvaggio e una creatura bestiale. Catturato a Tenerife, Pedro arrivò alla corte di re Enrico II, come dono di matrimonio per le nozze con Caterina de’ Medici. L’uomo, che faceva parte dell’etnia dei Guanci, era stato fatto prigioniero dagli spagnoli alle Canarie e trasportato in Francia. Il suo arrivo a corte fece il giro d’Europa e il re decide di educare Pedro, rendendolo un cortigiano perfetto.

In breve tempo l’uomo divenne un nobile perfetto, istruito ed educato, per questo Caterina de’ Medici, decise di trovargli una moglie, per creare, nei suoi piani, una “dinastia di selvaggi”.

La regina scelse personalmente la moglie giusta per Pedro e dalla loro unionenacquero quattro figli, due dei quali affetti dalla stessa malattia del padre. In quel periodo avere a corte degli animali esotici era considerato un vanto e la corte francese reputava importante avere addirittura una famiglia di “selvaggi” ben istruiti. Per questo la famiglia di Pedro venne ritratta in molti dipinti, che iniziarono a circolare dando vita alla leggende de “La Bella e la Bestia”.

La famiglia arrivò infine sulle rive del lago di Bolsena quando la dinastia Valois, ormai sulla via della rovina, cedette Pedro ai principi di Parma. Ranuccio Farnese riconobbe il rango di gentiluomo a Pedro, chiedendogli in cambio di esibirsi ogni tanto.


Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)