DIFENDERE LA VERA FEDE

s.CIRILLO di Gerusalemme: brani scelti

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    00 30/07/2009 22:15

    CATECHESI I MISTAGOGICA

    di S. Cirillo di Gerusalemme

    Con lettura della prima epistola cattolica di Pietro, dalle parole: "Siate temperanti, vigilate" fino alla fine dell'epistola.

    Riflettere sul battesimo

    1. Desideravo da tempo, o veri e amati figli della chiesa, di parlarvi di questi misteri spirituali e celesti. Ma ben sapendo che l'occhio ha più credibilità dell'orecchio, ho atteso la presente circostanza. Vi guiderò trovandovi più disponibili alle cose da dire per questa serata, nel prato del paradiso più luminoso e odoroso. Siete nelle condizioni migliori e più sensibili ai misteri divini, per il battesimo divino e vivificante. Dunque, bisogna ormai imbandire la tavola degli insegnamenti di perfezione. Ve li daremo con molta cura perchè voi possiate percepire ciò che è avvenuto per voi in questa sera del battesimo.

    Rinunzia a satana, il Faraone

    2. Siete prima venuti nella parte esterna dove si amministra il battesimo e rivolti verso occidente avete ascoltato e vi è stato ordinato di stendere la mano rinunziando a satana come se fosse presente. È necessario per voi sapere che questo nella storia antica era una figura. Quando il Faraone, tiranno aspro e crudele, angariava il popolo libero e generoso degli ebrei, Dio mandò Mosè a farli uscire da questa dura schiavitù degli egiziani. Le porte furono unte col sangue dell'agnello, perchè lo sterminatore risparmiasse le case che avevano il segno del sangue, e il popolo degli ebrei fu inaspettatamente liberato. Mentre li inseguiva, dopo che si erano liberati, vide che straordinariamente il mare si apriva davanti a loro. Tuttavia andò avanti, calcando orma su orma e improvvisamente fu sommerso e inghiottito in mezzo al Mar Rosso.

    Mosè e Cristo

    3. Trasferisciti con me ora dalla cose antiche alle nuove, dal simbolo alla realtà. Lì era Mosè, da Dio mandato in Egitto, qui Cristo dal Padre mandato nel mondo. Lì per fare uscire dall'Egitto il popolo oppresso, qui perchè Cristo liberasse quelli che nel mondo sono oppressi dal peccato. Lì il sangue dell'agnello fu la deviazione dello sterminatore, qui il sangue dell'Agnello immacolato Gesù Cristo è il rifugio contro i demoni. Il tiranno inseguì l'antico popolo fino al mare, e il demonio audace, turpe e principe del male ti inseguì sino alle stesse sorgenti della salvezza. Quello fu sommerso nel mare, questo scomparve nell'acqua della salvezza.

    La rinunzia a satana

    4. Tu poi ti senti ordinare di stendere la mano e dire come ad uno che ti è presente: "Rinunzio a te, satana". Voglio anche spiegarvi perchè vi siete voltati ad occidente. È opportuno. L'occidente è il luogo delle tenebre visibili, una oscurità che essendo tenebrosa nelle tenebre ha il potere. Per questo simbolicamente guardando verso occidente, avete rinunziato a quel principe oscuro e tetro. Che cosa, stando in quella posizione, disse a ciascuno di voi? "Rinunzio a te, satana, cattivo e crudele tiranno e non temo più la tua forza. Cristo l'ha distrutta, partecipando con me al sangue e alla carne. Egli ha abolito mediante le sofferenze la morte con la morte in modo che io non sia più soggetto alla schiavitù. Rinunzio a te serpente ingannevole e capace di tutto. Rinunzio a te che sei insidioso e simulando amicizia hai compiuto ogni malvagità. Tu hai ispirato ai nostri protoparenti l'apostasia. Rinunzio a te, satana, autore e complice di ogni malvagità".

    Le opere di satana

    5. Nella seconda parte della formula poi tu impari a dire: "E alle tue opere". Le opere di satana sono tutti i peccati, dai quali bisogna stare lontano, come chi fugge per sempre dal tiranno getta anche le sue armi. Ogni specie di peccato si inserisce nelle opere del diavolo. Inoltre sappi che quanto tu dici soprattutto in quel terribile momento viene scritto lettera per lettera nei libri invisibili di Dio. Dunque commettendo qualche cosa che sia, invece, contraria, sarai giudicato come spergiuro. Rinunzia perciò alle opere di satana, dico; ad ogni opera e pensiero che siano contrari alla parola promessa.

    La pompa del diavolo

    6. Poi tu dici: "Ad ogni sua pompa". La pompa del diavolo è la mania del teatro, delle corse dei cavalli, della caccia e di ogni simile vanità, da cui pregando di essere liberato il santo chiede a Dio: "Distogli i miei occhi dal guardare le cose vane". Non ti sia gradita la passione per il teatro, ove si hanno gli spettacoli dissoluti dei mimi, che sono di violenza e di ogni indecenza, e le danze furiose di uomini effeminati. Nè la passione di quelli che nella caccia si espongono alle fiere per lusingare il loro sventurato stomaco. Per prendersi cura dei cibi per il ventre, diventano veramente cibo del ventre di bestie feroci. A dirla esplicitamente, per il dio ventre espongono la loro vita in combattimenti sui precipizi. Fuggi le corse dei cavalli, spettacolo frenetico che fa scadere le anime. Tutto questo è la pompa del diavolo.



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    Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 01/12/2002 19.26
     

    La contaminazione

    7. Ma anche quello che si appende nei templi degli idoli e nelle feste, come carni, pani e altre simili cose contaminate dalla invocazione di demoni infami, è da inserire nella pompa del diavolo. Il pane e il vino dell'eucarestia prima della santa epiclesi dell'adorabile Trinità, erano pane e vino comuni. Dopo l'epiclesi, invece, il pane diventa corpo di Cristo e il vino sangue di Cristo. Allo stesso modo gli alimenti della pompa di satana, che sono per loro natura comuni, con l'invocazione dei demoni diventano impuri.

    Il culto del diavolo

    8. Dopo ciò tu dici: "E al suo culto". Il culto del diavolo è la preghiera nei templi pagani e tutto ciò che si fa ad onore degli idoli insensibili: accendere le lampade e bruciare incenso alle sorgenti dei fiumi, come alcuni ingannati dai sogni o dai demoni. Si arriva a questo credendo di trovare la guarigione dei mali corporali. Non partecipare a cose siffatte. Gli auspici, la divinazione, gli auguri, gli amuleti, le scritte sulle lamine, le magie, ed altri malefici e altre pratiche simili sono culto del diavolo. Fuggine dunque lontano. Se vi ricadi, dopo esserti allontanato da satana per aderire a Cristo, tu sperimenterai un tiranno più crudele. Egli prima ti trattava come un familiare e ti risparmiava una dura schiavitù, ora invece è molto inferocito contro di te. E tu sarai privato di Cristo e proverai quello. Non hai ascoltato la "Storia antica" che ci racconta di Lot e delle sue figlie? Non fu salvato con le figlie raggiungendo la montagna, mentre la moglie divenne una colonna di sale, immobilizzata per sempre nel ricordo della cattiva intenzione e del voltarsi indietro? Attenzione dunque a te stesso e non ritornare indietro, dopo aver messo la mano all'aratro, all'amara consuetudine di questa vita. Ma fuggi sulla montagna verso Gesù Cristo, la pietra non tagliata con le mani che ha riempito l'universo.

    La professione di fede verso oriente

    9. Quando tu rinunzi a satana, cancellando ogni patto con lui, tu distruggi le vecchie alleanze con l'inferno. Ti si apre il paradiso di Dio, che piantò ad oriente da dove per la disubbidienza fu esiliato il nostro primo genitore. E simbolo di ciò è il tuo voltarti da occidente ad oriente, regione della luce. Allora ti si disse di pronunziare: "Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo e in un solo battesimo di penitenza". Di questo, ti è stato largamente parlato, nelle catechesi precedenti, come la grazia di Dio ci ha concesso.

    Sii vigile

    10. Rafforzato da queste parole, sii vigile. Infatti "il nostro avversario il diavolo - come si è letto prima - si aggira come un leone, cercando chi divorare". Nel passato divorava la morte che aveva il sopravvento. Dopo il sacro lavacro della rigenerazione, Dio ha tolto il pianto da ogni volto. Non piangerai più, spogliato dell'uomo vecchio, ma festeggerai, avendo indossato l'abito della salvezza Gesù Cristo.

    Il Santo dei Santi

    11. Questo è avvenuto nell'edificio esteriore. Dio volendo, quando per ordine con i discorsi mistagogici entreremo nel Santo dei Santi, allora conosceremo i simboli delle cose che si compiono. A Dio gloria, potenza e grandezza con il Figlio e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.


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    Da: Soprannome MSN°TeofiloInviato: 22/05/2004 21.30

    s.Cirillo dalla sua opera "La catechesi sui Misteri":

    La spiegazione della fine del simbolo del Credo

    22. La fede professata è contenuta nel seguito: "(Crediamo)
    E in un solo battesimo di penitenza per la remissione dei peccati e nella santa Chiesa cattolica, e nella resurrezione della carne e nella vita eterna".
    Sul battesimo e sulla penitenza si è parlato nelle catechesi precedenti.
    Le cose dette sulla resurrezione dei morti sono state dette per spiegare: "e nella resurrezione della carne".
    Le cose che rimangono sono dette per: "nell'unica santa Chiesa cattolica".
    Di questa si potrebbe dire molto, ma lo diremo in breve.

    La Chiesa cattolica

    23. Si chiama cattolica perché si diffonde per tutto il mondo da un confine all'altro della terra;
    perché insegna universalmente e con esattezza tutti i principi che giovano alla conoscenza degli uomini nelle cose visibili ed invisibili, celesti e terrestri; perché è subordinato al suo culto tutto il genere umano, capi e sudditi, dotti e indotti; perché sana e cura da per tutto ogni specie di peccati dell'anima e del corpo che si commettono.
    Essa ha in sé ogni conclamata virtù nelle opere, nelle parole e in ogni carisma spirituale.

    Le radici del termine Chiesa

    24. È chiamata appropriatamente Chiesa perché convoca e raccoglie insieme tutti, come nel Levitico dice il Signore: "Riunisci tutta la comunità alla porta del tabernacolo del convegno".
    Degno di nota che il termine ecclesiason (cioè convoca) per la prima volta si legge qui nelle Scritture, quando
    il Signore costituì Aronne al sommo sacerdozio.
    Nel Deutoronomio Dio dice a Mosè: "Convocami il popolo ed ascolti le mie parole perché impari a temermi".
    Di nuovo ricorda il nome di Chiesa quando parla delle tavole. In queste erano scritte tutte le parole che il Signore disse per voi sul monte, in mezzo al fuoco, nel giorno della riunione.
    Quasi dicesse più apertamente: "Nel giorno in cui chiamati dal Signore vi riuniste".
    Il salmista canta: "Ti confesserò, Signore, nella grande chiesa, tra gran popolo ti loderò"

    La Chiesa cattolica e la chiesa degli eretici

    26. Il nome di chiesa si addice a cose diverse, come della moltitudine nel teatro degli efesini è scritto:
    "Dopo aver detto ciò sciolse l'adunanza". Giustamente qualcuno potrebbe chiamare, e con fondamento,
    chiesa dei malvagi le adunanze degli eretici. Mi riferisco ai marcioniti, manichei ed altri.
    Perciò ti è data saldamente la fede "nell'una santa Chiesa cattolica" perché, fuggendo le riunioni degli abominevoli, tu aderisca in tutto alla santa Chiesa cattolica, nella quale sei rinato.
    Se poi passi per le città non chiedere semplicemente dov'è il "curiacon" (casa del Signore).
    Anche le eresie degli empi pretendono di chiamare "curiaca" le loro spelonche.
    Né dove si trova la chiesa, ma dove è la Chiesa cattolica. Questo è proprio il nome di quella santa e madre di noi tutti.

    Essa è la sposa di nostro Signore Gesù Cristo, unigenito figlio di Dio.
    È scritto infatti: "Come Cristo amò la Chiesa e si è sacrificato per essa" e il resto che segue.
    Essa è figura ed imitazione di quella in alto, Gerusalemme, che è libera e madre di tutti noi. Prima era sterile ed ora è di molta prole.....


    La pace, confine della Chiesa

    27. Fu ripudiata la prima, nella seconda Chiesa cattolica, come dice Paolo: "Dio al primo posto stabilì gli apostoli, al secondo i profeti, al terzo i dottori, poi le potenza, poi i carismi delle guarigioni, le assistenze, i governi, i generi delle lingue" ed ogni specie di virtù.
    Mi riferisco alla saggezza e all'intelletto, alla temperanza e alla giustizia, all'elemosina e alla misericordia, e alla pazienza invitta nelle persecuzioni.
    Questa Chiesa, con le armi della giustizia nella destra e nella sinistra, con la gloria e l'ignominia, per prima nelle persecuzioni e nelle tribolazioni ha cinto i santi martiri di corone intrecciate dei vari fiori della pazienza.
    Ora in tempo di pace per grazia di Dio riceve il dovuto onore dai re, dalle autorità e da uomini di ogni ceto e nazione. I re delle nazioni che abitano le singole regioni hanno i limiti del loro dominio.
    La sola vera santa Chiesa cattolica ha, per tutto il mondo, un potere infinito.
    Dio pose - come è scritto - la pace come confine ad essa. Se sulla Chiesa volessi parlare di ogni cosa mi occorrerebbero molte ore per il discorso...

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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 07/11/2009 12:48
    Invitandovi a riflettere su questo:

    Simbolo di Fede Atanasiano (in difesa della Santissima Trinità)

    arricchiamo ora con quanto segue:


    Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo

    (Catech. 5 sulla fede e il simbolo, 12-13; PG 33, 519-523)

    Nell'apprendere e professare la fede, abbraccia e ritieni soltanto quella che ora ti viene proposta dalla Chiesa ed è garantita da tutte le Scritture. Ma non tutti sono in grado di leggere le Scritture. Alcuni ne sono impediti da incapacità, altri da occupazioni varie. Ecco perché, ad impedire che l'anima riceva danno da questa ignoranza, tutto il dogma della nostra fede viene sintetizzato in poche frasi.

    Io ti consiglio di portare questa fede con te come provvista da viaggio per tutti i giorni di tua vita e non prenderne mai altra fuori di essa, anche se noi stessi, cambiando idea, dovessimo insegnare il contrario di quel che insegniamo ora, oppure anche se un angelo del male, cambiandosi in angelo di luce, tentasse di indurti in errore. Così «se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che abbiamo predicato, sia anàtema!» (Gal 1, 8).

    Cerca di ritenere bene a memoria il simbolo della fede. Esso non è stato fatto secondo capricci umani, ma è il risultato di una scelta dei punti più importanti di tutta la Scrittura. Essi compongono e formano l'unica dottrina della fede. E come un granellino di senapa, pur nella sua piccolezza, contiene in germe tutti i ramoscelli, così il simbolo della fede contiene, nelle sue brevi formule, tutta la somma di dottrina che si trova tanto nell'Antico quanto nel Nuovo Testamento.

    Perciò, fratelli, conservate con ogni impegno la tradizione che vi viene trasmessa e scrivetene gli insegnamenti nel più profondo del cuore.

    Vigilate attentamente perché il nemico non vi trovi indolenti e pigri e così vi derubi di questo tesoro. State in guardia perché nessun eretico stravolga le verità che vi sono state insegnate. Ricordate che aver fede significa far fruttare la moneta che è stata posta nelle vostre mani. E non dimenticate che Dio vi chiederà conto di Ciò che vi è stato donato.

    «Vi scongiuro», come dice l'Apostolo, «al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose, e di Cristo Gesù, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato» (1 Tm 6, 13), conservare intatta fino al ritorno del Signore nostro Gesù Cristo questa fede che vi è stata insegnata.

    Ti è stato affidato il tesoro della vita, e il Signore ti richiederà questo deposito nel giorno della sua venuta «che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano, il re dei regnanti e Signore dei signori; il solo che possiede l'immortalità, che abita una luce inaccessibile, che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere» (1 Tm 6, 15-16). Al quale sia gloria, onore ed impero per i secoli eterni.

    Amen.


    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)