Ringrazio Caterina per avermi fatto ricordare che anche nel N.T. troviamo l'incenso, ma anch'io sono umano e posso dimenticare, grazie comunque.
Colgo l'occasione per farvi notare come ancora una volta la mia teoria delle fasi, si ripeta, e venga messa in atto dai pentecostali.
Mi spiego:
Molti interlocutori pentecostali amano affossare ( o tentare di farlo, almeno) la Chiesa cattolica, portando una serie di versetti biblici più o meno estrapolati dal loro contesto.
Se il cattolico che li legge o li sente non sa rispondere, allora loro sorridenti esclamano "hai visto che ti ho dimostrato la verità, e che la tua Chiesa ti inganna"
Se invece l'interlocutore cattolico sa rispondere e porta le controprove bibliche, allora scatta la fase 2, innanzitutto il cattolico da bravo fratello che era, diventa cattivo, e gli attribuiscono subito un'odio anti pentecostale, in modo da minare la sua credibilità, poi se il discorso va per le lunghe si assiste alla fuga, al silenzio pentecostale, motivato dalla loro presunta cristianità che non gli permette di contendere o di rivaleggiare.
Ma nei forum si rivaleggia o si discute seriamente?
Gli iscritti ai forum decidono liberamente di partecipare o vengono costretti da qualcuno?
Se come tutti noi sappiamo siamo liberi di dialogare e di partecipare, per uno spirito cristiano, e non sicuramente di rivalità, ma piuttosto al fine di far trionfare la verità, che cosa indicano queste fughe e questi silenzi pentecostali?
Indicano orgoglio, mascherato da mansuetudine, non volendo ammettere i loro errori interpretativi fuggono, schivano, non rispondo, o se lo fanno deviano l'argomento su altri temi.
Questa è la fase 2 di molti (non di tutti) pentecostali.
Se poi ci ritroviamo e rileggerli in altri siti, ci accorgeremo di come ritornino disonvoltamente alla fase 1 ogni qualvolta gli capiti di dialogare con un diverso interlocutore cattolico.
Come se non si ricorderebbero delle loro difficoltà nel rispondere nell'altro sito, come se nulla avrebbero sentito o letto, ripartono come una cassetta autoreverse, tutto da capo a testa bassa e con le orecchie tappate.
Ma naturalmente io sono troppo cattivo, e siccome li "odio" come molti di loro dicono, sto facendo queste riflessioni proprio in virtù del "veleno" che ho da sputare contro i pentecostali.
Quindi funziona così, o si fa i bacchettoni, e si annuisce alle loro arringhe, oppure si è cattivi e in malafede.
Io non ho mai odiato i pentecostali, ma siccome sono un tenace oppositore delle loro dottrine, e conosco argomenti che li mettono in chiara difficoltà, hanno tentato e tentano tutt'ora di screditarmi, dicendomene di tutti i colori, cosicchè i loro fedeli leggendo i miei interventi o i miei testi, saltano avanti, perchè tanto io sarei "falso e calunniatore". Questa è la realtà, e questo tipo di realtà riguarda anche alcuni fratelli cattolici presenti in questo sito, che vengono tacciati di falsità, solo perchè portano argomenti seri che producono serie difficoltà ai fratelli pentecostali.
Tutti noi sappiamo che i Magi offrino incenso a Gesù, molti sappiamo che nel tempio di Salomone veniva offerto incenso, e quindi Gesù fu portato lì da bambino, eppure, mi era sfuggito. Ora io mi chiedo ad Alfonso era ugualmente sfuggito, oppure no?
Perchè ostentando ona cotanta sicurezza mi fece notare che nel N.T. non troviamo traccia di incenso?
Alfonso per ora (visto che se ne è andato) in quale fase si trova?
Boh, comunque volevo dare un mio ulteriore contributo sul mistero Eucaristico.
La realtà che si nasconde dietro l’Eucaristia è affascinante, bellissima, meravigliosa, e racchiude in se tutta la fede cristiana.
I chicchi di frumento, che già sono di per se qualcosa di produttivo, muorendo il chicco produce altri altre spighe, e quindi altri chicci, in questo semplice simbolo si racchiude la bellezza della solidarietà cristiana, morire a se stessi per portare frutto. Poi c’è la realtà comunitaria, il chicco isolato produce poco frutto, invece associato assieme ad altri cicchi ne scaturisce molto frutto, da qui l’importanza delle comunità cristiane. I cicchi messi assieme stanno vicini l’uno all’altro, ma non si può dire che siano una cosa sola, muorendo a se stessi e diventando farina, formano una sostanza più uniforme, più compatta rispetto alla forma iniziale.
Ma ancora non possiamo dire che la farina sia compatta e indivisibile, basta un soffio di vento per spargerla. L’acqua è l‘elemento che unisce la farina facendola diventare una massa più compatta, meno disperdibile, e l’acqua è figura del battesimo, che ci fa diventare UNO in Cristo, ci rende uniti a Cristo.
Ma la pasta è sì unita, ma non ancora cibo, serve il fuoco per farla diventare pane, il fuoco simbolo dello Spirito Santo che trasforma, che rende vivi, utili, nutrienti.
Ecco come il simbolo del pane racchiuda in se tutta una teologia affascinante e stupefacente, e Gesù scelse proprio il pane come simbolo rappresentativo del proprio corpo, uniti a Cristo tramite segno visibile, utile a noi uomini che non siamo ancora spiriti liberi.
Gesù da vero maestro si è sempre rivolto agli uomini con segni materiali, lo vediamo ad esempio usare il fango per guarire un cieco, che bisogno aveva Gesù di usare il fango, non bastava un semplice gesto della mano?
No, fintantoché l’uomo resta nella carne ha bisogno di segni per meglio capire, e Gesù da vero maestro usava gli elementi materiali, di questa terra, come segni.
Ecco perché usa il pane come simbolo del proprio corpo, simbolo di unità, simbolo di cibo reso UNO prima dall’acqua e poi dal fuoco. E il primario scopo di Gesù è proprio quello di farci diventare Uno in Lui. Tramite l’Eucaristia, noi tanti chicchi diventiamo Uno in Lui, cibandoci del Suo corpo, e del Suo Sangue, tenendo sempre presente che il corpo di Gesù contiene anche il sangue, e viceversa.
Pace
Salvatore