Caterina ha scritto: tante volte leggo in giro sempre ad accusare ed additare la Chiesa come colei che vieta, imprigiona, limita......"
Parto da questa frase per dare il mio parere sul matrimonio cattolico, che è innanzitutto un Sacramento. Come tale va visto e vissuto.
Solitamente l' inizio della formula che viene letta in Chiesa è questa:
X e Y, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?
E'abbastanza chiara? Direi di sì. Quindi chi si sposa deve essere consapevole di quello che fa.
Le domande successive sono ugualmente chiare:
Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?
Io, X prendo te, Y, come mia/o sposa/o e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.
Di fronte a delle risposte tanto esplicite e sicure, risposte che sono prive del più piccolo " a meno che", come si può accusare la Chiesa Cattolica di vietare, imprigionare ecc. ecc.?