Pace a voi cari fratelli Nylus e Stefano,
ha ragione Nylus quando dice che certi argomenti per lettera non si possono discutere bene, ma ci possiamo provare.
Non ci è facile incontrarci tutti, essendo dislocati in diverse parti d'Italia, in ogni caso, mi spiego meglio, visto che nel post precedente ho dovuto chiudere in fretta causa lavoro sopraggiunto.
Vero è quello che dice Stefano riguardo a 1Cor 6,15-17 effetti Paolo
parla chiaro, ma quello che volevo sottolineare io è l'enorme diversità di valore spirituale tra l'unione carnale in una coppia non sposata e l'unione carnale all'interno dei coniugi sposati davanti a Dio.
L'unione carnale che si può avere con una prostituta, resta solo carnale, ma quella che si ha con la moglie va ben oltre della carne.
I due diventano una cosa sola, perchè uniti da un vincolo indissolubile, il matrimonio benedetto da Dio.
Se l'unione sessuae tra due conviventi davanti a Dio ha lo stesso valore amorevole e sacro, di due coniugi sposati e benedetti nel loro vincolo matrimoniale, allora si potrebbe pensare che i rapporti prematrimoniali sono anch'essi giusti e benedetti da Dio, visto che moltissimi fidanzati si amano, e si accoppiano prima del matrimonio.
Questo genere di rapporti è benedetto da Dio? Lo chiedo a Nylus e a Stefano......
Che differenza c'è tra un coniuge adultero pentito che può essere riammesso all'Eucaristia, e un convivente o un divorziato che vive con una seconda donna?
Davanti a Dio queste tra persone si comportano ugualmente, oppure c'è differenza tra un adultero pentito che ritorna dalla propria moglie, un convivente che non ha nessuna intenzione di sposarsi in Chiesa, e un divorziato che vive con una seconda donna?
Un uomo che tradisce la propria moglie, è un adultero, ma se si pente veramente e ritorna con la moglie egli viene riammesso all'Eucaristia.
Un convivente non può essere ammesso all'Eucarista perchè vive coscientemente nel peccato, e non ha nessuna intenzione di mettersi a posto davanti a Dio che istituì il matrimonio.
Un divorziato vive pure nel peccato, perchè ha rotto (almeno umanamente) il vincolo indissolubile di matrimonio.
Per ora stacco qui, ne riparliamo (e approfondiamo domani), nel frattempo voglio porre una semplice domanda a Nylus e/o Stefano:
Nelle comunità pentecostali di vostra conoscenza, c'è differenza tra matrimonio civile e matrimonio religioso? (e quest'ultimo lo intendo celebrato in qualsiasi chiesa cristiana, non necessariamente nella Chiesa cattolica.)
Il matrimonio civile e quello religioso per le comunità pentecostali di vostra conoscenza hanno valori differenti, o si equivalgono?
Perchè se ben ricordo, quando io frequentavo i pentecostali, mi era sembrato di capire che per loro il matrimonio civile e quello religioso (anche celebrato nella loro chiesa) si equivalgono, e possono scegliere liberamente di fare l'uno o l'altro, o entrambi, sentendosi in ogni caso a posto davanti a Dio. (ma potrei anche ricordare male)
Pace
Salvatore