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DIFENDERE LA VERA FEDE

Difendere la Vera Fede Augura a TUTTI un Buon Natale e Sereno Anno Nuovo

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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 14/12/2009 22:51
    [SM=g1740717]


    [SM=g9433] [SM=g9433] [SM=g9433] [SM=g9433] [SM=g9433]
    Sulle note del grande Al Bano e con il canto popolare "In Lui vivrò", cerchiamo di ritornare a quella fede semplice e genuina della sana Tradizione. Auguri a Tutti di cuore! Evviva Gesù! BUON NATALE, BUON ANNO....

    BUON ANNO AL NOSTRO AMATO SANTO PADRE
    .... [SM=g9433]

    Vivrò per Te, sarai il mio Re,
    e quando Tu nascerai
    suoneranno le campane con le antiche cantilene,
    dagli ulivi del mio sud aspetterò.

    Ai piedi Tuoi io pregherò,
    Natale poi dentro noi ci sarà.
    Sui Tuoi passi tornerò, sotto il cielo canterò,
    tra i vigneti addormentati pregherò.

    (musica)

    Sei la voce nella valle, sei il silenzio tra le onde,
    Sei il sorriso tra i bambini e lo sarai!
    Le ferite di ogni cuore col Tuo sguardo guarirai,
    l'acqua e il sole per i campi ci darai!





    [SM=g7430]

    [SM=g1740738]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Katietta-64
    Post: 16
    Età: 60
    Sesso: Femminile
    00 14/12/2009 23:03
    Grazie Caterina,

    Buon Natale anche a te, di cuore.
  • Gabbianella1.
    00 15/12/2009 00:32
    Augurissimi anche a te!!!!Come gia' detto altrove possa Gesù rinascere ancora una volta nel tuo cuore come nel nostro e la Pace scendere su di te!!!!
    Un abbraccio !!!!!
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    S_Daniele
    Post: 12
    Sesso: Maschile
    00 15/12/2009 11:04
    Grazie di cuore!
    Un buon Natale e un felice anno nuovo anche a te e famiglia!

    TVB!
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 15/12/2009 19:04
    [SM=g1740733] Grazie Amici


    Natale, è possibile inviare gli auguri al Pontefice anche attraverso Internet

    CITTA’ DEL VATICANO - Gli utenti del social network ‘Facebook’ potranno inviare da subito gli auguri di Natale a Benedetto XVI tramite una nuova applicazione realizzata dal coordinatore del progetto web ''Pope2You'', don Paolo Padrini.

    Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, infatti, ha consentito l'apertura di un canale di comunicazione all'interno di ''Pope2You'' che servira' per mandare velocemente al Papa dei biglietti natalizi.

    Una volta inviate, le mail di auguri (alle quali si potranno anche allegare delle foto) verranno recapitate nei sistemi informatici del Vaticano, stampate e consegnate personalmente al Pontefice. Le lettere piu' belle, secondo quanto riferisce don Paolo Padrini sul suo sito, verranno poi pubblicate su ‘Facebook’, all'interno di ''Pope2You'' o direttamente sul sito www.pope2you.net in una bacheca elettronica.

    ''Ma questo e' solo l'inizio - ha detto don Padrini -: Pope2You e', e sara', un canale privilegiato di comunicazione tra i giovani e il Santo Padre.
    A breve, Benedetto XVI parlera' loro di temi importanti, primo fra tutti l'ecologia. Lo fara' pubblicando sul sito Internet i suoi messaggi''.



    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 15/12/2009 22:35
    [SM=g1740722] Quando l'arte e la musica si incontrano....


    [SM=g1740738]






    [SM=g1740733]

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 17/12/2009 21:00
    [SM=g1740733] Da Facebook essendo iscritta al Il Timone, ho ricevuto gli Auguri del Direttore che vi trasmetto con gioia [SM=g1740722]


    Il Timone Mensile Cattolico 17 dicembre alle ore 12.06 Rispondi
    Carissimi amici,
    scrivo queste righe innanzitutto per porgervi gli auguri più vivi e sinceri di trascorrere un Santo Natale in pace con Dio e con gli uomini. Sono auguri che si trasformano, ovviamente, in preghiera per voi e per le vostre intenzioni. Inutile chiedervi di contraccambiare, so che la grandissima parte di quanti leggeranno queste righe (intorno alle 6.000 persone, tanti sono gli amici iscritti fra “Newsletter” e “Facebook”) lo fa già. A tutti voi, abbonati e lettori, posso assicurare che anche nel 2010 faremo celebrare cinque SS Messe settimanali. È il nostro modo di dirvi GRAZIE per quello che avete fatto per “il Timone”.

    Il nostro impegno prosegue. Se pensate di condividere con noi la campagna che stiamo lanciando perché un sempre maggior numero di persone conosca la nostra rivista, vengo a farvi una proposta: volete presentate “il Timone” ad un vostro amico, parente, semplice conoscente? Se preferite, dateci il suo indirizzo e gli manderemo una “copia saggio”, accompagnata da una lettera nella quale gli diremo che voi ci avete indicato il suo nominativo.

    È un sistema che funziona e in questo modo ci potete offrire un grande aiuto.

    Non dimenticate poi di rinnovare per tempo il vostro abbonamento personale e, se Dio vi avesse dato anche i mezzi economici sufficienti, potreste donare uno o più abbonamenti al vostro parroco, ad una suora, ad un amico, un parente, etc. Anche questo è per noi un formidabile sostegno.

    Questo anno è stato davvero ricco di frutti. Gli abbonati sono cresciuti (e continuano a crescere), ma non dobbiamo fermarci, perché la “buona battaglia”, di cui parla San Paolo e che noi del Timone, con il vostro indispensabile sostegno, stiamo conducendo, ha come posta in gioco niente di meno che la vita eterna. Forze avverse e potenti vogliono costruire un mondo senza Dio o contro Dio. La fede è in pericolo, e senza la fede non si può piacere a Dio (cf Eb 11,6).

    Cari amici, qui ci conquistiamo il Paradiso o lo perdiamo. Restiamo uniti nella preghiera e nell’apostolato del Timone.

    Rinnovo gli auguri più fraterni e vi ringrazio per tutto quello che potrete e vorrete fare,

    Gianpaolo Barra


    RICHIESTA DI COPIA SAGGIO

    www.iltimone.org/index.php?option=com_chronocontact&chronoformname=S...

    edizioni@iltimone.org

    TELEFONO: 02.6931.1174


    [SM=g1740722]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 18/12/2009 20:47
    [SM=g1740733]






    [SM=g1740738]

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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  • paisano
    00 20/12/2009 10:56
    8 In quello stesso paese c’erano anche dei pastori che dimoravano all’aperto e di notte facevano la guardia ai loro greggi. 9 E improvvisamente l’angelo di Dio stette presso di loro, e la gloria di Geova rifulse loro intorno, ed ebbero moltissimo timore. 10 Ma l’angelo disse loro: “Non abbiate timore, poiché, ecco, vi dichiaro la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà, 11 perché vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo [il] Signore, nella città di Davide. 12 E questo è per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce e a giacere in una mangiatoia”. 13 E improvvisamente ci fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14 “Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e sulla terra pace fra gli uomini di buona volontà”.






    [Modificato da Caterina63 20/12/2009 11:55]
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 20/12/2009 11:51
    Re:

    Caro paisano.... [SM=g1740733]
    è carità cristiana evitare di invadere i thread a tema con domande dottrinali e non partecipare all'attività del Gruppo che qui si esprime l'Augurio di Buon Natale!

    la tua domanda pertanto, è stata postata qui:

    difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

    Si abbia premura ed attenzione a rispettare i titoli dei thread e gli argomenti esposti evitando di mischiare le tematiche proposte...
    Grazie!



    [SM=g1740750]


    [Modificato da Caterina63 20/12/2009 12:14]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 22/12/2009 01:14
    Pregando cantiamo, e cantando ci uniamo al Santo Padre Benedetto XVI nel Te Deum del 31.12.2009 per Lodare e ringraziare Dio dei tanti benefici che ha voluto elargirci in questo Anno 2009 volto alla conclusione. E lo invocheremo anche per supplicare la Sua consolazione a quanti sono stati provati dal dolore e dalla sofferenza, dalle ingiustizie e dalle incomprensioni, per tutti auspichiamo un Nuovo Anno di serenità e di fiducia sempre accesa in Nostro Signore Gesù Cristo. [SM=g1740717] [SM=g1740720]

    Il video riporta una sintesi dell'Apostolato del Santo Padre nella vita della Chiesa in questo 2009, mi scuso se non sono riuscita a mettere tutti gli appuntamenti, ma erano davvero tanti! [SM=g1740733]

    Preghiamo per il Papa e con il Papa ricordandoci che siamo nell'Anno Sacerdotale!

    Te Deum laudamus:
    te Dominum confitemur.
    Te aeternum patrem,
    omnis terra veneratur.


    Tibi omnes angeli,
    tibi caeli et universae potestates:
    tibi cherubim et seraphim,
    incessabili voce proclamant:


    "Sanctus, Sanctus, Sanctus
    Dominus Deus Sabaoth.
    Pleni sunt caeli et terra
    majestatis gloriae tuae."


    Te gloriosus Apostolorum chorus,
    te prophetarum laudabilis numerus,
    te martyrum candidatus laudat exercitus.


    Te per orbem terrarum
    sancta confitetur Ecclesia,
    Patrem immensae maiestatis;
    venerandum tuum verum et unicum Filium;
    Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.


    Tu rex gloriae, Christe.

    Tu Patris sempiternus es Filius.

    Tu, ad liberandum suscepturus hominem,

    non horruisti Virginis uterum.

    Tu, devicto mortis aculeo,

    aperuisti credentibus regna caelorum.

    Tu ad dexteram Dei sedes,

    in gloria Patris.

    Iudex crederis esse venturus.
    Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,
    quos pretioso sanguine redemisti.
    Aeterna fac
    cum sanctis tuis in gloria numerari.

    Salvum fac populum tuum, Domine,
    et benedic hereditati tuae.
    Et rege eos,
    et extolle illos usque in aeternum.

    Per singulos dies benedicimus te;
    et laudamus nomen tuum in saeculum,
    et in saeculum saeculi.

    Dignare, Domine, die isto
    sine peccato nos custodire.
    Miserere nostri, Domine,
    miserere nostri.

    Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
    quem ad modum speravimus in te.
    In te, Domine, speravi:
    non confundar in aeternum.





    [SM=g1740738] [SM=g1740752]

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    00 22/12/2009 10:16
    (Teofilo), 21/12/2009 12.57:

      «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;

             non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». (Mc 2,17)

     

     

     

     

    NT011



    Nel nostro freddo cuore

    possa nascere il Signore,

    per portarvi il calore

    del suo infinito Amore.

     

    Buon Natale

     






    Fraternamente CaterinaLD

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    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 22/12/2009 10:17
    Gabbianella1., 21/12/2009 18.13:

    E' Natale ogni volta
    che sorridi a un fratello
    e gli tendi la mano.

    E' Natale ogni volta
    che rimani in silenzio
    per ascoltare l'altro.

    E' Natale ogni volta
    che non accetti quei principi
    che relegano gli oppressi
    ai margini della società.

    E' Natale ogni volta
    che speri con quelli che disperano
    nella povertà fisica e spirituale.


    E' Natale ogni volta
    che riconosci con umiltà
    i tuoi limiti e la tua debolezza.



    E' Natale ogni volta
    che permetti al Signore
    di rinascere
    per donarlo agli altri.

    (Madre Teresa di Calcutta)






    Fraternamente CaterinaLD

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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 15/12/2010 16:25
     Amici....è il terzo Natale che vi auguriamo da questa piattaforma virtuale....e desideriamo ardentemente che questi AUGURI non restino "virtuali" ma che possano entrare dentro i cuori di ognuno di noi e davvero TRASFORMARCI come piace a Gesù Bambino, al Dio che viene e che con gioia davvero attendiamo....

    Per gli Auguri di quest'anno abbiamo scelto la DEVOZIONE che ritroviamo a noi cara nei "santini" le immaginette sacre di un tempo, che dietro recavano molte Preghiere che sarebbe utile per noi riscoprire e riutilizzare
    ....

    Con questi sentimenti, ritroviamoci TUTTI nella Grotta di Betlemme, nella Preghiera ardente, nei santi propositi....e allora, se è vero che la Festa è per noi, è altrettanto vero che il festeggiato E' GESU' CHE VIENE, E' DIO INCARNATO PER DAVVERO.... ascoltiamo allora cosa è venuto a fare e cosa desidera da noi e per Natale NON pnesiamo solo a noi, ma dimostriamoci GENEROSI VERSO IL FESTEGGIATO, GESU'....


     il desiderio di Gesù Bambino



    Preghiera "Desiderio ardente di Gesù Bambino"

    Pargoletto Divino, amabilissimo mio Gesù, io miserevole venero e adoro gli ineffabili misteri della Tua Incarnazione e della tua santissima Infanzia, e Ti ringrazio di cuore di esserti così umiliato per amor nostro, eppur io esulto della più ineffabile gioia, sapendo che Tu hai perpetuato nei secoli la tua Incarnazione colla potentissima Presenza nel santissimo Sacramento dell'Eucarestia, che dall'eternità desiderasti per nutrire le nostre povere anime!
    Oh! quanto l'hai sospirata per tutta la tua vita questa eccessiva umiliazione:
    " Desiderio desideravi "!
    Deh! fa, o Gesù mio, che almeno io Ti sia fedele per sempre e viva per testimoniare dell'esperienza continua in me dei frutti prelibati e dei santi meriti della tua santissima Incarnazione colla divina Presenza nella santa Eucarestia.
    Signore Gesù, Divino Bambino, Pargoletto radioso fra le braccia della Madre più tenera fra tutte le madri, abbi compassione dei miei difetti, e Ti prenda pietà dei poveri peccatori, fa che possiamo imitare incessantemente gli esempi e le virtù della santa Famiglia affinchè, giunta l'ora della nostra morte, ci venga incontro la gloriosa Vergine Maria, Madre Tua e san Giuseppe, per meritare di essere ricevuti da Te nei tabernacoli dell'eternità, per lodarTi insieme a tutti i Santi.

    Così sia

    ( 25 maggio 1891 Leone XIII concede l'Indulgenza di 200 giorni a chiunque reciti con umiltà,  profonda contrizione e santo desiderio, la seguente Preghiera una volta al giorno, specialmente durante il periodo di Natale o davanti al santissimo Sacramento, visitando una chiesa)

              

    Al Bambin Gesù

    O Bambino Gesù, Pastore delle anime nostre, Dio di clemenza, concedeteci per l'intercessione della nostra gran Madre Beata Vergine Immacolata, che vi concepì, di espiare noi con le lagrime del nostro pentimento le colpe di questo secolo appena concluso e di preparare il nuovo secolo che ci apprestiamo a vivere così, che sia tutto consacrato alla gloria del vostro Santo Nome e al trionfo della vostra santa Chiesa Cattolica, depositaria delle vostre sante dottrine a cui tutte le genti rendano omaggio in unità di fede e in carità perfetta.
    Così sia.

    (Leone XIII 28.11.1900 - Preghiera incisa sul Santino dedicato a Gesù Bambino Salvatore del mondo)



    ***

    Giaculatoria

    Lodato, adorato, amato e ringraziato sia, ad ogni istante il Cuore Eucaristico di Gesù, in tutti i Tabernacoli del mondo, sino alla consumazione dei secoli.
    Così sia.

    (Indulgenza di 100 giorni concessa dal santo Padre Pio IX, a chiunque reciterà con devozione questa giaculatoria, fermandosi in una breve visita di saluto al divino Sacramento)


      Gesù Bambino Salvatore delle Anime


    A Gesù Bambino Pastore delle anime nostre

    O Pastore delle anime nostre, che solo siete pastor Buono perchè solo siete il vero Dio, non fu ella già immensa la pietà Vostra nel discendere che Voi faceste colla Vostra divina Incarnazione, nel seno dell'Immacolata Vergine, in questo deserto del mondo, affine di cercar noi pecorelle smarrite e ricondurci all'Ovile?
    Eppure, non contento di tutto questo, Voi, Re e Signore, veniste in somma povertà per arricchirci dei doni di grazia e farci conoscere coll'esempio il gran bene dell'autentica povertà.
    Deh! aiutatemi ad esercitarmi in un santo distacco da ogni cosa terrena e materiale, a ben saper conservare lo spirito vero della povertà per fare del mio cuore un autentico mendicante dei Vostri doni più preziosi, fatemi sobrio nel vestire; la Vostra preziosa Madre con il Suo casto Sposo, san Giuseppe che avete voluto quale padre putativo, mi arricchiscano del santo pudore e della sublime castità nei comportamenti, fatemi mite ed umile nel mangiare e nel relazionarmi al prossimo, affinchè mai io possa dispiacerVi e perchè il tenore della mia vita rispecchi oggi e per sempre i Vostri divini desideri.
    Così sia.

    O Gesù che solo siete il vero Pane e il Buon Pastore,
    deh per tal mistero d'Amore, di noi prendavi pietà!
    Sicchè in Esso ognun ritrovi l'Alimento e la difesa,
    non chè l'ali per l'ascesa all'empirea eternità.
    Voi che siete l'Onnipotente nel pascere l'anime mortali,
    di quel Pan che ne fa uguali a chi già Vi gode in Ciel.
    Deh, noi pur di Vostra gloria, coeredi un dì rendete,
    per saziar la nostra sete, di mirarVi senza vèl.

    (15 novembre 1899 - il santo Padre Leone XIII concede l'Imprimatur e la benedizione speciale a chiunque reciterà con santa devozione e buoni propositi la Preghiera e l'Inno da pronunciarsi in adorazione davanti al Santissimo Sacramento, visitando una Chiesa. Si favorisca inoltre il ricorso alla Confessione frequente e la santa Eucarestia)


      


    Solo così potrà davvero essere un VERO E BUON NATALE!!!


    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 39.989
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    00 20/12/2010 11:29
    [SM=g1740733] [SM=g1740717]

    Prälat Georg Gänsweins (segretario personale di Benedetto XVI) zum Advent (formula gli Auguri di Natale)

    it.gloria.tv/?media=118218




    [SM=g1740738]




    [SM=g1740717] Facciamoci, per questo Natale Santo, un regalo speciale: RISCOPRIAMO I MISTERI DEL SANTO ROSARIO... e facciamone dono agli altri, a quanti non lo conoscono, a quanti non ne apprezzano il valore insito nella LECTIO DIVINA....
    Andiamo incontro a Gesù che viene, alla sequela della Madre...

    Il Movimento Domenicano del Rosario
    www.sulrosario.org
    info@sulrosario.org
    augura a tutti Voi un Buon Natale ed un sereno Anno Nuovo

    Il canto è del Coro "S.Veronica" Parrocchia di S. Maria Nascente in Bonemerse (CR)CLICCATE QUI
    difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

    it.gloria.tv/?media=118317





    [SM=g1740738]


    [SM=g1740734] [SM=g1740750] [SM=g1740752]



    [Modificato da Caterina63 20/12/2010 14:14]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    Caterina63
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    00 20/12/2010 19:26

    Il futuro del mondo


    I discorsi che il Papa prepara per gli auguri di Natale sono l'occasione per una riflessione sull'anno trascorso. Da un punto di vista particolare - quello del vescovo di Roma, a cui è affidata la guida visibile di tutta la Chiesa - ma che nello stesso tempo vuole parlare al di là dei confini cattolici. Per questo Benedetto XVI ha detto che è "in gioco il futuro del mondo". Per questo, con mitezza, chiede di essere ascoltato. Dai media, innanzi tutto, che hanno la responsabilità di comunicare, ma più in generale da chiunque voglia udire il ragionare pacato ma chiarissimo di un uomo buono e lucido che Dio ha suscitato nel nostro tempo.

    Tempo di smarrimento e di angoscia che, nonostante speranze e possibilità, richiama quello della fine dell'impero romano, quando un mondo stava tramontando:  un tempo schiacciato "dall'impressione che il consenso morale si stia dissolvendo, un consenso senza il quale - ha analizzato con precisione Benedetto XVI - le strutture giuridiche e politiche non funzionano". Ed è una diagnosi che interessa tutti:  il Papa guarda infatti alla Chiesa, ma parla a ogni donna e a ogni uomo, a chi sia disposto ad accogliere la sua riflessione, senza mutilarla secondo meccanismi informativi che è fin troppo facile prevedere.

    Dell'anno che finisce il Pontefice ha ritenuto due aspetti principali, all'interno della Chiesa ma anche al suo esterno, nel mondo dove essa vive. Da una parte, la dimensione sconvolgente e inimmaginabile degli abusi contro i minori commessi da sacerdoti - che "sotto il manto del sacro feriscono profondamente la persona umana nella sua infanzia e le recano un danno per tutta la vita" - e, dall'altra, il crescere spaventoso della cristianofobia proprio nell'anno durante il quale si è celebrato il sinodo delle Chiese del Medio Oriente.

    Per oltre un ventennio il cardinale Joseph Ratzinger ha operato in ogni modo per contrastare lo scandalo degli abusi, con l'animo lacerato proprio perché cosciente della grandezza e dell'unicità del sacramento sacerdotale, che è invece "in grado di cambiare il mondo" e di aprirlo a Dio. Scandalo descritto dal Papa con le parole della visione ricevuta da una donna, santa Ildegarda di Bingen, che vide la Chiesa sfigurata dai peccati degli uomini e dalle colpe dei sacerdoti. Scandalo al quale si aggiunge la deriva attuale di un mondo che tace - quando non è addirittura connivente - di fronte alla pornografia che viola l'innocenza dei più piccoli, di fronte al turismo sessuale, di fronte alla droga. A causa di un soggettivismo che  finisce  per  pervertire  la  coscienza.

    Allo stesso modo interpella il mondo e non riguarda solo la Chiesa il crescere di "atti di violenza nei quali non si rispetta più ciò che per l'altro è sacro, nei quali anzi crollano le regole più elementari dell'umanità". In Medio Oriente, ma non solo, "i cristiani sono la minoranza più oppressa e tormentata", ha ripetuto Benedetto XVI, lamentando come le voci della ragione che si levano nel mondo musulmano siano troppo deboli e ancora una volta ha chiesto che si fermi la cristianofobia.

    Ma alla radice di tutto vi è la necessità - che per i cristiani è anche responsabilità - che si ritrovi quel "consenso morale di base" indicato da Alexis de Tocqueville. Solo così sarà possibile tornare a vedere ciò che davvero è reale e che davvero conta:  Dio e l'anima, riconoscendo che l'uomo è capace di verità, e che la verità esige obbedienza. Così Benedetto XVI ha descritto le tre conversioni di John Henry Newman. Che nella sua vita ha mostrato come sia possibile andare contro il pensiero dominante. Per aprirsi al Signore che viene.

    g. m. v.


    (©L'Osservatore Romano - 20-21 dicembre 2010)
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 20/12/2010 21:28
    [SM=g1740738] Siamo a Natale e desideriamo condividervi la speranza del popolo iracheno recentemente oppresso da ondate di violenza, specialmente contro le Comunità Cristiane!

    L'Ordine di san Domenico, lì presente con comunità di Frati e Suore, per mezzo del Maestro Generale, fr. Bruno Cadorè, ci dona un Messaggio di SPERANZA che vogliamo condividervi....



    Il canto gregoriano di sottofondo è quello tradizionale dell'Ordine, dedicato a san Domenico al quale vogliamo così affidare l'accorata Preghiera:



    Lumen Ecclesiae

    O lumen Ecclesiae, / Doctor veritatis, / Rosa patientiae, / Ebur castitatis, / Aquam sapientiae / propinasti gratis, / Praedicator gratiae / nos junge beatis.


    Luminare della Chiesa, / dottore di verità, / miracolo di pazienza, / splendore di castità, / gratuitamente hai effuso ovunque / la luce della sapienza: / predicatore della grazia, / ricongiungi anche noi ai santi del cielo.

    V. Prega per noi, San Domenico.
    R. E saremo degni delle promesse di Cristo.

    Preghiamo.
    Per intercessione di S. Domenico, nostro Padre e Protettore, ti supplichiamo, Dio Onnipotente, di sollevarci dal peso dei nostri peccati. Per Cristo nostro Signore.

    Amen.



    O SPEM MIRAM



    O spem miram quam dedisti mortis hora te flentibus dum post mortem promisisti te profuturum fratibus.
    Imple, pater, quod dixisti nos tuis juvans precibus.
    Qui tot signis claruisti in aegrorum corporibus nobis opem ferens christi aegris medere moribus.
    Imple, pater, quod dixisti nos tuis juvans precibus.


    San Domenico, tu nell'ora della morte hai lasciato ai tuoi figli in lacrime una mirabile speranza, quando hai detto: "Vi sarò di aiuto più dal cielo che dalla terra"!
    Compi ora, Padre, la tua promessa, venendo in nostro aiuto con la tua preghiera.
    Tu che splendevi per tanti miracoli compiuti sui corpi degli infermi, abbi cura della debolezza del nostro spirito recandoci la potenza di Cristo.
    Compi ora, Padre, la tua promessa, venendo in nostro aiuto con la tua preghiera.
    Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.
    Compi ora, Padre, la tua promessa, venendo in nostro aiuto con la tua preghiera.
    Amen.

    V. Prega per noi, San Domenico.
    R. E saremo degni delle promesse di Cristo.
    O Dio, che hai fatto risplendere la tua Chiesa con le opere e la predicazione di S. Domenico nostro Padre, dona ai suoi figli di crescere nell'umile servizio della verità.
    Per Cristo nostro Signore.

    Amen.

    Movimento Domenicano del Rosario

    www.sulrosario.org

    info@sulrosario.org

    ******************

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    [SM=g1740717]


    [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 22/12/2010 15:58
    ATTESA GIOIOSA
    ATTEGGIAMENTO FONDAMENTALE CRISTIANO
     
    CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2010 (VIS). "Con quest'ultima Udienza prima delle Festività Natalizie, ci avviciniamo, trepidanti e pieni di stupore, al  'luogo' dove per noi e per la nostra salvezza tutto ha avuto inizio, dove tutto ha trovato un compimento, là dove si sono incontrate e incrociate le attese del mondo e del cuore umano" - ha detto il Papa nella catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi nell'Aula Paolo VI.
     
      "L'attesa gioiosa, caratteristica dei giorni che precedono il Santo Natale, è certamente l'atteggiamento fondamentale del cristiano che desidera vivere con frutto il rinnovato incontro con Colui che viene ad abitare in mezzo a noi: Cristo Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. Ritroviamo questa disposizione del cuore, e la facciamo nostra, in coloro che per primi accolsero la venuta del Messia: Zaccaria ed Elisabetta, i pastori, il popolo semplice, e specialmente Maria e Giuseppe, i quali in prima persona hanno provato la trepidazione, ma soprattutto la gioia per il mistero di questa nascita".
     
      "Tutto l'Antico Testamento costituisce un'unica grande promessa, che doveva compiersi con la venuta di un salvatore potente" - ha proseguito il Pontefice - "Accanto all'attesa dei personaggi delle Sacre Scritture, trova spazio e significato, attraverso i secoli, anche la nostra attesa, quella che in questi giorni stiamo sperimentando e quella che ci mantiene desti per l'intero cammino della nostra vita. Tutta l'esistenza umana, infatti, è animata da questo profondo sentimento, dal desiderio che quanto di più vero, di più bello e di più grande abbiamo intravisto e intuito con la mente ed il cuore, possa venirci incontro e davanti ai nostri occhi diventi concreto e ci risollevi".
     
      "Il Salvatore, dunque, viene per ridurre all'impotenza l'opera del male e tutto ciò che ancora può tenerci lontani da Dio, per restituirci all'antico splendore e alla primitiva paternità. (...) La sua venuta, perciò, non può avere altro scopo che quello di insegnarci a vedere e ad amare gli avvenimenti, il mondo e tutto ciò che ci circonda, con gli occhi stessi di Dio. Il Verbo fatto bambino ci aiuta a comprendere il modo di agire di Dio, affinché siamo capaci di lasciarci sempre più trasformare dalla sua bontà e dalla sua infinita misericordia".
     
      "Nella notte del mondo, lasciamoci ancora sorprendere e illuminare da questa venuta, dalla Stella che, sorta ad oriente, ha inondato di gioia l'universo. (...) Purifichiamo la nostra coscienza e la nostra vita da ciò che è contrario a questa venuta: pensieri, parole, atteggiamenti e azioni, spronandoci a compiere il bene e a contribuire a realizzare in questo nostro mondo la pace e la giustizia per ogni uomo e a camminare così incontro al Signore".
     
      "Segno caratteristico del tempo natalizio è il presepe" - ha concluso il Pontefice - "Il presepe è espressione della nostra attesa, ma anche del rendimento di grazie a Colui che ha deciso di condividere la nostra condizione umana, nella povertà e nella semplicità. Mi rallegro perché rimane viva e, anzi, si riscopre la tradizione di preparare il presepe nelle case, nei posti di lavoro, nei luoghi di ritrovo. Questa genuina testimonianza di fede cristiana possa offrire ancora oggi per tutti gli uomini di buona volontà una suggestiva icona dell'amore infinito del Padre verso noi tutti. I cuori dei bambini e degli adulti possano ancora sorprendersi di fronte ad essa".


                                        Pope Benedict XVI waves as he arrives for his weekly general audience on December 22, 2010 in Paul VI hall at The Vatican. The Vatican said the day before Pope Benedict XVI's comments on condom use made in a recent book had been 'manipulated' and did not signify any change to the Church's opposition to contraception. AFP PHOTO/ Tiziana Fabi.

    L’UDIENZA GENERALE, 22.12.2010

    CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA


    Santo Natale

    Cari fratelli e sorelle!

    Con quest’ultima Udienza prima delle Festività Natalizie, ci avviciniamo, trepidanti e pieni di stupore, al “luogo” dove per noi e per la nostra salvezza tutto ha avuto inizio, dove tutto ha trovato un compimento, là dove si sono incontrate e incrociate le attese del mondo e del cuore umano con la presenza di Dio.

    Possiamo già ora pregustare la gioia per quella piccola luce che si intravede, che dalla grotta di Betlemme comincia ad irradiarsi sul mondo. Nel cammino dell’Avvento, che la liturgia ci ha invitato a vivere, siamo stati accompagnati ad accogliere con disponibilità e riconoscenza il grande Avvenimento della venuta del Salvatore e a contemplare pieni di meraviglia il suo ingresso nel mondo.

    L’attesa gioiosa, caratteristica dei giorni che precedono il Santo Natale, è certamente l’atteggiamento fondamentale del cristiano che desidera vivere con frutto il rinnovato incontro con Colui che viene ad abitare in mezzo a noi: Cristo Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. Ritroviamo questa disposizione del cuore, e la facciamo nostra, in coloro che per primi accolsero la venuta del Messia: Zaccaria ed Elisabetta, i pastori, il popolo semplice, e specialmente Maria e Giuseppe, i quali in prima persona hanno provato la trepidazione, ma soprattutto la gioia per il mistero di questa nascita. Tutto l’Antico Testamento costituisce un’unica grande promessa, che doveva compiersi con la venuta di un salvatore potente. Ce ne dà testimonianza in particolare il libro del profeta Isaia, il quale ci parla del travaglio della storia e dell’intera creazione per una redenzione destinata a ridonare nuove energie e nuovo orientamento al mondo intero. Così, accanto all’attesa dei personaggi delle Sacre Scritture, trova spazio e significato, attraverso i secoli, anche la nostra attesa, quella che in questi giorni stiamo sperimentando e quella che ci mantiene desti per l’intero cammino della nostra vita. Tutta l’esistenza umana, infatti, è animata da questo profondo sentimento, dal desiderio che quanto di più vero, di più bello e di più grande abbiamo intravisto e intuito con la mente ed il cuore, possa venirci incontro e davanti ai nostri occhi diventi concreto e ci risollevi.

    Ecco viene il Signore onnipotente: sarà chiamato Emmanuele, Dio-con-noi” (Antifona d’ingresso, S. Messa del 21 dicembre). Frequentemente, in questi giorni, ripetiamo queste parole. Nel tempo della liturgia, che riattualizza il Mistero, è ormai alle porte Colui che viene a salvarci dal peccato e dalla morte, Colui che, dopo la disobbedienza di Adamo ed Eva, ci riabbraccia e spalanca per noi l’accesso alla vita vera.

    Lo spiega sant’Ireneo, nel suo trattato “Contro le eresie”, quando afferma: “Il Figlio stesso di Dio scese «in una carne simile a quella del peccato» (Rm 8,3) per condannare il peccato, e, dopo averlo condannato, escluderlo completamente dal genere umano. Chiamò l’uomo alla somiglianza con se stesso, lo fece imitatore di Dio, lo avviò sulla strada indicata dal Padre perché potesse vedere Dio, e gli diede in dono lo stesso Padre” (III, 20, 2-3).

    Ci appaiono alcune idee preferite di sant’Ireneo, che Dio con il Bambino Gesù ci richiama alla somiglianza con se stesso. Vediamo com’è Dio. E così ci ricorda che noi dovremmo essere simili a Dio. E dobbiamo imitarlo. Dio si è donato, Dio si è donato nelle nostre mani. Dobbiamo imitare Dio. E infine l’idea che così possiamo vedere Dio. Un’idea centrale di sant’Ireneo: l’uomo non vede Dio, non può vederlo, e così è nel buio sulla verità, su se stesso. Ma l’uomo che non può vedere Dio, può vedere Gesù. E così vede Dio, così comincia a vedere la verità, così comincia a vivere.

    Il Salvatore, dunque, viene per ridurre all’impotenza l’opera del male e tutto ciò che ancora può tenerci lontani da Dio, per restituirci all’antico splendore e alla primitiva paternità. Con la sua venuta tra noi, Dio ci indica e ci assegna anche un compito: proprio quello di essere somiglianti a Lui e di tendere alla vera vita, di arrivare alla visione di Dio nel volto di Cristo. Ancora sant’Ireneo afferma: “Il Verbo di Dio pose la sua abitazione tra gli uomini e si fece Figlio dell’uomo, per abituare l’uomo a percepire Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell’uomo secondo la volontà del Padre.

    Per questo, Dio ci ha dato come «segno» della nostra salvezza colui che, nato dalla Vergine, è l’Emmanuele” (ibidem). Anche qui c’è un’idea centrale molto bella di sant’Ireneo: dobbiamo abituarci a percepire Dio. Dio è normalmente lontano dalla nostra vita, dalle nostre idee, dal nostro agire. È venuto vicino a noi e dobbiamo abituarci a essere con Dio. E audacemente Ireneo osa dire che anche Dio deve abituarsi a essere con noi e in noi. E che Dio forse dovrebbe accompagnarci a Natale, abituarci a Dio, come Dio si deve abituare a noi, alla nostra povertà e fragilità. La venuta del Signore, perciò, non può avere altro scopo che quello di insegnarci a vedere e ad amare gli avvenimenti, il mondo e tutto ciò che ci circonda, con gli occhi stessi di Dio. Il Verbo fatto bambino ci aiuta a comprendere il modo di agire di Dio, affinché siamo capaci di lasciarci sempre più trasformare dalla sua bontà e dalla sua infinita misericordia.

    Nella notte del mondo, lasciamoci ancora sorprendere e illuminare da questo atto di Dio, che è totalmente inaspettato: Dio si fa Bambino. Lasciamoci sorprendere, illuminare dalla Stella che ha inondato di gioia l’universo. Gesù Bambino, giungendo a noi, non ci trovi impreparati, impegnati soltanto a rendere più bella la realtà esteriore.

    La cura che poniamo per rendere più splendenti le nostre strade e le nostre case ci spinga ancora di più a predisporre il nostro animo ad incontrare Colui che verrà a visitarci, che è la vera bellezza e la vera luce.

    Purifichiamo quindi la nostra coscienza e la nostra vita da ciò che è contrario a questa venuta: pensieri, parole, atteggiamenti e azioni, spronandoci a compiere il bene e a contribuire a realizzare in questo nostro mondo la pace e la giustizia per ogni uomo e a camminare così incontro al Signore.

    Segno caratteristico del tempo natalizio è il presepe.

    Anche in Piazza San Pietro, secondo la consuetudine, è quasi pronto e idealmente si affaccia su Roma e sul mondo intero, rappresentando la bellezza del Mistero del Dio che si è fatto uomo e ha posto la sua tenda in mezzo a noi (cfr Gv 1,14). Il presepe è espressione della nostra attesa, che Dio si avvicina a noi, che Gesù si avvicina a noi, ma è anche espressione del rendimento di grazie a Colui che ha deciso di condividere la nostra condizione umana, nella povertà e nella semplicità.

    Mi rallegro perché rimane viva e, anzi, si riscopre la tradizione di preparare il presepe nelle case, nei posti di lavoro, nei luoghi di ritrovo. Questa genuina testimonianza di fede cristiana possa offrire anche oggi per tutti gli uomini di buona volontà una suggestiva icona dell’amore infinito del Padre verso noi tutti. I cuori dei bambini e degli adulti possano ancora sorprendersi di fronte ad essa.

    Cari fratelli e sorelle, la Vergine Maria e san Giuseppe ci aiutino a vivere il Mistero del Natale con rinnovata gratitudine al Signore. In mezzo all’attività frenetica dei nostri giorni, questo tempo ci doni un po’ di calma e di gioia e ci faccia toccare con mano la bontà del nostro Dio, che si fa Bambino per salvarci e dare nuovo coraggio e nuova luce al nostro cammino. E’ questo il mio augurio per un santo e felice Natale: lo rivolgo con affetto a voi qui presenti, ai vostri familiari, in particolare ai malati e ai sofferenti, come pure alle vostre comunità e a quanti vi sono cari.

                                Pope Benedict XVI waves as he arrives for his weekly general audience on December 22, 2010 in Paul VI hall at The Vatican. The Vatican said the day before Pope Benedict XVI's comments on condom use made in a recent book had been 'manipulated' and did not signify any change to the Church's opposition to contraception. AFP PHOTO/ Tiziana Fabi.

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    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 31/12/2010 11:51
                                                       Madonna di Crevola Festa Madre di Dio 1 gennaio


    La solennità di Maria SS. Madre di Dio (1° gennaio) è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale.

    Originariamente la festa rimpiazzava l'uso pagano delle
    "strenae" (strenne), i cui riti contrastavano con la santità delle celebrazioni cristiane. Il "Natale Sanctae Mariae" cominciò ad essere celebrato a Roma intorno al VI secolo, probabilmente in concomitanza con la dedicazione di una delle prime chiese mariane di Roma: S. Maria Antiqua al Foro romano, a sud del tempio dei Castori.

    La liturgia veniva ricollegata a quella del Natale e il primo gennaio fu chiamato "in octava Domini": in ricordo del rito compiuto otto giorni dopo la nascita di Gesù, veniva proclamato il vangelo della circoncisione, che dava nome anch'essa alla festa che inaugurava l'anno nuovo. La recente riforma del calendario ha riportato al 10 gennaio la festa della maternità divina, che dal 1931 veniva celebrata l'11 ottobre, a ricordo del concilio di Efeso (431), che aveva sancìto solennemente una verità tanto cara al popolo cristiano: Maria è vera Madre di Cristo, che è vero Figlio di Dio.

    Nestorio aveva osato dichiarare: "Dio ha dunque una madre? Allora non condanniamo la mitologia greca, che attribuisce una madre agli dèi "; S. Cirillo di Alessandria però aveva replicato: "Si dirà: la Vergine è madre della divinità? Al che noi rispondiamo: il Verbo vivente, sussistente, è stato generato dalla sostanza medesima di Dio Padre, esiste da tutta l'eternità... Ma nel tempo egli si è fatto carne, perciò si può dire che è nato da donna". Gesù, Figlio di Dio, è dunque veramente nato da Maria.

    E’ da questa eccelsa ed esclusiva prerogativa che derivano alla Vergine tutti i titoli di onore che le attribuiamo, anche se possiamo fare tra la santità personale di Maria e la sua maternità divina una distinzione suggerita da Cristo stesso: "Una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!"" (Lc 11,27s).

    In realtà, "Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l'animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all'opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente" (Lumen Gentium, 56).



    pertanto formuliamo a TUTTI un Nuovo Anno di Grazia e che cominci con e nel Cuore di Maria, che sia Lei ad accompagnarci a Gesù in questo Nuovo Anno.....

    si legga anche:
    Periodo di AVVENTO 2010 e inizio del Nuovo Anno Liturgico 2010-2011


    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 05/01/2011 11:42
    [SM=g1740738] ECLISSI DI SOLE....EPIFANIA DI NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO.....


    l'invito dell'amico Andrea Carradori:


    Il sangue dei martiri, nostri fratelli nella fede, di questi giorni non scorre invano! Il dolore del Papa , soprattutto in questi giorni, non è invano !

    La Via Crucis di questo Papa, continuamente attaccato, dai vicini e dai lontani, sarà certamente gradita a Dio perché la Chiesa si regge anche sulla sofferenza dei Ministri di Dio e dei tanti nostri fratelli e sorelle nella fede! Abbiamo sempre a mente le mortificazioni ricevute, gli oltraggi e gli attacchi inferociti e le scellerate pagine scritte contro Benedetto XVI dai poteri ostili alla Chiesa.

    Tutto questo non offusca il "Pescatore" di Galilea chiamato a reggere la Chiesa ! No ! La fede del Papa è forte come la roccia.....per questo sa "di non rimanere deluso, per questo ha reso la faccia dura come la pietra". Offriamo umilmente le nostre sofferenze per il bene del Papa; chiamare alla conversione; attraverso la preghiera e il sacrificio personale, quanti sono ribelli al Magistero della Chiesa; dare nel silenzio una goccia di acqua nell'oceano di amarezze che il Papa è chiamato a sopportare.
    Con la nostra devota partecipazione al Santo Sacrificio della Messa, l’adorazione eucaristica , le preghiere semplici ed unendoci spiritualmente alla preghiera di Benedetto XVI potremo ottenere dei concreti frutti spirituali “ad utilitatem quoque nostram, totiusque Ecclesiae suae sanctae”.

    Durante ogni persecuzione la Chiesa ha sempre raddoppiato l’unica vera arma di cui dispone : la preghiera. “Dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera”.

    “A chi chiedesse che cosa ha tenuto viva la fiammella della fede nella Russia durante i decenni sovietici dell’ateismo di Stato, o ha preservato la fisionomia spirituale dell’ortodossia nei territori conquistati dall’Islam, si potrebbe rispondere telegraficamente: la liturgia, anzi la divina liturgia”. (Alberto Melloni, Il Corriere della Sera, 2 gennaio 2011)

    Anche noi, in tempore persecutionis, dobbiamo raddoppiare la preghiera “ut Ecclesiam tuam secura tibi facias libertate servire … Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris “sostenuti dalle indicazioni del Santo Padre :“… la sacra Liturgia celebrata secondo l"uso romano arricchì non solo la fede e la pietà, ma anche la cultura di molte popolazioni. Consta infatti che la liturgia latina della Chiesa nelle varie sue forme, in ogni secolo dell’età cristiana, ha spronato nella vita spirituale numerosi Santi e ha rafforzato tanti popoli nella virtù di religione e ha fecondato la loro pietà”. ( Benedetto XVI, Motu Proprio Summorum Pontificum 7,7,2007)

    “Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande…Ci fa bene a tutti conservare le ricchezze che sono cresciute nella fede e nella preghiera della Chiesa, e di dar loro il giusto posto” ( Benedetto XVI, Lettera ai Vescovi per presentare il Motu Proprio Summorum Pontificum).

    - L’Epifania di Nostro Signore sarà solennizzata a Campocavallo alle ore 16,45 con la Santa Messa cantata

    - Domenica 9 Gennaio, Festa della Sacra Famiglia, Potenza Picena : chiesa di San Fancesco ore 11,15 Santa Messa cantata, nel rito romano antico e in canto gregoriano. Preghiera d’inizio anno davanti la statua del Bambinello venerato nella Basilica di San Nicola di Tolentino, preghiera del gruppo liturgico della messa in latino a San Nicola da Tolentino ( gli Agostiniani sono stati presenti per secoli a Potenza Picena); ( Il Parroco di Potenza Picena proporrà poi ai fedeli di scegliere l’orario definitivo delle celebrazioni delle Sante Messe tenendo conto delle esigenze pastorali locali);

    - Domenica 9 Gennaio, Campocavallo di Osimo, Santuario della Beata Vergine Addolorata, ore 16,45 Santa Messa cantata in canto gregoriano.

    - Venerdì 21 Gennaio, Potenza Picena, chiesa di San Francesco ore 21,00 Santa Messa Solenne in canto gregoriano per la Festa di Santa Agnese, V e M. Venerazione della Statua della Santa. Preghiera per la Chiesa e per il Papa. Un caro saluto a tutti Voi con l’augurio di un Buon nuovo anno. Ad edificazione di tutti debbo dire che il 1 gennaio la Basilica di San Nicola di Tolentino è stata strapiena di fedeli, una cosa impressionante, che sono rimasti fermi, la maggior parte stava in piedi, fino alla Benedizione Eucaristica dopo il canto del Veni Creator Spiritus.

    Analoghe notizie mi son giunte dal Santuario di Campocavallo di Osimo : la chiesa era praticamente piena in occasione della S.Messa nel rito antico a cui è seguita l’invocazione allo Spirito Santo.

    Grazie per la cortese attenzione

    Andrea Carradori




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    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 07/01/2011 10:48

    [SM=g1740738] Dall'Amico "Thunder" del sito Anime Fiammeggianti.... mi è indispensabile condividervi i "suoi" Auguri speciali....


    EDITORIALE GENNAIO 2011

    TRASFIGURARE IL DOLORE

     

    L'operoso San Giovanni Bosco soleva ripetere ai suoi allievi: "il demonio ha paura della gente allegra".

    Il suo insegnamento non faceva altro che riprendere l'antica tradizione della Chiesa, in cui troviamo scritto che "la tristezza è la più malvagia di tutte le passioni, dannosissima ai servi di Dio, perché rovina l'uomo e scaccia da lui lo Spirito Santo" (Il Pastore di Erma, 140 d.C. circa).

    A volte la tristezza, intesa come sfiducia, noia, indifferenza, vuoto interiore, veniva identificata con il demonio del mezzogiorno, annidato nel tempo della vita che avrebbe dovuto essere il più consapevole ed il più creativo.

    Al contrario la gioia, secondo San Tommaso d'Aquino, "è la forza che muove la vita, l'anima del dinamismo: dilata lo spirito, moltiplica le energie, sostiene l'entusiasmo, fa operare con diligenza e attenzione".

    Eppure la gioia cristiana, la gioia interiore che la promessa di vita eterna porta con sé, spesso è proprio l'ultimo dei nostri sentimenti.

    "Il contrario di un popolo cristiano è un popolo triste, un popolo di vecchi" constata lo scrittore cattolico francese George Bernanos.

    Forse, pur portando questo nome, non siamo abbastanza cristiani o non riusciamo a comprendere sino in fondo che cosa tutto questo comporti. Oppure semplicemente non sappiamo che fare della nostra tristezza e del nostro dolore e lasciamo che restino lì, a gravare sulle nostre anime, distruggendoci.

    Se il demonio ha paura della gente allegra, chissà come gode della gente triste, della gente che soffre, ben sapendo che il dolore allontana da Dio ben più facilmente di quanto non avvicini a Lui. Pensate alla perfida soddisfazione di Satana, quando chiede a Dio il permesso di tormentare Giobbe nella carne, pregustando la ribellione dell'innocente contro l'ingiustificata punizione: «Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!». (Giobbe 2, 4-5)

    Noi non possiamo evitare il dolore e la sofferenza, né Dio ci preserva da questi mali quando, attraverso vie tortuose e imperscrutabili ai nostri occhi, Egli trae da essi un bene maggiore dei mali stessi. Dio ci chiede di aver pazienza, di confidare in lui, di attendere che il dolore sofferto porti i suoi frutti, che raccoglieremo nella vita eterna.

    Quando Gesù, nel discorso della montagna, proclama: "Beati gli afflitti, perché saranno consolati", intende chiaramente che il motivo della gioia non è l'afflizione in se stessa, bensì la consolazione che seguirà. Dio ha ben chiaro quanto possano essere terribili il dolore e la sofferenza.

    L'uomo, quando incontra la propria Croce personale, non ha che due scelte: tentare di fuggire, ritrovandocisi inchiodato sopra sempre più a fondo, oppure caricarsela da solo sulle spalle e seguire l'unico che può rendere leggero questo giogo: il Cristo che mostra la via della Resurrezione.

    "E’ dai segni delle sue sofferenze che Cristo ha voluto farsi riconoscere dai suoi discepoli, ed è per mezzo delle sofferenze, che riconosce coloro che sono i suoi discepoli." (Pascal): è questo il vero significato della frase di Gesù, quando afferma: " chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me" (Matteo 10,38).

    Accettare il dolore non significa arrendersi ad esso ed alle cause che lo hanno provocato, bensì reagire, non lasciarsi schiacciare, impossessarsene e trasfigurarlo in un'arma di salvezza.

    Quando della sofferenza e del dolore non sappiamo più cosa farcene, non lasciamo che vadano sprecati, strappiamole alla soddisfazione diabolica ed offriamole direttamente a Dio. Poche cose, tra quelle che possiamo prendere dalla nostra vita e donare a Dio, hanno così grande valore come il nostro dolore, liberamente offerto a sconto dei peccati nostri e dei nostri cari. In questo modo, neppure una lacrima andrà sprecata.

     

    “Se altro non hai da offrire al Signore, presèntagli almeno il dolore e la pena.

    A tanti uomini è costato tanta fatica quel pezzo di pane che riposa sulla patena.

    Se vuota è la tua mano ed arida è la tua bocca, offri il tuo cuore ferito e tutto il tuo pianto. Perché il vino scorresse nel calice, non è stato forse necessario che il grappolo fosse spremuto e il chicco franto?
    Se altro non hai in te che il peccato e la malvagità, la stanchezza della vita e tutta l’umana pena, le tue mani innalzino al cielo queste tristi cose, perché la Misericordia le ha ricevute come di più nella sua Cena.

    E se non hai più neanche la forza dell’offerta e della preghiera, se tutto in te non è che assenza ed abbandono, accetta in silenzio che un Altro si carichi di te per te, e ti assuma perché l’offerta e l’offerente siano un solo dono”.
    (Daniel Rops)


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    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 19/12/2011 15:46
    Fra qualche giorno è Natale !
    Non vogliamo ridurci a solite frasi di "auguri" moralisti, cuoricini, stelline e quant'altro... ma di proposito vogliamo vivere questo Natale con coloro a cui è stato vietato di vivere, a coloro che UCCISI NEL GREMBO MATERNO, non avranno mai un Natale da festeggiare... e vogliamo farvi questi AUGURI raccontandovi l'ennesima storia di un omicidio legalizzato, l'ennesima storia di adulti assassini che ora impongono alle fanciulle di essere complici di tanta efferatezza... l'ennesima storia che ci riporta, in questo Tempo natalizio , a ricordare LA STRAGE DI ERODE che ancora una volta si consuma fra l'indifferenza dei tanti....


    Cari giovani, RIBELLATEVI! il Quarto Comandamento che ci dice di onorare il padre e la madre, non ci autorizza a calpestare il Quinto: non uccidere!
    Pertanto non sarà e non è mancanza di rispetto ai genitori se, gentilmente, li si ammonisce duramente contro la loro aberrante imposizione di UCCIDERE....
    Cari Giovani, noi non possiamo fare altro che sollecitarvi, pregare con voi e per voi, informare, svegliare i cuori, il resto dovrete farlo voi: RIBELLATEVI! Fatevi questo dono per questo Natale, imparate a dire NO all'ingiustizia, alle leggi assassine, dite no a chi vi impone di uccidere!

    Buon Natale!

    A Trento, come ai tempi di Erode


    Da La Bussola di Francesco Agnoli del 12-12-2011

    A Trento, come in tante città d’Italia, venire concepiti è sempre più un rischio ed una colpa. Che si paga con la morte. Ne hanno parlato anche i quotidiani nazionali. Una giovane ragazza trentina di sedici anni, incinta, è stata spinta dai genitori ad abortire. Nonostante fosse fortemente determinata a tenere il bambino. Nonostante fosse, secondo i quotidiani locali, molto “innamorata” del suo fidanzato.
    I genitori sono addirittura ricorsi al Tribunale dei Minori, affinché l’eliminazione cruenta del nipote fosse ingiunta dall’autorità. Imposta con la violenza.

    Dopo aver resistito con le unghie e con i denti, la povera ragazza, è capitolata e “ha deciso”, non certo spontaneamente, di abortire.
    Innumerevoli sono le riflessioni che nascono di fronte ad un simile fatto drammatico.
    Partiamo dalla meno importante: quel figlio è stato ucciso anche perché i suoi nonni non potevano accettare il fidanzato della figlia. Un ragazzo albanese. “Omicidio per motivi razziali?”, si domanderà qualcuno. Non importa: nessun professionista dell’antirazzismo si è sentito in dovere di protestare. L’aborto è ormai un bene senza se e senza ma.
    Andiamo ora al cuore della vicenda. La cultura abortista si è sempre nascosta dietro il principio dell’autodeterminazione delle donne. L’autodeterminazione è oggi un sacro dogma intoccabile, ma a senso unico: può uccidere suo figlio, la madre che lo vuole; può far uccidere sua figlia, il padre che lo desidera, in nome di una presunta volontà della stessa, espressa a parole, in età adolescenziale.
    Ma nessuno alza un dito per proteggere l’autodeterminazione di una ragazza che vuole tenere il bambino, e che viene incalzata, assediata, violentata nella sua libertà, da chi vuole costringerla a divenire il boia della sua creatura. Pro morte, la nostra cultura, sempre; pro vita, mai.

    L’autodeterminazione è dunque una truffa: non solo perché non esiste il diritto di nessuno a negare la vita del suo prossimo, in nome della propria presunta libertà; ma anche perché la verità dell’aborto è che quasi sempre la donna che vi ricorre lo fa “costretta”: costretta dalle circostanze; dalla spinta di genitori, compagni, mariti; dalla freddezza e dall’insensibilità di chi la circonda; da problemi economici; da una cultura ingannatrice che le nasconde la natura del bambino, la drammaticità del gesto con cui viene ucciso, e le conseguenze future per la propria psiche e la propria vita. Ma a nessuno interessa rimuovere queste cause, queste costrizioni. A nessuno interessa l’autodeterminazione, quando è per il bene.
    Il Nemico del genere umano, del resto, offre sempre, sotto il nome della “libertà”, solide e terribili catene.
    Un’ultima considerazione, per un cattolico la più amara. Di fronte alla ragazza che difendeva la vita del figlio, non si è levata alcuna voce autorevole: un convento che si offrisse di tenere il bambino; un sacerdote che ricordasse la verità e invocasse compassione... (solo il rappresentante del Movimento per la Vita si è reso disponibile).

    Nulla di nulla. Anzi, il direttore del settimanale diocesano trentino, “Vita Trentina”, ha dichiarato: “E’ un caso amaro. Una maternità che parte da uno stato di sofferenza così grande non parte bene. La Chiesa non può certo dichiararsi a favore dell’aborto, ma capiamo l’enorme difficoltà della famiglia e crediamo che in questa storia vadano sorretti tutti, la ragazza e i suoi genitori”. Dichiarazioni, queste, che dimostrano non solo una mancanza di fede, ma anche un assoluto disprezzo del buon senso e dell’uso della ragione. Infatti il direttore del settimanale diocesano ha anzitutto, per prima cosa, stigmatizzato una maternità, difficile quanto si voglia. Come se non fosse un valore in se stessa. Come se, qualunque sia il modo in cui è nato, ogni uomo non fosse per sua natura degno di rispetto.

    Poi, dopo una frasetta di circostanza, quasi d’obbligo (tributo al mestiere che fa), ha dichiarato molto convintamente di “capire”, cioè di condividere, la scelta per la morte; infine con un equilibrismo degno di Ponzio Pilato e don Abbondio messi insieme, ha elegantemente omesso di citare il bambino (vanno aiutati “tutti, la ragazza e i suoi genitori”), dato ormai per spacciato o per inesistente, e ha invitato invece a sorreggere i genitori, cioè la loro volontà di costringere all’aborto, e, nello stesso tempo, la vittima, la figlia costretta ad abortire contro voglia. Come sorreggere quest’ultima, non è stato detto. Non era, è chiaro, un pensiero impellente, per il bravo direttore diocesano. Eppure, dire una parola all’intervistatore non era difficile; eppure, si poteva senza grossi rischi testimoniare la verità; eppure si doveva provare ad offrire un soccorso vero, magari anche solo indicando ai genitori e alla ragazza una via diversa: la possibilità di partorire il bambino e di renderlo adottabile. Ma le idee, gli sforzi per fare il bene, quando il cuore è altrove, non vengono.

    Salvaci tu, Gesù bambino, dalla banalità del male. Dai nonni che spingono i genitori ad uccidere il “piccolo albanese” che vive in loro figlia. Dai cattolici che hanno perso ogni anelito al Bene ed alla Giustizia, e che ragionano come il mondo. Dai cattolici che non sanno vederti, in quel bambino ucciso barbaramente, come ai tempi di Erode.


    http://gliamicidibab.files.wordpress.com/2010/12/presepio.gif

    [SM=g1740750] [SM=g1740752]


    http://www.carloneworld.org/images/Speciale_Natale/gif_animate/buon_Natale/Buon_Natale_Albero_di_parole.gif

    si! Buon Natale
    a chi saprà offrire queste opportunità
    a chi si sta formando nel grembo materno;
    DIFENDI LA VITA
    DAL SUO CONCEPIMENTO
    FINO ALLA SUA MORTE NATURALE
    QUESTO E' IL VERO REGALO
    Gesù Bambino
    Verbo di Dio Incarnato
    ti rammenti
    il prezioso dono DELLA VITA



    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    (Teofilo)
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    Sesso: Maschile
    00 23/12/2011 14:19


         L'Eterno è entrato nel tempo, il Creatore si è fatto creatura, il sommo Pastore si è fatto agnello, Colui che tutti nutriva e tutti ha rivestito è venuto nudo e affamato, il Re degli eserciti si è reso inerme e perseguitato;
         ha tanto amato gli uomini che, spogliatosi della gloria divina si è fatto uomo Lui stesso; e accettando la nostra condizione disonorevole ci ha voluto ridare l'onore e il valore che avevamo perduto.
        
         Che ognuno possa riscoprire in questo tempo natalizio, la grandezza di essere fatti figli, nel Figlio di Dio.

          Sia questo un vero

    BUON NATALE per TUTTI
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    Caterina63
    Post: 39.989
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    00 24/12/2011 14:08
    [SM=g1740717] Cartone Animato - Una Stella Brilla ad Oriente

    it.gloria.tv/?media=231829


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    Fraternamente CaterinaLD

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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 29/12/2011 17:41

    Quelli che a Natale ignorano il festeggiato





    di Tommaso Scandroglio29-12-2011

    Quelli che dicono tutto l’anno che lo Stato è laico, anzi laicissimo e che la religione non deve mettere becco negli affari sociali dovrebbero andare a lavorare a Natale, dato che festa più religiosa non c’è. Quelli che sono per l’aborto-eutanasia-fivet-contraccezione-divorzio-omosessualità-via-i-crocefissi-dalle-scuole non dovrebbero fare un solo augurio a Natale, perché è appropriazione indebita.

    Quelli che berciano a motivo dell’esenzione dell’ICI a beneficio di alcuni immobili ecclesiastici, dovrebbero andare come volontari la notte di Natale o a Capodanno a servire nelle mense per i poveri ospitate in questi istituti e poi si troverebbero ad usare la bocca per dire altro, forse per una parola di conforto. Quelli che ogni giorno che Dio manda in terra trovano il modo per fare i mangiapreti non dovrebbero aver nulla da festeggiare sotto Natale perché qui il festeggiato è proprio Colui che perseguitano.

    Quelli che puntano il dito contro le presunte ricchezze della Chiesa, come quel Giuda che rimproverava Gesù perché Maria sprecava olio profumato per i suoi piedi, e poi si dissanguano in regali anche per il proprio cane, a Natale dovrebbero assaporare la ricchezza del digiuno da ogni cosa. Quelli che sono presi dalla ansia del “Non posso non regalargli niente, che figura ci faccio?”, dovrebbero ricordarsi che il Natale non è la festa dei doni, ma è il compleanno di Chi si è donato per noi sulla Croce. Quelli che si consumano nel consumismo, ed escono esausti dalla sbornia natalizia, dovrebbero risparmiare soldi ed energie interiori per il nuovo anno che verrà. Quelli che dicono “Auguriauguri” tutto di un fiato dovrebbero farsi una semplice domanda: ma auguri per cosa?

    Quelli che vanno a messa solo a Natale perché amano le tradizioni, dovrebbero andarci ogni domenica perché anche questa è una tradizione bimillenaria e perché nella Chiesa c’è la vera Tradizione Quelli che pensano all’amante, a come divorziare, ad una seconda possibilità per gli altrettanti secondi 40 anni dovrebbero guardare la mattina di Natale negli occhi il proprio figlio e si accorgerebbero che i pensieri chissà perché hanno cambiato direzione. Quelli che stanno cercando il perché di questa crisi economica e non lo trovano, dovrebbero lasciare le strade affollate per lo shopping natalizio ed entrare in un Chiesa: scoprendola vuota troverebbero la risposta che cercavano. Quelli che sono arcistufi di ritrovarsi ogni anno come in un girone dantesco incastrati in quella catena di montaggio fatta di marce forzate all’acquisto coatto, cene con parenti e para-parenti acquisiti in seconde nozze, brindisi, regali senza senso e forse non fatti alla persona giusta, dovrebbero rallegrarsi perché stanno intuendo che il vero Natale è altrove.

    Quelli che a Natale stanno come il 23 aprile o il 12 giugno perché nel loro cuore c’è l’angoscia per una malattia dall’esito infausto, la disperazione per la morte del proprio marito, l’ansia per il figlio che è cambiato tanto e tanto peggio, la preoccupazione per il conto in banca che proprio sotto le feste ha deciso di mettersi a dieta, dovrebbero guardare a quel Bambino braccato da Erode e comprendere che prima di loro anche Dio si è immerso in un mare di dolore ma ne è uscito vittorioso. Quelli che non sperano più e vedono tutto nero, dovrebbero guardare il nero stellato della notte di Natale che è scintillante di una misteriosa speranza ultraterrena.

    Quelli che pregano, frequentano i sacramenti, sono devoti a Maria, hanno idee sane su tutto, sono pieni di buon senso, ascoltano il Papa, fanno il loro dovere, amano la loro famiglia e sono in buoni rapporti più o meno con tutti, dovrebbero accorgersi che in realtà festeggiano Natale ogni giorno e poi dovrebbero guardare con attenzione una qualsiasi statuina del presepe. Se sono fortunati potranno scorgere il loro stesso viso.



    Read more: http://sursumcorda-dominum.blogspot.com/#ixzz1hwWpmP9y

    [SM=g1740733]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 30/12/2011 13:55
    [SM=g1740733] Un Anno con Papa Benedetto XVI e tanti auguri per l'Anno Nuovo, con lui.... [SM=g1740722]

    www.gloria.tv/?media=234037

    Grazie Santo Padre!!! [SM=g1740738]
    Te Deum Laudamus!!
    Buon Anno a tutti!


    [SM=g1740717]

    [SM=g1740738]



    UN MODO NUOVO DELL’ESSERE CRISTIANI


    [SM=g1740717]




    In primo luogo una nuova esperienza della cattolicità, dell’universalità della Chiesa. Parliamo lingue diverse e abbiamo differenti abitudini di vita, differenti forme culturali, e tuttavia ci troviamo subito uniti insieme come una grande famiglia. Separazione e diversità esteriori sono relativizzate. Siamo tutti toccati dall’unico Signore Gesù Cristo, nel quale si è manifestato a noi il vero essere dell’uomo e, insieme, il Volto stesso di Dio. Le nostre preghiere sono le stesse. In virtù dello stesso incontro interiore con Gesù Cristo abbiamo ricevuto nel nostro intimo la stessa formazione della ragione, della volontà e del cuore. E, infine, la comune liturgia costituisce una sorta di patria del cuore e ci unisce in una grande famiglia.


    Il fatto che tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle è qui non soltanto un’idea, ma diventa una reale esperienza comune che crea gioia. E così abbiamo compreso anche in modo molto concreto che, nonostante tutte le fatiche e le oscurità, è bello appartenere alla Chiesa universale, alla Chiesa cattolica, che il Signore ci ha donato. Da questo nasce poi un nuovo modo di vivere l’essere uomini, l’essere cristiani.
    Con il proprio tempo l’uomo dona sempre una parte della propria vita. Il tempo donato ha un senso; proprio nel donare il loro tempo e la loro forza lavorativa possono trovare il tempo, la vita. Il volontariato offre nella fede un pezzo di vita, non perché questo sia stato comandato e non perché con questo ci si guadagna il cielo; neppure perché così si sfugge al pericolo dell’inferno. Non perché si vuole essere perfetti. Non si guarda indietro, a se stessi. Quante volte la vita dei cristiani è caratterizzata dal fatto che guardano soprattutto a se stessi, fanno il bene, per così dire, per se stessi! E quanto è grande la tentazione per tutti gli uomini di essere preoccupati anzitutto di se stessi, di guardare indietro a se stessi, diventando così interiormente vuoti, "statue di sale"! Qui invece non si tratta di perfezionare se stessi o di voler avere la propria vita per se stessi. Si è fatto del bene – anche se quel fare è stato pesante, anche se ha richiesto sacrifici –, semplicemente perché fare il bene è bello, esserci per gli altri è bello.
    Occorre soltanto osare il salto.
    Tutto ciò è preceduto dall’incontro con Gesù Cristo, un incontro che accende in noi l’amore per Dio e per gli altri e ci libera dalla ricerca del nostro proprio "io". Una preghiera attribuita a san Francesco Saverio dice: Faccio il bene non perché in cambio entrerò in cielo e neppure perché altrimenti mi potresti mandare all’inferno. Lo faccio, perché Tu sei Tu, il mio Re e mio Signore.


    In Africa, ad esempio le suore di Madre Teresa si prodigano per i bambini abbandonati, malati, poveri e sofferenti, senza porsi domande su se stesse, e proprio così diventano interiormente ricche e libere. È questo l’atteggiamento propriamente cristiano. Riconosciamo che abbiamo continuamente bisogno di perdono e che perdono significa responsabilità. Esiste nell’uomo la disponibilità ad amare e la capacità di rispondere a Dio nella fede. Ma proveniente dalla storia peccaminosa dell’uomo (la dottrina della Chiesa parla del peccato originale) esiste anche la tendenza contraria all’amore: la tendenza all’egoismo, al chiudersi in se stessi, anzi, la tendenza al male. Sempre di nuovo la mia anima viene insudiciata da questa forza di gravità in me, che mi attira verso il basso. Perciò abbiamo bisogno dell’umiltà che sempre nuovamente chiede perdono a Dio; che si lascia purificare e che ridesta in noi la forza contraria, la forza positiva del Creatore, che ci attira verso l’alto.


    fonte: Chesterton Road
    chestertonroad.blogspot.com/2011/12/un-modo-nuovo-dellessere-cristi...


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    [SM=g1740738]
    [Modificato da Caterina63 02/01/2012 13:55]
    Fraternamente CaterinaLD

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