Mi sono fatto tutto a tutti
per salvare ad ogni costo qualcuno (1Cor 9, 22)
Pax Chrsiti!
Caro Jesus, sembra proprio che con i miei messaggi abbia fatto capire che sono un fautore della linea del "volemose bene", (me lo ha anche fatto notare Caterina in una mail privata) ma non è affatto questo!
Solo un amore impegnativo può fare verità, e non un generico volemose bene! Non svendo le verità della Chiesa, ma cerco di capirle, di giungere all'essenziale perchè tutti possano capirle anche chi, per il suo modo di vedere, per la sua formazione, per le sue esperienze può trovare difficile accettarlo.
Non penso solo a protestanti, ma anche ad atei, cattolci disimpegnati, coloro che hanno fatto una cattiva esperienza della Chiesa.
Il mio sottolineare il gruppo ecuemenico di Dombes (non mi vergogno affatto di fargli pubblicità) è perchè ho trovato in lui la stessa esigenza che ho io di soffermarmi sull'essenziale; ma nella Chiesa non si può parlare di "gruppi"; come ho già avuto modo di dire, il fatto che la Chiesa cattolica sia unita non sottintende che essa debba essere uniforme; in essa ci sono molti stati di vita, cairsmi differenti, differenti modi di pensare e tutti contribuiscono all'avvento del regno di Dio. Non prendo distanze dai gruppi cattolici: faccio parte di un'Ordine religioso cattolico! E poi non capisco come mai ti sembri in contrasto la vita monastica (che in realtà non è la mia scelta, semmai sarei un frate e non un monaco) con l'impegno ecumenico. Il Signore Gesù ha fatto dono alla Chiesa lungo questo secolo di molte comunità religiose impegnate nel cammino ecumenico; solo alcuni esempi: La fraternità di Taizé, la comunità monastica di Bose, La fraternità di Gerusalemme, Chemin neuf, e queste sono le più famose...
Si, ci sono gruppi da cui prendo le distanze in realtà (non nella comunione e nell'amore, ma nell'indirizzo teologico) e sono tutti i gruppi estremisti, di ogni genere. Prendo le distanze da quei gruppi reazionari che oggi sembrano tornati di nuovo tanto in voga, così sicuri e ciechi di avere la verità in mano da non farsi mai una critica, ma anche da quei gruppi che sotto l'insegna di creare una struttura ecclesiale più democratica non si vergognano di buttare giù ogni dogma ed ogni cosa che puzzi di antico.
Ammetto di avere molti dubbi su alcune linee odierne della Chiesa cattolica (sono più possibilista per quanto riguarda l'ordinazione delle donne, non ritenngo che si sia affrontata ancora in modo esaustivo la questione omosessuale, mi preoccupa il forte ceintralismo vaticaono di questo periodo), ma mai metterei in dubbio la mia fedeltà alla Chiesa per una mia visione teologica e mai metteri in rischio la mia comunione con la Chiesa di Roma ed il suo Vescovo, il cui ministero è anzitutto ministero di unità.
Molte volte nella preghiera mi sono chiesto se la visione teologica che vado maturando, il mio forte desiderio di unità con le altre chiese e di comprensione delle loro posizioni sia giusta o mi possa portare ad una strada di infedeltà alla Chiesa, di facile critica.
Ma lo Spirito mi è venuto incontro, e proprio tramite la parola della Chiesa. Da poco la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha pubblicato un documento dal titolo programmatico "Ripartire da Cristo". Ai numeri 40 e 41 si legge:
"Ricominciare da Cristo vuol dire infine, segurilo fin dove si è reso presente con la sua opera di salvezza e vivere sulla vastità di orizzonti da lui aperta. La vita consacrata non può contentasi di vivere nella Chesa e per la Chiesa. Essa si protende con Cristo verso le altre Chiese cristiane, verso le altre religioni, verso ogni uomo e donna che non professa alcuna convinzione religiosa.
La vita consacrata è quindi chiamata a offrire il proprio contributo specifico in tutti i grandi dialoghi a cui il concilio Vaticano II ha aperto l'intera Chesa. "Impegnati nel dialogo con tutti" è il significativo titolo dell'ultimo capitolo di Vita Consecrata, quasi logica concluisone dell'intera Enciclica apostolica.
Il documento ricorda innanzitutto come il Sinodo sulla Vita Consacrata abbia messo in luce il profondo legame tra la vita consacrata e l'ecumeniscmo. Se infatti "l'anima dell'ecumenismo è la preghiera e la conversione, non v'è dubbio che gli stituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica hanno un particolare dovere di coltivare qeusto impegno" (Vita Consecrata, 100) E' urgente che nella vita delle persone consarate si aprano spazi maggiori all'orazione ecumencia e alla testimonianza, affinchè con la forza dello Spirito santo si possano abbattere i muri delle divisioni e dei pregiudizi. Nessun Istittuto di vita consacrata può sentirsi dispensato dal lavorare per questa causa. Parlando poi delle forme del dialogo ecumenico , Vita consecrata addita come particolarmente adatte ai membri delle comunità religose, la condivisione della lectio divina, la partecipazione alla preghiera comune, nella quale il Signore garantisce la sua presenta (cfr. Mt 18, 20). L'amicizia, la carità e la collaborazione in iniziative comuni di servizio e di testimonianza faranno vivere l'esperienza di come è bello che i fratelli viano inseime (cfr. Sal 133[132]).
Non meno importanti sono la conoscenza della storia, della dottrina, della liturgia, dell'attività caritativa e apostolica degli altri cristiani."
Congreagazione per gli istituti di Vita consacrata
e le Società di Vita Apostolica,
Ripartire da Cristo, 40-41, dato in Roma il 19 maggio 2002,
Solennità di Pentecoste.
Questo mi ha confermato che ciò che sto facendo è ciò che la Chiesa richiede alla vita consacrata e dunque, anche a me.
Ho riletto la tua lettera e ti chiedo scusa per non averla letta attentamente la prima volta. Per quanto riguarda l'incoerenza tra cattolici, c'è purtroppo da constatare con dolore che esistono anche nell'ambito della Chiesa cattolica alcuni gruppi di contestazione che mettendo in dubbio tutto, dalla divinità di Cristo all'attuale istituzione ecclesiale, pensano di essere persone moderne, aperte al dialogo, ai venti di novità che lo Spirito fa soffiare nella Chiesa. Ma non si rendono conto che così facendo non fanno altro che rifiutare la loro stessa Chiesa e di andare contro le stesse parole di Cristo che ricorda che "ogni scriba diventuto discepolo del Regno dei cieli è simile a un padrone che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie" (Mt 13, 52) Cioè aperto alla novità, ma fedele alla sua Tradizione.
L'unità della Chiesa e l'apertura verso tutti gli uomini non si raggiunge perdendo la propria identità per diventare una cattiva imitazione del pensiero degli altri. Solo la riscoperta di quella che è la nostra vera indentità, la nostra storia, solo tramite una sempre maggiore fedeltà alla propria confessione di fede e al Cristo Signore può veramente renderci uomini che sanno raggiungere ogni orizzonte, per quanto lontano.
Se ho capito bene, la tua domanda è che Gesù Cristo, pur essendo Dio, è Figlio e non Padre.
Hai ragione. Ma questo non è un problema, come ti ho già detto l'espressione è una "licenza poetica", è un "eccesso" spinto dall'amore e dall'affetto verso Maria; sappiamo che l'amore quando è vero e forte è sempre eccessivo; quello di Dio per l'uomo si è spinto fino al dono della vita del suo unico Figlio!
A rigor di termini Maria è figlia del Padre e sorella del Cristo, come noi tutti.
Ma è vero che essa mette al mondo il suo Creatore, vsito che tutto è stato fatto per mezzo di Cristo, e che quindi, seppur non rigorosa, l'espressione figlia del suo figlio non è "eretica".
Spero di aver risposto alla tua domanda, di averla capita, Jesus,
se così non è ripetimela e spero di poterti essere di aiuto.
Scusami se ti ho chiesto di dirmi qualcosa di più preciso su di te. Soltanto che non sono abituato all'uso di internet ed a parlare con persone che non hanno nè nome nè volto. Infatti la prima cosa che io ho fatto è stato infatti "umanizzarmi" in questo gruppo, e cioè, seppure non ho usato il mio vero nome, nel mio profilo ho dato un minimo di indicazioni su chi sono (a proposito, sono solo postulante e non novizio, che diventerò l'anno prossimo), prchè questo è il mio modo di fare... Ti chiedo ancora scusa se ti sono sembrato troppo invadente.
Che Dio ci renda uomini aperti all'imprevedibile della fede, come Maria! Vostro in Cristo,
Ireneo
A proposito, tre ragazzi della mia comunità domenica prossima faranno la loro prima professione dei consigli evangelici e si porranno sotto la protezione della Vergine per avere la forza di giungere alla pienezza della staturia di Cristo, pregate per loro!
Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio,
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova
e liberaci da ogni pericolo
o Vergine gloriosa e benedetta.
(la più antica preghiera scritta a Maria,
composta intorno al III secolo in Egitto)