Quando mi avrai fatto il favore di copiare e incollare quei due post (io non son bravo in queste cose) allora avrò tutti gli strumenti per approfondire il mio punto di vista. Presto fatto Ireneo! Anche se non li ha inseriti Caterina il risultato è lo stesso, anche perchè la discussione mi interessa, e in alcuni punti mi tocca personalmente. AlbY Dal forum: RAPPORTI PREMATRIMONIALI: si o no? Un progetto pedagogico: educare alla Castità La Pace di Cristo! Mi vorrei aggiungere anche io con un piccolo contributo, che spero possa aiutarci tutti. Proprio ieri notte, dopo aver scritto quel post sull'avvento, mi sono ritrovato sul letto a pensare a quegli atteggiamenti importanti che possono essere utili ad accogliere il Signore che Viene. E mi sono ritrovato a riflettere sull'atteggiamento dell'accoglienza, tanto praticato nel primo testamento, e che in fondo, è l'atteggiamento su cui nel brano di Matteo in cui il Signore divide i capri dalle pecore ci giudicherà (quando avrete fatto qualcosa a qualcuno di questi miei piccoli in mio nome...). Leggendo gli ultimi post di questa discussione ritengo che anche sull'educazione sessuale questo atteggiamento ci possa aiutare e dire qualcosa. Chiarito infatti che, dal momento del battesimo, tutti siamo chiamati alla povertà, castità e obbedienza, e che questi atteggiamenti sono mete mai pienamente realizzate nel tempo, ma che giungereanno alla loro perfezione solo nella vita del mondo che verrà, ciò che ci resta, su tutto quello che riguarda il piano della castità, è appunto la possibilità di un progetto pedagogico che abbia come mezzo e fine questo atteggiamento. Ma Castità, nel senso qui inteso non è un semplice astenersi da atti genitali, castrare la propria genitalità. Questo è chiaro in quanto la castità è di tutti i cristiani, anche gli sposati. A. Castità qui vuol dire la costruzione di una relazionalità corretta tra le persone, delle diverse età, dei divesi sessi, dei diversi ruoli e ambienti che la società in un certo qual modo ci impone. B. In questo senso - e suppongo che la radice profonda di questo si può trovare nella situazione di "uomo caduto" nel quale il mondo intero si trova dopo la caduta di Adamo - tutti partiamo da una situazione di deficit, di cui è inutile trovare le cause. Alcune possono essere traumi infantili, altre volgia di distaccarsi dagli atteggiamenti famigliari, rifiuto della società o di se stessi ecc ecc. Privarsi del sesso perchè ci si vergogna o lo si sente una cosa sporca, è altrettanto "colpevole" di fare sesso ritenendolo un semplice passatempo. C. Un progetto educativo non può, in alcun caso, partire dall'etichettare una persona. Che esso sia un adolescente che si masturba, un uomo o donna consumatori assidui di pornografia, o frequentatori del sesso a pagamento, omosessuali che non riescono, magari anche con tanti sforzi, a vivere in casità, o omosessuali che convivono insieme in un rapporto fedele da decenni, ma anche marito e moglie che fanno sesso vedendo nel coniuge solo un mezzo di soddisfazione personale. D. Ripeto, tutti, tutti quanti abbiamo da imparare e da crescere su questo tema. Così siamo chiamati ad un progetto educativo che metta al centro la relazionalità e la corporeità e aiuti a considerarle nella giusta luce: a costruire relazioni sincere e non possessive, a renderci conto dei nostri comportamenti di dominio dell'altro o di rifiuto di noi stessi, a farci avere rispetto dell'altro come persona, e non come un mezzo; occorre aiutare la stima di sé (migliorarla o ridimensionarla, a seconda dei casi) e, soprattutto, occorre un atteggiamento profondo e comunque di accoglienza, offrendo tutti gli strumenti senza stancarsi solo perchè non si notato i risultati (sperare contro ogni speranza è proprio di quell'amore cristiano tanto decantato da Paolo nel capitolo 13 della prima ai corinzi). E. Accoglienza, accoglienza verso chi non si accetta, verso chi fallisce sempre il suo obiettivo, accoglienza verso chi a causa di scelte passate si trova a vivere gravi conseguenze. Oggi, 1° dicembre, giornata mondiale per la sensibilizzazione contro l'AIDS, non si può non pensare a quanti sono malati e comunque, oltre alle pene derivanti dalla malattia sono messi ai margini della società perchè questa malattia l'hanno avuta per una vita sessuale come minimo discutibile. E' soprattutto verso gli ultimi, verso questi ultimi, che è ancora possibile, e forse ancor più necessario (davanti ad una prospettiva certa di morte) non lasciarsi cadare le braccia ma continuare a proporre quel cammino educativo verso l'amore puro che alto non è che l'amore di Cristo verso tutti gli uomini. Lascio questo post come un messaggio per riflettere tutti, oggi, in questa giornata anti-AIDS. AIDS: Abbiamo Intenzione Di Sconfiggerlo Maranatha! Ireneo Messaggio 44 La Pace di Cristo! Cara Caterina: ora si che si va d'accordo . Ma ti vorrei dire, che io non ho affatto ignorato il tuo post. 18, che anzi è quello che mi ha stimolato ad intervenire, proprio con quel suo "rivolgersi alla necessità di una prassi". Ho voluto solo completarlo con l'atteggiamento dell'accoglienza, che ritengo sia indispensabile nell'educatore su questi temi. Riguardo poi agli altri sviluppi della discussione, vorrei valorizzare alcuni punti già espressi da me e Caterina. Qui non si tratta di cosa è successo nel primo testamento o di casi del nuovo. Qui si tratta degli ideali, e del rispetto di se stesso e degli altri che Cristo richiede. Gesù chiama tutti all'autenticità, e dunque anche a porre gesti autentici con le nostre relazioni e con il nostro corpo. Non si tratta di trovare scuse - perchè di questo si tratta - in alcuni versetti della Scrittura, perchè, seguendo questa logica, si potrebbe finire anche con il giustificare l'utero in affitto e la fecondazione eterologa (non è così infatti che in termini scientifici potrebbe essere vista la relazione tra Abramo e Agar e la nascita di Ismaele?) Quando si cita la Scrittura, facciamo sempre e comunque attenzione. Ciò che più rispettosamente dobbiamo fare è chiederci questo: Qual è il meglio che la scrittura ci propone? E questo si che è molto chiaro: abbandonare moglie, marito, casa e campi per il Regno di Dio. L'obiettivo è chiaro, ma nella sua limpidezza, come ho già sottolineato, si compie solo nel Regno di Dio. nonostante ciò, noi siamo chiamati tutti, nello stato in cui siamo, a tendere verso questo ideale. Ideale che nella pratica vuol dire relativizzare le cose di questo mondo, non trattare di moglie, marito, cosa e campi come un proprio possesso, ma come un mezzo per annunciare il Regno di Dio! Siamo chiamati a relazioni altruistiche, a pensare al bene dell'altro prima di noi stessi. Come diceva san Giovanni Leonardi ai suoi, non si tratta di voler essere subito tutti perfetti, subito tutti casti, ma di "guadagnare ogni giorno qualcosa di più all'obbedienza". Qualcosa che tutti possiamo fare, in qualunque situazione ci troviamo e per quanto forti possono essere le abitudini contratte. Faccio un esempio che vuole solo essere un esempio. Ipotizziamo una persona di 30 anni consumatore abituale di pornografia tramite internet da quando ne ha 20. Ad un certo punto, proprio a 30 anni un esperienza particolare lo riporta alla fede, ma l'abitudine contratta è forte, dura da abbattere da un giorno all'altro. Eppure anche lui, come tutti, è chiamato a vivere il dono della castità. Cosa fare? Se lui, che fino a quel momento sprecava un'ora al giorno al pc in ricerca di pornografia, inizia a cercarla solo due volte alla settimana, e poi, dopo un anno, solo una volta, per poi dopo un altro anno cadere solo di rado... non sta già vivendo, anche se in modo imperfetto, la casità? Non sta guadagnando, di giorno in giorno, sempre qualcosa di più all'obbedienza? Tutti, a causa della colpa di Adamo, già lo dicevo, partiamo in deficit. Ciò che è necessario è non accontentarsi della situazione iniziale, ma crescere in una autostima corretta di se, in un maggiore rispetto per la dignità e la corporeità altrui e propria, comprendere sempre meglio i forti significati di legame, fedeltà, unità che l'atto sessuale pone. Scrivo questo partendo dalla risposta di Caterina/Pergamena a Mario. Se può essere utile, ben venga! Maranatha! Ireneo |