Concordo con Caterina quandi dice che limitarsi al discorso delle doglie/sì doglie/no al momento del parto di Maria è veramente riduttivo. Soprattutto alla luce di tutti gli interventi che sono stati inseriti.
Approfitto della ( chiamiamola convenzionalmente così) risposta di uesto amico evangelico per sottolineare alcuni punti che ritengo interessanti.
Il primo punto è sicuramente quello che vede ( da parte di alcuni gruppi settari) la lettura della Bibbia non in chiave salvifica, come dovrebbe essere, ma bensì in chiave anti cattolica. La tematica della salvezza dovrebbe essere posta in primo piano ma per alcuni è più importante scegliere e selezionare i versetti per cercare di confutare le dottrine cattoliche. Faccio un esempio concreto per spiegarmi meglio.
L'amico di stefano Scrive: L'unico che era davvero immacolato e puro davvero era Gesù sul quale lo Spirito si manifestò come una COLOMBA, perchè in Lui tutto era perfezione e non vi era nessun peccato da consumare.
Se analizziamo questa immagine senza preconcetti possiamo facilmente il vero significato dell' episodio narrato dal Vnagelo di Giovanni.
Diciamo innanzitutto che dal cielo aperto non scese una colomba, come l'iconografia classica spesso rappresenta, ma scese lo Spirito Santo COME una colomba.
Cosa significa tutto questo? Dal cielo discese qualcosa che planò su Gesù che stava ricevendo il battesimo di Giovanni e questo qualcosa dava l' idea di una colomba. Il richiamo è decisamente al primo capitolo della Genesi dove si dice che lo Spirito Santo "aleggiava" sulle acque dl caos prima della creazione.
Quindi Giovanni, riferendosi alla Genesi, ha voluto comporre un trittico nel quale è rappresentata la Trinità: Il Padre che parla dal Cielo, il Figlio che viene rivelato dal Padre e lo Spirito che "aleggia" come una colomba sul Figlio.
Questa, molto in breve, è l'esegesi del versetto in questione. Ed è una spiegazione condivisa anche dai protestanti... tranne che quando vogliono criticare i cattolici. Allora la colmba rappresenta la purezza dal peccato e serve ad indicare semplicemente che Gesù è privo di peccati.
Nell'ottica di questi anti-cattolici, la Bibbia diventa come la plastilina. La tiri e la schiacci fino a farle assumere la forma che vuoi a seconda della situazione. Non si è più "servitori" della Parola ma si asservisce la Parola alle proprie idee. Vi ricordate il buon vecchio Jhon Antony? Pur di sostenere le sue tesi anche quando non erano più ragionevolmente sostenibili, si inventava ( nel senso che raccontava fandonie) qualcosa pur di attaccare il cattolicesimo e non essere costretto ad ammettere che quanto stavamo dicendo era vero.
Un altro punto interessante è quello relativo al cap. 7 dell' Apocalisse e alla donna che partorisce. Anche in questo caso il brano va collocato nel suo contesto tenendo presente anche che il genere letterario del libro. Apocalise è la trascrizione del sostantivo greco apokalypsis che deriva dal verbo “apokalypto”. È composto dalla preposizione apò – che esprime rimozione, allontanamento – e dalla radice kalypto – che significa nascondere, coprire; quindi:
azione del togliere ciò che copre, cioè scoprire, svelare, rivelare. “Apocalisse” significa quindi Rivelazione, fatta da Dio agli uomini riguardo a cose velate e conosciute da lui solo.
Ma c'è di più. Giovanni cerca di spiegarci con immagini e similitudini qualcosa che non è umanamente spiegabile con le parole. Anche Marco, nel suo Vangelo, quando vuole descrivere la bianchezza delle vesti di Gesù al momento della trasfigurazione cerca di spiegarla con un'allocuzione che può far sorridere per la sua ingenuità:le sue vesti divennero splendenti,bianchissime. Nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
Ma del resto, che frase usare? Anche Giovanni deve essersi trovato in una situazione del genere. Come spiegare ciò che vedeva? Ed ecco l'uso di immagini, a volte poetiche a volte drammatiche, che rendono tutto il racconto dell' Apocalisse affscinante e misterioso. Tanto misterioso che ancora oggi si discute sul significato di ciò che è scritto e che non va preso mai in senso letterale altrimenti si corre il rischio di fare strafalcioni spaventosi.
Riprendiamo i versetti del cap 12. Si parla della "donna" e si parla di un "bambino" Lasciamo perdere per un momento e concentriamoci su questo bambino. Chi è? Tutti i commentatori sono generalmente concordi nel ritenere che questo bambino sia il Messia. Quindi in quel capitolo si parla della nascita del Messia che, per i cristiani, è Gesù Cristo. E noi sappiamo che quando Giovanni scrive il suo libro,Gesù Cristo è già venuto. Ma l'introduzione dell' Apocalisse è strana: Rivelazione di Gesù Cristo, datagli da Dio per mostrare ai suoi servi gli eventi che presto devono accadere.
Ma se gli eventi narrati nel libro devono ancora accadere questo significa che il Messia non è ancora nato.
Ci rendiamo conto della difficoltà della lettura della Bibbia? Presa singolarmente, questa sola frase può essere utilzzata per smontare tutto il cristianesimo come lo conosciamo noi e per rifare un'altra religione.
Ritornando al cap.12, ancora oggi si discute su chi possa essere questa "donna". Può essere Maria,c'è chi pensa possa essere Israele o addirittura la Sapienza divina. Probabilmente la risposta è che si può trattare di tutte e tre le cosa insieme che risaltano a seconda dell'angolazione dalla quale le si guarda.
Ma, tornando alla lettera dell' amico di Stefano, negare che si possa tratatre di Maria solo perchè la donna viene descritta come soggetta alle doglie del parto, mi sembra veramente esagerato.