ancora una volta mi rattristo nel vedere Alfonso riperere sempre le stesse cose, come se non avrebbe mai sentito le risposte. Mi chiedo se Alfonso legge veramente le risposte che riceva da Caterina, Raptor, Teofilo ecc., e mi ricordo che in un'altra comunità Alfonso e altri pentecostali furono zittiti da Caterina e da me, non seppero più che pesci prendere e cambiarono argomento, ora vedo Alfonso che ritorna con le stesse frasi, e per giunta (udite udite) cita pure alcuni Padri.
E' straordinaria la fantasia interpretativa che hanno alcuni protestanti o pentecostali, lascia veramente a bocca aperta. Arrivano a negare qualsiasi cosa, estrapolando solo alcuni frasi dal contesto, e calpestandone altre. S.Ireneo parla dell'autorità primaria della Chiesa di Roma e loro se ne fregano, Giustino parla della presenza reale del corpo e del sangue di Gesù nell'Eucaristia e loro tentato pure di stravolgere quelle chiare parole, Agostino in diverse sue opere parla della presenza reale e loro stravolgono anche le sue chiarissime parole. Ragazzi state giocando con il fuoco !
Smettete di comportarvi come ciechi, non caricate a testa bassa solo per il gusto di contraddire, pregate il Signore affinchè vi doti di maggior acutezza, nel saper analizzare e capire la Bibbia e gli scritti dei Padri.
Anch'io prego molto il Signore di darmi acutezza mentale per saper meglio discernere, ma voi la dove smettere di sentirvi maestri guidati dallo Spirito Santo, non vi dovete inorgoglire, perchè sotto sotto lo fate, imparate ad analizzare per bene la Bibbia e gli scritti dei padri.
Vedo che Raptor e Caterina sono stati molti chiari, ma tu ti devi opporre, per spirito di opposizione, ma quando leggi Agostino lo leggi tutto o solo alcune frasi che ti interessano?
E' giusto estrapolare solo alcune frasi, tenendone nascose altre molto più significanti?
Coloro che non conoscono per bene gli scritti di Agostino, vengono o non vengono ingannati da un tale modo di esporre i fatti?
E per chiarire ulteriormente l'argomento Eucaristia do il mio piccolo contributo:
Gv 6,48-66 “Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».<?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p>
52Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».<o:p></o:p>
59Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. 60Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». 61Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? 63È lo Spirito che dá la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».<o:p></o:p>
66Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.”<o:p></o:p>
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Notiamo che Gesù nei versetti di cui sopra dice chiaramente che la sua carne è vero cibo, e il suo sangue vera bevanda, quindi non parla per simbologia, non dice che la sua carne è simbolo di cibo e il suo sangue simbolo di bevanda, e Gesù qui sta preannunciando la passione, e quindi l’Eucaristia che di lì a poco istituirà. <o:p></o:p>
Gesù qui richiama alla memoria degli ebrei la manna che mangiarono nel deserto, la manna era una prefigurazione dell’Eucaristia, la manna fu mangiata non ascoltata, quindi voler dire che Gesù qui intende dire che “mangiare” significa “ascoltare la Parola di Dio” è sbagliato, in quanto proprio il parallelo tra la manna che fu mangiata, e il pane del cielo che deve essere mangiato fuga ogni dubbio sul giusto significato delle parole di Gesù.<o:p></o:p>
I discepoli che ascoltarono queste parole non intesero che “mangiare” significava “ascoltare la Parola” ma la intesero correttamente per questo si scandalizzarono, per questo gli dissero “questo tuo linguaggio è duro, cioè difficile da capire, i discepoli compresero che Gesù non stava parlando in parabole, figure o allegorie, quindi per questo non capirono, e Gesù vedendo questi loro dubbi non semplificò in parabole, non chiarì, non c’era nulla da chiarire perché mangiare significava cibarsi, nutrirsi tramite la bocca e i denti, quindi non c’era nulla da chiarire perché i discepoli avevano capito le parole, non capivano il modo come si potesse realizzare una cosa simile, per questo quelle parole gli sembrarono di difficile comprensione.<o:p></o:p>
Lo Spirito vivifica, ma certo, è lo Spirito Santo che da vita al pane e al vino, il pane è il vino prendono vita tramite lo Spirito Santo, infatti i presbiteri invocano lo Spirito Santo affinché il pane diventi vero corpo, e il vino vero sangue di Gesù Cristo, e dopo la consacrazione il pane e il vino prendono vita, vengono vivificati dallo Spirito di Gesù, non diventano delle entità vive, ma diventano Gesù stesso, Gesù Eucaristia, il pane del cielo.<o:p></o:p>
Le parole di Gesù, sono spirito e vita, cioè sono dette per noi uomini fatti da “spirito e vita”, anche Gesù era composto da Spirito e vita, cioè era un uomo composto dallo Spirito e dalla vita (carne viva) e il pane dopo la consacrazione diventa Spirito e vita, cioè tutto l’essere di Gesù, “se le ascolterete e le comprenderete avrete la vita in voi, perché comprendendole mangerete la mia carne e berrete il mio sangue” questo ha inteso dire Gesù con quelle parole.<o:p></o:p>
In Giudici 15,19 Sansone bevve, il suo spirito si rianimò, ed egli riprese vita, cioè il suo corpo continuò a vivere, essendo l’uomo composto da spirito e vita, intrinsecamente legati tra loro.<o:p></o:p>
2 Mac 7,22-23 «Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. 23Senza dubbio il creatore del mondo, che ha plasmato alla origine l’uomo e ha provveduto alla generazione di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di voi stessi».<o:p></o:p>
Is 38,16 “Signore, in te spera il mio cuore; si ravvivi il mio spirito. Guariscimi e rendimi la vita.”
Anche in 2° Maccabei e in Isaia vediamo che “spirito e vita” indicano l’uomo in se stesso, l’uomo composto da spirito e vita, l’uomo non può essere tale se gli manca una delle due componenti, Isaia sperando nel Signore dice, si ravvivi il mio spirito, ma subito dopo aggiunge: guariscimi e rendimi la vita, perché l’uomo è spirito e vita, ha bisogno sia dello spirito che della vita, quindi Gesù dicendo: “le mie parole sono spirito e vita”, sta dicendo che le sue parole sono umane e per gli umani, le sue parole indicano che Lui si presenta in tutto se stesso, Spirito e vita nell’Eucaristia, cioè quelle parole non indicano qualcosa di spirituale, di trascendentale e quindi di poco comprensibile, ma sono umane, e gli umani sono composti da spirito e vita, quindi i discepoli hanno ben capito che Gesù indicava di mangiare la Sua “carne” e, Gesù conferma ulteriormente il significato di quelle parole, dicendo che il significato è umano, cioè si era espresso in un linguaggio umano, senza usare similitudini, i discepoli forse cercano di intuirne il significato spirituale, ma Gesù ribadisce che hanno ben capito, perché si è espresso in senso umano “le parole che vi ho detto sono spirito e vita” cioè sono precise e umane, “e avete perfettamente compreso quello che intendo dire nonostante non ci credete perché la vostra mente non arriva a comprendere come ciò possa avvenire”, bisogna notare che la parola, “sono spirito e vita…” “spirito” è scritta in minuscolo, mentre “lo Spirito che vivifica…” è scritto in maiuscolo perché indica lo Spirito di Dio, “é lo Spirito Santo che vivifica..”, cioè che rende “vivi” il pane e il vino, la carne non giova a nulla, cioè non è l’uomo (presbitero) che può trasformare il pane e il vino in vero corpo e vero sangue, ma è lo Spirito Santo che opera questo mistero eucaristico. Questo ha inteso dire Gesù ai suoi discepoli con quelle parole.
Pace
Salvatore<o:p></o:p>