Che felicità per lo Spirito Santo quando Colui per il quale era unito a Dio Padre da tutta l'eternità, con il legame di un indissolubile amore, si incarnò con la sua cooperazione e riunì in una stessa persona la natura divina e l'umana. Di quale soavità non foste inondata voi, o Maria, quando, nel contemplare Gesù, pensaste che Egli non era soltanto Figlio vostro, ma ancora Figlio di Dio! Quanto furono privilegiati gli uomini di allora che poterono vedere coi loro occhi quel Bambino di benedizione! quanto dovettero essere lieti e commossi quei pastori ai quali gli angeli annunciarono la sua nascita! E come si affrettarono ad andare a Betlemme per adorarlo! Chi potrà descrivere la felicità dei pii israeliti al giungere di questo giorno affrettato dai loro desideri, all'annuncio che fu dato loro da Simeone e da Anna che la promessa così lungamente attesa era finalmente compiuta? La loro felicità e incommensurabile e degna di considerazione, ma la nostra sorpassa la loro, poiché ogni giorno possiamo contemplare con gli occhi della fede il dolce Bambino Gesù e partecipare continuamente alla gioia della sua nascita! "Le parole del Vangelo e delle profezie ci infiammano talmente - dice un santo papa - che ci sembra di onorare la nascita del Salvatore, non come un avvenimento ormai passato, ma come se fosse attuale, perché noi pure riceviamo l'annuncio degli angeli ai pastori: "Ecco che vi annuncio una grande gioia: oggi è nato il Salvatore". Tutti i giorni, volendo, possiamo assistere a questa beata nascita nella santa Messa, nella quale è rinnovata e continuata. Questa è pure la dottrina di santa Ildegarda: "Quando il pane e il vino sono cambiati nel Corpo e nel Sangue di nostro Signore - dice nelle sue Rivelazioni - la nascita del Salvatore appare come in uno specchio". Questa testimonianza conferma le mie parole e prova sufficientemente che il Cielo prende viva parte a questo grande atto, compiuto ormai da duemila anni. Desiderate sapere da chi e come nasce Gesù Cristo? Ascoltate san Girolamo: "I sacerdoti chiamano Gesù Cristo alla vita per mezzo delle loro labbra consacrate ". E come se il santo Dottore dicesse che Gesù Cristo nasce dalle labbra del sacerdote quando pronuncia le parole della consacrazione. Il papa Gregorio XIII afferma la stessa cosa, quando raccomanda ai sacerdoti prima di salire all'altare di dire: "Voglio celebrare la santa Messa e formare il Corpo e il Sangue di nostro Signor Gesù Cristo". La Chiesa fa ancora di più quando ci ordina di cantare il cantico che gli angeli fecero echeggiare nella notte di Natale: "Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini di buona volontà". Non sembra anche a voi di ricevere, come i pastori, il messaggio dei celesti spiriti? "Vi annuncio una grande gioia: oggi è nato il Salvatore. Troverete il Bambino avvolto nelle fasce e coricato in una mangiatoia". Immaginate che il vostro angelo custode vi dica: "Rallegrati, figlio mio, il Salvatore sta per nascere nuovamente per la tua salute e lo vedrai sotto la forma della santa Ostia". Ma anche se il vostro angelo non vi parlasse così, la fede vi insegna che il fatto è questo. Che fortuna per voi se ci credete fermamente! E quale immensa gioia vi è riservata se vi comporterete con il divino Fanciullo come coloro che furono degni di contemplarlo con gli occhi del corpo! Nelle antiche leggende si racconta di un santo personaggio che di tanto in tanto, quando il SS. Sacramento era sull'altare o innalzato fra le mani del sacerdote, lo vedeva prendere la forma di un piccolo fanciullo. Nella Vita dei Padri leggiamo la relazione di un fatto simile che avvenne durante la Messa di un sacerdote chiamato Plego. Ma ciò che allora appariva agli occhi carnali, può essere percepito ogni giorno dal nostro occhio spirituale e dappertutto, dove si dice la santa Messa. San Luigi informato di un prodigio di questo genere che si ammirava in quei giorni nei dintorni di Parigi, rispose alle persone che lo esortavano ad andarlo a vedere: "Possono andarci quelli che non credono, io vedo Gesù vivente tutti i giorni alla Messa". Cito questa risposta, ispirata a una fede profonda, per mostrarvi che noi possediamo Gesù presente sull'altare, presente dico, non in una maniera immaginaria o puramente spirituale, ma realmente e corporalmente. Insomma lo stesso Gesù che è nato dalla santa Vergine a Betlemme e che i Re Magi hanno adorato. Gli accidenti soltanto ci impediscono di vederlo fisicamente, ma il nostro occhio interiore, rischiarato dalla fede, squarcia il velo e ci convince della reale presenza. Le ragioni per le quali Gesù si nasconde sono molte; la principale è quella di farci esercitare molto la fede e procurarci così un' occasione di merito. E per confermarci in questa stessa fede, in molte circostanze si è mostrato ai cristiani ed anche ai giudei ed agli idolatri.