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Noi Cattolici "possediamo" la Verità, o la Verità possiede noi?

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2013 22:04
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28/07/2012 14:33
 
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[SM=g1740733] Che cosa c'entra l'Eucaristia?

L'Eucaristia come ben sappiamo è il cuore della Chiesa perché è Lei che ci rende uniti in questa comunione ecclesiale. Ecco perché non possiamo accettare dottrine da chi non riceve l'Eucaristia a prescindere ovviamente dagli abusi, ossia, da chi la prende  sapendo di non essere in sintonia, in comunione con la Chiesa, con il suo Magistero.
E poi che cosa riceviamo nell'Eucaristia?

Riceviamo Gesù vivo e vero di conseguenza è Cristo che ci possiede, viene dentro di noi, si dona a noi, in quel momento abbiamo in noi la Verità.
Per questo la Chiesa è molto severa sulla questione di chi può o non può ricevere l'Eucaristia, per questo san Paolo per ben due volte ripete un monito severo nella 1Cor.11:
"Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna. È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti".

E conclude il brano dicendo:

"E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna".
Il monito di Paolo è forte, ed è molto severo per la nostra stessa salvezza: l'Eucaristia non è un cibo come un altro, non è una pagnotta qualsiasi: è la Verità che viene a nutrirci, ad alimentare corpo e mente, di conseguenza guai a prenderla in stato di grave peccato perché sarebbe la nostra superbia a farci nutrire del Corpo di Cristo e rendere così in noi vana l'opera della salvezza, ingannando noi stessi e il prossimo.

Nutriti invece dall'Eucaristia, ricevuta in stato di grazia, siamo in possesso della Verità quanto più siamo in comunione con la Chiesa, diversamente saremo come i falsi profeti descritti nelle Scritture, portatori solo di sciagure e menzogne, sfruttatori degli uomini e delle loro emozioni, imbonitori delle loro aspettative e speranze, ingannatori e vili seminatori di zizzania....


Noi dunque non possediamo la Verità perché non si possa mai dire che "noi" abbiamo inventato la Chiesa o qualcosa a riguardo della natura dell'uomo, o le famose dottrine così tanto indigeste a molti, ma al contrario la Verità "possiede noi" perché:
"non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga",

e perché, come spiega Benedetto XVI:

" Occorre capire che la fede essenzialmente crea assemblea, unisce. È proprio questa essenza della fede che ci libera dall'isolamento dell'io e ci unisce in una grande comunità, una comunità molto completa - in parrocchia, nell'assemblea domenicale - ed universale nella quale io divento un parente di tutti nel mondo. Bisogna capire questa dimensione cattolica della comunità che si riunisce ogni domenica nella parrocchia. Quindi se, da una parte, conoscere la fede è uno scopo, dall'altra parte socializzare nella Chiesa o "ecclesializzare" significa introdursi nella grande comunità della Chiesa, luogo di vita, dove so che anche nei grandi momenti della mia vita - soprattutto nella sofferenza e nella morte - non sono solo".

(Introd, Valle d'Aosta, 25 luglio 2005)


Usciti dall'isolamento dell'IO che conduce inevitabilmente a propagandare se stessi, a difendere le proprie emozioni e opinioni, ad assolutizzare che non esiste la Verità, ma poi far diventare la propria opinione una verità, usciti da questo isolamento, lasciandosi possedere dalla Verità, si diventa allora possessori di un Bene inestimabile che non ci appartiene in senso egoistico, ma che appartiene a tutta la comunità per la quale, semmai, sono dentro per rendere ad essa un servizio: perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.

Nessuno può dunque dire: io possiedo la Verità, se non nella consapevolezza che è la Verità ad averci scelti perché una volta costituiti nel Corpo che è la Chiesa (mediante il Battesimo), possiamo andare e portare molto frutto e perché questo frutto rimanga per le generazioni che verranno dopo di noi.

Ammonisce infatti così san Paolo: "An nescitis quoniam corpus vestrum templum est Spiritus Sancti, qui in vobis est, quem habetis a Deo, et non estis vestri? Empti enim estis pretio! Glorificate ergo Deum in corpore vestro. /

O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!" (1Cor.16,19-20).

 

E' vero che Gesù dalla Croce implora il perdono per noi perché "non sanno quello che fanno", ma nel momento in cui sappiamo che siamo della Verità e che questa ci "possiede" trasformandoci in "tempio dello Spirito Santo", e che siamo chiamati a glorificare Dio partendo dal nostro corpo nel quale abita, come ignorare questa realtà senza diventare complici di un rifiuto a Dio, di un rifiuto a questa relazione, complici persino di un "possesso-bene" indebito, abusivo, quando pretendiamo di restare cristiani ma contro le leggi stesse di Dio?

 

Facciamo un altro passo avanti nell'argomento, dice Benedetto XVI:

" Quando l'uomo si lascia illuminare dallo splendore della Verità, intraprende quasi naturalmente il cammino della pace!"

(8.12.2005)

In un tempo in cui abbiamo inflazionato il termine "pace" con girotondi da farci ubriacare e bandiere colorate che ci hanno annebbiato la vista, che senso ha nella Verità il termine Pace? Come possiamo ottenere e "possedere" questa Pace?

 

Gesù lo insegna chiaramente:

"Pacem relinquo vobis, pacem meam do vobis; non quomodo mundus dat, ego do vobis. Non turbetur cor vestrum neque formidet.  / Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore" (Gv.14,27)

Cominciamo così ad escludere quelle contaminazioni al significato della Pace che al contrario offuscano la Verità. Non possiamo uscire da una Eucaristia appena ricevuta, possedere in noi Gesù vivo e vero che si è appena donato noi nel nutrimento di salvezza e poi offuscarlo in manifestazioni di pace che, come dice Gesù: "dà il mondo"  in tal senso Gesù stesso ci sostiene: Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore...

Ma perché dovrebbe essere turbato il nostro cuore dalle sue parole? 

Che cosa contengono?

Contengono innanzi tutto la verità, ossia che la Pace che il Cristo ci ha donato e ci vuole dare, non è la stessa pace che urlano le ideologie del mondo! Il non turbarci, il non spaventarci è un invito alla comprensione delle sue parole per trovare Lui stesso, la nostra Pace.

 

Insegna così Benedetto XVI nel suo Messaggio per la Pace del 2006:

"E allora, chi e che cosa può impedire la realizzazione della pace? A questo proposito, la Sacra Scrittura mette in evidenza nel suo primo Libro, la Genesi, la menzogna, pronunciata all'inizio della storia dall'essere dalla lingua biforcuta, qualificato dall'evangelista Giovanni come « padre della menzogna » (Gv 8,44).

La menzogna è pure uno dei peccati che ricorda la Bibbia nell'ultimo capitolo del suo ultimo Libro, l'Apocalisse, per segnalare l'esclusione dalla Gerusalemme celeste dei menzogneri: « Fuori... chiunque ama e pratica la menzogna! » (22,15).

Alla menzogna è legato il dramma del peccato con le sue conseguenze perverse, che hanno causato e continuano a causare effetti devastanti nella vita degli individui e delle nazioni. (..) Come non restare seriamente preoccupati, dopo tali esperienze, di fronte alle menzogne del nostro tempo, che fanno da cornice a minacciosi scenari di morte in non poche regioni del mondo? L'autentica ricerca della pace deve partire dalla consapevolezza che il problema della verità e della menzogna riguarda ogni uomo e ogni donna, e risulta essere decisivo per un futuro pacifico del nostro pianeta".

 

****************

Il Santo Padre parla della menzogna senza mezzi termini.

La menzogna come sappiamo offusca la verità, ergo offusca quella Verità che ci possiede e che non essendo una nostra proprietà non possiamo invece tacere, abbiamo l'obbligo, il dovere morale di farla emergere da dentro di noi: "partorire" la Pace che è appunto il Cristo Via, Verità e Vita!

 

Infatti questa Pace che il mondo non può darci nasce nell'Incarnazione e con l'Incarnazione del Divin Verbo: Maria quando intona la lode del Magnificat non canta solo per se stessa, ma per ognuno di noi. Ogni Cristiano che porta in sé questa Verità deve cantare il Magnificat come avesse ricevuto anch'esso un "concepimento" e poi un "parto". 

Se non guardiamo a Maria come Colei che ci dice: "guardate che anche voi avete il Verbo che dimora in voi, anche voi siete Tempio dello Spirito Santo, anche voi dovreste cantare con me il Magnificat, anche voi siete destinati alla beatitudine eterna...", se non leggiamo Maria in questo modo, allora rischiamo una venerazione verso la Madre in modo sterile, incompiuto e persino offensivo, si offensivo, perché Maria vuole portarci a Gesù dopo che Lei stessa l'ha concepito per mezzo dello Spirito Santo e ce l'ha donato in tutto il suo splendore.

Si, il Verbo viene concepito anche dentro di noi! Dal latino concìpire, conceptus di con=cum indicante, mezzo e cìpere per capere ossia prendere, accogliere in sé, con-tenere in senso sia carnale (concepimento materno) quanto nel concetto: accogliere, capere, com-prendere, ricevere.

Anche noi siamo Tempio dello Spirito Santo, certo non nel modo in cui lo fu Maria, dice infatti Gesù alla samaritana:

"Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità". (Gv.24)

Ciò che in Maria avvenne carnalmente nell'Incarnazione del Verbo, in noi da quel momento avviene "in spirito e verità", ossia:

- Spirito; mediante l'azione dello Spirito Santo come insegna la Chiesa;

- Verità; la quale è Gesù stesso che è in noi mediante l'Eucaristia e gli altri Sacramenti.

 

...ecco perché la Pace che noi predichiamo non è la medesima pace che il mondo propone.  Ecco perché il nostro cuore non deve turbarsi, tale turbamento semmai ci riporta all'atteggiamento di Maria nel momento dell'Annuncio come ci racconta Luca:

"Entrando da lei, disse: Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù" (Lc.1,28-31).

Il turbamento è parte anche del nostro atteggiamento interiore perché "possedere la Verità" non può lasciarci indifferenti, non può farci conformare alla mentalità del mondo, al contrario, ne siamo turbati! Essere "tempio dello Spirito Santo" non è una cosettina da nulla e non deve farci abituare all'Eucaristia come se stessimo mangiando una pagnotta...

Non sia dunque turbato il nostro cuore di fronte alla Verità di questa Pace che è fuoco, dice infatti Gesù: "Ignem veni mittere in terram et quid volo. Si iam accensus esset!  / Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!" (Lc.12,49)

[SM=g1740771]  continua...

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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