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Noi Cattolici "possediamo" la Verità, o la Verità possiede noi?

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2013 22:04
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28/07/2012 14:45
 
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[SM=g1740733] Facciamo ora un ulteriore passo in avanti.

Il fatto di "possedere" la Verità non implica un rapporto tra "padrone e schiavo" ma bensì una adozione, una figliolanza, un rapporto esclusivo tra padre e figlio e di conseguenza contempla persino una eredità.

"Quando però si sono manifestati la bontà di Dio, salvatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da lui su di noi abbondantemente per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro, perché giustificati dalla sua grazia diventassimo eredi, secondo la speranza, della vita eterna.." (Tito 3,5-7)

In queste poche righe è contenuto il cuore della dottrina:

1) il Lavacro che è appunto il Battesimo mediante il quale;

2) Gesù ci salva per sua misericordia e non per nostri meriti ma;

3) mediante l'azione dello Spirito Santo che dal Cristo passa a noi;

4) attraverso la Chiesa, facendoci diventare eredi....

Nel punto 4 leggiamo in sostanza il cuore di questa Verità: è per mezzo della Chiesa che abbiamo il Battesimo, il perdono dei peccati, l'eredità, senza la Chiesa non ci sarebbe nulla di tutto ciò e l'uomo dovrebbe inventarsi certi riti come infatti avviene quando si rifiuta la Verità operante nella Chiesa.

 

Perché attraverso la Chiesa? Chi lo dice?

Lo dice Gesù le cui parole vi riporto dall'introduzione del Documento Dominus Jesus:

" Il Signore Gesù, prima di ascendere al cielo, affidò ai suoi discepoli il mandato di annunciare il Vangelo al mondo intero e di battezzare tutte le nazioni: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato» (Mc 16,15-16); «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,18-20; cf. anche Lc 24,46-48; Gv 17,18; 20,21; At 1,8).

La missione universale della Chiesa nasce dal mandato di Gesù Cristo e si adempie nel corso dei secoli nella proclamazione del mistero di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, e del mistero dell'incarnazione del Figlio, come evento di salvezza per tutta l'umanità".

 ***

Da qui comincia tutto, tuttavia potremo mai pensare che l'uomo da se stesso o da solo, seppur riunito in comunità, possa essere capace di contenere una verità e credere di portarla avanti con le sue sole forze? Certo che no!

La Dominus Jesus tende a spiegare proprio il Mistero della Verità che possiede la Chiesa e il Mistero della sua stessa annunciazione, o evangelizzazione, a tutti gli uomini e in tutte le generazioni fino alla fine dei tempi e questo perché la Verità che la Chiesa dice di avere non è una sua invenzione, ma esiste perché esiste Colui che così non solo ha voluto, ma ha "comandato" di fare.

Analizziamo alcune frasi di Gesù per comprenderle meglio:

1) Ogni potere mi è stato dato in cielo  e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le genti. Gesù, dunque, delega un potere ai suoi, e non è questa l'unica occasione in cui lo fa capire palesemente;

2) Ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare...; attenzione, Gesù non  dice "dopo che le avrete ammaestrate le battezzerete", ma comanda di ammaestrare e battezzare sottolineando come l'insegnamento e l'amministrazione dei Sacramenti sono nella missione della Chiesa un unico procedimento autorevole inderogabile;

3) Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. Possedere la Verità è una grande responsabilità. Annunciare e predicare, evangelizzare e dare testimonianza della Verità che abita in noi, non è un opcional o un hobby... ma è un comando, un atto autorevole (non autoritario), una consegna per i lavoratori della vigna: non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi. Diverso sarà poi il giusto giudizio del Signore Dio quando verrà il giorno della chiusura dei conti.

Prendiamo per esempio Atti 2,36 se leggiamo attentamente Pietro dopo aver esposto il primo annuncio, gli dicono: "che cosa dobbiamo fare fratelli?", erano turbati, dice il sacro cronista, non erano "convertiti", ma "turbati", cioè avevano certamente creduto a quello che Pietro aveva appena raccontato e si chiedono cosa dovevano fare, e Pietro risponde:

1) Pentitevi! Si, ma per che cosa? vv.36 "Sappia dunque la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo questo Gesù che voi avete Crocefisso" , ecco di cosa si sono sentiti turbati e di cosa si dovevano pentire;

2) e ciascuno si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo per ottenere il perdono dei vostri peccati. Qui le parole sono chiarissime, battezzarsi per ottenere il perdono dei propri peccati, e prosegue Pietro;

3)  riceverete il dono del Santo Spirito.

Quanta autorità non certamente umana doveva animare gli Apostoli mentre dicevano queste cose!!!

Il discorso si piega sul Peccato Originale. Non ci addentreremo dentro la sua dottrina, ci basta per ora sapere che il Salmo 50 dice: "nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre..." Gesù è colui che ha tolto questa colpa, il Battesimo è il sigillo sacramentale di questa purificazione-rinascita che ci introduce nella Chiesa rendendoci pietre vive che vivono in virtù della Verità che ci possiede. Non è l'acqua in sé che lava o salva, non ci facciamo una doccia nel Battesimo, veniamo piuttosto rivestiti dalla Verità distribuita gratuitamente dagli Apostoli che furono dotati dell'autorità divina per amministrare i Sacramenti!

Sarà ed è dunque fondamentale leggere in questa chiave di lettura la Dominus Jesus che ancora qui dice:

" La risposta adeguata alla rivelazione di Dio è «l'obbedienza della fede(cf. Rm 1,5; Rm 16,26; 2 Cor 10,5-6), per la quale l'uomo si abbandona a Dio tutto intero liberamente, prestando il “pieno ossequio dell'intelletto e della volontà a Dio che rivela” e dando il proprio assenso volontario alla rivelazione fatta da lui». La fede è un dono di grazia: «Perché si possa prestare questa fede, è necessaria la grazia di Dio che previene e soccorre, e gli aiuti interiori dello Spirito Santo, il quale muova il cuore e lo rivolga a Dio, apra gli occhi della mente, e dia “a tutti dolcezza nel consentire e nel credere alla verità”».

L'obbedienza della fede comporta l'accoglienza della verità della rivelazione di Cristo, garantita da Dio, che è la Verità stessa: «La fede è innanzi tutto una adesione personale dell'uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente, è l'assenso libero a tutta la verità che Dio ha rivelato». La fede, quindi, «dono di Dio» e «virtù soprannaturale da lui infusa», comporta una duplice adesione: a Dio, che rivela, e alla verità da lui rivelata, per la fiducia che si accorda alla persona che l'afferma. Per questo « non dobbiamo credere in nessun altro se non in Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo».

Deve essere, quindi, fermamente ritenuta la distinzione tra la fede teologale e la credenza nelle altre religioni. Se la fede è l'accoglienza nella grazia della verità rivelata, che permette di entrare all'interno del mistero, favorendone la coerente intelligenza, la credenza nelle altre religioni è quell'insieme di esperienza e di pensiero, che costituiscono i tesori umani di saggezza e di religiosità, che l'uomo nella sua ricerca della verità ha ideato e messo in atto nel suo riferimento al Divino e all'Assoluto.

Non sempre tale distinzione viene tenuta presente nella riflessione attuale, per cui spesso si identifica la fede teologale, che è accoglienza della verità rivelata da Dio Uno e Trino, e la credenza nelle altre religioni, che è esperienza religiosa ancora alla ricerca della verità assoluta e priva ancora dell'assenso a Dio che si rivela. Questo è uno dei motivi per cui si tende a ridurre, fino talvolta ad annullarle, le differenze tra il cristianesimo e le altre religioni..."

 

************

Se dunque ho ricevuto il Battesimo e nella Professione di Fede che la Domenica diciamo alla Messa mi fa dire: credo la Chiesa ( e non "nella" chiesa) una, santa, cattolica ed apostolica, è fuori discussione che io possa "credere" in altre forme di religioni o espressioni di fede che non portano in sé la Verità che abbiamo appena esposta, ma che ancora la cercano.

E' questione di coerenza non di orgoglio o di presunzione.

Orgoglio e presunzione sarà invece quanto più cercherò di fare del sincretismo religioso in nome di una pace illusoria (come spiegato sopra) che possa offuscare la Verità che possiede la Chiesa.

Indubbiamente posso trovare anche fuori della Chiesa i semi sparsi del Verbo, poiché lo Spirito soffia dove e come vuole e "tutto ciò che è buono viene da Dio", ma lo Spirito Santo non può contraddire se stesso, non può andare contro la Santa Trinità, non può dire il contrario di quanto ha detto il Verbo Incarnato, non può dunque smentire quanto Egli stesso ha insegnato e donato alla Chiesa (cfr. Atti 22). Non avremo più la Verità e se non l'avremo noi, non l'avrebbe nessun altro perché nessuna religione al mondo ha rivelato Dio come ha fatto Gesù Cristo nella Sua Chiesa, morendo per Lei, Sposandola sulla Croce, amandola nel tempo e per l'eternità!

E' questione di coerenza, di ragione oltre che di fede e non è presunzione, tanto meno orgoglio: abbiamo un solo vanto e questo vanto è per noi il Cristo Crocefisso, morto e veramente Risorto!

" Io non ti ho fatto per essere prigioniero. Alzati, Cristo ti illuminerà". La Chiesa antica ha usato questo dialogo tra Cristo ed Adamo come inno battesimale, come chiamata della Chiesa credente al battezzando. (...)

Il rinnovamento del Battesimo e quindi la vera celebrazione della Pasqua, che è liberazione, consiste nell'accettare di nuovo, ogni giorno, la verità della fede, nell'entrare nella Luce di questa Verità, nel superare da credenti l'oscurità legata all'assenza di verità, e nel trovare così il vero nocciolo della nostra autentica libertà. Alzati, Cristo ti illuminerà! E così la vera azione liberatrice della Chiesa consiste nel conservare (per tramandare) la Verità nel mondo. Noi veniamo liberati nel momento in cui accettiamo la Verità e ce la lasciamo donare nuovamente, ogni giorno, come la nostra unica strada da seguire..."

("Guardare al Crocefisso" di J. Ratzinger, oggi Benedetto XVI )

 

Aprile 2006, con queste parole Benedetto XVI rivolgeva il suo Messaggio ai giovani, e con queste parole vogliamo riepilogare le nostre umili riflessioni, augurando a tutti un autentico progresso nella fede:

"Gli Apostoli hanno accolto la parola di salvezza e l’hanno tramandata ai loro successori come un gioiello prezioso custodito nel sicuro scrigno della Chiesa: senza la Chiesa questa perla rischia di perdersi o di frantumarsi. Cari giovani, amate la parola di Dio e amate la Chiesa, che vi permette di accedere a un tesoro di così alto valore introducendovi ad apprezzarne la ricchezza. Amate e seguite la Chiesa, che ha ricevuto dal suo Fondatore la missione di indicare agli uomini il cammino della vera felicità. Non è facile riconoscere ed incontrare l’autentica felicità nel mondo in cui viviamo, in cui l’uomo è spesso ostaggio di correnti di pensiero, che lo conducono, pur credendosi "libero", a perdersi negli errori o nelle illusioni di ideologie aberranti. E’ urgente "liberare la libertà", rischiarare l’oscurità in cui l’umanità sta brancolando. Gesù ha indicato come ciò possa avvenire: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31-32). Il Verbo incarnato, Parola di Verità, ci rende liberi e dirige la nostra libertà verso il bene".

 

 

Sia lodato Gesù Cristo +

il testo può essere riprodotto altrove ma senza estrapolazioni, senza attribuirgli interpretazioni contro l'insegnamento della Chiesa alla quale è sottomesso ogni pensiero di questo forum ed ogni riflessione dottrinale come questa. Si invita il lettore di citare la fonte e di trovarci sempre uniti nella Preghiera, in comunione coi Santi.
[SM=g1740717] Grazie

 

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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