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02/02/2013 12:20 | |
compartecipazione attiva alla vita di famiglia. Ciò vale soprattutto per le giovanifamiglie, le quali, trovandosi in un contesto di nuovi valori e di nuove responsabilità,sono più esposte, specialmente nei primi anni di matrimonio, ad eventuali difficoltà,come quelle create dall’adattamento alla vita in comune o dalla nascita di figli»54. Questo percorso implica diverse sfide: la costruzione e il consolidamentodell’identità individuale, del legame affettivo di coppia e la responsabilità di diventaregenitori. Nell’affrontare il tema dell’accompagnamento in questa fase, è importanteriflettere sugli atteggiamenti che la comunità cristiana può assumere di fronte a tutto ciò.Occorre, infatti, promuovere una comprensione sempre più approfondita di queste sfide,che permetta uno sguardo di apertura e possa associare alla definizione di “giovanecoppia” non solo gli aspetti di inesperienza, fragilità, incertezza che più spessoemergono, ma anche la novità, l’entusiasmo e la vivacità che questo termine include. 36. Fili da non spezzare con la comunità cristianaÈ necessario, in primo luogo, distinguere le situazioni in cui la giovane coppia disposi in qualche modo si rivolge alla comunità cristiana per presentare una richiesta,come la celebrazione del battesimo del proprio figlio, da quelle in cui si trovaoccasionalmente a incrociare gli eventi della Chiesa locale.Nel primo caso, al di là delle motivazioni più varie che sottendono la domanda, sitratta di momenti privilegiati di incontro, in cui la comunità cristiana e, in particolare,gli operatori coinvolti (presbitero, animatori, catechisti, coppie che frequentano laparrocchia) sono chiamati ad ascoltare non solo la richiesta, ma le singole persone e lacoppia con tutto il carico delle storie e delle esperienze che li precedono. Il primocompito di una comunità cristiana è l’accoglienza nelle parole, nei gesti, nelle modalitàe nei percorsi più o meno articolati che propone. Un secondo obiettivo può delinearsi nella possibilità di un sostegno alla coppia nelvivere la quotidianità della vita familiare e un percorso di crescita spirituale che illuminie aiuti a vivere l’attesa e la nascita del figlio e il compito educativo o, in altri casi,eventuali problemi di fertilità. Proprio in questo periodo, di solito, crescono le difficoltànel conciliare le esigenze della coppia sponsale con i ritmi di vita e di lavoro, il rapportocon gli amici, la relazione con le famiglie d’origine. È quindi necessario proporreitinerari per giovani sposi e iniziative che possano illuminare queste dimensioni,risvegliando la fede e favorendo l’avvicinamento e l’appartenenza alla comunitàecclesiale, nelle sue varie forme. In tal senso sono una preziosa risorsa le coppie e isacerdoti che hanno curato la loro preparazione al matrimonio e che, con relazioniumane significative, possono fungere da ponte per custodire il legame dei giovaniconiugi con la propria comunità parrocchiale.Infatti, «la famiglia stessa è il grande mistero di Dio. Come “chiesa domestica”,essa è la sposa di Cristo. La Chiesa universale, e in essa ogni Chiesa particolare, sirivela più immediatamente come sposa di Cristo nella “chiesa domestica” e nell’amorein essa vissuto: amore coniugale, amore paterno e materno, amore fraterno, amore diuna comunità di persone e di generazioni»55. Questo itinerario di scoperta della bellezza__________________________________54 Familiaris consortio, n. 69.55 Gratissimam sane, n. 19.***dell’amore sponsale e familiare va dunque sostenuto, investendo le migliori energie,attraverso operatori pastorali competenti e appassionati, esperti di umanità e testimonidi una fede feconda. Sarà quindi necessario, nei prossimi anni, investire maggioririsorse nella loro formazione, con percorsi qualificati e opportuni. 37. Alleanze educative attorno alle giovani famiglieDiviene quindi fondamentale creare, dove è possibile, sinergie e feconde alleanzeeducative con quanti possano fornire conoscenze e metodologie (consultori,associazioni, istituti e scuole di formazione) o costituiscano luoghi di incontro e difrequentazione (asili nido, scuole dell’infanzia, agenzie per il tempo libero) perelaborare progetti, in una chiara antropologia cristiana. Si pensi, ad esempio, alleiniziative, in molti casi già in atto, che cercano di creare occasioni di approfondimentosu tematiche che riguardano la coppia, agli interventi di sostegno alla genitorialitàattivate dai consultori diocesani, agli incontri legati alla pastorale pre e post-battesimale,alle occasioni di riflessione sul dono della vita durante il periodo della gravidanza.Occorre sempre più costituire un collegamento fra la preparazione al matrimonio, iprimi passi della vita di coppia e l’iniziazione cristiana attraverso significativi progettidi accompagnamento. La comunità cristiana può allora proporsi come una rete difamiglie in grado di custodire un patrimonio ricco di esperienza che affonda le radicinella tradizione viva del magistero della Chiesa. In questo modo possono essere offerteiniziative e percorsi che favoriscano questo scambio di stimoli ed esperienze frafamiglie, per sostenere la crescita della coppia nelle fasi più critiche dei suoi passaggievolutivi. «La famiglia va amata, sostenuta e resa protagonista attiva dell’educazionenon solo per i figli, ma per l’intera comunità… Corroborate da specifici itinerari dispiritualità, le famiglie devono a loro volta aiutare la parrocchia a diventare famiglia difamiglie»56.Le forme di accompagnamento che possono emergere dalla creatività ed esperienzadelle diverse realtà pastorali sono molte e variegate. Ad esempio, quella di creareoccasioni di dialogo in coppia, fornire metodologie per migliorare la comunicazione,intrecciare relazioni di amicizia con altre coppie, proporre incontri per imparare apregare e a confrontarsi con la parola di Dio attraverso la Sacra Scrittura, suggerireluoghi o persone che possono offrire un ascolto attento e qualificato in momenti didifficoltà, favorire l’incontro con presbiteri e coppie più mature che sappiano porsiaccanto e offrire uno sguardo di fede sulle esperienze quotidiane, ritiri o forme diesercizi spirituali per le famiglie.Attraverso queste modalità, la comunità cristiana può esprimere il suo desiderio difarsi carico della fragilità e della complessità del vivere la relazione coniugale, offrendosostegno e accoglienza, stimolando una riflessione consapevole sul valore delsacramento del matrimonio e della famiglia, lasciandosi interpellare dalla novità chenasce dall’incontro con le coppie che incontra.________________________________________________38. Percorsi di comunione fra sposi e presbiteri56 Educare alla vita buona del Vangelo, n. 38.***Questa attenzione alle giovani coppie le condurrà a divenire soggetto attivo efermento di comunione per l’intera comunità parrocchiale. La loro ministerialitàsponsale, unita al ministero comunionale dei sacerdoti, potrà costituire una sorgente difecondità educativa per la vita della parrocchia.C’è infatti una custodia e una stima reciproca da sollecitare fra sposi e presbiteri.Non si tratta solo, da parte dei sacerdoti, di aver cura delle giovani famiglie, ma diricevere da loro stesse luce per la propria identità sacerdotale e nuovi impulsi perun’incisiva laboriosità pastorale. È infatti particolarmente preziosa una coppia diconiugi che, in modo efficace, collabora con il presbitero diventando essa stessasoggetto di evangelizzazione, così da affiancarsi a lui come catechisti ed educatori neigruppi giovanili o animatori della Caritas parrocchiale.Così, dopo un cammino di formazione adeguata, i giovani sposi, vicino ai loropresbiteri, potranno approfondire sempre più il mistero del sacramento (cfr Ef 5,32),consapevoli che «la famiglia è luogo privilegiato di educazione umana e cristiana erimane, per questa finalità, la migliore alleata del ministero sacerdotale; essa è un donoprezioso per l’edificazione della comunità»57. 39. La famiglia cellula vivificante della Chiesa e della societàLa dimensione cristiana della famiglia non domanda soltanto un impegno dicoerenza personale nella vita familiare e nella comunità cristiana, ma chiede anche diessere presente in modo attivo nella società civile e di contribuire al suo ordinatosviluppo. La famiglia cristiana, prima cellula della società, può e deve dare un suooriginale contributo alla vita sociale anche in forma di intervento politico, attraverso levarie forme di vita associativa: «Le famiglie devono crescere nella coscienza di essere“protagoniste” della cosiddetta “politica familiare” ed assumersi la responsabilità ditrasformare la società: diversamente le famiglie saranno le prime vittime di quei mali,che si sono limitate ad osservare con indifferenza»58.In particolare la famiglia cristiana ha a cuore un’equa e giusta distribuzione dei benie delle risorse tra le singole comunità e le generazioni59. Allo stesso modo la societàcivile, per il principio di sussidiarietà, è chiamata a sostenere la famiglia fondata sulmatrimonio con politiche familiari adeguate ed efficaci, che incoraggino i giovanifidanzati alla scelta sponsale. Si sta facendo sempre più strada la convinzione che ilpunto di partenza di un coraggioso rinnovamento sociale stia nel dedicare una specialeattenzione alla famiglia, per metterla in condizione di liberare la sua capacità generativaper la vita comunitaria._________________________________________________________57 BENEDETTO XVI, Incontro con le famiglie e con i sacerdoti ad Ancona, 11 settembre 2011.58 Familiaris consortio, n. 44.59 Cfr GIOVANNI PAOLO II, Lettera enciclica Sollicitudo rei socialis, 30 dicembre 1987, n. 42.*** Fraternamente CaterinaLD
"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine) |