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Agostino: il castigo, il perdono, il peccato e il BATTESIMO ai Bambini

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2013 14:30
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15/04/2013 13:28
 
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IL CASTIGO E IL PERDONO DEI PECCATI E IL BATTESIMO DEI BAMBINI

A MARCELLINO

LIBRO PRIMO

Prefazione.

1. 1. Sebbene ci troviamo in mezzo al bollire di grandi preoccupazioni e fastidi a causa dei peccatori che abbandonano la legge di Dio e a causa anche degli stessi nostri peccati, tuttavia, carissimo Marcellino, non ho voluto e, per dire la verità, non ho potuto stare ancora più a lungo in debito con la tua premura che ti rende a me particolarmente soave e dolce. Infatti mi ha spinto sia la stessa carità, per la quale nell'Uno che non muta noi siamo già una cosa sola, benché da mutare in meglio, sia il timore d'offendere in te Dio che ti ha dato tale desiderio, servendo il quale io servirò lui che te l'ha dato. Questi sentimenti mi hanno spinto, indotto, tratto a risolvere, secondo le mie modestissime capacità, le questioni da te notificatemi per lettera, con un assillo che ha vinto nel mio animo sugli altri per tutto il tempo necessario a portare a termine qualcosa di valido che dimostrasse come ho servito con obbedienza, anche se non con sufficienza, la buona volontà di te e di quanti hanno a cuore questi problemi.

Adamo non sarebbe morto, se non avesse peccato.

2. 2. Coloro che dicono che "Adamo fu creato in tale stato che sarebbe morto anche senza il merito del peccato, non in pena di una colpa, ma per necessità di natura", devono riferire non alla morte del corpo, ma alla morte dell'anima, che muore nello stesso atto di peccare, le parole della Legge: Quando ne mangerete, certamente morirete 1. Di tale morte il Signore denominò morti gli infedeli, dicendo di essi: Lascia i morti seppellire i loro morti 2. Ma allora che cosa risponderanno a leggere che Dio nel rimproverare e condannare il primo uomo proprio dopo il peccato gli disse: Tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto 3? Infatti non quanto all'anima, ma, com'è evidente, quanto al corpo era stato tratto dalla terra e con la morte dello stesso corpo sarebbe tornato alla terra. Tuttavia, sebbene fosse terra secondo il corpo e portasse il corpo animale con il quale era stato creato, Adamo, se non avesse peccato, sarebbe stato trasformato in corpo spirituale e sarebbe passato senza la prova della morte a quella incorruttibilità che è promessa a quanti sono credenti e santi. E il desiderio di questa immortalità non solo sentiamo da noi stessi d'averlo dentro di noi, ma lo conosciamo pure attraverso la testimonianza dell'Apostolo che dice: Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di essere trovati vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita 4. Pertanto Adamo, se non avesse peccato, non avrebbe dovuto essere spogliato del suo corpo, ma sopravvestito d'immortalità e incorruttibilità, perché ciò che era mortale fosse assorbito dalla vita, cioè Adamo passasse da un corpo animale ad un corpo spirituale.

Altro è poter morire, altro dover morire.

3. 3. Non ci sarebbe stato in realtà da temere che, vivendo a lungo quaggiù in un corpo animale, fosse gravato dalla vecchiaia e giungesse un poco alla volta alla morte per senilità. Se Dio infatti concesse alle vesti e alle calzature degli israeliti di non logorarsi in tanti anni 5, che ci sarebbe di strano che la sua potenza concedesse all'uomo in premio della sua sottomissione che, pur avendo un corpo animale, cioè mortale, avesse in esso una tale costituzione che gli consentisse d'essere annoso senza decadenza, destinato a passare, quando Dio lo volesse, dalla mortalità all'immortalità saltando la morte? Come infatti la sola mancanza di necessità che questa nostra carne di adesso sia vulnerata non la fa invulnerabile, cosi la sola mancanza per la carne di allora della necessità di morire non la faceva immortale. Tale condizione credo sia stata concessa in un corpo ancora animale e mortale a coloro che sono stati portati via dalla terra senza morire. Enoch ed Elia infatti in cosi lungo tempo non hanno subito il decadimento della vecchiaia. Né tuttavia credo che essi siano già stati cambiati nella condizione del corpo spirituale, quale è promessa in quella risurrezione che era avvenuta per prima nel Signore. Al massimo forse essi non hanno bisogno nemmeno di questi cibi che si consumano per ristoro, ma da quando furono trasferiti vivono cosi da avere la medesima vigoria di quei quaranta giorni nei quali Elia senza mangiare visse di un orcio d'acqua e di una focaccia di pane 6. Oppure, se hanno bisogno anche di questi sostentamenti, si cibano forse in paradiso in modo simile ad Adamo prima che meritasse d'uscirne per il peccato. A mio avviso infatti gli davano nutrimento contro il deperimento i frutti degli alberi e vigoria contro la vecchiaia l'albero della vita.

Anche la morte del corpo viene dal peccato.

4. 4. Oltre alle parole con le quali Dio inflisse la punizione: Tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto 7, parole che non saprei come si possano intendere se non della morte del corpo, ci sono anche altre testimonianze per dimostrare evidentissimamente che il genere umano meritò per il peccato non solo la morte dello spirito, ma anche quella del corpo. L'Apostolo dice ai Romani: Se il Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Gesù Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi 8. Credo che non occorra spiegare, ma soltanto leggere una dichiarazione cosi limpida e aperta. Dice che il corpo è morto, non per la fragilità terrena perché fu fatto con la polvere del suolo, ma per il peccato. Che vogliamo di più? E accuratissimamente non dice che il corpo è "mortale", ma che è morto.

Corpo mortale, morituro, morto.

5. 5. Prima infatti d'essere trasferito a quell'incorruttibilità che è promessa per il tempo della risurrezione dei santi, il corpo di Adamo poteva essere mortale, sebbene non fosse morituro, come questo nostro corpo può ammalarsi, anche se di fatto non si ammalerà. Chi ha un corpo che non possa ammalarsi, benché per un qualche incidente venga a morire prima d'ammalarsi? Cosi anche il corpo di Adamo era già mortale e la sua mortalità sarebbe stata assorbita dalla trasformazione nell'incorruttibilità eterna, se in Adamo fosse perseverata la giustizia, cioè l'obbedienza: ma quello stesso corpo mortale non divenne un corpo morto se non per il peccato. Poiché invece la trasformazione che ci sarà nella futura risurrezione escluderà in modo assoluto non solo la morte che fu inflitta per il peccato, ma anche la mortalità che il corpo animale aveva prima del peccato, Paolo non dice: "Dio che risuscitò dai morti Gesù Cristo darà la vita anche ai vostri corpi morti", mentre sopra aveva detto che il corpo è morto, ma dice darà la vita anche ai vostri corpi mortali, perché cesseranno sia di essere morti, sia di essere mortali, quando il corpo animale risorgerà come corpo spirituale e questo corpo mortale si vestirà d'immortalità 9 e ciò che è mortale sarà assorbito dalla vita 10.

[SM=g1740771]

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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