È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!

A tutti voi che passate da qui: BENVENUTI
Se avete desiderio di capire che cosa insegna la Bibbia che il Magistero della Santa Chiesa, con il Sommo Pontefice ci insegna, questo Gruppo fa per voi. Non siamo "esperti" del settore, ma siamo Laici impegnati nella Chiesa che qui si sono incontrati da diverse parti d'Italia per essere testimoni anche nella rete della Verità che tentiamo di vivere nel quotidiano, come lo stesso amato Giovanni Paolo II suggeriva.
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Se vogliamo essere Cristiani, dobbiamo essere mariani

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2016 22:55
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 39.989
Sesso: Femminile
05/01/2011 23:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Quota

[SM=g1740733] "Magnificat"

a cura di ELISEO SGARBOSSA ssp
«Segui i suoi esempi»


Monaco cistercense di Dijon, Bernardo (1090-1153) detto di Chiaravalle dalla località della sua prima fondazione (Clairvaux) fu un personaggio dalla vita romanzesca. Brillante aristocratico, scelse la vita monastica tirandosi dietro una trentina di amici e parenti. Richiesto d’intervenire in diverse congiunture ecclesiali e politiche, non cessò mai di privilegiare la vita contemplativa, che raccomandò anche al suo ex novizio Paganelli diventato papa Eugenio III.

Nonostante la sua fama di mariologo, Bernardo fu soprattutto un mistico innamorato di Maria, e quindi un poeta, anche quando parla e scrive in prosa. Ma la sua parola è ispirata, come nelle celebri Omelie sulla Vergine, dalle quali attingiamo alcuni tratti.


Tutto il mondo è in attesa
Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; e ciò avverrà per opera dello Spirito Santo… L’angelo aspetta la tua risposta per recarla a Colui che l’ha inviato... Aspettiamo anche noi, Signora, una parola di compassione: ci attende una sentenza di morte. Ecco che ti viene offerto il prezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo liberati. Fummo creati nel Verbo eterno, ma ora siamo soggetti alla morte: una tua risposta può richiamarci in vita. Te ne supplicano in pianto, Vergine, Adamo ed Eva esuli dal paradiso; te ne supplicano Abramo e David; ti supplicano i patriarchi tuoi antenati dalla regione tenebrosa della morte [...]. O Vergine pia, rispondi presto; pronuncia la tua parola umana e concepisci la Parola divina... Perché tardi? Perché temi? [...]. Nella tua umiltà prendi audacia, nella tua verecondia prendi coraggio. In questo solo, o Vergine prudente, non devi temere la presunzione. Se nel silenzio è gradita la modestia, ora è piuttosto necessaria la pietà. Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra al "Sì", il grembo al Creatore. Ecco: il Desiderato da tutte le genti attende fuori e batte alla tua porta. Non avvenga che mentre tu sei titubante, egli passi oltre e tu debba, dolente, ritornare in cerca di Colui che ami. Lévati presto, corri, apri, sorella! Lévati con la fede, corri con l’affetto, apri con il tuo assenso. «Ecco, ella dice, la serva del Signore: avvenga di me quello che hai detto». E ora tutto il mondo ti è grato, Maria (dalle Omelie sulla Madonna, Om. 4, 8-9).

Guarda la Stella
Se nel fluttuare della vita presente ti senti sballottato fra le tempeste, senza un punto sicuro d’appoggio, tieni fissi gli occhi a quella Stella e non sarai travolto dalla bufera. Se insorgono i venti delle tentazioni, se affiorano gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se onde dell’orgoglio, dell’ambizione, della calunnia e dell’invidia ti sbattono da una parte all’altra, guarda la stella, invoca Maria! Se l’ira, l’avarizia, gli stimoli sessuali squassano la navicella della tua anima, volgi il pensiero alla Vergine Maria! Se, turbato per l’enormità dei peccati, confuso per le brutture della coscienza, spaventato al pensiero del giudizio, sei sul punto di precipitare nel baratro della tristezza o nell’abisso della disperazione, volgi il tuo pensiero a Maria! Nei pericoli, nelle angosce, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria! Maria sia sempre sulla tua bocca e sempre nel tuo cuore. E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi. Se la segui, non ti smarrirai; se la preghi, non dispererai, se pensi a lei, non sbaglierai. Sostenuto da lei non cadrai, difeso da lei non temerai, con la sua guida non ti stancherai, con la sua benevolenza giungerai sicuro a destinazione!

(Omelia II sull’Anunciazione).


[SM=g1740717] [SM=g1740720] [SM=g1740750] [SM=g1740752]


Succurre miseris

La Madonna del soccorso (memoria obbligatoria nel Calendario liturgico mariano il 27 aprile), è un titolo mariano proprio dell’Ordine di sant’Agostino. Fu Alessandro IV il 9 aprile 1256 a volere la riunione in un unico ordine dei vari gruppi eremitici, che seguivano la Regola di sant’Agostino (354-430), con la missione di lasciare i luoghi isolati per entrare nella città e curare la predicazione, la celebrazione della liturgia e dei Sacramenti, la fondazione di scuole e di luoghi di assistenza ai bisognosi.

Il nuovo Ordine ebbe grande diffusione e una fioritura straordinaria di santità e di spiritualità, ponendosi sotto il patrocinio della Madonna e di sant’Agostino.

La devozione alla Madonna del soccorso risale a tre eventi prodigiosi verificatisi a Palermo all’inizio del XIV secolo. Nell’anno 1306 l’agostiniano Nicola Bruno da Messina, priore del convento di sant’Agostino di Palermo, ammalatosi gravemente, si rivolse fiducioso alla Vergine Maria, la cui immagine era affrescata nella cappella di san Martino della propria chiesa. La Madonna gli apparve e, donandogli la guarigione, gli raccomandò di diffondere la devozione alla "Madonna del soccorso". Sempre nel 1306, una donna di Palermo aveva la triste abitudine, quando perdeva la pazienza con il suo bambino, di imprecare. Un giorno, più arrabbiata del solito, giunse addirittura ad invocare il demonio perché si prendesse quel figlio così fastidioso; detto, fatto: il demonio apparve, avventandosi sul bambino.

Allora la mamma, spaventatissima e pentita, si mise a gridare: «Soccorso, Vergine Maria! Soccorso, Madonna mia!». La Madonna, per salvare il bambino dalle grinfie del demonio, apparve con un bastone in mano; a tal vista il demonio si diede alla fuga e scomparve. La mamma si recò con suo figlio alla chiesa di sant’Agostino per ringraziare la Madonna nell’immagine venerata nella cappella di san Martino, riconoscendovi la sua celeste soccorritrice. Qualche anno più tardi, nel 1315, una donna di Palermo completamente paralizzata ebbe in sogno l’apparizione della Madonna, che la invitò a recarsi in chiesa davanti alla sua immagine, per esservi sciolta dal male che la teneva legata. La guarigione prodigiosa avvenne davanti all’immagine della Madonna, sempre nella cappella di san Martino.

Gli Agostiniani, a partire dalla Sicilia, diffusero la devozione alla Madonna del soccorso in tutte le loro chiese in Italia e nel mondo. A livello iconografico, l’elemento caratteristico è proprio la Madonna con il bastone in mano che scaccia il diavolo, salvando il bambino e sua madre, come nel dipinto cinquecentesco del Santuario della Madonna del soccorso a Cartoceto (PS) nelle Marche. Il 24 marzo 1804 Pio VII estendeva a tutto l’Ordine agostiniano l’Ufficio e la Messa propria della Madonna del soccorso, che i Redentoristi, fondati da sant’Alfonso Maria de’ Liguori, hanno adottato con il titolo di Madonna del perpetuo soccorso. In tutti i libri liturgici dell’Ordine agostiniano, da tempo immemorabile, la festa della Madonna del soccorso è collocata il 13 maggio.

In questa data nel 1917 ci fu a Fatima l’apparizione della Madonna ai tre pastorelli e proprio il 13 maggio, nel 1981, Giovanni Paolo II subì l’attentato in Piazza San Pietro, uscendone vivo per l’intervento materno e soprannaturale di Maria, celeste soccorritrice dei cristiani e di tutta la Chiesa.

Giustino Casciano, agostiniano






[SM=g1740757]
[Modificato da Caterina63 05/01/2011 23:30]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:10. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com