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Il Concistoro (creazione di nuovi Cardinali)

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2013 15:49
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26/11/2012 15:45
 
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IL PAPA SALUTA I NUOVI CARDINALI

Città del Vaticano, 26 novembre 2012 (VIS).-I nuovi cardinali, creati nel concistoro di sabato 24 novembre, sono stati ricevuti questa mattina, insieme con i loro famigliari, dal Santo Padre nell' Aula Paolo VI.

Il Papa ha affermato che il concistoro si è caratterizzato per “l'intensa preghiera e la comunione profonda” ed è stato vissuto con la “consapevolezza di un evento che riguarda la Chiesa universale, chiamata ad essere segno di speranza per tutti i popoli”.

Successivamente, parlando in inglese, ha ricordato che “tanto nei dicasteri della Curia romana, come nel loro ministero nelle Chiese locali, sparse in tutto il mondo, i cardinali sono chiamati a condividere, in maniera speciale, la sollecitudine del Papa per la Chiesa Universale”.

In francese e attraverso il nuovo cardinale, il patriarca libanese Becharas Boutros Raï, ha voluto incoraggiare “la vita e la presenza dei cristiani in Medio Oriente, che devono poter vivere liberamente la loro fede”, e, allo stesso tempo, ha voluto lanciare ancora una volta “un appello insistente per la pace in questa regione”. “La Chiesa -ha detto- incoraggia tutti gli sforzi per la pace nel mondo e in Medio Oriente, pace che sarà effettiva solo se si basa sul rispetto autentico dell'altro”.

Si è rivolto, inoltre, in spagnolo, ai fedeli colombiani che hanno un nuovo cardinale, Rubén Salazar Gómez, incoraggiandoli “affinché avanzino nella pace e nella concordia attraverso il cammino della giustizia, della riconciliazione e della solidarietà”.

Alla fine, in italiano, ha invitato i cardinali a proseguire “fiduciosi e forti nella vostra missione spirituale e apostolica, mantenendo fisso lo sguardo su Cristo e rafforzando il vostro amore per la sua Chiesa. Questo amore lo possiamo imparare anche dai Santi, che sono la realizzazione più compiuta della Chiesa: essi l’hanno amata e, lasciandosi plasmare da Cristo, hanno speso totalmente la loro vita perché tutti gli uomini siano illuminati dalla luce di Cristo che splende sul volto della Chiesa”.



DISCORSO DEL SANTO PADRE 

Signori Cardinali,

Cari Fratelli nell’Episcopato e nel Presbiterato,

Cari amici!

Con animo grato al Signore, vogliamo oggi prolungare i sentimenti e le emozioni, che abbiamo vissuto ieri e l'altro ieri, in occasione della creazione di 6 nuovi Cardinali. Sono stati momenti di intensa preghiera e di profonda comunione, vissuti nella consapevolezza di un evento che riguarda la Chiesa universale, chiamata ad essere segno di speranza per tutti i popoli. Sono pertanto lieto di accogliervi anche quest'oggi, in quest'incontro semplice e familiare e di rivolgere il mio cordiale saluto ai neo-Porporati, come pure ai loro parenti, amici e a quanti li accompagnano in questa circostanza così solenne e importante.

I extend a cordial greeting to the English-speaking Prelates whom I had the joy of raising to the dignity of Cardinal in last Saturday’s Consistory: Cardinal James Michael HARVEY, Archpriest of the Papal Basilica of Saint Paul’s Outside the Walls; Cardinal Baselios Cleemis THOTTUNKAL, Major Archbishop of Trivandrum of the Syro-Malankaras (India); Cardinal John Olorunfemi ONAIYEKAN, Archbishop of Abuja (Nigeria); and Cardinal Luis Antonio TAGLE, Archbishop of Manila (Philippines).

I also welcome their family members and friends, and all the faithful who accompany them here today.

The College of Cardinals, whose origin is linked to the ancient clergy of the Roman Church, is charged with electing the Successor of Peter and advising him in matters of greater importance. Whether in the offices of the Roman Curia or in their ministry in the local Churches throughout the world, the Cardinals are called to share in a special way in the Pope’s solicitude for the universal Church. The vivid colour of their robes has traditionally been seen as a sign of their commitment to defending Christ’s flock even to the shedding of their blood. As the new Cardinals assume the burden of office, I am confident that they will be supported by your prayers and assistance as they strive with the Roman Pontiff to promote throughout the world the holiness, communion and peace of the Church.

Je salue cordialement les pèlerins francophones, et surtout les Libanais, dans l’heureux souvenir de ma toute récente Visite apostolique dans leur pays, motivée avant tout par la signature de l’Exhortation apostolique post synodale Ecclesia in Medio Oriente. Par le cardinalat du patriarche BOUTROS RAÏ, je désire encourager particulièrement la vie et la présence des chrétiens au Moyen Orient où ils doivent pouvoir vivre librement leur foi, et lancer une nouvelle fois un appel pressant à la paix dans la Région. L’Église encourage tout effort en vue de la paix dans le monde et au Moyen Orient, paix qui ne sera effective que si elle se base sur un authentique respect de l’autre. Puisse le temps de l’Avent qui est à notre porte, nous faire redécouvrir la grandeur du Christ, vrai homme et vrai Dieu, venu dans le monde pour sauver tous les hommes et apporter la paix et la réconciliation ! Bon pèlerinage à tous !

Saludo con vivo afecto al cardenal Rubén SALAZAR GÓMEZ, arzobispo metropolitano de Bogotá y presidente de la Conferencia Episcopal de Colombia, y a los familiares, obispos, sacerdotes, religiosos y laicos que lo acompañan y participan de su gozo íntimo y espiritual al ser incorporado al Colegio Cardenalicio. Invito a todos a elevar fervientes oraciones por el nuevo purpurado, para que esté cada vez más unido al Sucesor de Pedro y colabore infatigablemente con la Sede Apostólica. Pidamos a Dios igualmente que lo asista con sus dones, para que siga siendo testigo de la verdad del Evangelio de la salvación, exponiendo con rectitud y fidelidad su contenido y llevando a todos la fuerza redentora de Cristo. Que María Santísima, que en aquellas nobles tierras se invoca bajo el dulce Nombre de Nuestra Señora del Rosario de Chiquinquirá, lo sostenga siempre con su amor de Madre, así como a todos los queridos hijos e hijas de Colombia, a quienes tengo muy presentes en mi corazón y plegaria, para que avancen en paz y concordia por los caminos de la justicia, la reconciliación y la solidaridad.

Cari e venerati Fratelli che siete entrati a far parte del Collegio cardinalizio! Il vostro ministero si arricchisce di un nuovo impegno nel sostenere il Successore di Pietro, nel suo universale servizio alla Chiesa. Pertanto, mentre rinnovo a ciascuno di voi il mio augurio più cordiale, confido nel sostegno della vostra preghiera e nel vostro prezioso aiuto. Proseguite fiduciosi e forti nella vostra missione spirituale e apostolica, mantenendo fisso lo sguardo su Cristo e rafforzando il vostro amore per la sua Chiesa. Questo amore lo possiamo imparare anche dai Santi, che sono la realizzazione più compiuta della Chiesa: essi l’hanno amata e, lasciandosi plasmare da Cristo, hanno speso totalmente la loro vita perché tutti gli uomini siano illuminati dalla luce di Cristo che splende sul volto della Chiesa (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1). Invoco su di voi e sui presenti la materna protezione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, e di cuore imparto a voi e a tutti i presenti una speciale Benedizione Apostolica.




UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE
DEL SOMMO PONTEFICE

Modifiche al rito approvate da Benedetto XVI
anno 2012

Un concistoro fra tradizione e innovazione

Mons. Guido Marini

 

Il concistoro per la creazione dei cardinali si è sviluppato attraverso i secoli, assumendo una forma cerimoniale particolarmente ricca.

Nei secoli passati la creazione dei cardinali aveva luogo in un concistoro segreto, in cui il Papa annunciava i nomi dei neo-porporati. Subito dopo i nuovi cardinali residenti a Roma venivano informati della loro nomina, ricevendo il «biglietto» che ha dato occasione al famoso discorso del beato cardinale Newman nel 1879.

Il pomeriggio dello stesso giorno, si recavano nel Palazzo Apostolico per ricevere la berretta rossa dal Santo Padre. Qualora un neo-cardinale, residente fuori dell’Urbe, non avesse potuto venire a Roma, riceveva la berretta rossa dal Papa per il tramite di un delegato speciale. In questi casi, il neo-porporato avrebbe dovuto promettere solennemente che entro un anno si sarebbe recato personalmente a Roma, per ricevere dal Papa il cappello rosso e il suo titolo.

Il successivo concistoro pubblico si svolgeva di solito nella basilica di San Pietro, ma a volte anche nella cappella Sistina o nella sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. Fra i momenti più espressivi della cerimonia si ricordano l’atto di ubbidienza fatta dai neo-cardinali al Papa, l’imposizione del cappello rosso («galero») e la loro prostrazione durante il canto del Te Deum, con la testa coperta dal cappuccio della cappa. Immediatamente dopo avveniva il rito particolare dell’aperitio oris («apertura della bocca»), dal momento che il Santo Padre, all’atto della consegna della berretta rossa, aveva raccomandato ai nuovi cardinali di essere accorti e prudenti nell’uso della parola (occlusio oris, «chiusura della bocca»). In conclusione, il Papa consegnava a ciascuno dei cardinali un anello di zaffiro e gli assegnava una chiesa titolare o diaconia.

Nel periodo successivo al concilio Vaticano II, anche i riti per la creazione dei nuovi cardinali hanno assunto una forma più sobria e semplificata rispetto ai precedenti, conservandone comunque gli elementi essenziali. Infatti, il concistoro, pur venendo meno la distinzione fra concistoro pubblico e segreto, ha mantenuto il giuramento, l’imposizione della berretta (al posto di quella del cappello) e l’assegnazione del titolo o della diaconia. La consegna dell’anello cardinalizio, invece, avveniva nella santa messa concelebrata dal Papa con i nuovi cardinali il giorno successivo al Concistoro.

Il testo rinnovato del Rito (cfr. Notitiae 5 [1969], 289-291) è stato usato per la prima volta da Paolo VI nel concistoro del giugno 1969. Come osservava Annibale Bugnini, il criterio principale che guidò la redazione del nuovo rituale fu la volontà di inserire in un rito liturgico ciò che comunque di per sé non fa parte della liturgia. Si voleva dare una forma celebrativa al concistoro evitando però, allo stesso tempo, ogni elemento che potesse dare l’idea di un nuovo «ordine sacro» o un «sacramento del cardinalato» (La Riforma liturgica 1948-1975, CLV – Ed. Liturgiche, Roma 1983, p. 789, n. 15). Tuttavia, in seguito, il concistoro ha subito ulteriori modifiche, che l’hanno avvicinato di più a una vera e propria liturgia della Parola.

Come ricordava lo stesso Benedetto XVI, il concistoro «è un evento che suscita ogni volta un’emozione speciale, e non solo in coloro che con questi riti vengono ammessi a far parte del collegio cardinalizio, ma in tutta la Chiesa, lieta per questo eloquente segno di unità cattolica. La cerimonia stessa nella sua struttura pone in rilievo il valore del compito che i nuovi Cardinali sono chiamati a svolgere cooperando strettamente con il Successore di Pietro, e invita il popolo di Dio a pregare perché nel loro servizio questi nostri Fratelli rimangano sempre fedeli a Cristo sino al sacrificio della vita se necessario, e si lascino guidare unicamente dal suo Vangelo» (Omelia al concistoro ordinario pubblico, 24 novembre 2007).

In questo senso, e per sottolineare i due aspetti che devono caratterizzare questo evento — la nuova responsabilità assunta dai cardinali e il contesto di preghiera —, dopo qualche variazione nella prassi degli ultimi concistori, si è ritenuto conveniente apportare alcune piccole modifiche, che sono state di recente approvate dal Santo Padre.

Anzitutto, non trattandosi propriamente di una celebrazione liturgica, il Santo Padre porta l’abito corale (con mozzetta e stola). All’inizio del rito, poi, il Santo Padre sosta per un momento di preghiera silenziosa, davanti alla Confessione, sulla tomba dell’apostolo Pietro.

Per le due orazioni all’inizio e alla conclusione del rito si riprendono i testi del 1969, provenienti dalla grande tradizione eucologica romana. Si tratta di testi della messa in occasione dell’anniversario dell’ordinazione episcopale del vescovo di Roma dal Veronense (il cosiddetto Sacramentarium Leonianum). Queste orazioni parlano esplicitamente dei poteri affidati alla Chiesa, in particolare di quello affidato a Pietro. Mentre in quella iniziale il Papa prega anche in modo diretto per se stesso, successore dell’Apostolo, per svolgere bene il suo ufficio, con quella conclusiva il Papa invoca la benedizione di Dio sui neo-porporati.

La proclamazione della Parola di Dio riprende la forma più breve, come nel rito del 1969, con la sola pericope evangelica (Marco, 10, 32-45). Vengono omessi una lettura e il salmo responsoriale.

L’anello cardinalizio viene consegnato insieme alla berretta e al titolo o diaconia nel corso del concistoro e non più nella santa messa del giorno successivo, che risulta così essere una celebrazione di ringraziamento al Signore per il dono dei nuovi cardinali alla Chiesa e «un’occasione quanto mai importante ed opportuna per riaffermare la nostra unità con Cristo e per rinnovare la comune volontà di servirlo con totale generosità» (Benedetto XVI, omelia al concistoro ordinario pubblico, 24 novembre 2007). All’inizio della messa, il primo tra i nuovi cardinali rivolge una parola di gratitudine al Santo Padre a nome di tutti i porporati. Tale saluto, nel rito precedente, era previsto all’inizio del concistoro.

anello cardinalizio, concistoro 18 febbraio 2012

 

L'Osservatore Romano, Anno CLII  n. 40

[Modificato da Caterina63 21/03/2013 11:18]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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