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Il Concistoro (creazione di nuovi Cardinali)

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2013 15:49
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02/02/2009 13:28
 
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Bellissima e profonda l'espressione del Santo Padre:

Nell'Anello l'intreccio
tra il principio petrino e quello mariano



Segno di dignità, di sollecitudine pastorale
e di più salda comunione con la Sede di Pietro



GIANFRANCO GRIECO

Era baciata dal primo sole di primavera Piazza San Pietro il giorno dopo il primo Concistoro voluto da Benedetto XVI. Solenne era la Concelebrazione Eucaristica; suggestivo il rito della consegna dell'anello ai 15 Cardinali di 11 Nazioni: 3 dall'Italia; 2 dalla Francia; 1 dalla Polonia; 1 dalla Spagna; 2 dagli Stati Uniti d'America; 1 dalla Cina; dalla Slovenia; 1 dal Venezuela; 1 dalle Filippine; 1 dalla Corea; 1 dal Ghana.

Rappresentano i quattro Continenti: 8 dall'Europa; 3 dall'America; 3 dall'Asia; 1 dall'Africa. Anche in questa schiera di Eletti, si rifletteva l'universalità della Chiesa con la molteplicità dei suoi ministeri e dei suoi carismi.
Dal Portone di bronzo si snodava la processione introitale che raggiungeva l'altare posto al centro del Sagrato.
Dall'alto della basilica dominava l'arazzo dell'Annunciazione dell'Angelo a Maria.


"Angelus Domini nuntiavit Mariae, et concepit de Spiritu Sancto"


"Angelus Domini nuntiavit Mariae, et concepit de Spiritu Sancto" - cantava in gregoriano la Cappella Sistina - mentre il Papa raggiungeva l'altare posto al centro del Sagrato.

Attorno al Santo Padre erano i 15 nuovi Cardinali con la casula bianca dorata: William Joseph Levada della Diaconia di Santa Maria in Domnica, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Franc Rodé della Diaconia di San Francesco Saverio alla Garbatella, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di vita apostolica; Agostino Vallini della Diaconia di San Pier Damiani ai Monti di San Paolo, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Jorge Liberato Urosa Savino del Titolo di Santa Maria ai Monti, Arcivescovo di Caracas; Gaudencio B. Rosales del Titolo del Santissimo Nome di Maria a Via Latina, Arcivescovo di Manila; Jean-Pierre Ricard del Titolo di Sant'Agostino, Arcivescovo di Bordeaux; Antonio Cañizares Llovera del Titolo di San Pancrazio, Arcivescovo di Toledo; Nicholas Cheong Jinsuk del Titolo di Santa Maria Immacolata di Lourdes a Boccesa, Arcivescovo di Seoul; Sean Patrick O'Malley del Titolo di Santa Maria della Vittoria, Arcivescovo di Boston; Stanislaw Dziwisz del Titolo di Santa Maria del Popolo, Arcivescovo di Kraków; Carlo Caffarra del Titolo di San Giovanni Battista dei Fiorentini, Arcivescovo di Bologna; Joseph Zen Ze-Kiun del Titolo di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, Arcivescovo di Hong Kong; Andrea Cordero Lanza di Montezemolo della Diaconia di Santa Maria in Portico, Arciprete della Patriarcale Basilica Pontificia di San Paolo fuori le Mura; Peter Poreku Dery della Diaconia di Sant'Elena fuori Porta Prenestina, Arcivescovo emerito di Tamale; Albert Vanhoye della Diaconia di Santa Maria della Mercede e Sant'Adriano a Villa Albani.

Dalla cattedra il Papa salutava l'assemblea con queste parole, ricordando il mistero dell'Annunciazione: "Fratelli e sorelle carissimi, in questa Celebrazione Eucaristica la Chiesa fa memoria del mistero dell'Incarnazione con il gioioso annunzio dell'Angelo a Maria, la Piena di Grazia per dono del Padre, la Madre di Cristo Signore, avvolta nella luce dello Spirito Santo. Gioisce oggi la Madre Chiesa per la presenza dei nuovi Cardinali, scelti da varie nazioni come collaboratori del mio ministero, ai quali consegnerò l'anello, segno della loro comunione con la Sede di Pietro. Apriamo il nostro cuore a Cristo, Parola di verità e Pane di vita, e chiediamo per noi e per la Chiesa intera il dono della totale disponibilità, come l'Ancella del Signore, al servizio del mistero del Verbo fatto carne". Canto del "Kyrie" e del "Gloria" della Messa "Cum jubilo"; canto dell'Orazione colletta": "O Padre - invocava il Papa - tu hai voluto che il Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria: concedi a noi, che adoriamo il mistero del nostro Redentore, vero Dio e vero uomo, di essere partecipi della sua vita immortale".
Dopo la proclamazione in lingua inglese della prima Lettura tratta del Libro del Profeta Isaia (7, 10-14) letta da Joel Sember, in italiano Marianna Pizzolato cantava il Salmo responsoriale 39. In spagnolo Carla Zuniga proclamava la seconda Lettura tratta dalla lettera agli Ebrei (10, 4-10). Subito dopo il Diacono don Joseph Redfern, con la dalmatica dorata, cantava il Vangelo dell'Annunciazione (Lc 1, 26-38).


Consegna dell'anello


Dopo l'omelia (commoventi i due applausi partiti dall'assemblea quando il Santo Padre ricordava Giovanni Paolo II e l'Enciclica "Deus Caritas est"), il Papa consegna l'anello ai nuovi Cardinali con queste parole: "Fratelli carissimi - diceva - aggregati al Collegio dei Cardinali, con più stretto vincolo siete uniti a questa Santa Chiesa Romana, i cui Titoli vi abbiamo assegnati. Ricevete dunque l'anello, segno di dignità, di sollecitudine pastorale e di più salda comunione con la Sede di Pietro". Il Papa consegnava poi l'anello a ciascun Cardinale dicendo: "Ricevi l'anello dalla mano di Pietro e sappi che con l'amore del Principe degli Apostoli si rafforza il tuo amore verso la Chiesa". Tanti gli applausi che l'assemblea riservava ad ogni Cardinale, in particolare all'Arcivescovo di Cracovia Dziwisz. "Fratelli carissimi - esortava poi il Santo Padre - vi parliamo a nome del Maestro e Signore: andate nelle vostre singole Nazioni e Chiese, andate ai vostri Titoli di quest'alma Città e alla Curia, predicate il Vangelo, testimoniate Cristo, edificate la Chiesa santa di Dio, benedite tutti e a tutti recate la pace di Cristo. E il Signore Gesù Cristo, Pastore eterno e Re universale, vi guidi e vi custodisca, unitamente ai vostri fedeli". Al canto del Credo III, tutti si inginocchiavano al momento dell'"Et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine, et homo factus est".


Preghiera dei fedeli


Alla Preghiera dei fedeli il Papa introduceva così le intenzioni: "Fratelli e sorelle, in comunione con la Vergine Maria, preghiamo incessantemente Dio nostro Padre affinché confermi nella fede e nella testimonianza evangelica la Santa Chiesa cattolica. Essa, guidata dalla consolazione dello Spirito Santo, confessi sempre davanti alle genti il mistero di Cristo, Verbo fatto uomo per la salvezza del mondo".
In lingua francese Marine Guillard pregava per il Santo Padre Benedetto XVI: "Per il Santo Padre Benedetto XVI: Dio, che lo ha scelto come pastore e guida del suo popolo, lo ricolmi della sapienza della verità, della forza dell'amore, della gioia che nasce dal servizio al mistero dell'unità e dell'universalità della Chiesa".
In coreano Stefano Chung pregava per i nuovi Cardinali, il Collegio Cardinalizio, e tutti i Vescovi, presbiteri e diaconi: "Cristo Signore, che li ha chiamati a seguirlo come discepoli e apostoli del suo Regno, li renda testimoni coraggiosi della verità della fede cattolica, in perfetta comunione con il Successore di Pietro".

In lingua dagaari (si parla nel nord-ovest del Ghana) Alice Dongiri pregava per tutte le Chiese particolari e le nazioni di origine dei nuovi Cardinali: "lo Spirito Santo, che guida sempre la Chiesa e la rende giovane con la parola e la carità, faccia risplendere in tutte le culture con l'apostolato dei laici, uomini e donne, la luce del Vangelo, annunzio gioioso del mistero del Verbo incarnato, che svela ad ogni persona umana la sua dignità e la sua vocazione".
Mina Herreman, in lingua tedesca pregava per tutti coloro che soffrono a causa della guerra e dell'ingiustizia, della malattia: "il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che è la nostra pace e la nostra consolazione, susciti nei cuori di tutti un rinnovato senso della fraternità universale e i cristiani siano nel mondo segno di speranza e di riconciliazione".

In sloveno Simon Burcher pregava per le persone consacrate, nel grato ricordo del decimo anniversario della pubblicazione dell'Esortazione postsinodale di Giovanni Paolo II, Vita consecrata: "Cristo Signore, che le ha chiamate alla sua sequela e al suo servizio, rinnovi in esse la grazia della fedeltà ai consigli evangelici, affinché rendano presenti nel mondo di oggi i carismi dei Santi". Ricardo Da Silva in lingua portoghese pregava per l'assemblea eucaristica, che celebra oggi nel mistero l'Incarnazione del Figlio di Dio: "lo Spirito Santo, che ha avvolto con la sua grazia la Vergine Maria e l'ha resa Tutta Santa, faccia che il popolo di Dio, nella santità della comunione e nella missione, splenda davanti alla società del nostro tempo come sacramento universale di salvezza".

Il Papa concludeva le sei intenzioni con questa invocazione: "Dio nostro Padre, che hai inviato il tuo Figlio nel mondo, fatto uomo per la nostra salvezza e accolto con ineffabile amore dalla Vergine Madre, figura e modello della Santa Chiesa: rinnova nei nuovi Cardinali e in tutti noi l'effusione dello Spirito Santo, Consolatore e dono altissimo della tua bontà, fonte viva, fuoco di amore, unzione spirituale, che ci confermi nella generosa fedeltà al tuo servizio".

Alla solenne Concelebrazione Eucaristica partecipavano 136 Cardinali con la veste talare rossa, il rocchetto e le mozzetta, tra i quali Angelo Sodano, Segretario di Stato e Decano del Collegio Cardinalizio e Roger Etchegaray, Vice Decano; 300 gli Arcivescovi ed i Vescovi presenti particolarmente legati ai nuovi Porporati. Con il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede erano gli Arcivescovi Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato e Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti con gli Stati; i Monsignori Gabriele Caccia, Assessore della Segreteria di Stato; Pietro Parolin, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati, Tommaso Caputo, Capo del Protocollo della Segreteria di Stato. In presbiterio erano presenti l'Arcivescovo Oscar Rizzato, Elemosiniere di Sua Santità; il Prefetto della Casa Pontificia Arcivescovo James Michael Harvey; i Monsignori Paolo De Nicolò, Reggente della Prefettura della Casa Pontificia; Georg Gänswein, Segretario particolare del Santo Padre; e Mieczyslaw Mokrzycki, della Segreteria particolare del Santo Padre e la Famiglia Pontificia. Erano presenti le Delegazioni ufficiali di Italia, Francia, Ghana, Slovenia, Polonia, Venezuela, Filippine. Numerosi i familiari e i fedeli legati ai nuovi Cardinali che nella mattinata di lunedì 27 verranno ricevuti in udienza da Papa Benedetto XVI nell'Aula Paolo VI. Oltre 400 i fedeli giunti dalla Corea.

In Piazza, migliaia di fedeli seguivano sui teleschermi la solenne Concelebrazione. L'antistante colonnato del Bernini ancora una volta spalancava le sue braccia all'intera umanità, quasi ad indicare che la Chiesa è invitata ad annunciare la buona notizia a tutti gli uomini, senza eccezione. I tre grandi momenti ecclesiali di questi giorni (23-24-25 marzo 2006), confermavano la portata e la sublimità di queste celebrazioni che da Piazza San Pietro lanciano messaggi sempre nuovi alla Chiesa e al mondo.

(©L'Osservatore Romano - 26 Marzo 2006)

A colloquio con l'arcivescovo Monterisi, segretario del Collegio cardinalizio

Accanto al Papa per servire
l'universalità della Chiesa


di Gianluca Biccini

Lo definiscono il "Senato del Papa" perché i suoi membri collaborano con il Pontefice nel compimento della sua missione; in realtà è il riflesso fedele dell'universalità della Chiesa. Il Collegio Cardinalizio, antichissima istituzione, svolge una funcpresentano i cinque continenti:  centotré europei, cinquanta americani (Americhe del Nord, del Centro e del Sud), venti asiatici, sedici africani e quattro dell'Oceania. Centosedici sono gli elettori; settantotto quelli che, avendo compiuto gli ottanta anni, non partecipano al Conclave per l'elezione del Papa. Il più giovane di età è l'arcivescovo di Esztergorm-Budapest, Péter Erdo, che è nato nel 1952, mentre quelli per nomina sono i cardinali creati nel secondo concistoro di Benedetto XVI il 24 novembre 2007. Il cardinale più anziano per età è il benedettino tedesco Paul Augustin Mayer di ben novantasette anni, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Saccramenti e presidente emerito della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei". In quest'intervista l'arcivescovo Francesco Monterisi, segretario del Collegio cardinalizio, illustra i compiti principali di questo particolarissimo "Senato".

Nell'opinione comune il Collegio cardinalizio assume la sua rilevanza soprattutto in occasione dell'elezione di un Pontefice. Vuole invece spiegare quali sono le sue reali funzioni e quando viene convocato?

Nelle solenni celebrazioni presiedute dal Papa, vediamo sempre che egli è circondato da un certo numero di cardinali. Generalmente sono quelli che prestano il loro servizio nella Curia Romana e quelli che in quel momento si trovano in Roma. Ma il Collegio cardinalizio nel suo insieme si riunisce quando viene convocato dal Papa nel concistoro che lui stesso presiede. Possono esservi concistori ordinari o straordinari. Nei primi vengono chiamati tutti i cardinali che si trovano a Roma per compiere alcuni atti di grande solennità, come per esempio quello di esprimere il voto per la canonizzazione di un beato. Questo concistoro è detto anche pubblico, cioè vi sono presenti prelati, sacerdoti, religiosi, autorità civili e altre persone che possono esservi invitate.
Il concistoro straordinario viene convocato quando lo suggeriscono particolari necessità o per trattare problemi di grande rilevanza per la vita della Chiesa. Giovanni Paolo ii ha convocato tre concistori straordinari nel 1991, nel 1994 e nel 2001. Benedetto XVI ha preso occasione dai due concistori, convocati per la creazione di nuovi cardinali nel 2006 e nel 2007, per consultare i porporati presenti su importanti questioni del suo ministero petrino.

Qual è l'origine del Collegio cardinalizio?

Il Collegio cardinalizio trova la sua origine nel clero della primitiva comunità cristiana di Roma. Fin dal primo secolo presbiteri e diaconi assistevano il Pontefice nel suo ministero episcopale, con particolare riferimento alla carità. Due Papi, Cleto e Clemente, sarebbero stati prima dell'elezione diaconi di san Pietro. E sarebbe stato proprio Cleto (76-79 d.C.) a fissare in venticinque il numero dei preti per il servizio della città di Roma. A ciascuno di loro affidò un territorio; si può dire che in questo modo nacquero le prime parrocchie dell'Urbe.
Successivamente Papa Fabiano (236-250), organizzando meglio il lavoro dei diaconi, divise Roma in 14 "regioni" affidando a ciascuno due di esse. Aumentando il numero dei cristiani, a tali preti e diaconi si aggiunsero altri come loro ausiliari. Si cominciò allora a parlare di "cardinali", cioè di preti e diaconi "incardinati" nelle basiliche di Roma, dove aiutavano il Papa.
Il significato del titolo "cardinale" è appunto l'essere assegnato al servizio del vescovo di Roma. Nel v secolo si aggiunsero anche i vescovi delle diocesi vicine, dette "Suburbicarie", che iniziarono a prestare un regolare e solenne servizio liturgico settimanale nella cattedrale del Papa, la basilica di San Giovanni in Laterano.
In tempi più recenti il Papa conferì il titolo di cardinale anche a vescovi di altre diocesi, assegnando comunque anche a loro una Chiesa romana come diaconia o titolo presbiterale. Il vescovo di Roma risultò così attorniato da diaconi, preti e vescovi, che daranno origine ai tre ordini in cui è suddiviso anche oggi il Collegio cardinalizio. E anche oggi a ogni cardinale vengono assegnati una diaconia, o un titolo presbiterale o una delle sei diocesi suburbicarie, che sono:  Ostia, Porto-Santa Rufina, Frascati, Sabina-Poggio Mirteto, Palestrina, Velletri-Segni.

Questo è un aspetto poco conosciuto dai non addetti ai lavori. Come si accede a ciascuno dei tre ordini?

Al momento della nomina o della creazione, come si dice ufficialmente, a ciascun cardinale è affidata una diaconia o un titolo presbiterale in Roma (attualmente di norma i secondi spettano ai pastori delle grandi arcidiocesi mentre le prime vanno ai prefetti e ai presidenti di dicasteri romani, come Congregazioni, Tribunali e Pontifici Consigli, ndr).

Come avvengono gli spostamenti all'interno dei vari gradi?

Il passaggio dall'ordine dei diaconi a quello dei presbiteri avviene per una "richiesta" o "opzione" che un cardinale può fare dopo essere stato per dieci anni nell'ordine dei diaconi. L'opzione, fatta in un concistoro, dev'essere quindi approvata dal Papa. Quanto alle diocesi suburbicarie, il Pontefice le assegna, a mano a mano che si rendono vacanti, a cardinali presbiteri residenti a Roma. In tal modo ciascun cardinale si trova inserito in uno dei tre ordini di cardinali:  vescovi, presbiteri e diaconi.

Nell'ordine gerarchico, in realtà tra i cardinali vescovi e quelli presbiteri e diaconi ci sono i cardinali patriarchi, i quali invece non hanno una diaconia o altro titolo presbiterale di Roma. Perché?

È stato Paolo vi, con il Motu proprio Ad Porpuratorum Patrum dell'11 febbraio 1965, a stabilire che i Patriarchi orientali creati cardinali mantengano la loro Sede patriarcale senza acquisire uno dei suddetti titoli. Si può dire che "non fanno parte del clero di Roma". Ciò è stato deciso per riguardo all'antichità e alla dignità dei patriarcati d'Oriente.

Parlando di un Collegio non si può non fare riferimento a chi lo presiede. Come viene nominato il cardinale Decano e quali sono i suoi compiti ?

Il cardinale Decano è il primo dei cardinali-vescovi. Esso è eletto in una riunione dei cardinali vescovi e tale elezione deve essere poi approvata dal Papa. Il cardinale Decano, una volta eletto, aggiunge il titolo della diocesi di Ostia a quello della Chiesa suburbicaria che già aveva. Si tratta di una tradizione che risale al 1587:  per decisione di Sisto V fu stabilito che spettava al vescovo di Ostia, in quanto primo vescovo suburbicario, consacrare il Papa come vescovo, se al momento dell'elezione non lo fosse stato.
La diocesi di Ostia è stata successivamente abolita, ma il suo titolo di suburbicaria rimane ed è assegnato al cardinale Decano, come stabilisce anche il canone 350 4 dell'attuale Codice di diritto canonico.
Tra i compiti principali del cardinale Decano, attualmente Angelo Sodano, vi è quindi quello di consacrare vescovo il Romano Pontefice, qualora al momento dell'elezione non lo fosse.

Un'altra figura molto nota è il cardinale proto-diacono. Quali sono le sue funzioni?

Il primo cardinale dell'ordine dei diaconi ha, fra gli altri, il compito di annunciare al popolo l'avvenuta elezione e il nome del nuovo Pontefice. Ed è sempre il proto-diacono a imporre il pallio al nuovo Papa durante la celebrazione per l'inizio del suo ministero di vescovo di Roma e pastore universale della Chiesa.
Attualmente tale carica è ricoperta da Agostino Cacciavillan, il quale ha anche il compito di ricevere il "giuramento di fedeltà" dei nuovi vescovi ai propri impegni episcopali.

Che differenza c'è tra i Legati pontifici e gli Inviati speciali del Papa?

In qualche circostanza particolarmente significativa il Papa incarica un cardinale a rappresentarlo e in questo caso il porporato viene nominato Legato a latere, egli è un alter ego del Pontefice in quella particolare celebrazione o assemblea di persone. L'Inviato speciale invece è il cardinale a cui viene affidato dal Romano Pontefice un determinato incarico pastorale.

Dov'è la sede del Collegio cardinalizio ?

Da quest'anno su disposizione del Papa Benedetto XVI il Collegio cardinalizio ha sede nel Palazzo Apostolico Vaticano. Nella nuova sede è stato possibile riordinare anche l'Archivio e la Biblioteca del Collegio e avere i locali necessari per la segreteria del Collegio e l'ufficio del Decano.



(©L'Osservatore Romano - 4 luglio 2008)

Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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