In qualche sito evangelico si vedono di tanto in tanto pubblicate delle grandi inesattezze scritte da un certo Butindaro, che ha reso pubblico un libro sul suo sito, dove confuta (almeno così crede lui) la dottrina della Chiesa cattolica.
Il Bello (ironicamente parlando, perchè in realtà è triste vedere alcuni inteventi di fratelli pentecostali) è che molti pentecostali se ne compiacciano, come se questo Butindaro avrebbe scoperto l'uovo di colombo, o presunti scheletri nell'armadio della Chiesa cattolica, arrivando a "smascherare" anche le "alterazioni" bibliche che la chiesa di Roma avrebbe introdotto o permesso nella propria Bibbia.
E' veramente triste leggere righe di gente evangelica che si crede preparata e non riflette per niente con la propria testa, andando a fidarsi ciecamente di studiosi æÜi4·Lý½ ìg³»I’È™ÔÒ>¢úUÞ§¬)’°Fp\EwÁ¥ß$*f{¨²{mmJŸ|òg¢îyUߪӥ>û¦ÏV¯%ngbζ÷;3ÌŽ×Dªž3äu‹¨öOœx"ÚöÓÑÙ1kô î²¢êôVŸˆQ ?¥nÀsJ¢…†Ñ³©Í €•éÅ{«C*ŽÈ0Öª )0x¥I3'Ü·0ú-¨£\V7ÆÂüT–!fSIó¶´›HÜ6¨_½ƒ 1a¥|†š!Çù€`w—ÅíLùûÛïɉ_g Þ&ÙQR´€0ÔÚ™úe_v?ÕÍ°±†ùgß-ÔqÛÕ+Z,‡ž-)Éë蹪Fþ„¸ý ôAƒ'LTŒ"ƾό~”@mkIFqK(´0ÍÆÁSñ iq¬Nò‡ïú'Çk¨Ÿb55#Ál6În`ðw(z×Ew;|Ov)ð–=CnI—ƒh„ÞZ3Hµ'ABgmª&Ñgn^Éé±EŠÇ©<*©O臻É>d¾Cgq}ú*0X< RGOujJŸQõbq·«xñ׉N`‰ìÀïçQ8‡á£,åú›ƒ`Ìx]ÚÜ*.˜ èãð°°!÷UdG¡Zå+ÁßÔîK‘C“!ÿ#ìèÎUŠ†Ø!5Ïûƒ"™è@JM%ª‡H€Çè{„§RüAUííÐÑf3Oê8ä)ÀÜÔºŽþ‚!ûTíe?¡q“ŸQDÙ`g[gGiéÑs¹]FN [ÕMIa[þfÚPüv×·‹.“Oh±K|}ïû‰ð.˜ÐÕvþù]lÉ”_ºl!ÍXbäª]zt]*xæ=Òç•j“â³.m%æÆíuFŸÐÿé 48JnYÓð_©401§\¹âKb}”=ÉàÆ×NV“Ù@¢a!ȩŽ ï·é5ú®^¦HP«ºHÎ%¸Ñ>vîþé(%×Õ~è¤Q»t‰¡žº¶˜ÜGœŒÆÕí<ív:‰ÝjÌ-fJlJ6LâgÚ gwï… ]pa¿GÆjò¢P‘œ‚©/}|ˆÌôX³:—#è]ØöÆrë¢˜Ç ç—65F6†Ñá³Ù¡GÀÆÊ•P‹£íÛðr@U¬*Î4ô«C²ú%~I{×Øæ·Ç,ÛnÊ_n³â„Ð¥ó#QÔ:JXÄÊ.ʺ1J>LÌÕ»Ú‹ÍǺPŠ)¥eÒ\5À òólƒñSí¸ž‚øŽCÌ S)É——X@ªGq¡>œfc"¤IŸß˜€xŽiÞ¤9£1Úߢ°þPyW–Üé€ã&’E|ÄÌg˜ ‰n!²¼PIÿçª1ó"QncùŒ³UÁ“Í@Ü“âÝÕÇFq ï«*NÊ‹Ò-ÑØ=à®2ª‰Ýl{mY:«¤LñI]Qtå”ǬÉ;°¸òD©ƒBä=]bÛk3VÅÁò^.¡ˆÔkq~ã€N¶¸@Æ] » `FL†¡!ÝÅ £¢ä‘чè»$Ôm:·,Ò2ffÀ-ˆ•Ùë@TÂ0Aí6D“›Z²q3jùI߆ÿü†òk¿B4»©è +XfF<œcíSôÛó§Zžºâ‰£€øú.̺±V&yf¢ï¶!Zœ#O g\±Ä×íI²v#‰›h¥òGª—š›k54FeŸëhN— Ó%Ï8K^¦ÃŽ@³qÈÅq ‹¶c†Ðhd¡"^73zD©Î%^XÝ4,(·_Ÿ[¹`û€º "ˆóð*¨‹ªKL¥-;GèÆc¤?òsçWÌ1±£wÖŒÀžˆ—=ÓåÆ d½8;“5:÷¦ò²ÚïsüÃL/F/Ip¾×½uDNN.ã0É[µ~KN]j€¹,ñŸÖ~ÌÏÖ#ð©1Ï 2öUb2Ù 3ûÁŒq±•f5Xh26 %Ÿª»ª#„Óå¶Y=E^ÙgHšW¡ëããûÑMø6m‡ß•r› 5b.`ÇAô E’ö¡}-[È©bóØ£:Ø#ؽF_,:âÑ<]7ôòsA<ºQ*|?®AÑDÁ›Qƒ‡˜ûÊàm){úXTÓŽtÉŠPOƒsà/£u%ªïõçZ᫺x>ôÑt†ÇhŒ(‰TspfÛoªÅêZŽÄvV¸þ ]{Z¤T4kJ wÀÅ$•C³iÇȯÿ~tœõ@2—”Ì‚Ä@U!Bõ+o¾»w(c‰Z•7Ú³cÒ‘¾üPˆ&„N«Úý²ô×ä9ˇZ鬥˜3<#-3O¥y [28'Ü’Í3Î=H%³]j&a?䤄‡:mý"د»Ê§’ŠGµÏey“Ó2lŒ¤ö– Õbn—ú Ýìõ²Ìû›³>캓cÔ®ùðƒ ÷§1²g$kYÛ%Þ_ÿùßg7ÿËÑóh>€ÄCÙ”½½øÐç¾ö•qIÿ(¿¦š±bøíEnŸ' ã!ašÔ—Žëâ÷y¯¶$Yrºÿåx=þtØáðÜîJùo=)•ÙÙÃÌ®Ò!‡Ã0ä„r? che domandi? Quand’anche tu chiedessi la metà del regno, ti sarà data" (Ester 5:1-3). Nelle aggiunte deuterocanoniche fatte a questo libro troviamo scritto, a proposito dello stesso episodio, queste parole: "Varcate tutte le porte, si presentò davanti al re, che stava assiso sul suo trono, rivestito di tutti gli ornamenti della sua maestà, fulgente d’oro e di pietre preziose: il suo aspetto era imponente. Or, appena egli ebbe alzato il capo scintillante di splendore, e lanciato uno sguardo ardente di collera, la regina cambiò colore, svenne e si appoggiò sulla spalla della damigella che l’accompagnava" (Ester 5: 9-10).
Se si leggono attentamente i due testi si può notare come la descrizione fatta nella parte deuterocanonica non contrasti con quella fornita dal testo greco ma integri, completi ed arricchisca la descrizione più sintetica fornita dal testo ebraico.
1. 2. Il libro di Tobia non è pieno di favole e di menzogne come affermano molti di quelli che lo hanno escluso dal canone. Il fatto che l'angelo Raffaele risponda a Tobia : ‘Io sono Azaria, figlio di Anania il grande, uno dei tuoi fratelli’ (Tobia 5:4-13) non è un crimine orrendo o una perfida menzogna.
Non si deve esagerare con il moralismo e non si può considerare il comportamento dell'angelo più deplorevole di quello di Raab la meretrice quando salvò le spie ebree (Giosué 2-7) o di quello di Giacobbe quando carpì la benedizione del padre (Genesi 27) [7].
2. 3. Non ci sembra carico di superstizione l'episodio in cui Tobia fu consigliato dall'angelo sulle virtù terapeutiche del cuore, del fegato e del fiele di un pesce (Tobia 6:8).
Che dire dell'episodio dell'angelo della piscina di Betzaeda (Giovanni 5,4)? Che dire del fango applicato dallo stesso Gesù Cristo sugli occhi del cieco nato (Giovanni 9:6)? Si trattava anche in questo caso di vane superstizioni? Non erano invece miracoli potenti operati mediante materia visibile, segni, gesti e parole?
3. 4. Nel libro di Giuditta si fa risalire la storia di questa donna a poco dopo il rientro dei Giudei dalla cattività babilonese e in un passo viene detto: "I figli d’Israele, che abitavano in Giudea, venuti a sapere quello che Oloferne, generale in capo di Nabucodonosor, re d’Assiria, aveva fatto a quei popoli, e come avesse spogliato i loro santuari e li avesse distrutti, temettero grandemente al vederselo davanti e si sentirono angosciati per Gerusalemme e per il tempio del Signore loro Dio, perché da poco avevano fatto ritorno dalla schiavitù ed era cosa recente la riunificazione di tutto il popolo della Giudea, la purificazione dei vasi sacri e del Tempio, che era stato profanato" (Giuditta 4:1-3).
In queste poche parole non ci sono menzogne ma solo l'uso improprio del nome di Nabucodonosor, probabilmente impiegato erroneamente al posto di Seleuco I Nicatore o di Antioco I Sotere (re dei Seleucidi ed eredi dell'impero assiro-babilonese). Anche nel Nuovo Testamento non viene forse attribuita a Geremia una profezia di Zaccaria (Matteo 27,9)?
4. 5. Lo scrittore del secondo libro dei Maccabei termina con queste parole: "Se la disposizione della materia è stata buona e come si conviene alla storia, é quello che ho desiderato. Se poi é mediocre e di scarso valore, é quanto ho potuto fare" (2 Maccabei 15:38).
È vero che uno scrittore ispirato da Dio non avrebbe mai scritto parole simili sul contenuto e sulla attendibilità di un libro ispirato: avrebbe però potuto scriverle riguardo all'esposizione e alla forma. Non dice forse la Bibbia che lo stesso Mosé era lento nel parlare ed impacciato di bocca e di lingua (Esodo 4:10)? Dobbiamo forse concludere che lo Spirito Santo lo abbandonava quando parlava?
5. 6. Sempre nel secondo libro dei Maccabei lo scrittore dice che il profeta Geremia se ne andò al monte dove Mosè era salito per vedere la terra promessa e presso questo monte, in una caverna, nascose il tabernacolo e l’arca e l’altare dei profumi: il luogo sarebbe rimasto ignoto fino a quando Dio avrebbe riunito nuovamente il suo popolo (2 Maccabei 2: 1-8).
Ciò non contrasta affatto con il libro del profeta Geremia dove è scritto che all’arca del patto dell’Eterno non si sarebbe più pensato (Geremia 3:14-16). L'arca dell'alleanza ricomparve, infatti, in cielo (Apocalisse 11:19) dopo che due popoli (Giudei e Gentili) vennero raccolti nella stessa chiesa (Efesini 2:14)
6. 7. Altra contraddizione a cui fanno spesso riferimento coloro che negano l'ispirazione dei libri deuterocanonici è la descrizione della morte di Antioco Epifane che è riportata in tre modi completamente diversi. In un passo è infatti scritto: "Al sentire tali notizie, il re restò abbattuto e, preso da profonda agitazione, si gettò sul letto, e s’ammalò per la gran tristezza, perché le cose non erano andate secondo i suoi desideri. Egli rimase così per molti giorni, e siccome la sua tristezza andava crescendo, si sentì vicino a morire" (1 Maccabei 6:8,9). In un altro passo si dice che lo stesso re morì lapidato in Persia nel tempio della dea Nanea: troviamo infatti scritto che i sacerdoti di Nanea "massacrarono il condottiero e i suoi compagni a sassate, tagliarono loro le membra e la testa" (2 Maccabei 1:16). In un altro passo infine troviamo scritto che Antioco Epifane "morì roso dai vermi ad Ecbatana perché Dio lo colpì con una piaga" (2 Maccabei 9:1-28).
Evidentemente le informazioni in possesso ed in circolazione erano molte ed è probabile che alla stesura dei libri dei Maccabei abbiano contribuito più autori. Non ci sembra però così grave che essi non abbiano controllato meticolosamente gli avvenimenti legati alla morte di Antioco IV. Del resto anche nel Nuovo Testamento non furono talora citate fonti non ispirate (Libro di Enoch ed Assunzione di Mosé) in perfetta buona fede (Lettera di Giuda)?
A ben guardare (e a rigor di logica) la malattia e l'omicidio di Antioco IV Epifanie non sono poi totalmente incompatibili, né un castigo esclude per forza l'altro. Nel Nuovo Testamento non viene forse detto che Giuda morì per impiccagione (Matteo 27,5) ma anche che egli si precipitò in avanti, si squarciò in mezzo e le sue viscere si sparsero tutto intorno (Atti 1,18)? Agli scettici, ai critici ed agli agnostici le due descrizioni possono sembrare antistoriche e contraddittorie. Si può però legittimamente pensare che la corda non abbia retto il peso dell'impiccato e che il corpo di Giuda sia veramente precipitato, squarciandosi in modo orribile.
I ciechi guariti a Gerico non erano uno solo (Mc 10,46), ma due (Mt 20,30), come anche gli angeli apparsi al sepolcro di Gesù (Mt 28,2.5; Lc 24,4); la promessa che Gesù risorto si sarebbe manifestato ai discepoli in Galilea non esclude, ma solo astrae dalle altre apparizione in Gerusalemme (cf Mt 26,32; 28,7-9 e paralleli).
Mt 4,18 Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.
19E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono
Giov 1,40 Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» 42e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».
Il messaggio salvifico dei due vangeli è ugualmente efficace, non viene compromesso da un’imprecisione letteraria di poco conto.
Testo non mio ma credo di Paolo Blandini, ma non ricordo bene potrebbe essere di qualche altro fratello cattolico che me lo ha fatto avere tempo fa.
Per Butindaro ci vorrebbe un bel tapiro di Striscia la notizia, e anche per coloro che diffondono le sue inesattezze, per dirla in maniera soffice.
Pace
Salvatore