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dal dialogo: Il canone biblico fu fatto dai protestanti?

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2009 23:58
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06/09/2009 23:36
 
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Da: Soprannome MSNRaptoring Inviato: 07/01/2004 19.08
Sempre dal forum già citato riporto quest' intervento di Ireneo ( solo parziale in quanto i punti che ho tagliato erano riferiti ad alttri messaggi di Caterina e Salvatore). Anche in questo caso faccio notare che il suo intervento è rimasto senza replica da parte evangelica.
 
From: <NOBR>MSN NicknameIreneo81</NOBR> Sent: 4/13/2003 3:26 AM
Deuterocanonici? Un'analisi storica
 
 
A tutto il gruppo,   La Pace di Cristo!
 
Come vedete non sono morto, vado solo ogni tanto in letargo per spuntare quanto meno ve lo aspettate.
 
L'argomento mi ha interessato perchè vengo fresco fresco da un esame scritto di Introduzione alla Sacra Scrittura, e nella lezione precedente all'esame il prof (Emilio Salvatore, licenziato in Teologia Biblica) ha trattato proprio la questione dei deuterocanonici.
 
Allora, visto che i messaggi sono solo 9, vorrei dare uno sguardo di insieme, se me lo permettete.
 
Chi mi conosce già sa quanto ci tengo alla "prospettiva storica ed ermeneutica" nello studio di questi problemi, e naturalmente, anche qui sarà quella la prospettiva utilizzata.
 
1) Le quattro motivazioni pentecostali elencate da Raptor si dissolvono alla luce del sole come neve... olte a quanto scritto vorrei sottolineare le seguenti cose.
 
Sul primo principio. Ma è la verità/dottrina cristiana che definisce la Sacra Scrittura o la Sacra Scrittura che definisce cosa sia verità/dottrina cristiana?
Tutte le bibbie protestanti ed evangeliche infatti rifiutano solo i cosidetti deuterocanonici del Primo Testamento, ma che dire della diffusa trattazione sulla necessità delle opere della lettera di Giacomo, che dire della presenza di citazioni dei testi di Enoc e dell'Ascensione di Mosè (testi apocrifi/pseudoepigrafi ebraici) citati nella lettera di Giuda? Visto che esse contengono false dottrine e citano come fossero sacra scrittura testi apocrifi dovrebbero essere tolti dal canone, non sarebbe questo un procedimento corretto? Eppure non succede; l'esclusione riguarda solo gli apocrifi del Primo Testamento.
 
Sul secondo principio. Anche questo è un errore. ho appena detto come la lettera di Giuda, oltre a citare testi deuterocanonici cita testi che anche i cattolici indicano come apocrifi e che i teologi protestanti generalmente chiamano pseudoepigrafi.
Quando l'autore della lettera agli Ebrei parla dei vari testimoni, fa anche riferimento alla madre e ai suoi sette figli uccisi, racconto presentato nel primo o secondo libro dei Maccabei (ora non ricordo), libri deuterocanonici.
 
Riguardo il terzo principio. Il mondo ebraico ha definito un canone stabile e preciso solo nel III secolo dopo Cristo. E ricordo tutti che la bibbia dei Settanta è una traduzione ebraica fatta da studiosi della Legge di Alessandria, cioè da persone di spicco della più importante comunità ebraica della diaspora, ed essa contiene tutti i testi deuterocanonici.
 
Se diamo uno sguardo ai concili dei primi secoli vediamo che l'elenco dei libri sacri cambia da zona a zona (a volte sono esclusi anche testi che noi oggi riteremmo fondamentali come la lettera agli Ebrei e l'Apocalisse). Le varie Chiese si consultarono a vicenda per secoli per giungere ad un canone comune; dunque, se guardiamo a tutta la chiesa dei primi secoli, non può proprio storicamente reggere l'affermazione che "i primi discepoli di cristo non li riconobbero mai come canonici".
 
Sul quarto principio. ... Forse il silenzio sarebbe la cosa più opportuna ... e dunque lo Spirito dove era mentre l'Autore riferiva fatti dal libro dei maccabei? E mentre Giuda citava passi dall' Ascensione di Mosè? Si era appisolato un attimo? E durante i vari concili? E durante le celebrazioni liturgiche? E mentre i Settanta compivano la loro traduzione? E mentre gli ebrei di Qumran studiavano Tobia e il Siracide? ...
Francamente è un po' presuntuoso ritenere che lo Spirito abbia parlato correttamente solo alle Chiese pentecostali mentre ha lasciato nell'Ignoranza il popolo della Prima alleanza e ha lasciato vagare nel buio la chiesa per quasi duemila anni (o, volendo parlare dell'epoca della Riforma come di un risveglio, dopo 1500 anni).
 
 

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Consiglia Elimina    Messaggio 76 di 273 nella discussione 
Da: Soprannome MSNRaptoring Inviato: 07/01/2004 19.18
Sempre sul quarto principio che, ve lo ricordo, era:
 
4) Infine, ciò che più importa è che lo Spirito Santo, che Gesù defini lo Spirito della verità, non attesta per nulla in noi figliuoli di Dio che gli apocrifi sono Parola di Dio perché ci fa sentire in maniera inequivocabile che essi non devono essere accettati.
 
Questa è la dimostrazione più evidente che gli evangelici non hanno il benchè minimo senso critico. Pensate un po' se noi cattolici dicessimo che il principio della "Sola Scrittura" non è valido perchè lo Spirito di Verità che è in noi ci fa sentire in maniera inequivocabile che non è un principio accettabile.
 
O se, rivoltando la frase, affermassimo che l' unica motivazione per la quale accettiamo il Purgatorio è perchè lo Spirito di Verità che è in noi ci attesta in maniera inequivocabile che esso è vero.
 
Secondo voi cosa direbbero gli evangelici?
 
Però loro pretendono che questo ragionamento, che loro non accetterebbero da noi, noi invece dovremmo accettarlo se lo facessero loro!
 
Il fatto che propongano un quarto principio come questo e, per di più, che venga tranquillamento accettato come prova,  dimostra che non hanno neppure il senso del ridicolo!
 
 
 
 

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Consiglia Elimina    Messaggio 77 di 273 nella discussione 
Da: Soprannome MSNRaptoring Inviato: 08/01/2004 19.28
Sposto qui un paio di messaggi ( senza cancellarli dal loro forum originario) perchè penso che questo sia il loro forum naturale e preferisco proseguire qui la discussione:
 
Da: lisa Inviato: 07/01/2004 22.41
Dunque dunque...scartabellando  qua e là ho trovato queste affermazioni:
 

Le edizioni evangeliche della Bibbia contengono tutti i libri del Canone ebraico. Noi non accettiamo i libri deuterocanonici per le seguenti ragioni:
1. Perché gli Ebrei, "a cui furono affidati gli oracoli di Dio" (Ro 3:2), non li riconoscevano, né li riconoscono tuttora come ispirati.
Giuseppe Flavio considerava chiuso il canone del Vecchio Testamento ai giorni di Artaserse ossia al tempo di Esdra.

Tuttavia una decisione ufficiale fu presa dai rabbini del Concilio di Jamnia, nel 90 d.C., mettendo un punto finale alle discussioni, e risolvendo in particolare il problema degli "apocrifi", che furono respinti. La decisione del Concilio di Jamnia viene giudicata "ispirata da Dio" in campo evangelico,

Il canone ispirato nacque da Mosè e finì con Esdra e Neemia (Fl. Gius. Apion I:viii, 2Esdra 14:44-46; cfr. Sal. 74:9; 1Mc. 4:46; 9:27; 14:41; cfr. Interp. Dict., p. 501). Le scritture apocrife non erano viste come parte del canone fino a che non furono incluse nel sistema romano. Fu infine determinato il canone giudaico e fu chiuso per sempre dal 90 d.C. (vedi Interp. Dict., p. 514).

 Naturalmente qui si parla del canone del vecchio testamento, io del resto ho sempre sentito parlare solo di quello durante gli studi biblici, perchè da li nasce la controversia sui deuterocanonici........e comunque ho sempre sentito nominare Esdra come termine ultimo per la chiusura del canone.....

 
Da: <NOBR>Soprannome MSNStefanoS79</NOBR> Inviato: 08/01/2004 12.38
Cara Lisa la lunga risposta che hai postato è davvero uno spasso
Direi che fidarsi dei farisei che nel 90 d.C. esclusero i 7 deuterocanonici non è una gran bella idea, visto che se davvero vogliamo accettare le loro scelte dobbiamo buttare fuori dalla Bibbia non solo questi 7 libri contesi, ma tutto il NT e rigettare Gesù stesso come Dio e Messia!
 
"Dio ha tolto la vigna agli ebrei e la ha data ad altri" (cfr.Mt 12)
 
Riguardo al NT e al suo processo di formazione, ecco un altra mazzata devastante per la fede degli evangelici:
Il testo che hai messo è zeppo di prove storiche che non sono altro che tradizioni ecclesiastiche.
 
In pratica loro dicono che la Tradizione orale è falsa, cattiva e mendace, ma la usano per autenticare il loro canone, citando ad esempio S.Girolamo che all'inizio non accettò i 7 libri.
Insomma decidetevi: la tradizione o è spazzatura e quindi è spazzatura pure la Bibbia che da essa promana, oppure se la Bibbia è vera, deve essere vera giocoforza pure la Tradizione!  (cut)
 

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 78 di 273 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 09/01/2004 10.16

Scorrendo ancora i testi inseriti nel sito della Società Biblica di Ginevra, vorrei evidenziare questi passaggi che mi hanno colpito:

Da

http://www.sbgi.it/sito/articoli/canone_cnt4.htm

<Nei giorni della Riforma (XVI secolo), quando ogni aspetto della fede cristiana venne profondamente riconsiderato, anche la questione del canone fu rimessa in discussione.

Lutero andò così lontano da collocare Ebrei, Giacomo, Giuda e Apocalisse alla fine della sua traduzione in tedesco del Nuovo Testamento, asserendo che quei libri non erano stati unanimemente accettati dalla chiesa primitiva, e che comunque non contenevano nulla di più riguardo alla salvezza che non fosse già contenuto negli altri libri. Soggiogato dalla sua "scoperta" della giustificazione per fede, Lutero si spinse fino a definire Giacomo una "vera epistola di paglia" perché parlava delle opere. >

E da:

http://www.sbgi.it/sito/articoli/canone_cnt5.htm

 

<Per lungo tempo in campo protestante ed evangelico si affermò che "il canone del Nuovo Testamento fu completato quando l'ultimo libro, dotato di autorità, fu dato dagli Apostoli a qualche chiesa".

Pur essendo valida "a posteriori", questa formula va riconsiderata. E' ormai fuori discussione che la formazione del canone è stato un lungo processo storico. Né si può trascurare l'evidente riluttanza nel periodo primitivo a designare gli scritti apostolici come "Scrittura"; e neppure si deve dimenticare che durò per molto tempo l'incertezza riguardo a certi libri.

Tuttavia il Nuovo Testamento è oggi in nostro possesso - insieme all'Antico - e nessun credente potrà negare che non contenga né una parola di più né una di meno del necessario (Ap 22:18,19). Come non riconoscere nell'intero processo di formazione e conservazione delle Scritture l'azione dello Spirito, cioè il controllo di Dio sulla storia e la guida speciale dello Spirito Santo? Al di fuori di questa posizione, il canone non potrebbe essere che la testimonianza fallibile di una chiesa fallibile; esso addirittura potrebbe essere considerato ancora "aperto", e suscettibile di essere ampliato o modificato.

In effetti dobbiamo accettare che lo Spirito Santo, con la sua "spinta" (cfr. 1 P 1:21), ha fatto scrivere - ha "costituito" - i libri, e che al popolo di Dio - gli Ebrei prima, la Chiesa poi - è rispettivamente toccato il compito di "riconoscerli", sempre sotto la "guida" dello Spirito: due azioni indipendenti ma convergenti che possono spiegare lo sviluppo apparentemente spontaneo del Canone. (Forse si può vedere un'analogia col problema degli anziani: dapprima è lo Spirito Santo che li "costituisce" (At 20:28); in seguito però sono le chiese che, guidate dallo Spirito, ne debbono "riconoscere" il dono e il ministero).>

 

Riflessione mia:

Alla Chiesa dunque, secondo la Società Biblica, è toccato il compito di riconoscere e approvare il canone, sotto la guida dello Spirito, in quanto altrimenti la Bibbia sarebbe solo la testimonianza fallibile di una chiesa fallibile.

Ma, se questo è vero, perché allora non si accetta TUTTO il canone, che lo Spirito ha guidato a riconoscere, comprensivo non solo di tutti i libri del NT ma anche di tutti i libri del VT, compreso i cosiddetti DEUTEROCANONICI (e che si trovavano nella versione dei "Settanta" letta ed utilizzata da Gesù e dagli apostoli)? Forse che lo Spirito guidava la Chiesa solo a metà?

Lutero, da quanto confermato sopra, fu il propugnatore della radiazione non solo di 7 libri del VT ma perfino di 7 libri del NT. Seguendo lui, i credenti avrebbero in mano una bibbia veramente "riformata" in tutti i sensi: nel contenuto, completamente ridotto, e nell’interpretazione, ridotta a personale e arbitrario intendimento del singolo lettore.

Inoltre: a quale Chiesa si riferisce la Società Biblica quando dice che le è toccato il compito di riconoscere i Libri sotto la guida dello Spirito? E’ chiaro che non può riferirsi ad altra Chiesa se non a quella Cattolica. Infatti è stata solo questa Chiesa ad aver approvato il Canone completo.

Ma questo la Società biblica non lo dice esplicitamente: perché?


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 79 di 273 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 09/01/2004 12.12
Provo a risponderti io Teofilo....sempre però con i testi della Società Biblica di Ginevra...che parlano di CHIESA CRISTIANA ma senza dire chi la guidasse e senza fare nomi dei vescovi.....
e di CHIESA ROMANA....dicendo che tale chiesa si è formata soltanto nell'anno 400......
 
Tuttavia non è chiaro perchè poi si dedica a san Girolamo, vescovo (della Chiesa ROMANA).... un intero capitolo.....a quale Chiesa apparteneva Giorlamo? a questo punto NON si sa.....
Naturalmente NESSUNA CITAZIONE e nessuna pagina è stata dedicata a sant'Agostino....., naturalmente comprendiamo il DISAGIO della Società Biblica di Ginevra se dovessero citarlo.......
 
Comunque dobbiamo prendere atto di come tale Società Biblica di Ginevra abbia saputo ricostruire con abbastanza meticolosità la storia del Canone.....confesso che è l'unico sito NON cattolico che ne parla in maniera ampia, documentata e specialmente direi anche abbastanza in toni sereni.....
 
Perciò alla domanda di Teofilo occorre dire che sono diverse le cose che tale Società non dice, a partire da s.Agostino che, a differenza di Girolamo, ebbe invece il compito di CHIARIRE la questione del Canone......ma ovviamente noi capiamo il perchè di queste assenze e le comprendiamo...da tale disagio si evince che non hanno risposte....e che se dovessero dare certe risposte....si dovrebbe cominciare con il chiarire che cosa intendano per CHIESA CRISTIANA.....che avrebbe preceduto la Chiesa Romana....dunque la prima sarebbe FALLITA?........questa sarebbe una affermazione pericolosa ed azzardata....
 
Fraternamente Caterina

Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 80 di 273 nella discussione 
Da: Soprannome MSN°Teofilo Inviato: 10/01/2004 11.26

Carissima Caterina,

ti ringrazio per il post di riscontro ai miei punti di domanda.

Riguardando i testi inseriti dalla società biblica di Ginevra ho visto che anche Agostino viene citato:

http://www.sbgi.it/sito/articoli/canone_cnt4.htm

.

<Agostino (convertitosi nel 387, morto nel 430), che alcuni definiscono "il più importante dottore della chiesa tra Paolo e Lutero", diede queste risposte: "Perché quei libri attestano la loro ispirazione per il loro carattere intrinseco; perché essi hanno riscosso il consenso generale dei Cristiani; perché le chiese che li hanno sostenuti erano quelle che avevano mantenuto integra la tradizione apostolica".

Altri si ritennero appagati dalla semplice considerazione: "perché così ha deciso la Chiesa, il cui Magistero è infallibile" (questa è in effetti ancora oggi la posizione cattolica). Però sarebbe improprio considerare il canone come il risultato di dichiarazioni ecclesiastiche (decisioni di Concili): Agostino correttamente identificò come "fattore guida" per la scelta dei libri del Nuovo Testamento l'apostolicità, cioè la certezza che quei libri presentassero le convinzioni dell'era apostolica. >

Dunque in questa citazione di Agostino della società ginevrina, emerge il concetto di Tradizione apostolica.

Noto che Agostino elenca in questo criterio 3 concetti per il riconoscimento di canonicità, tra cui la terza appunto, che mi pare oggettivamente la più sicura e che è stata riportata anche nell’ultimo Concilio.

Chi infatti poteva garantire circa il carattere veramente apostolico i vari scritti circolanti all’epoca, se non il consenso nel tempo, delle Chiese che si rispecchiavano e si alimentavano dei contenuti di quegli Scritti e che venivano custoditi e trasmessi con estrema cura?

Agostino intervenne al Concilio di Ippona e ai Concili 3° e 4° di Cartagine nei quali fu definito il canone completo anche dell’AT (comprensivo dei Deuterocanonici); inoltre nelle sue opere citò come Scrittura Sacra i cosiddetti Deuterocanonici del VT fornendo anche l’elenco totale dei libri del VT nel De doctrina cristiana (2,8.12s) dell’anno 397 dove insegna quale sia il criterio da seguire per giudicare sulla canonicità di uno scritto.

Ecco il testo di Agostino riguardo al criterio di canonicità:

Nelle Scritture canoniche segua l'autorità della maggior parte delle Chiese cattoliche, tra le quali naturalmente sono comprese quelle che ebbero l'onore di essere sede di un qualche apostolo o di ricevere qualche sua lettera. Riguardo pertanto alle Scritture canoniche si comporterà così: quelle che sono accettate da tutte le Chiese cattoliche le preferirà a quelle che da alcune non sono accettate; in quelle che non sono accettate da tutte preferirà quelle che accettano le Chiese più numerose e autorevoli a quelle che accettano le Chiese di numero inferiore e di minore autorità. Se poi succedesse che alcune sono ritenute autentiche da più Chiese mentre altre da Chiese più autorevoli, sebbene questo caso non si possa risolvere con facilità, io riterrei che le si debba considerare tutte di pari autorità.

Tale criterio mostra con evidenza che la canonicità dipende essenzialmente dall’affidabilità delle Chiese cattoliche nel conservare e trasmettere i testi sacri, e non da criteri soggettivi.

 
E questo che segue è il Canone biblico accettato da Agostino.

8. 13. Il canone completo delle Scritture, al quale diciamo di voler rivolgere la nostra considerazione, si compone dei seguenti libri: i cinque libri di Mosè, cioè Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, e poi il libro di Gesù figlio di Nave, un libro dei Giudici, un libretto chiamato di Rut, che peraltro sembra appartenere ai Libri dei Regni, come loro principio. Vengono poi i quattro Libri dei Regni e i due dei Paralipomeni, che non vengono dopo di essi ma sono a loro congiunti e procedono gli uni a fianco degli altri simultaneamente. Sono libri di storia, che contengono indicazioni temporali collegate fra loro e insieme la successione ordinata dei fatti. Ci sono poi narrazioni storiche poste, per così dire, in ordine differente, narrazioni che non rispettano né l'ordine storico né si collegano le une con le altre. Così è Giobbe, Tobia, Ester, Giuditta, e i due Libri dei Maccabei e di Esdra, i quali piuttosto sembrerebbero proseguire quella storia ordinata che si protraeva fino ai Libri dei Regni e dei Paralipomeni. Successivamente vengono i Profeti, tra i quali un libro di Davide, i Salmi, e tre di Salomone: i Proverbi, il Cantico dei Cantici e l'Ecclesiaste. Difatti gli altri due libri, intitolati l'uno la Sapienza e l'altro l'Ecclesiastico, per una certa somiglianza vengono detti di Salomone. È in effetti tradizione quanto mai costante che li abbia scritti Gesù figlio di Sirach 12; tuttavia, siccome sono stati accolti fra i Libri aventi autorità, li si deve annoverare al gruppo dei profetici. Restano i Libri di coloro che propriamente si chiamano Profeti: un libro per ciascuno di coloro che si chiamano i dodici Profeti, i quali, collegati fra loro (mai infatti hanno avuto esistenza separata), costituiscono un unico libro. I nomi di questi Profeti sono i seguenti: Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia. Poi ci sono i Profeti autori di libri più grandi: Isaia, Geremia, Daniele, Ezechiele. Con questi quarantaquattro libri si chiude l'autorità canonica del Vecchio Testamento 13. Compongono il Nuovo Testamento i quattro libri del Vangelo: secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni; le quattordici Lettere dell'apostolo Paolo: ai Romani, due ai Corinzi, una ai Galati, agli Efesini e ai Filippesi, due ai Tessalonicesi, una ai Colossesi, due a Timoteo, una a Tito, a Filemone, e agli Ebrei; due lettere di Pietro, tre di Giovanni, una di Giuda, una di Giacomo; e finalmente il libro degli Atti degli Apostoli e quello dell'Apocalisse di Giovanni.

::::::::::::::::::::::::::::::

Per quanto riguarda S Girolamo va precisato che egli ben consapevole che la sua posizione riguardo ai Deuterocanonici era del tutto personale e che non ignorava affatto che la posizione della Chiesa fosse diversa dalla sua. Per cui, con tutto il rispetto per S.Girolamo è chiaro che la sua opinione poteva non collimare con quella generale della Chiesa.

Dell’insegnamento della Chiesa egli tiene però il debito conto spesse volte nelle citazioni : nei suoi scritti si contano circa 200 citazioni di deuterocanonici, diversi dei quali sono preceduti da espressioni introduttive quali " sta scritto" , "La divina Scrittura dice" (Etudes sur st.Jerome, Parigi pag 216-221)

 

Dobbiamo rilevare che il sito della società biblica di Ginevra fa delle ammissioni coraggiose con un gran salto qualitativo rispetto ad altre affermazioni senza criterio che sentiamo o leggiamo da vari scritti evangelicali, anche se, nonostante le premesse, non fa poi lo sforzo finale di ammettere le debite logiche conclusioni.

 

Con affetto


Rispondi
Consiglia Elimina    Messaggio 81 di 273 nella discussione 
Da: Soprannome MSN7978Pergamena Inviato: 10/01/2004 12.54
Caro Teofilo....grazie per l'aggiornamento....non mi dispiace ogni tanto dovermi correggere......
 
Sono andata a leggere il collegamento...ma resta comunque strano e anomalo che di Agostino non sia stata messa una pagina intera come è stato fatto per s.Girolamo la cui pagina dedicata termina con un riferimento secco ESTRAPOLATO che sembra condannare fin anche LA TRADIZIONE......
 
E perciò, se vogliamo essere pignili scattano altre contraddizioni della Società Biblica di Ginevra....sempre da questo collegamento inserito da te si legge:
 
Nei giorni della Riforma (XVI secolo), quando ogni aspetto della fede cristiana venne profondamente riconsiderato, anche la questione del canone fu rimessa in discussione. 

              Lutero andò così lontano da collocare Ebrei, Giacomo, Giuda e Apocalisse alla fine della sua traduzione in tedesco del Nuovo Testamento, asserendo che quei libri non erano stati unanimemente accettati dalla chiesa primitiva, e che comunque non contenevano nulla di più riguardo alla salvezza che non fosse già contenuto negli altri libri. Soggiogato dalla sua “scoperta” della giustificazione per fede, Lutero si spinse fino a definire Giacomo una "vera epistola di paglia” perché parlava delle opere

            Dal canto suo Calvino fu più ponderato ed equanime, ed osservò che non si può pretendere che ogni autore tratti gli stessi punti di dottrina. Per Calvino comunque, nel leggere le Scritture, era importante riconoscere l'azione dello Spirito in noi. Come possiamo sapere se la Bibbia (o quel particolare libro della Bibbia) è veramente Parola di Dio? Nessuna prova umana può risolvere questa questione; la Bibbia stessa deve dimostrare la sua autenticità, e l'unica testimonianza valida è quella dello Spirito Santo in noi (“testimonium Spiritus internum").....

............

Dunque facciamo delle considerazioni.......

Lutero a quanto pare NON ERA ISPIRATO DALLO SPIRITO SANTO......dal momento che asserisce poi Lutero...per Chiesa primitiva cosa INTENDEVA? E già perchè l'Apocalisse NON poteva essere letta dagli Apostoli dal momento che fu scritta DOPO LA LORO MORTE...e che l'abbia scritta Giovanni è la Chiesa Cattolica che ce lo dice....perchè nella Bibbia NON lo troviamo scritto..... che poi la Lettera agli Ebrei attribuita a Paolo e l'Apocalisse NON contengano semi per la nostra salvezza, è una aberrazione...specialmente per quanto riguarda gli Ebrei.....dal momento che Paolo si rivolge a loro proprio per determinare CHE LA SAVEZZA E' IN CRISTO GESU'.....dunque questa decisione di Lutero appare priva del supporto dello Spirito Santo, ed anzi grave dal momento che ha scatenato la vera divisione circa la credibilità del Canone.....

Se dunque la credibilità ha avuto inizio da Lutero e come abbiamo visto non si vede affatto il supporto dello Spirito Santo, come è possibile ancora oggi credere fin anche nel concetto di Sola Scriptura?

Calvino, COMPRENDENDO L'ERRORE DI LUTERO che cosa fa? Invece di comprendere la verità, NON volendo perdere ovviamente e probabilmente L'INDIPENDENZA DI POTER INTERPRETARE LA BIBBIA DA SOLO....aggiunge errore su errore, ma mitigandolo, cioè addolcendo la pillola.....e risolve il dilemma dicendo: Come possiamo sapere se la Bibbia (o quel particolare libro della Bibbia) è veramente Parola di Dio? Nessuna prova umana può risolvere questa questione; la Bibbia stessa deve dimostrare la sua autenticità, e l'unica testimonianza valida è quella dello Spirito Santo in noi ...

.....benissimo potremmo anche essere d'accordo, ma qualcosa NON quadra.....se è vero da una parte che NESSUNA PROVA UMANA PUO' RISOLVERE QUESTO DILEMMA, è anche vero che è proprio l'uomo che deve dimostrare l'autenticità della Bibbia con l'aiuto dello Spirito Santo.....ma dire solo che la Bibbia deve "DIMOSTRARE Sè STESSA" è decisamente un metodo d'inganno...Ognuno di noi può vantare "lo Spirito Santo in NOI" il Butindaro ce lo dimostra ogni giorno con delle aberrazioni evangeliche......ed anche dei cristiani che volevano far fuori Paolo (Galati) vantano probabilmente un suggerimento dello Spirito Santo per fargli dire che Paolo NON è nemmeno un apostolo....( del resto i Musulmani si affidano a questo per dire che Paolo non era un apostolo) Abbiamo inoltre dimostrato con l'aiuto della Società Biblica NON cattolica che gli Apostoli dicono TUTTE LE SCRITTURE SONO ISPIRATE......ma Paolo non dice che le Scritture si confermaranno da sole, ma dice in2Tess.15-17

CONSERVATE LE TRADIZIONI NELLE QUALI SIETE STATI ISTRUITI, SIA PER MEZZO DELLA NOSTRA VOCE, SIA PER MEZZO DELLA NOSTRA LETTERA....

Ed è esattemente il contrario di ciò che sosteneva Lutero e poi Calvino......

La domanda dunque resta:

Come possiamo sapere se la Bibbia (o quel particolare libro della Bibbia) è veramente Parola di Dio?

.......e non è vero che NON esiste risposta.....Paolo ce lo ha appena chiarito e lui parla a nome della CHIESA.....e non dice mai che è valido il sistema interpretativo SINGOLO, cioè, come dice Calvino "lo Spirito che è in NOI"....anzi anche qui Paolo dice che NESSUNA SCRITTURA E' SOGGETTA A PRIVATA INTERPRETAZIONE.......qui egli intendeva proprio fare affidamento  ALORO, cioè alla Chiesa...

Fraternamente Caterina

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