Noi Cristiani evangelici non riconosciamo i libri apocrifi come Parola di Dio (e difatti nella nostra Bibbia non ci sono) per le seguenti ragioni:
1) Essi sono pieni di contraddizioni (reali e non apparenti), di falsi insegnamenti e di errori
2) Né Gesù Cristo e neppure gli apostoli fecero mai riferimento a questi libri apocrifi.
3) Gli Ebrei prima e poi anche i Cristiani dei primi secoli dopo Cristo non li riconobbero mai come canonici
4) Infine, ciò che più importa è che lo Spirito Santo, che Gesù defini lo Spirito della verità, non attesta per nulla in noi figliuoli di Dio che gli apocrifi sono Parola di Dio perché ci fa sentire in maniera inequivocabile che essi non devono essere accettati.
E' già stato dimostrato che questi 4 punti si dissolvono come neve al sole ( sto citando il nostro Ireneo)
ai tempi di Lutero si riteneva che ai tempi di Gesù esistessero due canoni distinti delle scritture, quello Alessandrino (più lungo) e quello Ebraico (che escludeva i deuterocanonici). Alla fine del Primo secolo poi i rabbini ebrei si riunirono a Jamnia e stabilirono definitivamente un canone valido per tutti che escluse definitvamente i testi deuterocanonici. Lutero ritenne necessario seguire per le Scritture Ebraiche la decisione presa dal popolo Ebraico, visto che era da loro che ricevevamo le scritture del Primo testamento.
Un'altro principio fu quello della lingua. Se il primo testamento riguardava scritture ebraiche, solo i testi scritti originariamente in ebraico potevano far parte del canone. Dunque Siracide, Sapienza, Tobia e Giuditta, 1 e 2 maccabei, baruc, nonchè le parti greche di Daniele ed Ester non potevano esser ritenute canoniche.
A questo proposito e prima di continuare la parte critica (che evidenzierà l'insostenibilità storica dei principi sopra elencati) vorrei far notare come comunque gli argomenti portati da Lutero, ed in riferimento alle sue conoscenze e alle conoscenze della sua epoca, non fossero affatto arbitrari, come lo sono i 4 principi inseriti nel primo messaggio di questa bacheca.
I principi di Lutero denotano conoscenze, uno studio attento, voglia di giungere alla verità e ad una oggettività in campo biblico. Suo errore fu non tener conto della storia della Chiesa e dei riconoscimenti che i libri deuterocanonici avevano avuto. Certo è che le conclusioni a cui giunse facilitarono molto il compito dei successivi apologisti della riforma in riguardo ad alcune dottrine che possono ritrovare una loro più chiara eco in questi testi che non nei protocanonici (come la preghiera per i defunti).
Dopo la parte costruens, gingiamo alla parte destruens dei due principi di Lutero; li riferisco in maniera più schematica:
I - L'esistenza ai tempi di Gesù di due canoni già definiti e L'autorità del concilio rabbinico di Jamnia.
II - La canonicità dei testi del Primo testamento riferendosi alla lingua in cui furono redatti, con la conseguente ammissione solo dei testi scritti originariamente in Ebraico.
Sarà bene leggere a proposito un recente documento della Pontificia Commissione Biblica dal titolo "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa".
Brevemente, ma con approfondita bibliografia, si viene a conoscenza di come occorre sfatare, stando agli attuali studi, il mito dei due canoni; Infatti autori come Giuseppe Flavio ed altri riportano nei loro scritti elenchi di libri assai divergenti, dai quali si dimostra una covergenza netta sulla Torà e gli scritti dei cosiddetti profeti anteriori, ma l'esistenza di altri scritti "a cui ancora non si era dato un nome", espressione che equivale a dire che su di essi non ci si era ancora espressi.
Così anche quello che veniva definito fino a poco tempo fa il Concilio di Jamnia, non era in realtà altro che una scuola teologica, di libero dibattito e non normativa, che visse per più di un secolo.
Dai vari manoscritti in nostro possesso possiamo affermare che l'attuale testo masoretico,e dunque la definitiva esclusione dei testi deuterocanonici dal canone giudaico, risale al III /IV secolo, cioè ad un epoca in cui la chiesa era abbastanza indipendente e fondata per poter definire da sola, in modo del tutto indipendente dal mondo giudaico, cosa ritenere canonico e cosa no.
Sul secondo principio. Dobbiamo necessariamente scusare il povero Lutero perchè i Manoscritti di Qumran sono stati scoperti solo nel 1980, e dunque lui non poteva sapere che in palestina esistevano copie ebraiche delle cosidette "aggiunte greche" di Ester, che esisteva un testimone ebraico del Testo del Siracide e della storia di Tobia.
Inoltre gli attuali studi filologici hanno scoperto interi versetti biblici originariamente scritti in persiano ed aramaico anche nei testi protocanonici ...
Dunque i due principi scelti da Lutero per definire la canonicità, non risultano poter reggere al confronto con la storia e le scoperte archeologiche più recenti.
( fine prima parte)